Al Direttore dell’INL
Dott. Paolo Pennesi
E P.C.
All’ufficio della Consigliera Nazionale di Parità
OGGETTO: CRITICITA’ FREQUENZA CORSO DI FORMAZIONE
Pervengono a questa sigla numerose segnalazioni di varie situazioni tutelate da norme vigenti (lavoratrici nel c.d. periodo di allattamento; genitori di figli di età inferiore a 3 anni; genitori con figli fino a 12 anni di età; caregivers di persone titolari di L. 104) in relazione alla frequenza del corso di formazione in materia di salute e sicurezza, che inizierà il prossimo 18 settembre e terminerà il 27 ottobre.
Dalle istanze arrivate a questa sigla, sembrerebbe che il corso sia stato organizzato con una modalità unica per tutti/e i/le discenti, senza alcuna differenziazione delle situazioni sopracitate, espressamente tutelate da normativa anche sovranazionale.
La modalità organizzativa prescelta implica delle aule formative, in cui vengono convocati i neo-ispettori provenienti da varie ITL, anche di regioni diverse; in tali aule “di raggruppamento” –spesso distanti molti chilometri dalla sede di assegnazione –si segue il citato corso non in presenza, ma con modalità a “remoto” dei docenti, seppur “ in diretta”.
Altresì, risulta a questa sigla che il citato corso abbia natura obbligatoria e che sia stata prevista espressamente la partecipazione ad almeno l’80% delle ore complessive, specificando che “gli esiti di tale percorso formativo verranno valutati anche ai fini del superamento del periodo di prova ed ai fini del conseguimento della tessera ispettiva”.
A tal proposito, considerata la previsione di un’unica modalità organizzativa, che non tiene conto della necessaria differenziazione delle situazioni tutelate, si contesta, anzitutto, la possibilità di condizionare gli esiti della prova e il conseguimento della tessera ispettiva.
Si chiede, quindi, che con estrema urgenza siano disposte modalità alternative di frequenza da remoto, presso le sedi di assegnazione di ogni ispettore/ispettrice del lavoro, laddove gli stessi siano portatori di una situazione giuridica differenziata e tutelata; in subordine, che siano disposti con la medesima urgenza e la necessaria trasparenza più corsi di recupero del citato corso obbligatorio, in modo da permettere ai colleghi e alle colleghe con situazioni degne di tutela, di poter assolvere al proprio obbligo formativo.
Infine, sia consentito evidenziare che l’Ispettorato del Lavoro –che quotidianamente svolge funzioni di tutela sul lavoro anche riguardo alla maternità e alla genitorialità –, avrebbe dovuto evitare, per l’ennesima volta, di mostrarsi così indietro sul tema della parità e del necessario corollario della
conciliazione dei tempi vita-lavoro, prevedendo per tempo modalità idonee di partecipazione del corso attente al rispetto della normativa vigente.
In attesa di riscontro alla presenza con cortese urgenza, si porgono cordiali saluti.
Coordinatore nazionale FP CGIL –INL |
Matteo Ariano |