13 Settembre 2023
Domani, giovedì 14 settembre, gli assistenti educativi all’autonomia e alla comunicazione dell’inclusione scolastica si mobiliteranno in tutta Italia per chiedere che la loro professione ottenga il giusto riconoscimento, soprattutto attraverso l’internalizzazione del loro profilo nel personale scolastico, dando sostegno ai disegni di legge all’esame del Parlamento che si stanno muovendo in questa direzione. Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Ancona, Pescara, Cagliari, Messina, Bari e tantissime altre sono le città protagoniste della mobilitazione che coinvolgerà migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Sono educatori per l’inclusione e sono 65 mila in tutto il Paese. Sono educatori che, a scuola, danno un sostegno alle alunne e agli alunni con disabilità. Il loro ruolo è indispensabile all’interno della scuola, per l’integrazione degli alunni nel percorso scolastico, eppure non fanno parte del personale, lavorano principalmente per cooperative sociali esterne, molto spesso con contratti precari, sotto un regime di part time verticale ciclico: questo significa che lavorano solo alcuni periodi dell’anno, rimanendo scoperti negli altri, senza alcuna garanzia.
“Quella degli educatori dell’inclusione non è solo una vertenza sindacale ma una questione di civiltà – commenta Michele Vannini, segretario nazionale Fp Cgil -. La precarietà di questi lavoratori si traduce in precarietà del servizio per le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, che hanno bisogno di un sostegno e che non possono essere trattati come alunni di serie B. Bisogna investire i soldi necessari ad internalizzare i profili di questi professionisti dell’inclusione per permettergli di lavorare con sicurezza, tranquillità e dignità. Nessuno deve essere lasciato indietro”, conclude.