Al Capo del D.A.P.
Dott. Giovanni Russo
SEDE
capodipartimento.dap@giustizia.it
Al Direttore della
Direzione Generale del Personale
Dott. Massimo Parisi
SEDE
prot.dgp.dap@giustiziacert.it
La scrivente O.S. rappresentativa di tutti i comparti professionali che compongono il DAP – Polizia Penitenziaria, Funzioni Centrali e Dirigenti Penitenziari – da sempre sostenitrice della mission istituzionale “trattamento in sicurezza”, esprime preoccupazione per come appare evolversi la gestione delle assegnazioni a posti di funzione per il personale dei tre comparti, sia nella sede DAP che nei PRAP e in tutti gli Istituti penitenziari nazionali.
Fermo restando il giusto riconoscimento della professionalità e le possibilità di avanzamento in carriera, ottenuti con la riforma del Corpo, da parte di tutto il personale di Polizia Penitenziaria, rimaniamo perplessi quando, molto spesso per caso, veniamo a conoscenza di assegnazioni dei lavoratori del comparto sicurezza, effettuate senza un criterio logico e in molti casi senza interpello ma per “chiamata diretta”.
Il caso poi dei Dirigenti di Polizia Penitenziaria, a cui vengono assegnati posti come responsabili di sezione all’interno di un Ufficio di una Direzione Generale o degli stessi Uffici del CD, sottraendo tale opportunità ai Funzionari delle Funzioni Centrali, potrebbe avere come conseguenza quella di inasprire le relazioni professionali tra gli operatori dei comparti di cui non pensiamo le SS.VV vogliano prendersi la responsabilità e che FPCGIL, proprio perché rappresentante di tutte le componenti dell’Amministrazione Penitenziaria, non può tollerare.
Senza volere poi considerare come l’impiego di 1° dirigenti Pol.Pen. responsabili di sezione invece che dei reparti di Pol.Pen. o di altri incarichi apicali negli Uffici tecnici, rappresenti una sperequazione anche economica per l’Amministrazione (danno in termini di efficienza ed efficacia delle scelte operate) e per i funzionari delle funzioni centrali ai quali di fatto viene impedito di realizzare la legittima aspettativa di ottenere posti di funzione definiti dal CCNL.
Riconosciamo le prerogative che il Capo del Dipartimento possiede in merito alla scelta di selezionare personale di sua fiducia per quelle attività afferenti l’area della segreteria particolare, vogliamo tuttavia ricordare che l’utilizzo di una preventiva raccolta di disponibilità secondo le
procedure d’interpello potrebbe comunque consentire la scelta discrezionale e quindi l’assegnazione di un incarico a persona che risponda ai requisiti di fiducia , riservatezza ed affidabilità richiesti.
Non crediamo sia impossibile definire una pianta organica del personale in servizio presso questo Dipartimento. Non crediamo parimenti troppo complicato chiedere un confronto in tema di posti di funzione versus funzioni- competenze necessarie. Questo consentirebbe di mettere ordine nel confuso mondo delle assegnazioni consentendo di fare emergere il reale fabbisogno anche in considerazione dei numerosi e progressivi pensionamenti.
Ci risulta inoltre che, presso la DGDT, il numero dei funzionari giuridico pedagogici è in rapida diminuzione. Perdere, senza sostituzione, professionalità che hanno assicurato negli anni contributi qualificati allo sviluppo e monitoraggio dei progetti trattamentali per la popolazione detenuta appare essere altro segnale di disattenzione alla mission penitenziaria che non si esaudisce nel garantire la sicurezza dei luoghi detentivi.
L’Amministrazione penitenziaria non ha ancora condiviso con questa e con le altre rappresentanze sindacali, le scelte organizzative che intende introdurre ai sensi del d.legtivo 146/2000.
Scelte organizzative che, come questa OS ha dichiarato nell’ultima riunione risalente (purtroppo)ad un anno fa sul tema, NON devono pregiudicare i diritti di molti a vantaggio di pochi.
È nota a tutti la grave situazione in cui versano i contingenti di polizia penitenziaria di tutti gli istituti del territorio nazionale. Lasciare molti, troppi istituti senza i responsabili dell’area sicurezza (spesso assegnata ad ispettori o a sovrintendenti) è un danno reale, concreto le cui conseguenze sono già note a tutti noi.
Ribadiamo in questa circostanza quanto già detto in occasione della riunione del luglio 2022:
ampliamento del numero degli istituti ad incarico superiore (almeno 20 in più oltre quelli già riconosciuti tali) e garantire la presenza in ciascuno di quegli istituti di un primo dirigente di polizia penitenziaria ed almeno di un dirigente ovvero di un dirigente aggiunto in funzione di vice comandante.
Ricordiamo che i posti di funzione dei dirigenti penitenziari non generali sono stati definiti con il DM 2 marzo 2016 . Gli Uffici dipartimentali sono in primo luogo incarichi per i quali deve essere assicurata la procedura d’interpello rivolta ai SOLI dirigenti penitenziari. Solo successivamente ed in caso di interpello andato “deserto” potrebbe essere possibile allargare l’interpello ad altri profili dirigenziali (per esempio i magistrati). Nel caso di specie ci riferiamo all’interpello di imminente pubblicazione per la copertura dell’incarico di direttore dell’Ufficio V della Direzione generale detenuti e trattamento. Quel posto di funzione è destinato ad un dirigente della carriera penitenziaria e siamo sicuri che ci saranno valide candidature per quell’ incarico.
Gli scriventi coordinatori nazionali chiedono alle SS.VV in indirizzo, un urgente incontro per un confronto su quanto qui brevemente rappresentato.
Con l’occasione si porgono distinti saluti
per la FP CGIL Nazionale
Roberto Mascagni – Mirko Manna – Carla Ciavarella