Nel pomeriggio di ieri è stata siglata l’ipotesi di CCNI 2022/2023 per il personale INPS riconducibile al Comparto Funzioni Centrali. L’accordo arriva dopo una trattativa durata mesi e recepisce gli elementi stabiliti dal nuovo CCNL, nonché diverse sollecitazioni presentate al tavolo sindacale. Il testo passa dunque al Collegio dei Sindaci per la certificazione interna e sarà poi trasmesso al Dipartimento della Funzione Pubblica per un parere sulla compatibilità con la legislazione vigente.
L’intesa raggiunta:
attiva progressioni economiche orizzontali per 6.061 colleghe e colleghi, il 49,9% della platea che avrebbe potuto ottenere un differenziale stipendiale. Con la prima dichiarazione congiunta, inoltre, si rinnova l’impegno delle parti a proseguire nel prossimo biennio con politiche di valorizzazione rivolte a tutto il personale.
riconosce, per il 2022, al personale non destinatario di progressioni economiche orizzontali o verticali dal 1° gennaio 2019 un incremento di 5 punti del coefficiente utile alla liquidazione dell’incentivo ordinario e speciale, come sancito nell’Accordo di programma sottoscritto lo scorso 27 ottobre;
conferma la corresponsione del trattamento economico di professionalità – TEP – con la relativa erogazione a seguito di un anno di servizio;
conferma il sistema indennitario vigente, rimandando a una nuova sessione di confronto la valutazione su indennità e responsabilità post-reassessment;
estende la maggiorazione del 10% del trattamento incentivante ai colleghi delle Direzioni regionali e DCM, compreso il personale incardinato giuridicamente e contabilmente presso le medesime strutture e operante sul territorio (fra i quali gli ispettori di vigilanza e gli informatici ex GAI), nonché al personale della DST adibito in via esclusiva all’attività di produzione per il territorio.
Con la terza dichiarazione congiunta, inoltre, le parti si riservano la possibilità di verificare gli effetti della prima applicazione delle progressioni per vagliare eventuali revisioni o correttivi. La possibilità di articolare le procedure selettive su base regionale sarà, invece, oggetto di una successiva ricognizione per verificare l’opportunità di un simile accorgimento.
Diamo il benvenuto tra i firmaioli anche a chi, fino alle 16 dell’altroieri, continuava a inveire contro i contenuti del contratto integrativo, salvo poi sottoscriverlo. Attendiamo di capire se, una volta sciolta la riserva da parte di una sigla sindacale, l’accordo sarà condiviso all’unanimità dalle rappresentanze o se, ancora una volta, scopriremo via mail improvvise defezioni.
Da parte nostra abbiamo confermato un approccio serio e rigoroso nell’ambito della contrattazione, avendo come stella polare il benessere di tutti i dipendenti INPS senza distinzione di sorta.
FP CGIL Antonella Trevisani |
CISL FP Paolo Scilinguo |
UIL PA Sergio Cervo |
CONFSAL/UNSA Francesco Viola |