L’emergenza alluvioni che ha colpito l’Emilia-Romagna rappresenta una ferita per tutto il territorio nazionale. In un momento come questo, estremamente delicato, il nostro pensiero non può che andare a chi sta vivendo una condizione di estrema difficoltà: lo straripamento dei fiumi insieme agli smottamenti che minano la viabilità rendono potenzialmente difficile anche stabilire dei meccanismi di soccorso, la cui attivazione risulta indispensabile per sostenere gli attori che sul territorio stanno operando in condizioni di grave difficoltà.
In questo ambito chiediamo all’INPS di attivarsi prontamente come avvenuto in altre situazioni delicate: pensiamo al terremoto che il 6 febbraio scorso ha colpito la Turchia e la Siria. Una raccolta fondi per sostenere la comunità e all’insegna della solidarietà ci sembra un elemento cardine dei valori stessi che l’Istituto persegue.
Al contempo chiediamo sia garantita la presenza e la vicinanza dei vertici dell’INPS. È impossibile immaginare che alcune sedi territoriali siano aperte mentre – per utilizzare un’espressione richiamata dagli inviati dei diversi media nazionali – nell’area colpita si registra “un’Apocalisse di acqua”.
Abbiamo imparato in pandemia il valore del lavoro da remoto: chiediamo che sia preservata l’incolumità delle lavoratrici, dei lavoratori e degli utenti, per fugare ogni potenziale situazione di rischio. Su questa istanza, già presentata dal territorio, ci attendiamo un celere riscontro. Tutte le attività non essenziali devono essere sospese e ogni misura necessaria a limitare gli spostamenti evitabili deve essere presa, dando seguito alle raccomandazioni pervenute dalla Regione.
FP CGIL – INPS |
Antonella Trevisani |