Siglati gli accordi sulla ripartizione del Fondo risorse decentrate 2023 e sulle famiglie professionali
Nella giornata odierna abbiamo siglato i due importanti accordi citati nel titolo, che adesso intraprendono il solito faticoso iter di certificazione da parte degli organi di controllo, ma che segnano un passaggio certamente essenziale ai fini del prosieguo della contrattazione nazionale.
L’accordo sulla ripartizione del fondo contiene al suo interno alcune novità significative: lo stanziamento per le progressioni economiche, l’aumento dell’importo delle posizioni organizzative e dell’indennità per i funzionari che dirigono Archivi e Biblioteche, la rinnovata previsione delle indennità di specifica responsabilità di seconda area, la cui definizione è rinviata ad un successivo protocollo di intesa e la cui applicazione sarà decorrente dalla data di sottoscrizione definitiva dell’accordo sulle famiglie professionali, la definizione di un importo minimo di tariffe per le turnazioni che ha eliminato il gap che penalizzava i neo assunti, per finire alla cifra molto consistente di risorse destinate alla contrattazione locale, che quest’anno toccherà un importo pari a più di 4.000 euro pro-capite. Un accordo assai soddisfacente anche in relazione alla sua tempistica: siglarlo oggi significa avere spazio ulteriore per la programmazione e realizzazione degli ulteriori obiettivi che ci siamo prefissati, a partire dalle progressioni economiche, anch’esse in via di definizione nelle prossime settimane.
La sigla dell’accordo sulle nuove famiglie professionali giunge al termine di un confronto in sede tecnica durato sei mesi, nel quale si è prodotto un lavoro che ha coinvolto in maniera costruttiva tutte le sigle sindacali, anche di quelle che alla fine non hanno ritenuto di aderire, come la USB, ma che hanno fornito un contributo qualificato alla discussione. Che rende giustizia più del loro comunicato.
Un lavoro che fornisce la cornice generale entro cui andranno calati gli specifici percorsi professionali, recependo nuove professionalità e tentando di consolidare e salvaguardare i principi di competenza tecnico-professionale di quelle esistenti, individuando infine percorsi di sviluppo professionale che riguardano tutti i lavoratori indipendentemente dalla loro attuale collocazione professionale. Resta da realizzare l’altra gamba, altrettanto importante, che riguarda la scrittura dei mansionari che identificheranno gli specifici percorsi professionali. Da questo punto di vista la Commissione tecnica riprenderà i lavori non appena possibile con l’obiettivo di giungere in tempi adeguati alla conclusione di un percorso negoziale la cui importanza è del tutto evidente poiché definirà gli inquadramenti giuridici e le aspettative di carriera dei lavoratori per i prossimi anni. Ma oggi era importante chiudere la parte di accordo che il CCNL ha consegnato alla contrattazione integrativa, proprio per garantire gli effetti propedeutici che questo accordo dovrà avere sui processi negoziali come le riqualificazioni economiche e giuridiche dei lavoratori, la stipula di un nuovo contratto integrativo e la rideterminazione della dotazione organica con la previsione dell’Area delle elevate professionalità e delle nuove figure professionali, con la prospettiva di transito verso le stesse dei lavoratori in possesso dei titoli e/o di coerente collocazione lavorativa.
Come sopra scritto il tavolo nazionale proseguirà i suoi lavori in sede tecnica per definire l’accordo sulle progressioni economiche e, come più volte sollecitato dalla parte sindacale, per concludere il confronto sulla mobilità volontaria, tema sul quale oggi si è giunti ad un definitivo chiarimento con chi rappresenta la direzione politica circa l’opportunità o meno di giungere ad una sua sollecita soluzione e applicazione. Chiarimento che ha consentito di diradare i dubbi e le perplessità sorti rispetto alla prospettiva di una nuova, ennesima, riorganizzazione.
Al rappresentante della parte politica anche oggi abbiamo sollecitato una risposta alle numerose questioni che abbiamo più volte posto: riterremmo un autentico segnale di disinteresse non corrispondere a legittime aspettative espresse dai lavoratori, ad esempio riducendo i passaggi di area alla sola applicazione dell’istituto contrattuale, e ragionando in termini concreti e non propagandistici relativamente ai problemi inerenti le drammatiche carenze di personale esistenti.
Nelle more, noi rimaniamo in una condizione di mobilitazione e continueremo nei prossimi giorni con quanto abbiamo annunciato nel comunicato unitario in esito all’assemblea nazionale svolta il mese scorso.
Pubblichiamo il testo dell’accordo sulla ripartizione del Fondo risorse decentrate 2023. Non appena avremo a disposizione il testo definitivo dell’accordo siglato sull’ordinamento professionale ve lo trasmetteremo, restando disponibili ad ogni confronto e/o richiesta di chiarimento.
Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale