Nella giornata di mercoledì si è svolta la riunione tra l’Amministrazione e le organizzazioni sindacali in tema di mobilità nazionale. Il confronto verteva – in particolare – sul bando di prossima pubblicazione e sulle necessità di risorse espresse dalle sedi territoriali.
Come FP Cgil abbiamo evidenziato quanto espresso nel mese di settembre, quando per la prima volta venne presentato lo schema delle carenze in organico, nuovamente trasmesso dall’Amministrazione in vista dell’incontro di ieri. Abbiamo chiesto, in particolare, di correggere gli errori (in taluni casi evidenti) e di perfezionare le stime, modificando i criteri adottati. Se il criterio, infatti, è ancora quello dell’indice di giacenza registrato nelle strutture, l’assegnazione prevista rischia di penalizzare le sedi che tra mille sforzi riescono a garantire un andamento lineare, nuocendo indirettamente alla collettività. La necessità che si impone è aggiornare la mappa dei fabbisogni, evitando emorragie sui territori e garantendo al tempo stesso la tenuta dei servizi.
La mobilità è un’operazione che ha un’incidenza nella vita della comunità INPS, che interessa il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori: serve, quindi, chiarezza e accortezza, tanto per chi parte quanto per chi resta nelle strutture.
L’Amministrazione ha precisato che una tabella tarata sulle mobilità regionali, tenendo in considerazione anche il pervenuto programmato, è già allo studio, per modificare le stime fornite finora.
Con riferimento alla possibilità di mobilità nazionale verso le Direzioni Regionali e verso le Direzioni di Coordinamento Metropolitano, abbiamo ricordato un dato: nei bandi di mobilità regionale tale opzione è stata preclusa alle lavoratrici e ai lavoratori incardinati nei territori di riferimento.
L’obiezione di fondo era che per quelle realtà servissero “specifiche professionalità”, al di là dei titoli di preferenza. Un’obiezione che riteniamo poco comprensibile, consci del grande patrimonio di professionalità e competenze che l’INPS può rivendicare in ogni area del paese, patrimonio che consente a questo Istituto di erogare prestazioni e servizi in tutto lo Stivale.
L’eventuale presenza di queste Direzioni nel bando nazionale, di conseguenza, si configurerebbe come una penalizzazione di fatto per chi è già operativo sul territorio.
Bisogna procedere con oculatezza e con estrema celerità, anche per consentire agli idonei del concorso 2022 un ingresso tempestivo, che riteniamo non solo auspicabile ma necessario per il bene dell’Istituto.
La coordinatrice nazionale FP CGIL – INPS |
Antonella Trevisani |