L’8 novembre si è svolto l’incontro sulle modifiche proposte dall’Amministrazione al sistema di valutazione delle performance. Al centro del confronto con le sigle sindacali la revisione della “performance individuale” avanzata dall’amministrazione, che punta ad una riduzione del peso del risultato di gruppo per aumentare invece il peso della valutazione del Dirigente.
Il motivo? Perché il peso determinante del risultato di gruppo – fortemente voluto dalle OO.SS. – non consente alla valutazione discrezionale e soggettiva del dirigente di essere determinante ai fini dell’accesso all’alta formazione ed ai percorsi di carriera.
Come FP CGIL abbiamo ribadito che il peso dell’obiettivo di gruppo non si tocca, a tutela dei lavoratori e che, anzi, occorre migliorarlo, superando il riferimento al gruppo ristretto, Agenzia territoriale o complessa, e riportarla a livello di Sede Provinciale o Filiale. Questo elemento è centrale, a nostro avviso, per evitare differenziazioni correlate alla struttura in cui lavoratrici e lavoratori dello stesso territorio sono incardinati, ma soprattutto per evitare spaccature tra i lavoratori, compromettendo i meccanismi di solidarietà e perfino la cooperazione tra realtà territoriali.
Abbiamo ricordato come già nelle valutazioni intermedie notammo e segnalammo una disomogeneità lampante nelle valutazioni del personale, per la mancanza assoluta di criteri uniformi da parte dei valutatori, così nelle sedi che presentavano criticità in relazione al raggiungimento degli obiettivi si concentravano il maggior numero di valutazioni eccellenti (7), mentre le sedi con ottimi risultati produttivi quindi in piena linea con gli obiettivi si caratterizzavano per una valutazione del personale parsimonia nei giudizi (5). Questo evidenzia l’assenza assoluta di alcun parametro e l’assoluta arbitrarietà del valutatore, che è stata contenuta solo grazie alla prevalenza del peso dell’obiettivo di gruppo, tutelando il personale così da ricadute negative.
Riteniamo che ciò che è da modificare è la totale discrezionalità e soggettività del Dirigente, che va superata attraverso l’individuazione di criteri oggettivi e parametri di riferimento che consentano una valutazione piena e trasparente e riconoscibile anche per il personale.
Le modifiche fuori da questo quadro non sono per noi assolutamente condivisibili.
Alterare il delicato meccanismo attuale, con interventi diretti a smantellare il pezzo che tutela il personale da un valutatore a cui è attribuito un potere assoluto ed incontestabile è per noi inaccettabile.
Per questo riteniamo essenziale incentrare il confronto su un lasso temporale ampio, ragionevole utilizzando al massimo la sperimentazione senza effetti immediati sui lavoratori, se si vuole davvero rivedere il sistema migliorandolo.
Contrasteremo ogni modifica orientata a lasciare il personale alla mercè del valutatore di turno.
Coordinatrice nazionale FP CGIL – INPS |
Antonella Trevisani |