A tutti i lavoratori
UBI MAIOR MINOR CESSAT
“La locuzione latina ubi maior minor cessat, tradotta letteralmente, vuol dire «dove vi è il maggiore, il minore decade». Il significato completo può essere così descritto: «in presenza di quel che possiede più potere o importanza, chi ne ha meno perde la propria rilevanza»”.
Potremmo sintetizzare così ciò che sta accadendo all’interno del nostro Ente per quanto riguarda la gestione sempre più opaca della vicenda legata alla istituzione della società per azioni denominata “3i”.
Infatti, mentre da una parte le Organizzazioni Sindacali chiedono insistentemente ed inutilmente da mesi informazioni dettagliate sull’intera operazione al Responsabile della Direzione Centrale Organizzazione Digitale (maior?), con particolare riferimento agli assetti organizzativi interni conseguenti alla cessione di una parte consistente delle funzioni informatiche che rischia seriamente di compromettere il regolare mantenimento dei servizi resi quotidianamente all’utenza, dall’altra continuiamo a registrare un totale immobilismo da parte di chi, quelle risposte, in virtù del ruolo ricoperto, dovrebbe pretenderle.
Ci riferiamo al Presidente, al Direttore Generale e al Consiglio di Amministrazione, ovvero a tutti coloro che (minor?), hanno posto i medesimi quesiti delle Organizzazioni Sindacali e che ancora oggi attendono invano i dovuti riscontri.
Eppure, qualcosa di nuovo sembra muoversi nel sottobosco della DCOD; là, dove il silenzio regna e il sovrano regna silenzioso apparentemente immobile a seguito del rinvio sine die della costituzione della società, il meccanismo continua a girare incessantemente infischiandosene di tutto e di tutti…in un eclatante e vistoso conflitto di interessi che continuiamo a denunciare inascoltati.
Infatti, mentre il mondo Inail composto da migliaia di lavoratrici e lavoratori che ogni mattina “alzano faticosamente la saracinesca” di strutture territoriali ridotte oramai all’osso a causa di:
procedure informatiche lente e farraginose;
sistemi di risoluzione dei problemi legati all’apertura di ticket, la cui onerosa risoluzione spesso è affidata a consulenti esterni;
una carenza di personale oramai insostenibile e la cui risoluzione non può rinvenirsi negli ultimi Piani Triennali dei Fabbisogni del Personale per inadeguatezza degli stessi, né tantomeno può essere affidata alla pessima gestione RIPAM.
A Santuario Regina degli Apostoli (attuale sede della DCOD) si tengono riunioni propedeutiche alla nascita del nuovo soggetto privato, con il Capo che dopo gli inaccettabili silenzi “istituzionali” ritrova la voce e dettaglia accuratamente al SUO personale alcune delle prossime tappe della “3i” toccando anche materie sottratte alla sua sfera di competenza.
Mentre i colleghi attraverso le centinaia di segnalazioni effettuate quotidianamente al centro sui malfunzionamenti e i rallentamenti delle procedure istituzionali sperano di ricevere interventi di miglioramento delle procedure,
presso la struttura centrale competente si ragiona su chi e quanti colleghi dovranno raggiungere la nuova realtà informatica privata al 1 gennaio 2023.
Ed a tale ultimo proposito, mentre chi rappresenta l’INAIL ed i suoi Lavoratori ancora attende notizie concrete, giungono voci di corridoio (ormai unica fonte di informazioni) che ci restituiscono uno scenario futuro alquanto assurdo, in cui i colleghi Inail rappresenteranno la maggior parte dei 400 funzionari utili all’avvio della Società (l’INPS invierà solamente coloro che si occupano di contratti) che conterà, a regime, tra le 850 e le 1000 persone. Coloro che decideranno di aderire si scopre oggi usufruiranno di una assegnazione temporanea di 2 anni (12+12) al termine della quale dovranno scegliere se passare definitivamente alla società oppure rientrare in Istituto (dove e a fare cosa non è dato saperlo).
Ovviamente gli eventuali emolumenti sostitutivi di quelli attualmente previsti per il personale operante presso la struttura informatica sono ancora ignoti, nonostante una campagna promozionale messa in atto da mesi in DCOD talmente massiccia da far impallidire Telemarket. Mentre si può serenamente affermare che quelli destinati al futuro Direttore Generale della Spa saranno sicuramente più alti di quelli percepiti da un qualsiasi Direttore Centrale!!!
Intanto i disagi dei colleghi sul territorio aumentano e noi continuiamo a chiedere a chi è competente in materia di porre definitivo riparo a questa inaccettabile e pericolosa disorganizzazione, fornendo, a partire dalle postazioni dedicate all’utenza, appropriati device utili a garantire, effettivamente, servizi di qualità ma anche quel minimo di benessere organizzativo che il personale merita.
Alla luce di ciò, pur nutrendo forti perplessità su chi sia, o siano, effettivamente i “maior” e chi i “minor” all’interno dell’INAIL, siamo sempre più convinti che la strada intrapresa mesi fa a difesa del Nostro Istituto e dei Suoi lavoratori e che ci ha portato all’interruzione delle relazioni sindacali sia quella giusta: pronti ad innalzare immediatamente il livello dello scontro laddove, nella riunione del 17 p.v., dovessimo registrare l’ennesimo atteggiamento dilatorio e inconcludente da parte di una Amministrazione che, a differenza nostra, seguita ad essere compiacente verso chi sta indirizzando impunemente l’Ente verso un sentiero pericoloso e opposto a quello tracciato con l’Accordo Programmatico.
A. Mercanti M. Molinari G. Paglia F. Savarese P. Romano G. Norcia