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NIENTE ACCORDO SULLA SICUREZZA ALL’AGENZIA DELLE ENTRATE
L’Agenzia propone di smantellare le misure anti-Covid e le relazioni sindacali sulla sicurezza e presenta una proposta che non accetta di negoziare. Il sindacato unitariamente la respinge e diffida ad applicare immediatamente la norma che prevede lo smart working per i fragili fino al 31 dicembre 2022
Ci siamo presentati fiduciosi alla riunione che avrebbe dovuto sancire il nuovo accordo sulla sicurezza nell’Agenzia delle Entrate. Nonostante i grandissimi ritardi dell’amministrazione, che si è presentata al tavolo solo il giorno prima della scadenza dell’accordo di aprile 2022, noi ci siamo seduti al tavolo di trattativa con le migliori intenzioni.
Invece ci siamo trovati davanti ad una “proposta non negoziabile” da parte dell’agenzia che nulla aggiunge rispetto al quadro normativo generale. Un accordo inguardabile che oltre a smantellare tutti gli adeguamenti alle norme di sicurezza anti COVID, avrebbe cancellato d’un colpo qualunque tipo di partecipazione dei lavoratori all’individuazione delle migliori misure di sicurezza negli uffici.
A nulla, purtroppo, sono valsi i tentativi fatti da tutti i sindacati di proporre delle modifiche che avrebbero riportato la tranquillità tra i lavoratori. La parte datoriale è stata sorda a qualunque proposta, anche minima. Gli intenti dell’Agenzia erano evidentemente due: prima di tutto non fare nessun accordo e procedere in modo unilaterale; poi, con ogni chiarezza, andare a una prova di forza contro il fronte sindacale più responsabile di tutto il pubblico impiego, quello che ha portato a casa gli accordi più avanzati, che ha permesso di tenere aperti gli uffici e nel contempo di tutelare la salute dei lavoratori.
Un atteggiamento incomprensibile dell’Agenzia ha contraddistinto tutta la riunione e sarà quest’ultima, a livello nazionale e periferico, che dovrà prendersi tutta la responsabilità per il mancato accordo.
In allegato a questo comunicato troverete la proposta dell’Agenzia. Le richieste fatte dalle Organizzazioni Sindacali unitariamente, nell’estremo tentativo di non lasciare i lavoratori senza un accordo sulla materia sono state le seguenti:
Prevedere tre giorni di smart working/quarantena, in deroga agli accordi individuali, per i lavoratori i cui conviventi fossero risultati positivi al Covid, per evitare di diffondere il contagio negli uffici;
Ripristinare i tavoli regionali sulla sicurezza e prevedere gli adeguamenti delle misure di sicurezza attraverso la contrattazione locale, in attesa della quale in ogni sede sarebbero stati prorogati gli accordi in essere;
Reintrodurre le modalità preesistenti di misurazione della temperatura, al fine di evitare il caos in periferia su chi deve effettuare queste operazioni;
La raccomandazione dell’uso dei DPI per i servizi esterni;
Forme di tutela per i conviventi con i fragili molto gravi (per intenderci quelli individuati dal Decreto Ministeriale del 4 febbraio 2022), e tutele minime per i genitori di figli inferiori ai 14 anni
Ebbene, nemmeno una delle proposte delle Organizzazioni Sindacali è stata accolta. A questo punto non abbiamo potuto fare altro che respingere al mittente l’imposizione dell’Agenzia e rifiutare unitariamente di firmare un accordo che sarebbe stato sull’insicurezza più che sulla sicurezza.
Abbiamo però diffidato l’Agenzia delle Entrate ad applicare immediatamente l’articolo 23-bis della Legge n. 142 del 21 settembre 2022, che prevede la possibilità per i lavoratori fragili di lavorare in smart working fino al 31 dicembre 2022.
Ora, non staremo con le mani in mano: invitiamo tutti i nostri livelli territoriali ad avanzare immediatamente richiesta di contrattazione sulla sicurezza in ogni sede ai sensi dell’articolo 7, comma 7, lettera k del CCNL vigente. In quelle sedi rivendicheremo la tutela per i lavoratori e per la dirigenza che il livello centrale non ha voluto contrattare. Sì, anche per la dirigenza, di fatto abbandonata a sé stessa dalla DC Risorse Umane a prendersi tutte le responsabilità proprie dei datori di lavoro senza nemmeno un minimo di copertura nazionale.
Ancora una volta, purtroppo, dobbiamo costatare che i lavoratori e i loro diritti non sono minimamente considerati da quest’agenzia. Ciò non sarà privo di conseguenze nell’immediato futuro.
Roma, 29 settembre 2022
FP CGIL |
CISL FP |
UIL PA | CONFSAL/UNSA | FLP |
Gamberini |
De Caro |
Cavallaro | Sempreboni | Patricelli |