FP CGIL su Linee Guida SIE: PURTROPPO NON SIAMO SUL TAVOLO NEGOZIALE!
Il 27 settembre si è tenuto un incontro convocato dall’Amministrazione per trovare un accordo sull’adozione delle linee guida per l’utilizzo delle risorse dei programmi operativi finanziati con i fondi strutturali e di investimento europei (SIE).
La FP CGIL era presente con un rappresentante dei dirigenti Dott. Fabrizio Ottavi, e con il sottoscritto coordinatore nazionale FP CGIL per il personale del Comparto, quale osservatore (per questo CCNL, non siamo sul Tavolo in mancanza di rappresentatività).
Facciamo presente che con la delibera CIPE n. 57 del 2017 le amministrazioni pubbliche impegnate in programmi operativi finanziati con i fondi strutturali di investimento europei possono infatti produrre progetti speciali con la partecipazione di personale interno. Alcuni Dipartimenti hanno già avviato iniziative in questo senso. Nel corso della riunione è stata illustrata la bozza di protocollo (allegata) inviata alle organizzazioni sindacali.
Il principio riflesso nella bozza di Linee guida per la ripartizione dei fondi è quello di cui al punto 4, che riportiamo di seguito:
4. Le risorse derivanti dalla rendicontazione dei progetti speciali integrano la componente variabile del FUP e dell’indennità di risultato dei dirigenti di seconda fascia e saranno destinate:
a. in misura prevalente in favore del personale direttamente applicato ai progetti speciali, secondo la percentuale individuata in sede di contrattazione;
b. per la parte residua in favore del personale appartenente alle strutture individuate nell’accordo integrativo, che hanno contribuito direttamente o indirettamente al processo di realizzazione del progetto, ad implementazione dei premi correlati alla performance.
Questa formulazione, che ha parte della sua giustificazione nel corpo precedente del testo, immagina quindi di concentrare il grosso del compenso (parte prevalente) su coloro che lavorano con quei fondi, e residualmente a chi ha dato un contributo diretto o indiretto (?), “ad implementazione dei premi correlati alla performance”.
La FP CGIL ha chiesto chiarimenti sulla lettera a) (come si quantifica la parte “prevalente”, e in base a quali criteri), e di espungere dalla lettera b) il collegamento con la performance, e di:
assicurare la costante formazione del personale per estendere la platea di coloro che sono impiegati in questi progetti, per i quali ci si avvale largamente di esperti esterni all’Amministrazione;
la rotazione del personale applicato a questi progetti;
il raggruppamento dei progetti per tipologie omogenee, in modo da renderli parametrabili.
In relazione ai compensi spettanti al personale coinvolto, l’Amministrazione ha indicato cifre che vanno dai 6.000 agli 11.000 Euro a seconda delle categorie funzionali e si è riservata di convocare un ulteriore incontro per verificare le condizioni di un possibile accordo, ma ha comunicato di non volere aderire alla richiesta avanzata dalle organizzazioni sindacali in merito alla eliminazione della performance dal protocollo proposto.
Attendiamo una nuova bozza, su cui vi terremo informati.
In ogni caso, per la FP CGIL l’utilizzo di questi fondi è un’opportunità importante, ma non deve diventare occasione per discriminazioni o per favorire i soliti noti.
La nostra lettura riguardo alla ripartizione di questi fondi al personale delle categorie è infatti differente, ma purtroppo non siamo sul tavolo negoziale!
Le linee guida sull’utilizzo delle risorse non ci convincono, vi diciamo perché:
Se è vero che chi è direttamente applicato a progetti finanziati con fondi SIE dovrebbe avere, in linea di principio, un maggiore riconoscimento in quanto, appunto, ci lavora, è anche vero che fa quello, e non fa altro (e se va oltre l’orario di lavoro deve essere compensato con l’istituto dello straordinario, pagato con quei fondi).
Da ciò deriva che, se questo personale lavora con i SIE e non su altro, il lavoro “altro” è fatto, a cascata, da TUTTO il resto del personale (e non solo dalla categoria che nelle linee guida sta sotto la lettera b.). Che quindi ha diritto ad essere beneficiario, magari non esattamente nella stessa misura, di quei fondi. D’altronde lavorare o meno con i fondi SIE è questione di “fortuna”, nel senso latino del termine, e non un merito particolare rispetto allo svolgimento di altre competenze, altrettanto degne.
Speriamo che altri sindacati che sono già sul tavolo ci vogliano seguire su questa linea: in ogni caso, non appena saremo di nuovo in contrattazione con il prossimo CCNL, faremo sentire la nostra voce!
Roma, 29/09/2022
Il coordinatore FP CGIL PCM
Giancarlo D’Ortenzi