Il corpo dei Vigili del Fuoco è in assoluta emergenza. Sono pochi, scarsamente considerati, non adeguatamente pagati e con nessuna tutela. Servono risposte, soprattutto sul fronte delle assunzioni, per dare risposte alla cittadinanza. C’è bisogno di portare da subito il corpo dai 33 mila operativi attualmente disponibili a 40 mila unità e portare il personale tecnico professionale da 2 mila a 5 mila unità. È in estrema sintesi la rivendicazione unitaria di Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf, in rappresentanza della maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori del corpo, oggi in conferenza stampa alla Camera, per interrogare le forze politiche che tra pochi giorni entreranno in Parlamento. Un grido di allarme, quello dei sindacati maggioritari del corpo dei Vigili del Fuoco, che si riverserà in piazza il 14 settembre a Roma a Santi Apostoli dietro le parole ‘Quale futuro per i Vigili del Fuoco?’ a partire dalle ore 9.
OCCUPAZIONE – Tra le questioni esposte oggi dai tre rappresentanti sindacali nazionali, Mauro Giulianella (Fp Cgil Vvf), Massimo Vespia (Fns Cisl) e Franco Giancarlo (Confsal Vvf), le condizioni di lavoro estenuanti, condizionate da un cambiamento climatico che ha portato gli interventi dei Vigili del Fuoco negli ultimi 3 anni da 700 mila a circa 1 milione. Una vera e propria esplosione senza un adeguato incremento di organico, lamentano i sindacati. A garantire questa grande mole di lavoro, a fronte di una dotazione organica teorica di 39.500 unità, sono solo 35 mila gli operatori disponibili e in servizio nel Corpo di cui, circa 33 mila operative e 2 mila del Ruolo Tecnico Professionale. Una carenza di 4.500 tra lavoratrici e lavoratori che si fa sentire. Serve un incremento occupazionale attraverso uno stanziamento economico specifico tale da garantire un vero potenziamento: 40.000 unità operative e 5.000 unità del ruolo tecnico professionale. Servirà inoltre, l’autorizzazione anticipata per l’assunzione del turnover di almeno un biennio.
PROTEZIONE CIVILE – Ammodernare il Sistema di Protezione Civile, individuando la cornice di intervento di ogni singolo Ente e Corpo che ne fa parte, con una revisione più moderna dell’articolo 10 del Codice di Protezione Civile del 2018, facendo dei Vigili del Fuoco il traino principale di questo processo. La richiesta di Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf è di garantire al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco di partecipare alla stesura dei piani di emergenza comunali, dell’unione dei comuni, provinciali e regionali quale organo di collegamento degli amministratori territoriali per tutti gli aspetti riguardanti gli scenari emergenziali ipotizzabili.
TUTELE – La salute e la vita dei professionisti del soccorso dipende anche dalla riduzione dei carichi di lavoro, troppo elevati rispetto al numero. I Vigili del fuoco non hanno l’assicurazione Inail, non hanno un elenco di malattie professionali riconosciute, così come non hanno una adeguata procedura per il riconoscimento delle cause di servizio e dei rimborsi spesa per infortunio. Inaccettabile per il sindacato una condizione di lavoro incerta e precaria come questa. Non esistono statistiche sulle malattie che colpiscono i Vigili del Fuoco durante la loro attività lavorativa e dopo essere andati in pensione.
PREVIDENZA – Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf richiedono la riduzione del percorso legato ai 6 scatti stipendiali, già finanziati dalla legge di bilancio 2022, così da dare garanzie al personale in procinto di andare in quiescenza. Chiedono, inoltre, anche l’avvio della previdenza complementare attraverso il fondo Perseo Sirio già utilizzato nella Pa. Risorse economiche serviranno per la riapertura della legge delega necessaria per un correttivo ordinamentale utile a semplificare il lavoro e la carriera delle donne e degli uomini dei Vigili del Fuoco. Il rilancio delle attività di soccorso tecnico urgente dovrà riconoscere il valore della professionalità acquisita alle figure di responsabilità come ad esempio quella dei capo squadra, unici responsabili dell’intervento.
ORGANIZZAZIONE – Bisognerà prevedere, secondo Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf, così come già avviene in altri Corpi dello Stato, il vertice unico superando la dicotomia Capo del Corpo/Capo Dipartimento. La nomina a Prefetto di un Dirigente Generale proveniente dalla carriera tecnica del Corpo è la nostra richiesta, il Capo Dipartimento dovrà essere un Vigile del Fuoco. Sarà inoltre necessario prevedere, come avviene in tutte le Amministrazione Pubbliche, l’istituzione di un unico comparto di contrattazione per i Dirigenti e uno per il restante personale, ponendo fine a questa divisione interna che vede oggi il personale direttivo nel comparto di contrattazione dei Dirigenti completamente fuori dal soccorso e dalle responsabilità insite al ruolo che ricoprono.
CONTRATTO – Il rinnovo del contratto 2022/2024, scaduto già da 8 mesi, deve trovare la sua conclusione prima della scadenza del triennio. Basta a vacanze contrattuali irrisorie, il personale aspetta risposte, questo è il momento per darne.