“Lo stato di agitazione nazionale dei Vigili del Fuoco, che abbiamo proclamato lo scorso 25 luglio, ha sensibilizzato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, e i vertici del Dipartimento così da rivedere i numeri della mobilità nazionale, accelerare i tempi sui passaggi di qualifica, dare risposte al personale specialista e a quello proveniente dall’ex Corpo Forestale (AIB). Rimane aperta la vertenza sugli organici, sul rinnovo contrattuale 22/24, scaduto ormai da 8 mesi, sull’anticipo degli scatti stipendiali e sulle risorse necessarie per la riapertura della legge delega”. A dirlo sono i rappresentanti nazionali delle tre sigle sindacali protagoniste della mobilitazione, Mauro Giulianella (Fp Cgil Vvf), Massimo Vespia (Fns Cisl) e Franco Giancarlo (Confsal Vvf).
“Abbiamo avuto, a partire dal sottosegretario, On. Carlo Sibilia, ampie garanzie rispetto alla possibilità di far rientrare il personale anziano presso la propria sede di residenza; è necessario combattere il fenomeno del pendolarismo soprattutto oggi che le difficoltà economiche gravano sul reddito delle famiglie.” Ma, osservano ancora i tre dirigenti sindacali, “sappiamo che il governo dimissionario potrà occuparsi solo degli affari correnti, astenendosi da tutti quegli atti discrezionali e politici che, in quanto tali, possono e devono essere rinviati alla gestione del successivo governo. La questione degli organici e del potenziamento, del rinnovo contrattuale, dell’anticipo dei sei scatti stipendiali e delle risorse necessarie per la riapertura della legge delega, dovrà quindi essere affrontata con il nuovo governo ma stiamo già lavorando con le forze politiche, con i gruppi parlamentari, affinché i Vigili del Fuoco possano trovare le giuste risposte.”
“Servono risposte economiche già dalla prossima legge di bilancio 2023. Nel frattempo, quello che abbiamo chiesto alla ministra dell’interno è di interloquire immediatamente con il ministro dell’Economia e Finanza, Daniele Franco, e di anticipare di un biennio lo sblocco del turn over che grava sulle dotazioni organiche reali depotenziando ulteriormente il soccorso tecnico urgente. Con 4.500 unità in più lavoreremo nell’ordinarietà e comunque in emergenza, traguardare le 40.000 unità operative e le 5.000 unità del ruolo Tecnico Professionale è il nostro obiettivo. Un plauso alla ministra Lamorgese che ha rinviato a settembre l’incontro con i sindacati, condizione che auspichiamo possa essere utile a garantire almeno l’anticipo di un biennio sul turnover”, concludono Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf.