Pubblichiamo un breve resoconto dell’incontro avvenuto il 22 giugno in contrattazione con l’amministrazione.
Sull’impianto presentato dalla amministrazione abbiamo chiesto alcune modifiche in modo da individuare indennità adeguate al periodo pandemico che nello stesso tempo diano risposta a tutto il personale.
In premessa abbiamo ribadito, unitariamente con CISL e UIL, anche alla luce del pericolo dell’aumento di casi, di concludere celermente il Confronto sulle nuove forme di lavoro flessibili legate alla sottoscrizione del nuovo contratto di lavoro affinché divengano usufruibili per tutti prima possibile.
Su questo tema il Direttore alla fine dell’incontro ci ha dato indicazioni di una proroga di un mese sulla base dello status attuale dello smartworking con in più la possibilità di poter aprire al più presto tutti i nuovi accordi di telelavoro con una scadenza il 31/12. Questi accordi poi confluiranno nelle nuove forme di lavoro previste dal contratto e quindi nel nuovo regolamento, in particolare il telelavoro domiciliare. Infine è già stata fatta la proroga per effetto legge (come già indicatovi) per le persone in situazioni di maggiore rischio fisico (che non dovranno effettuare nessuna altra richiesta). Ci è stato garantito che a breve riceveremo una risposta alle nostre richieste e cambiamenti sulla bozza inizialmente presentataci.
Passando al tema fondi RSU, la prerogativa in questo caso per noi era, oltre a dare il giusto compenso a chi era stato in presenza, quella di pensare che in futuro non sarà più giusto non prendere in considerazione chi lavora da casa.
Ovviamente un accordo sul 2020 non prevedeva dal punto di vista legale il riconoscimento e l’equiparazione delle due situazioni lavorative, anche contrattualmente, riconoscendo le indennità come esclusiva della timbratura al tornello.
La nostra proposta migliora dal punto di vista alcuni punti alzando il compenso ad alcune indennità e portandone alcune a forfait come quella dei responsabili di servizio di prevenzione e protezione e passandone alcune al riconoscimento in presenza giornaliera. Abbiamo anche notato l’aumento sul fondo per chi effettuava lavori che avevano diritto a indennità di disagio lavorativo come sportelli e segreterie.
Successivamente abbiamo anche pensato che fosse giusto rimodulare la nuova proposta sul periodo lock-down in modo da dare giuste indennità durante il periodo di chiusure per chi realmente è stato presente e perché preposto ad attività indifferibili alla presenza in ufficio.
Tutto questo ci ha portato ad un successivo ragionamento che era quello sulle non cumulabilità di alcune indennità che andrebbero prese in considerazione garantendo ad ogni lavoratore quella più vantaggiosa.
Ovviamente questo ci permetterà a questo punto di poter utilizzare ulteriori fondi da mettere nella produttività e permettere anche a chi non è stato presente perchè ha lavorato da casa, attivando l’esperienza inedita di lavoro che tutti sappiamo, di avere un giusta forma di riconoscimento (anche se piuttosto bassa rispetto alle risorse e capacità proprie improvvisate), senza scordarci che lo stesso tornerebbe comunque anche a chi era stato in presenza non sottraendo nulla a nessuno.
Altri delegati RSU si sono aggregati alla nostra proposta fatta con i delegati di CISL e UIL portando il numero degli aderenti all’accordo da noi proposto molto sopra la maggioranza. Purtroppo riscontriamo l’assenza intera di 3 RSU neoeletti di altra sigla, la stessa che per voce di un proprio delegato territoriale si è mossa in maniera contraria alle nostre proposte di modifica dell’accordo.
Ricordiamo che non è ancora stato sottoscritto nulla e attenderemo una controproposta della amministrazione.
Per la FPCGIL Roma e Lazio I delegati RSU CGIL
Manuela Benevento Roberto Copioli
Luca Giovinazzo
Alessandra Loriedo