Precaria della Giustizia, finalmente stabilizzata ma non mi sembra vero

18 Giugno 2022

La storia di Elisa – raccolta alla manifestazione di piazza del Popolo ‘Camminiamo Insieme’ – da tredici anni in attesa di stabilizzazione: ‘Grazie al sostegno della Cgil’

Tredici anni di precariato nel pubblico. Tredici lunghi anni, fatti di lotte e di mobilitazioni, di presidi e manifestazioni, con la sola Cgil a fianco. Tredici anni di lavoro insostituibile a sostegno della macchina della Giustizia – gravata da una sempre più critica carenza di personale – e che solo in queste ore vede finalmente uno spiraglio di stabilità. È la sintesi della storia di Elisa Colleo, ma come lei di tante e tanti, che incontriamo oggi alla manifestazione della Cgil in piazza del Popolo ‘Camminiamo Insieme’.

Elisa ha 54 anni e inizia questo lungo percorso di ‘precaria della giustizia’ nel 2010 quando, investita dagli effetti della crisi economica, perde il suo lavoro in una società di comunicazione e viene temporaneamente ricollocata come tirocinante della Giustizia. Elisa è sarda ma lavora a Milano e portare a casa soli 400 euro – perché è questa la cifra media guadagnata da un tirocinante della Giustizia in ragione delle ore lavorate – non è stato facile. Un anno e mezzo fa ha fatto e vinto un concorso come operatrice giudiziaria, con contratto a tempo determinato, in scadenza il prossimo anno, e si è trasferita a Nuoro.

“La mia lotta, la lotta di tanti come me, parte dal 2011. Una lotta che abbiamo condotto con il supporto della sola Cgil che ci ha sempre sostenuto e che ci ha permesso di ottenere risultati importanti, a partire dalle proroghe”, per arrivare all’emendamento approvato al Senato al decreto Pnrr 2 che prevede la stabilizzazione dei precari della Giustizia, racconta Elisa. “Sì io dovrei rientrare tra le stabilizzazioni previste. Certo ho ancora qualche dubbio perché dopo tredici anni di precariato e di lotte essere finalmente stabilizzata non mi sembra vero”.

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