Precari della Giustizia: bisogna e crederci e lottare!
Passato l’emendamento per la stabilizzazione
Dopo 13 lunghi anni di vertenza, con presidi, manifestazioni, ecco il risultato: stanotte è passato l’emendamento per la stabilizzazione delle lavoratrici e lavoratori precari della Giustizia.
L’emendamento prevede che il ministero della Giustizia può, fino al 31 dicembre 2023, assumere con contratto a tempo indeterminato, in numero non superiore alle 1.200 unità complessive, personale non dirigenziale, da inquadrare nei ruoli dell’amministrazione giudiziaria, area funzionale seconda, posizione economica F1, che risulti in servizio, successivamente alla data del 30 maggio 2022, con contratto a tempo determinato, con la qualifica di operatore giudiziario.
Detto personale è assegnato, con immissione in possesso non antecedente al 1° gennaio 2023, alla sede presso cui presta servizio alla data del 30 maggio 2022.
Sono le lavoratrici e i lavoratori che hanno contribuito in tutti questi anni al buon andamento degli uffici giudiziari.
La lotta è stata aperta, in piena solitudine, dalla Fp Cgil, da sempre in prima linea nella tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, contro ogni forma di precariato e sfruttamento.
Sì al lavoro, al buon lavoro, pari dignità per tutte le lavoratrici e i lavoratori. Stesso lavoro stessi diritti e salario.
È un primo risultato, la vertenza continua perché nessuno resti nel precariato. Nel Ministero della Giustizia tante lavoratrici e lavoratori sono precari, interinali o con appalti, svolgono attività assolutamente indispensabili per erogare i servizi e pertanto vanno assunti in modo stabile.
La Giustizia è un diritto costituzionalmente garantito, non può essere erogato ad intermittenza a seconda di quanto personale c’è a disposizione!
Nonostante il piano assunzionale in atto, non si riesce a colmare le attuali carenze di organico che aumenteranno con i pensionamenti. Insistiamo: bisogna assumere di più per non creare ulteriori arretrati e disservizi.
E per velocizzare le procedure si devono scorrere le graduatorie degli idonei. Così come bisogna prepararsi per tempo a dare stabilità concreta all’Ufficio per il Processo ponendosi l’obiettivo di non disperdere le competenze che proprio lì si formeranno nei prossimi mesi e fino al 2026.
Roma, 17/06/2022
Fp CGIL Nazionale
Felicia Russo