Falcone: Fp Cgil, onoriamo gli eroi investendo nella Giustizia

23 Maggio 2022

“Per rendere onore agli eroi di questa giornata serve un forte impegno perché la Giustizia nel nostro Paese abbia gambe solide sulle quali camminare. Serve, come da tempo chiediamo, stabilizzare i precari, un piano straordinario di assunzioni e una più funzionale riorganizzazione del Ministero della Giustizia”. È quanto afferma il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio.

Florindo Oliverio

“A trent’anni dalla strage di Capaci – continua il dirigente sindacale – abbiamo sentito il dovere di partecipare con una nostra delegazione, rappresentativa di tutto il mondo dell’amministrazione della Giustizia, alle celebrazioni in memoria di Giovanni Falcone e della sua scorta. Le recenti rivelazioni ci dicono che da allora anche le mafie sono cambiate. Se lo Stato ha vinto militarmente la lotta alla mafia, non così si può dire per quanto riguarda la capacità invasiva nell’economia del Paese da parte delle nuove e vecchie mafie. Sono spariti i morti ammazzati ma la mafia imprenditrice cerca di stare nel sistema e fare affari.

Il giudice Falcone, osserva Oliverio, “sapeva che l’azione della Magistratura deve poter contare anche su una amministrazione della Giustizia efficace ed efficiente. Ed è per questo importante, proprio in questo periodo in cui ingenti quantità di risorse sono messe a disposizione del nostro Paese anche dall’Unione Europea per ammodernare le pubbliche amministrazioni e rendere più efficace la Giustizia, che si risolva il grave gap ancora esistente per la mancata digitalizzazione e informatizzazione di ogni ambito del Ministero della Giustizia e si valorizzino le donne e gli uomini che pure hanno fatto vivere in qualche modo l’amministrazione in presenza di pesanti e annosi disinvestimenti”.

Da tempo, aggiunge il segretario nazionale della Fp Cgil, “chiediamo di stabilizzare i lavoratori precari della Giustizia, un piano straordinario di nuove assunzioni e una riorganizzazione del Ministero più funzionale alla integrazione delle varie componenti, fermo restando il riconoscimento delle tante specificità in chiave collaborativa e non competitiva. Perché per migliorare la Giustizia nel nostro paese non basta l’ennesima riforma dei codici ma serve non perdere di vista che la Giustizia ha anche bisogno di gambe solide su cui camminare. Il giudice Giovanni Falcone ci ha lasciato, tra gli altri, l’insegnamento che per una causa giusta serve l’impegno e il valore di tutte e tutti, nessuno escluso”, conclude Oliverio.

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