Respect, contro ogni forma di discriminazione. È il titolo dell’iniziativa promossa dalla Fp Cgil nazionale, insieme alla Fp Cgil di Caserta, che si è svolta questa mattina a Mondragone, al Museo Civico Archeologico “Biagio Greco”.
Una giornata ricca di spunti, che ha visto la testimonianza di lavoratrici e lavoratori oltre che di associazioni territoriali impegnate sul tema della violenza di genere. Tra i tanti contributi della mattinata anche gli interventi di Luigi Capaccio, segretario generale Fp Cgil Caserta; Luisa Corazza, avvocata; Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil Nazionale; Valeria Valente, presidente Commissione parlamentare di inchiesta sul Femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere.
Primo tra gli interventi quello del segretario generale della Fp Cgil Caserta, Luigi Capaccio secondo cui “l’evento di oggi a Mondragone nasce da recenti episodi non lusinghieri che hanno messo in evidenza difficoltà esistenti nei luoghi di lavoro (…) e hanno mostrato un immobilismo che preoccupa la sfera sindacale”. Da qui il suo appello: “È necessario intervenire”.
A seguire è stata la volta dell’Avvocata Luisa Corazza che ha fatto una panoramica su come sia regolamentato da un punto di vista legale il contrasto alle discriminazioni di genere e in particolare alla violenza e alle molestie sui luoghi di lavoro. Corazza non poteva non ricordare la Convenzione Ilo 190, recentemente ratificata dall’Italia, che per la prima volta regola il tema a livello internazionale. La forza della Convenzione, spiega l’Avvocata, è nella definizione che dà, chiara ed estesa, di molestia sul lavoro. Nonostante l’ottimo traguardo, Corazza ha precisato che si rende però necessario un impegno normativo di carattere nazionale per renderne i principi applicabili sui posti di lavoro. Per questo il suo appello è stato quello di scrivere al più presto un Testo Unico che regoli le molestie senza incorrere in rischi di interpretazione.
Prezioso anche l’intervento della Senatrice Valeria Valente secondo cui “sul tema della violenza il nostro ordinamento ha poco da invidiare alle legislazioni degli altri Paesi, ha molta robustezza”. La Senatrice si è dichiarata contraria ad un inasprimento delle pene, che in politica porta consenso e costa poco ma che non risolve il problema, e sottolinea l’importanza di intervenire culturalmente. Valente ha tenuto a precisare, inoltre, che c’è assoluto bisogno di una norma che istituisca il reato di molestia nei luoghi di lavoro perché quando un reato non è concreto, non si tocca, si fa fatica ad inquadrarlo e diventa oggetto di cattive interpretazioni.
A conclusione dell’iniziativa “Respect” le parole di Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil. Qui un estratto del suo intervento:
“Quello che è successo a Mondragone merita un focus nazionale. Violenze, molestie e discriminazioni sono molto più diffuse di quanto noi riusciamo a monitorare.
L’autrice della lettera denuncia una lesione della libertà personale, che mette in luce atti di illegittimità che compromettono il buon funzionamento dell’amministrazione. Chi non rispetta i propri doveri e effettua abusi sui luoghi di lavoro, in primis lede proprio l’attività della pubblica amministrazione stessa.
Come sindacato abbiamo l’obbligo di far sapere a tutte le lavoratrici e i lavoratori che queste tutele esistono e possono essere applicate. Non c’è impunibilità, chi sbaglia paga: questo è il messaggio che deve passare. Si deve denunciare la lesione della libertà personale. Ma questo interviene a fine processo. Se il tema è innanzitutto culturale bisogna agire prima che insorga la violenza, nei comportamenti.
C’è un problema di formazione, di organizzare il lavoro: la formazione deve riguardare chi ha il compito di gestire il personale, di organizzare il lavoro, chi sovraintende la catena del lavoro. bisogna farlo in modo non discriminatorio, tenendo conto delle caratteristiche dei due generi. Come sindacato abbiamo sempre difeso l’idea che non bisogna negare le differenze di genere, bisogna assumerle ma creando situazioni differenziate, bisogna esercitare gli stessi diritti nello stesso modo.
In queste ore stiamo rinnovando i contratti collettivi nazionali, grande strumento di difesa dei diritti, per fare in modo che i datori di lavoro non abbiano armi per esercitare azioni vessatorie e quindi ledere la professionalità e la dignità dei lavoratori.
Essere un sindacato grande come la Cgil, avere una rete di protezione, ha permesso spesso di denunciare. C’è bisogno di avere la forza di andare a testa alta, quotidianamente, e confrontarsi con un clima intimidatorio continuativo. Siamo una rete e non lasciamo nessuno solo, le lavoratrici e i lavoratori non si sentono soli, sanno che è una battaglia collettiva. Se uniti, le battaglie si rafforzano”.