Due giorni ricchi di incontri, per discutere di diversi argomenti.
Società 3-I s.p.a.
Nella mattinata del 26 si è discusso dell’imminente costituzione di questa nuova società per azioni, a capitale interamente pubblico, costituita da INPS, INAIL e ISTAT (da qui il nome della società). Le intenzioni dichiarate sembrano condivisibili, visto che questa società intende finalmente dare concretamente attuazione al principio dell’interoperabilità delle banche dati (per ora solo tra questi 3 soggetti istituzionali), accedere ai prodotti del mercato acquisendoli a prezzi più convenienti per tutt’e tre le Amministrazioni e sviluppare e gestire tecnologie non servendosi più di società private esterne.
Fermo restando che la norma che prevede la costituzione di questa società dev’essere ancora pubblicata in GU nel cosiddetto “Decreto PNRR”, abbiamo espresso i nostri dubbi in relazione all’acquisizione delle risorse umane, chiedendo espressamente con quale personale verrà costituita la nuova società. La risposta dell’Amministrazione è che la 3-I, in quanto società “in house”, effettuerà selezioni pubbliche per conto proprio ma comunque non si esclude, almeno nella fase di avvio, che si possano attivare dei comandi su base volontaria. Considerato che non siamo certi che questa società andrà ad applicare il CCNL delle Funzioni Centrali ai propri dipendenti, chiediamo sin d’ora che, nell’ipotesi s’intendano avviare comandi o forme di mobilità volontarie, vi sia un ampio e preventivo confronto sindacale, al fine di garantire e tutelare i lavoratori dell’Istituto che potrebbero esser coinvolti da questi processi.
Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale 2022-2024
Nel pomeriggio del 26 si è discusso del nuovo Piano dei Fabbisogni di Personale. Diversi gli spunti interessanti nel documento, che ha l’obiettivo ambizioso di assumere in tutti gli ambiti nel corso del triennio. Riteniamo molto importante la previsione di assunzioni in Area B, non solo perché questo consentirà di effettuare progressioni verticali dall’area A alla B, con l’obiettivo – condiviso finalmente anche dall’Amministrazione – di azzerare l’area A, ma anche perché è il segno che l’Istituto intende investire su tutte le professionalità presenti. Da tempo sosteniamo che le Istituzioni pubbliche non possono pensare di bandire concorsi per soli laureati e che – anche per ragioni sociali – è necessario bandire concorsi anche per diplomati.
Importante la risposta anche per le progressioni verticali, anzitutto perché i numeri presenti nel Piano sono indicati al netto delle future progressioni che dovremo effettuare a seguito dell’entrata in vigore del CCNL delle Funzioni Centrali. In secondo luogo perché si potrà rapidamente procedere al passaggio verticale di coloro che avevano partecipato alle ultime selezioni, collocandosi in posizione utile per diventare funzionari.
Condivisibile anche l’assunzione di dirigenti di prima e seconda fascia (anche con possibilità di riserva per gli interni), medici, legali, statistici-attuariali e tecnici-edilizi (rispetto a questi ultimi abbiamo chiesto un ampliamento dei numeri, alla luce del fatto che questo personale ha l’età media più alta dopo quella dei medici e delle diverse funzioni svolte da questi lavoratori).
Vista la previsione normativa dell’ingresso di personale proveniente dall’INPGI, che dovrà avvenire entro il termine perentorio del 1 luglio prossimo, abbiamo chiesto al più presto l’avvio di un confronto per capire come inquadrare questi lavoratori, anche alla luce del nuovo CCNL che non considera solo il titolo di studio come elemento per la riqualificazione del personale.
Mobilità e comandi
L’Amministrazione ha presentato una proposta di pubblicazione di un avviso per 500 comandi in ingresso riservati a funzionari amministrativi provenienti da altre Amministrazioni, precisando che si tratterebbe solo di una misura temporanea, con l’obiettivo di alleviare la situazione della carenza di personale, nelle more della chiusura del concorso per consulenti della protezione sociale. Sul punto, abbiamo espresso la nostra contrarietà a questa ipotesi perché ci sembra sostanzialmente inutile: a che pro si dovrebbe prendere del personale in comando, quindi temporaneamente, dovendolo formare e sapendo che lo si perderà in un arco temporale di 1-3 anni? Se, come l’Amministrazione stessa ha detto nel corso dell’incontro, le attività che dovrebbero essere svolte da questi lavoratori comandati saranno attività semplici, perché procedere a comandi in area C? Abbiamo, per questo, proposto di procedere a comandi solo in area B, se proprio necessario, ma la strada maestra resta, per noi, quella del concorso.
Addirittura si è ipotizzato di voler far accedere ai comandi anche lavoratori di età superiore ai 50 anni; questo potrebbe persino portare all’effetto paradossale di prendere in comando anche lavoratori prossimi alla pensione e rende l’intera operazione ancora più inutile. A meno che non si intendano perseguire altri interessi, che non sono quelli dell’Istituto. Inoltre in merito alla ripartizione dei comandi, che non ci convince per niente, abbiamo chiesto i criteri adottati e di avere la relativa documentazione per poter effettuare un’analisi approfondita.
Riguardo alla mobilità, abbiamo chiesto di dare risposte a chi oggi è in servizio, ritenendo la percentuale di carenza del 20% della sede eccessiva e un limite che impedirebbe di fatto la mobilità (con l’aggravante che non si sanno le sedi in carenza). Inoltre, al fine di evitare quanto accaduto in occasione delle ultime assunzioni – quando fu un algoritmo a governare le immissioni in servizio … – abbiamo chiesto che siano prese in considerazione, ai fini delle future assegnazioni di sede, elementi come i carichi di famiglia, le L. 104, la titolarità di art. 42-bis TU maternità e paternità, per evitare immediati spostamenti di personale.
Roma, 28 aprile 2022
FP CGIL INPS
Antonella Trevisani