MIC – Comunicato su DPCM perequazione indennnità di amministrazione e allegato

14 Febbraio 2022

Nuovi incrementi dell’indennità di amministrazione: più fatti e meno propaganda

è di fresca pubblicazione il DPCM che determina gli incrementi delle indennità di amministrazione per le amministrazioni centrali. Le somme sono state distribuite secondo un criterio perequativo basato sulle attuali indennità. Per tale motivo troviamo del tutto singolare leggere alcuni comunicati trionfalistici di alcune sigle sindacali che rivendicano meriti quantomeno impropri e non spiegano la ratio di questo provvedimento, che giunge peraltro al termine di un confronto serrato con le OO.SS., peraltro recependo solo in parte le osservazioni prodotte da quest’ultime, tant’è che rimangono in piedi alcune problematiche derivanti dall’esclusione di alcuni Enti. Noi invece riteniamo che questa non sia materia di campagna elettorale, anche se giunge in conseguenza della stipula del nuovo CCNL che ha prodotto risultati significativi non solo dal punto di vista salariale, grazie al contributo determinante della FP CGIL.

Il DPCM impegna complessivamente 430 milioni di euro di cui 90 a valere sulle risorse stanziate per il rinnovo contrattuale ed il resto proveniente dalla legge di stabilità per il 2020.

Nella ripartizione delle risorse, come potete notare dall’allegato, si determina, proprio per l’intento perequativo che è alla base del provvedimento, una differente ripartizione delle risorse tra i vari Enti interessati. Per quanto riguarda il MIC il criterio di ripartizione, che determina una assegnazione di risorse inferiore a quelle di altri Ministeri è esattamente riferito alla differenza esistente tra le indennità erogate sinora e pertanto la perequazione riguarda principalmente i Ministeri che registrano gli importi più bassi. Basta ricordare che il MIC ha avuto nel recente passato un incremento sostanzioso delle sue indennità per effetto di una quota accantonata sulle risorse derivanti dalla bigliettazione e quindi con un meccanismo di autofinanziamento. Questo ha comportato nell’attuale ripartizione una assegnazione di risorse solo a partire dal 2022 e per un range che varia dai 605 euro annui lordo dipendente della prima Area ai 1048 euro annui della terza Area. Mentre i Ministeri che registrano le indennità più basse hanno visto un incremento che parte dai 1525 euro annui della prima Area fino ai 2449 euro nella terza Area, con decorrenza di parte di questi aumenti dal 2021.

Proprio per esigenza di chiarezza riteniamo opportuno pubblicare l’intera ripartizione delle risorse e non, come abbiamo visto in alcuni comunicati elettorali, gli incrementi che riguardano solo il MIC.

Detto questo noi non possiamo che concordare sul fatto che questo è un ulteriore passo in avanti sul percorso della perequazione dei trattamenti accessori, ma vorremmo anche ricordare a chi fa comunicati propagandistici che questo è solo uno dei risultati di una stagione contrattuale che ha portato ad una serie significativa di incrementi contrattuali per i lavoratori, oltre a concrete opportunità nei termini di riconoscimento dei diritti e della possibilità concreta di crescita professionale. Dal nostro punto di vista la campagna elettorale dovrebbe avere al suo centro un confronto programmatico su quello che si intende realizzare nei prossimi tre anni, notiamo invece con dispiacere modalità che sviliscono lo spirito della competizione democratica e che in alcuni casi arrivano a diffondere false notizie su temi che riguardano legittime aspettative dei lavoratori, autoincensamenti poco attendibili e addirittura criteri di incentivazione economica dei candidati sulla base della quantità di voti ricevuti.

A noi invece interessa che le RSU siano realmente funzionali alle necessità di rappresentanza democratica dei luoghi di lavoro e non solo il mezzo per misurare la rappresentatività delle sigle sindacali.

 

 Ministero della Cultura
FPCGIL Nazionale
Claudio Meloni

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