“Il Ministero della Difesa – proseguono – a causa delle esiguità delle risorse disponibili non ha mai potuto garantire le medesime progressioni economiche degli altri dipendenti pubblici (sono assenti le fasce apicali) che hanno stipendi medi di gran lunga più elevati. Il rifinanziamento dei 21 milioni da destinatare al FRD della Difesa non altererebbe, dunque, le regole del gioco e non costituirebbe una condizione di vantaggio o l’introduzione di una nuova indennità, come paventato dagli organi di controllo. Al contrario, consentirebbe la continuità di prestazioni essenziali e di avvicinare le fasce stipendiali economiche medie della Difesa a quelle delle altre pubbliche amministrazioni, in coerenza con la ricercata e condivisa perequazione.
Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa sostengono “con forza gli emendamenti al Decreto Milleproroghe della Commissione Difesa della Camera, dei gruppi parlamentari e delle forze politiche che richiedono la riassegnazione dei 21 milioni di euro sottratti ai dipendenti dopo 5 anni di attribuzione”. Fp Cgil Cisl Fp e Uil Pa precisano “che le risorse in argomento provengono dai risparmi della legge 244/12 e dai sacrifici che sono stati richiesti, negli anni, al personale civile, destinate per legge ad incentivarne la produttività. Mai più ultimi”, concludono.