Nella riunione di mercoledì scorso, 26 gennaio, Aran ha illustrato una prima bozza di testo, che era stata inviata alle organizzazioni sindacali poche ore prima, con la quale ha di fatto avviato la discussione su due temi di grande importanza e strettamente collegati fra loro in vista di una ipotetica chiusura contrattuale: il sistema indennitario, la struttura della retribuzione e la parte economica.
Per quanto riguarda il tema risorse complessive, Aran si è limitata a fornire le cifre relative agli stanziamenti collegati al contratto, sia per la parte direttamente collegate allo stesso che per le voci collegate alle diverse indennità previste nelle ultime due leggi di Bilancio (specificità infermieristica, promozione della salute e tutela del malato, pronto soccorso).
L’ammontare delle risorse messe a disposizione del contratto per il triennio dalle leggi di bilancio è di un miliardo e quindici milioni di euro, comprensivi delle risorse che sono necessarie per consolidare in busta paga l’elemento perequativo che, ricordiamo, nasce come strumento a termine e che, al contrario, noi chiediamo appunto di rendere definitivo.
A questi vanno aggiunte le risorse che derivano dall’applicazione dell’accordo del 10 marzo 2021 fra Cgil-Cisl-Uil e Governo, che sono state previste in legge di bilancio 2022 e che dovranno essere aggiunte dalle Regioni, per un ammontare di circa 51 milioni di euro finalizzati all’aumento dei fondi e di circa 127 milioni di euro da destinare alla revisione del nuovo sistema di classificazione.
Gli importi dell’indennità di specificità infermieristica e di quella di promozione della salute e tutela del malato sono già stati fissati dalla norma in 335 milioni di euro annui a decorrere dal 2021 e 100 milioni di euro annui con la stessa decorrenza.
Importante sottolineare che queste ultime voci costituiscono trattamento fondamentale, quindi pur non essendo tabellare in senso stretto, hanno la stessa natura.
Non è stato invece comunicato il riparto dell’indennità per il personale operante nei pronto soccorso che assomma a 90 milioni di euro annui comprensivi, però, anche della dirigenza.
Stando alle affermazioni fatte da Aran, l’insieme delle risorse stanziate porterebbe ad un incremento della massa salariale che, differenziato a seconda della finalizzazione delle diverse indennità di cui sopra, sarebbe comunque superiore in media al 5%.
Aran non ha prodotto durante l’incontro una proiezione sui tabellari delle cifre che ci ha comunicato.
Per quanto riguarda, invece, l’impianto del sistema indennitario già presente nel contratto Aran ha presentato una proposta di profonda revisione degli istituti i cui contenuti potrete ritrovare nella nota unitaria che abbiamo prodotto in esito all’incontro.
Sarà importante, in queste ore, valutare attentamente le possibili ricadute delle proposte di modifica avanzate posto che già nella nostra piattaforma avevamo chiesto una semplificazione e rivalutazione economica del sistema indennitario.
Ha destato, a questo proposito, una comprensibile irritazione fra le lavoratrici e fra i lavoratori la notizia che la proposta Aran contenga l’indicazione di un aumento per l’indennità oraria legata al lavoro notturno di 27 centesimi.
Oltre a ribadire l’ovvio, e cioè che quella quantificazione è un’ipotesi dei datori di lavoro, è realmente difficile capire perché Aran, che non ha prodotto tabelle sull’insieme degli incrementi contrattuali, si sia avventurata in un’ipotesi del genere, che ha – come non era impossibile immaginare – prodotto una sollevazione di obiezioni da parte di tutti.
Per quanto ci riguarda, come Fp Cgil, si tratta ora di vedere l’insieme dei conti per poter fare valutazioni più complessive avendo a disposizione l’intero panorama degli interventi che si possono realizzare con l’insieme delle risorse sopra descritte.
Infine, ancora una volta, come già nella riunione precedente, è importante sottolineare che – al momento – si registrano sempre maggiori convergenze fra tutte le organizzazioni sindacali.
Sono almeno quattro, al momento, gli argomenti centrali nel contratto su cui possiamo riscontrare posizioni molto simili fra Cgil-Cisl-Uil e Fials, Nursind e Nursing-Up:
– la prima riguarda la richiesta di estendere il sistema degli incarichi a tutto il personale della futura area dei professionisti della salute e dei funzionari, andando quindi oltre l’attuale proposta Aran;
– la seconda riguarda la necessità, all’interno della revisione del sistema degli incarichi, di non “rottamare” l’impianto creato col contratto precedente, dando evidenza alle funzioni di coordinamento e alle figure di specialista ed esperto;
– la terza è relativa alla non condivisione riguardo alla previsione della laurea magistrale come titolo necessario per accedere sia agli incarichi di funzione organizzativa che all’area di elevata qualificazione;
– la quarta ha a che fare con l’impianto proposto per i differenziali economici di professionalità, lo strumento che dovrebbe sostituire le attuali fasce e che, nell’intenzione di Aran, dovrebbe assorbire al suo interno quanto già maturato dalle lavoratrici e dai lavoratori. Sul fronte sindacale, viceversa, si ritiene che l’avvio del nuovo sistema – fatto salvo ovviamente quanto già maturato – dovrebbe aprire una pagina nuova che consenta a tutti di avere le stesse opportunità dal nuovo sistema.
Vedremo come si svilupperà il prosieguo del confronto con Aran, che continuiamo a chiedere alle controparti di intensificare, posto che ci sono ancora diverse importanti questioni da chiudere, compresa la necessità di dare al contratto una struttura che, rafforzando e sviluppando l’articolazione dei ruoli già proposta, consenta al contratto di dare adeguata riconoscibilità a tutte le figure professionali presenti al suo interno.