“Confermato in secondo grado l’atteggiamento discriminatorio e sessista attuato da Zètema Progetto Cultura, la partecipata del Comune di Roma che gestisce servizi e attività culturali, nei confronti di una lavoratrice vittima per anni di commenti offensivi ed umilianti da parte dei colleghi. Il sostegno e la testimonianza dei colleghi dell’Azienda e dei delegati della Fp Cgil hanno, ancora una volta, aiutato la lavoratrice ad ottenere giustizia” spiega la Fp Cgil insieme alla Fp Cgil di Roma e Lazio.
“Sin dall’inizio abbiamo sostenuto le ragioni della lavoratrice e non siamo mai riusciti ad ottenere alcuna azione concreta dall’Amministratore dell’Azienda che, piuttosto che agire per far cessare tali atteggiamenti lesivi della dignità della lavoratrice, ha ripetutamente minimizzato quanto quotidianamente avveniva sul luogo di lavoro”. E prosegue: “A nulla sono servite le reiterate denunce rappresentate dalla dipendente all’Azienda che non ha in alcun modo valutato di mettere in atto i necessari accorgimenti per interrompere questi gravissimi atteggiamenti. Zètema, piuttosto che sanzionare chi offendeva, ha provato a colpevolizzare la dipendente. È un dato – ribadisce il sindacato – che il datore di lavoro non ha dato alcun credito alle ripetute segnalazioni della dipendente, che però ha avuto la forza di agire e denunciato i fatti all’autorità giudiziaria. Sono stati quindi i Giudici, per ben due volte, a restituirle la giusta dignità di donna e lavoratrice”.
“È ancora più grave che tutto ciò sia avvenuto in un’Azienda Pubblica che si occupa di Cultura. Riteniamo che al nuovo Amministratore, appena insediato, spetti il compito di dare immediatamente un chiaro segnale di discontinuità con quanto avvenuto finora, mettendo in atto da subito tutti i correttivi necessari”, concludono FP Cgil e Fp Cgil di Roma e Lazio.