IL MONDO VA AVANTI, LA PCM RESTA AL PALO
Come ampiamente riportato dai media il 21 dicembre tutte le OO.SS. rappresentative, ad eccezione di una minoritaria, dopo lunga trattativa hanno firmato la preintesa per il rinnovo del CCNL comparto Funzioni centrali 2019-2021. Un CCNL con molti aspetti innovativi che aggiorna i contenuti di quello 2016-2018 negli aspetti normativi, rivede gli Ordinamenti professionali, introducendo anche nuove opportunità di passaggio fra le Aree, semplifica le PEO, ampliando le possibilità di sviluppo economico, disciplina il lavoro a distanza oltre ad adeguare i tabellari in percentuale migliore della precedente tornata contrattuale.
A questo mondo che va avanti non partecipa la Presidenza del Consiglio dei Ministri che è ostaggio di 3 sigle minoritarie che stanno bloccando da un anno la sottoscrizione della ipotesi di CCNL 2016-2018, con danni sempre più irreversibili.
L’accordo sulle PEO 2021, non sottoscritto dalle scriventi OO.SS., a causa della mancata introduzione della posizione F10 ha escluso i colleghi apicali, in particolare i tanti BF9 facendo rimanere lettera morta anche l’art. 74 c.4 che riserva la priorità nei passaggi per i dipendenti che hanno maggiore anzianità nel parametro retributivo di appartenenza. Anche per il 2022, in considerazione dei tempi tecnici, il danno potrebbe perpetrarsi.
Avremmo potuto già avere una disciplina più favorevole dell’istituto delle ferie, così come previsto dall’art.27 c.14 che espressamente prevede “emergenze o eventi di particolari gravità” oppure aiutare alcuni colleghi in difficoltà attraverso l’istituto delle ferie solidali, ma purtroppo ciò non è possibile.
Potremmo evidenziare ancora: la mancata estensione delle tutele per assenze per malattia, così come delle migliori tutele in caso di malattie gravi richiedenti interventi salvavita, il minore TFS per il personale che sta andando in pensione (tra i 15 ed i 25 mila euro in meno) o i 42 euro al mese di TFR in meno che si sarebbero accumulati per il personale più giovane, il congelamento degli arretrati con grave perdita del potere di acquisto, le maggiori ore di permesso che non saranno fruibili nel 2021.
Il silenzio assordante che è calato sul CCNL del personale del comparto della PCM, anche da parte dell’Amministrazione, sembra che non sia un problema di nessuno. Il fatto che il personale della PCM sia ormai senza contratto dal 2009 deve essere rimesso subito al centro dell’attenzione, il che richiede di sottoscrivere, senza se e senza ma, l’ipotesi di CCNL 2016 -2018 (su cui queste OO.SS. hanno già dato la disponibilità alla sottoscrizione) per poi avviare la trattativa per il rinnovo del CCNL 2019-2021 recuperando il gap con gli altri Comparti.
Fp Cgil Cisl Fp Uil PA
Florindo Oliverio Angelo Marinelli Alessandro Fortuna