MINISTERO DELLA DIFESA
Lettera aperta – ALLA RICERCA DELLE ASSUNZIONI PERDUTE:
Luoghi di lavoro sempre più vuoti, concorsi bloccati, attività
compromesse, esternalizzazioni
Al Ministro della Difesa
On. le Lorenzo Guerini
Sig. Ministro,
continuano a permanere del tutto irrisolte le annose problematiche anticipate dalle scriventi
organizzazioni sindacali nella richiesta di incontro trasmessa alla Sua attenzione nello scorso mese di
maggio, rimasta peraltro a tutt’oggi ancora inevasa, in particolare:
– Il tema degli organici e del ricambio generazionale nella Difesa, accanto a quello degli
investimenti necessari per sostenere la ripresa negli enti e stabilimenti industriali, pur occupando
da anni il dibattito politico e parlamentare, resta tuttora privo di soluzioni concrete;
– Se le risorse economiche del PNRR costituiscono lo strumento ritenuto necessario ad
intraprendere un percorso di sviluppo e favorire anche la ripresa dell’occupazione nel paese, non
risultano iniziative politico/istituzionali volte a favorire investimenti dedicati alla ripresa
dell’industria della Difesa, e al suo mantenimento all’interno del perimetro pubblico;
– Il piano triennale dei fabbisogni, di cui alla nota Udg del 7/5 u.s., nei fatti appare già
ampiamente superato dalla realtà, che vede i luoghi di lavoro sempre più vuoti e compromesse le
attività lavorative ordinarie, anche per le uscite di quota “100”, senza che al contempo vi siano
riscontri di azioni che possano tradursi nell’immediato in nuove assunzioni e concorsi, anche a
causa di un sistema frammentato, disarticolato e farraginoso che impedisce di fronteggiare la
situazione di emergenza che si è via via determinata;
– I concorsi in itinere, più volte riproposti da diverse forze politiche e dalle stesse
enfaticamente annunciati, sembrano avvolti da un oscuro mistero sul dove e sul perché siano
fermi, e di quale autorità politica o amministrativa siano ostaggio, mentre è invece ripresa la
dinamica assunzionale nelle altre amministrazioni pubbliche;
– In materia di organici e di assunzioni, il Tavolo Tecnico concordato nel luglio 2020, che
doveva rappresentare lo strumento condiviso per individuare le soluzioni sul come affrontare le
ricadute della 244/12, ha vissuto un solo giorno, nel mese di ottobre del 2020, e ad oggi si
continua a non avere evidenza di iniziative assunte da chi ha la delega politica al personale civile,
che peraltro non abbiamo mai avuto neppure il piacere di incontrare, così come del tutto assenti
risultano le relazioni sindacali con l’UdG;
– Il dibattito parlamentare pare orientato a dare risposte alla componente militare, per la
quale si prevede lo slittamento degli effetti della L. 244/12, risultando ancora una volta evidente
che a pagare rimarrà solo la componente civile, con la perdita di circa 15.000 posti di lavoro,
probabilmente sacrificati per giustificare l’aumento delle spese del personale militare;
– All’interno di questo compromesso scenario, continuiamo ad assistere a una sistematica
violazione dell’obbligo di trasparenza sulle tabelle organiche del personale civile che gli SS.MM.,
tradendo le vigenti disposizioni normative, le indicazioni del precedente vertice politico e ignorando i
chiarimenti intervenuti sul tema della privacy, continuano a tenere riservate, non fornendo le
informazioni più volte richieste, e impedendo al Sindacato Confederale di svolgere il proprio ruolo
nella rilevazione e costruzione dei fabbisogni, oltre che nelle diverse dinamiche contrattuali che ne
richiedono la puntuale conoscenza;
– Non sono tollerabili le ormai quotidiane modifiche unilaterali delle tabelle organiche a cui
stiamo assistendo ormai da troppo tempo, anche nei singoli enti, all’insaputa delle rappresentanze
sindacali, non solo perché contrarie a quanto disposto dalla legge 244/12 ma perché, nel
sottolineare la discriminazione della componente civile, sembrano favorire una privatizzazione
indiscriminata delle attività.
– E’ urgente e non più rinviabile l’intervento della politica, come avvenuto negli anni
precedenti, al fine di garantire anche per il 2022 le risorse di 21 milioni di euro al FRD,
assicurandone lo stabile finanziamento.
Il quadro delineato fa emergere, in tutta la sua drammaticità, la condizione dei territori le cui
economie sono state condizionate dagli insediamenti del Ministero della Difesa, comprese quelle
dell’AID.
Tanto premesso, le scriventi OO.SS. richiedono l’urgente convocazione di un tavolo di confronto al
fine di affrontare le illustrate criticità per le quali si auspica l’individuazione di soluzioni condivise.
In mancanza di riscontro, vista la crescente tensione avvertita nei luoghi di lavoro, Fp Cgil Cisl Fp
Uil Pa avvieranno le iniziative di protesta e mobilitazione che le condizioni drammatiche
richiedono.
Cordialmente
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi