ADESIONI AL FONDO CREDITO: NECESSARIO SCIOGLIERE I NODI!
Sul tema delle problematiche relative alle difficoltà riscontrate dai colleghi, transitati in Istituto per effetto di processi di mobilità, all’indomani della riapertura dei termini per l’adesione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (cosiddetto Fondo Credito), siamo già intervenuti nei mesi scorsi segnalando una serie di criticità legate a “conflitti” che si generano nel sistema informatico dell’INPS i cui archivi conservano traccia di preesistenti iscrizioni che non si conciliano con le nuove istanze di adesione. Infatti, il problema da noi evidenziato all’indomani del 20 agosto scorso (data di entrata in vigore del DM n.110/2021), problema che purtroppo persiste, considerate le segnalazioni dei colleghi, è riconducibile alla contemporanea presenza negli archivi informatici dell’Istituto di iscrizioni al Fondo Credito, iscrizioni effettuate d’ufficio a suo tempo dai datori di lavoro pubblici dei colleghi successivamente transitati in mobilità in INPS, che vanno in contrasto con le nuove istanze di adesione del personale alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Il “conflitto” genera la reiezione/sospensione delle domande e crea non pochi problemi al personale coinvolto soprattutto in ragione della prossimità della scadenza di termini relativi a bandi attualmente aperti sul versante del welfare ed ai quali i colleghi potrebbero partecipare se le loro istanze non fossero in automatico “bloccate” dall’Istituto. La soluzione, come ben sa l’Amministrazione, ci sarebbe e potrebbe essere quella di procedere allo sblocco di tutte le domande respinte o sospese con contestuale accettazione delle istanze presentate dai colleghi, rinviando ad una fase successiva una verifica ex post delle cause che hanno generato il temporaneo blocco delle richieste di adesione. E’ una soluzione di buon senso rispetto alla quale crediamo non vi siano controindicazioni né di natura amministrativa né di carattere organizzativo.
Con l’occasione vogliamo ricordare, restando in tema di adesione al Fondo Credito, il problema dei colleghi andati in pensione dopo il 1° gennaio 2020 che per effetto della norma si vedono respingere dall’Istituto le richieste di iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Infatti, il dispositivo normativo contenuto nella Legge di Stabilità 2020 prevede che i pensionati possano aderire, in deroga alle regole ordinarie, che, lo ricordiamo, contemplano la possibilità per il lavoratore pubblico di mantenere l’iscrizione al Fondo Credito dopo la cessazione dal servizio con la presentazione di una specifica istanza al momento del pensionamento, solo se erano in tale condizione giuridica alla data del 1° gennaio 2020. Il risultato della norma è quello di “tagliare fuori” dalla riapertura straordinaria dell’adesione al Fondo Credito tutti i pensionati post 1/1/2020! Sappiamo che l’Amministrazione ha predisposto una circolare, all’esame del Ministero del Lavoro per la relativa validazione, che realizza un’interpretazione estensiva, orientata a favore dei pensionati, dell’articolo 1, comma 483, della Legge n.160/2019 e del successivo Decreto Ministeriale, consentendo anche ai lavoratori andati in pensione dopo la fatidica data del 1° gennaio 2020 di aderire al Fondo Credito. Sul punto sollecitiamo il Presidente ed il Direttore generale a farsi parte attiva presso il Ministero del Lavoro perché la proposta di circolare, predisposta dalle competenti direzioni centrali, sia licenziata in tempo utile per effettuare l’adesione in deroga: ricordiamo che il termine ultimo per l’adesione straordinaria è fissato al 20 febbraio 2022, ossia sei mesi dall’entrata in vigore del DM n.110 del 12 maggio 2021 che ha dettato le norme applicative dell’articolo 1, comma 483, della Legge n.160 del 27 dicembre 2019 (Legge di Stabilità 2020).
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo