Al Segretario Generale della Presidenza del
Consiglio dei ministri – Pres. Roberto Chieppa –
Palazzo Chigi
usg@mailbox.governo.it
Al Capo Dipartimento per il Personale – Dott.ssa
Francesca Gagliarducci
f.gagliarducci@palazzochigi.it
Alle lavoratrici e ai lavoratori della Presidenza
del Consiglio dei ministri
Oggetto: Richiesta convocazione incontro urgente.
Il Dpcm del 23 settembre 2021 ha stabilito che a decorrere dal 15 ottobre la modalità ordinaria
di svolgimento della prestazione lavorativa nelle amministrazioni è quella svolta in presenza.
Questa previsione però non esclude di poter continuare a svolgere le attività lavorative anche
in modalità agile, ma solamente che quest’ultima cessa di essere la modalità ordinaria di svolgimento
della prestazione lavorativa.
In più, il Decreto del Ministro della Pubblica Amministrazione indica nei quindici giorni successivi
al 15 ottobre l’adozione da parte delle amministrazioni delle misure organizzative applicative
del DPCM.
Lo stesso DM fa riferimento a linee guida che saranno sentite le organizzazioni sindacali nei
prossimi giorni e abbiamo motivo di ritenere che le linee guida non si discosteranno, nel merito, da
quanto si sta discutendo, tra Aran e Organizzazioni Sindacali, nel corso delle trattative per i rinnovi
contrattuali e, in ogni caso, dovranno tener conto che la situazione di emergenza rimane confermata
fino al 31 dicembre 2021.
Pertanto, vogliamo qui ribadire quanto da tempo sosteniamo come Funzione Pubblica CGIL:
– Lo smart working va regolato contrattualmente e non per legge. In tal senso c’è un accordo
interconfederale che il Presidente del Consiglio e il Ministro della Pubblica Amministrazione
hanno sottoscritto con i segretari generali di CGIL, CISL e UIL, e che pretendiamo si
rispetti, perché la contrattazione dovrebbe decidere anche le percentuali e i criteri di chi
ha priorità nell’accesso al lavoro da remoto, (non solo fragili ma anche conciliazione, responsabilità
familiari, care givers, pendolari, ecc.).
– Non si può pensare che senza piani di organizzazione del lavoro con aumento delle presenze,
senza aver fatto il tagliando alle misure previste dai protocolli sulla sicurezza, senza
garanzie di tutela della salute per i lavoratori e per i cittadini utenti dei servizi, tutto il
personale rientri nel giro di ventiquattr’ore.
– La città di Roma ha un sovraccarico della mobilità che richiede una adeguata programmazione
dell’utilizzo del trasporto pubblico e una corretta relazione tra il mobility manager cittadino
e quello delle singole amministrazioni al fine di favorire un accesso ai luoghi di lavoro
nel rispetto anche delle disposizioni normative, nell’emergenza sanitaria e oltre.
– Sono stati introdotti i Pola, le amministrazioni rispondono quindi dell’efficacia e dell’efficienza
delle attività con la programmazione del lavoro da remoto. La Presidenza del Consiglio
dei ministri rappresenta nel panorama delle amministrazioni pubbliche un’esperienza
avanzata e positiva, frutto della capacità di programmazione dell’amministrazione e degli
accordi sindacali ben prima della crisi pandemica dello scorso anno. A meno che non si
chieda all’amministrazione di smentire sé stessa, bisogna saper distinguere tra ciò che
può essere confermato nella disponibilità del lavoro da remoto e ciò che va garantito in
presenza. Altrimenti è come la storia dei tagli lineari: piuttosto che confrontarsi per operare
scelte, si decide la strada più semplice e più sbagliata.
Alla luce di quanto sopra Le chiediamo quindi di voler convocare con urgenza tutte le organizzazioni
sindacali, del comparto e della dirigenza, e di non procedere con modifiche degli attuali
assetti organizzativi del lavoro relativamente alla modalità agile o da remoto e comunque non prima
del previsto confronto tra Ministero della PA e Organizzazioni Sindacali sulle linee guida previste
dal Decreto Ministeriale.
Certo del Suo favorevole riscontro, colgo l’occasione per porgerle distinti saluti
Il Segretario Nazionale
Florindo Oliverio