È proseguito oggi (giovedì 23 settembre) l’incontro cominciato ieri con l’Aran per il rinnovo contrattuale delle Funzioni Centrali 2019/2021 sulla base di un testo riepilogativo di quelli presentati negli incontri precedenti (e nemmeno tutti). Com’era naturale gli interventi delle parti si sono concentrati in particolare sul tema del sistema di classificazione e, marginalmente, del lavoro agile.
Rinviamo come di consueto al comunicato unitario trasmesso assieme ai colleghi di CISL e UIL per il giudizio complessivo sull’andamento della trattativa.
La corposità del testo consegnato poco prima dell’incontro odierno e la mancanza di risposte alle numerose richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali per migliorare il Ccnl 2016/2018, per rafforzare il sistema di relazioni sindacali, sulle prime proposte dell’Aran su sistema di classificazione e trattamento economico, hanno reso possibile esclusivamente un prosieguo della discussione avviata ieri, assolutamente interlocutoria e non esaustiva.
In particolare, nel nostro intervento, abbiamo rilevato positivamente che in apertura dell’incontro il presidente Naddeo ha comunicato di aver preso visione di alcuni dati che caratterizzano questo comparto. Sui diversi addensamenti di personale nelle aree dei vecchi comparti confluiti nelle Funzioni Centrali come sulle differenze sostanziali tra i contratti integrativi realizzati in questi anni sul tema delle progressioni economiche all’interne delle aree. Ne abbiamo preso atto positivamente perché finalmente proprio da quei dati il presidente può meglio comprendere le nostre proposte per un nuovo sistema di classificazione più riconoscente nei confronti del personale in servizio.
Abbiamo chiarito ad Aran che proprio perché condividiamo l’obiettivo di dare al nuovo Comparto delle Funzioni Centrali un unico sistema di classificazione del personale chiediamo di condividere l’obiettivo di omogeneizzare le differenze oggi esistenti. Infatti, i dipendenti oggi inquadrati in Area III o C sono il 73 per cento negli Enti pubblici non economici, il 60 per cento nelle Agenzie fiscali e solo il 30 per cento nei Ministeri. I dipendenti inquadrati in Area II o B sono il 22 per cento negli Enti, il 39 per cento nelle Agenzie e oltre il 63 per cento nei Ministeri. I dipendenti in Area I o A sono circa il 4 per cento negli Enti, nemmeno l’1 per cento nelle Agenzie e quasi il 7 per cento nei Ministeri. In più, mentre negli Enti pubblici non economici le posizioni di inquadramento giuridico sono solo tre, in Agenzie e Ministeri ancora oggi abbiamo sei o sette posizioni di inquadramento giuridico pur avendo anch’essi formalmente solo tre aree.
Da qui abbiamo ribadito ad Aran che siamo disponibili ad una semplificazione del sistema, fermo restando la salvaguardia del maturato economico di tutte e tutti e aprendo per tutte e tutti percorsi di crescita economica e professionale superando i tetti che delle attuali fasce economiche. Ma per una reale semplificazione (a tre o quattro aree di inquadramento giuridico) bisogna, con la prossima legge di bilancio, come stabilito con il Patto sottoscritto dal governo e CGIL CISL UIL il 10 marzo scorso, rendere disponibili le adeguate risorse economiche per allineare gli inquadramenti di tutto il comparto verso le percentuali più elevate nelle terze aree e rendere nei numeri la nuova prima area assolutamente marginale, realizzando una norma di prima applicazione per il passaggio dal vecchio al nuovo sistema che svuoti la prima area, riqualifichi il personale in seconda area che già oggi svolge attività analoghe ai colleghi di terza, elimini le differenze di inquadramento giuridico nell’ambito delle seconde aree, riconosca le elevate professionalità che già sono riconoscibili nelle terze aree.
Allo stesso modo, il nuovo sistema di progressioni economiche, indipendentemente da come si chiameranno (Aran ha proposto i “differenziali stipendiali di professionalità”), dovrà realizzare quel processo di trasparenza delle procedure da un lato e di disponibilità per tutte e tutti durante l’intera vita lavorativa dall’altro.
In tal senso siamo impegnati a continuare la trattativa per realizzare questi obiettivi che sono da sempre presenti nelle nostre piattaforme contrattuali.
Sul lavoro agile, visto che non vi è stato il tempo per entrare nel merito, ci siamo limitati a ribadire la necessità che l’individuazione dei servizi e delle attività in cui è possibile erogare le prestazioni in modalità agile, come l’individuazione dei contingenti di personale che possono accedere al lavoro agile, devono essere oggetto del sistema di relazioni sindacali a livello di singola amministrazione. Ma la discussione sul tema sarà oggetto di incontri successivi.
Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio