“Il documento della Fnomceo non è mai stato condiviso né tantomeno sottoscritto dalle organizzazioni sindacali, come peraltro si evince dalla bozza allegata al comunicato nella quale non compaiono le sigle sindacali. È stato casomai presentato in una riunione in cui sono stati invitati i sindacati di categoria, e alla quale la Fp Cgil Medici ha volentieri partecipato, per presentare le proposte condivise nel documento dell’intersindacale della dirigenza medica della scorsa settimana”. A precisarlo è il segretario nazionale della la Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, in riferimento al comunicato della Fnomceo di ieri nel quale si presentava un documento sul rilancio della professione medica.
“Riteniamo assolutamente necessario – aggiunge Filippi -, per la chiarezza dovuta prima di tutto alle lavoratrici e ai lavoratori, così come abbiamo avuto modo di precisare durante la riunione promossa dalla Fnomceo, distinguere i ruoli e i compiti degli ordini dei medici riconducibili alle tematiche deontologiche ed etiche della professione a garanzia degli utenti, dalle prerogative strettamente sindacali riguardanti i diritti contrattuali e le politiche sanitarie a tutela della salute dei cittadini”.
Allo stesso tempo, precisa il dirigente sindacale, “come abbiamo avuto modo di ribadire durante la stessa riunione, riteniamo necessario che la Fnomceo si adoperi per mantenere una posizione equidistante nelle diverse specificità e proposto di cui sono portatrici le numerose organizzazioni che compongono il variegato panorama sindacale di categoria. Per rilanciare la professione medica è prima di tutto necessario recuperare il valore troppo spesso marginalizzato delle relazioni sindacali con le istituzioni, cosi come è necessario ripartire da un piano assunzionale straordinario, dalla stabilizzazione di tutti i precari, dalla valorizzazione anche economica dei professionisti e da un maggiore dialogo tra le professioni a beneficio dei cittadini, nel contempo rimaniamo disponibili al confronto avviato con la fnomceo per la promozione dei valori etici e deontologici propri della professione”, conclude Filippi.