COMUNICATO
Funzioni Centrali Dap: incontro con il Sottosegretario di Stato alla Giustizia.
In data odierna una delegazione della FP CGIL Dap Funzioni Centrali ha incontrato il Sottosegretario Di Stato alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e le ha presentato i punti salienti del suo progetto per il rilancio del sistema giustizia, evidenziando le maggiori criticità che il personale deve affrontare sui posti di lavoro.
Abbiamo ribadito al Sottosegretario che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza individua nella giustizia un punto nevralgico per il rilancio del Paese, ma si rischierebbe di perdere un’occasione importante se i progetti di riforma dovessero riguardare solo parte del sistema complesso che è la Giustizia e non il tutto. Infatti, fino ad oggi, molto si è fatto sulla riforma dei codici, ma poco si è fatto sulla capacità di produrre innovazione sul piano organizzativo e questo è uno dei punti da attenzionare nella predisposizione del PNRR. La Giustizia è un sistema complesso dove c’è ancora molto da fare per il personale delle funzioni centrali, soprattutto nell’amministrazione penitenziaria.
Innanzitutto c’è la necessità di affermare con un processo riformatore, quindi con un intervento legislativo, pari dignità tra tutte le componenti che sono all’interno del sistema. Per questo dobbiamo avviare un processo di revisione di funzioni, compiti e competenze nella direzione di tutte le componenti in questione, immaginando una specializzazione delle diverse dirigenze. Considerando che ogni componente ha bisogno di una sua dirigenza dedicata, dobbiamo individuare nell’architettura del Ministero delle dirigenze tecniche, per competenze professionali specifiche, che riguardino l’insieme e l’unitarietà delle varie attività lavorative. Quindi si auspica un progetto di riforma delle carriere che possa assicurare al personale delle funzioni centrali una possibilità di progressione fino alla dirigenza e che riguardi tutte le figure, il ruolo amministrativo, il ruolo di servizio sociale, il ruolo pedagogico e il ruolo della sicurezza. Al di sopra delle dirigenze delle varie aree dovrà esserci una competenza di tipo gestionale e manageriale che, come la FP CGIL ha più volte affermato, dovrà essere assunta dalla Dirigenza Penitenziaria.
Esiste la necessità di restituire coerenza ai percorsi di carriera, rendendo compatibili gli inquadramenti formali con le attività effettivamente svolte. Anche per questo dobbiamo estendere anche al personale delle Funzioni Centrali del Dap gli scorrimenti ex articolo 21 quater del decreto legge 27 giugno 2015 n.83, convertito dalla Legge 6 agosto 2015 n. 132, per quanto riguarda i passaggi dalla seconda alla terza area.
Il DPCM n.84 del 15 giugno 2015, riguardante il “regolamento di organizzazione del Ministero della Giustizia e riduzione degli uffici dirigenziali e delle dotazioni organiche”, nonché i successivi decreti attuativi che hanno ridefinito l’organizzazione dei dipartimenti in cui è articolato il Ministero, si proponevano di elevare l’efficacia e l’efficienza dell’azione amministrativa attraverso la riqualificazione delle risorse e l’eliminazione di duplicazione di funzioni e gestioni. La Fp Cgil ha partecipato al confronto evidenziando le forti criticità determinate non solo da fattori riguardanti il contenimento della spesa, ma anche organizzative, ritenendo che la riorganizzazione del sistema penitenziario e dell’esecuzione penale esterna che si stava delineando, non poteva definirsi solo riducendo posti di funzione e direzioni generali, ma che fosse necessario intervenire con urgenza anche sugli aspetti logistico strutturali. Una buona riorganizzazione si definisce soprattutto attraverso un’attenta razionalizzazione delle risorse logico-strutturali ed umane, componenti indispensabili del sistema organizzativo, attraverso la valorizzazione delle competenze, il riconoscimento delle peculiarità professionali, nonché una equa e razionale assegnazione delle stesse sul territorio. Tutti fattori che contribuiscono a rendere l’organizzazione più efficiente. Abbiamo ribadito più volte che una buona riforma organizzativa del sistema dell’esecuzione della pena non poteva essere attivata a costo zero, ma oggi, purtroppo, la riorganizzazione ancora fatica a decollare. Evidenziamo, ancora oggi, una situazione di evidente confusione, che genera stallo e determina disorientamento e malessere operativo e professionale tra tutto il personale, che è impegnato a svolgere un mandato istituzionale complesso quanto delicato.
Si ritiene indispensabile ridefinire con urgenza la dotazione organica del personale delle funzioni centrali del DAP, che risulta inadeguata rispetto ai carichi di lavoro che diventano sempre più gravosi. Ad oggi, la dotazione organica del personale delle funzioni centrali, afferenti alle diverse professionalità che agiscono nel sistema dell’esecuzione penale interna, comprensive della dirigenza penitenziaria e contrattualizzata, é di 4020 unità a fronte delle 5027 previste. A tale mancanza viene spesso posto rimedio ricorrendo ai lavoratori della Polizia Penitenziaria distogliendoli della propria “mission istituzionale” per cui sono stati assunti e formati.
La formazione del personale delle Funzioni centrali è un altro tema centrale nel quadro generale dell’intera Funzione Pubblica. Il periodo di pandemia che stiamo trascorrendo ed il conseguente ricorso al lavoro agile, ha evidenziato la mancanza di adeguata formazione tecnica da parte di tutto il personale sia di Area 3 che di Area 2, che sommato ad una non adeguata e sufficiente dotazione informatica fornita dall’Amministrazione, ha provocato stati di disagio e a volte di impossibilità a svolgere le proprie mansioni professionali a distanza. La FPCGIL auspica che ci sia a breve una risoluzione delle roblematiche esposte anche in prospettiva di una regolamentazione normativa per la messa a regime dello smart working come strumento di lavoro.
Inoltre, il personale appare spesso vessato anche nei diritti primari, come la decurtazione dell’indennità penitenziaria a seguito di assenza per malattia in virtù dell’art. 71 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge 6 agosto 2008, n. 133, da cui sono esclusi i Dirigenti penitenziari ed il personale della polizia penitenziaria, per non parlare dell’accorpamento della maggior parte dei profili tecnici di Area 3 (Statistici, Ingegneri, Architetti, Comunicatori, Bibliotecari con il contratto integrativo del 2010 art.17) che ha generato una situazione parossistica secondo cui nessun concorso per il turnover è possibile e vengono penalizzate figure importantissime per l’Amministrazione Penitenziaria e presenti negli altri Dipartimenti del Ministero. Fp Cgil chiede quindi l’immediato ripristino di tutti i citati profili di funzionari, operazione che non comporta nessuna spesa aggiuntiva per l’Amministrazione.
Infine, la scarsa volontà dimostrata nel costruire un corretto sistema di relazioni sindacali porta a gravi lesioni dei diritti dei lavoratori, come sta accadendo ad esempio sul fondo risorse decentrate 2019, ossia il salario accessorio dei lavoratori per le prestazioni rese nell’anno 2019, per cui circa dieci mesi fa è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo, ma ancora oggi, malgrado le nostre ripetute sollecitazioni, non è arrivata la convocazione per la firma ufficiale dello stesso.
Fp Cgil Nazionale Fp Cgil Nazionale
Delegazione trattante Dap Funzioni Centrali
Roberto Mascagni Massimiliano Prestini