CCNI 2020/2021: L’AMMINISTRAZIONE ACCETTA LA NOSTRA PROPOSTA!
Riunione interlocutoria, ma foriera di possibili sviluppi positivi per la contrattazione integrativa e per la definizione di altre problematiche di stretta attualità all’interno dell’Istituto quella che si è svolta ieri tra le organizzazioni sindacali e la delegazione di parte datoriale alla presenza del Presidente e del Direttore generale.
Andiamo per gradi.
L’Amministrazione accetta la nostra proposta (vedi comunicato dell’8 marzo 2021 che si allega) di discutere un contratto integrativo di Ente biennale 2020/2021. La proposta, come scrivemmo un mese addietro, permette non solo di allineare la contrattazione integrativa all’anno corrente, mettendoci al riparo da eventuali rilievi, sempre in agguato all’interno dell’Inps e nei Ministeri vigilanti, circa l’erogazione dei trattamenti economici incentivanti, ma consentirebbe anche al Tavolo nazionale, una volta definita l’ipotesi di CCNI 2020/2021, di affrontare, nel secondo semestre dell’anno, liberi dalla “spada di Damocle” di un contratto integrativo 2021 da inseguire a fine anno dopo la certificazione del CCNI 2020, una serie di temi di primaria importanza per il personale dell’Istituto (es. confronto sul Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale 2021/2023, rivisitazione del regolamento sui prestiti al personale, intesa sull’utilizzo dei risparmi maturati nel 2020 non negoziabili con il CCNI 2020, ma solo con forme negoziali di competenza del 2021 come recita l’art.1, comma 870, della Legge n.178/2020, utilizzo delle graduatorie relative alle recenti progressioni verticali). Il CCNI 2020/2021 offrirebbe la possibilità, inoltre, di attivare nell’anno corrente le procedure per le progressioni orizzontali all’interno delle aree che, al contrario, non potrebbero trovare spazio in un CCNI 2020 considerato che l’anno di riferimento del contratto, ossia il 2020, è già trascorso e si rischierebbe di saltare anche il 2021 visto che un CCNI 2021 scisso dal CCNI 2020, realisticamente, potrebbe essere discusso solo dopo la certificazione dello stesso CCNI 2020.
Alla luce di tali considerazioni diventano del tutto incomprensibili, se non si vuole accedere a forme di autolesionismo, le argomentazioni di chi, Confintesa ed Flp, nel corso della discussione si è opposto ad una proposta dettata da semplici ragioni di convenienza generale, di opportunità e di buon senso.
Nel corso della riunione, considerata la presenza del Presidente e del Direttore generale, abbiamo posto all’attenzione dell’Amministrazione una serie di argomenti non inseriti all’ordine del giorno:
• allineamento verso il massimo, una richiesta più che giustificata dall’enorme sforzo produttivo fatto dall’Istituto nel suo complesso nel corso dello scorso anno, di tutte le sedi territoriali, comprese le tre sedi a 90 sull’incentivo speciale e le sei sedi a 100 sull’incentivo ordinario;
• accordo stralcio sull’erogazione del TEP per chi ha maturato il requisito di accesso nel corso del 2020;
• accordo sulla destinazione dei risparmi, sono circa 11 milioni di euro, derivanti dalle risorse finalizzate a remunerare le prestazioni di lavoro straordinario e non
utilizzate nel corso del 2020;
• definizione delle domande di assegnazione provvisoria, sia di quelle giacenti senza provvedimento sia di quelle prossime alla scadenza e suscettibili di proroga, presentate ai sensi dell’art.3 della Legge n.104/1992 oppure ai sensi dell’art.42 bis del D.lgs. n.151/2001 (sul punto il Presidente ha preannunciato una riunione con i direttori regionali delle sedi coinvolte al fine di individuare, come noi auspichiamo, una soluzione normativamente orientata verso il rispetto di quei principi di tutela della disabilità e della genitorialità proclamati dal legislatore);
• accordo per la rivisitazione del regolamento sui prestiti al personale così come convenuto nella dichiarazione congiunta inserita nel verbale di intesa del 2020 (ricordiamo che la nostra richiesta era e resta quella di portare da 120 a 180 rate il piano di ammortamento in modo da incrementare sensibilmente il capitale mutuabile parametrato sul quinto cedibile).
In chiusura di riunione il Presidente ha preannunciato l’inserimento nel Piano Triennale dei Fabbisogni di Personale 2021/2023 di un programma assunzionale di circa 5.000 dipendenti nell’arco del triennio di riferimento e l’imminente sblocco del DM che il Governo avrebbe dovuto emanare entro marzo 2020 (sic!) per la riapertura dei termini di adesione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (meglio nota come Fondo dello 0,35%).
I lavori del Tavolo nazionale sono stati aggiornati a martedì 13 aprile per la prosecuzione del confronto su una nuova bozza di CCNI che, a questo punto, contemplerà le due annualità 2020 e 2021.
Roma, 08 aprile 2021
FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio Cervo
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola