Vvf: Cgil-Cisl-Confsal, fumata nera a conciliazione, prosegue agitazione

30 Marzo 2021

Fumata nera nel corso del tentativo di conciliazione dopo lo stato di agitazione nazionale dei Vigili del Fuoco proclamato da Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf. A darne notizia sono le stesse organizzazione sindacali sostenendo che: “Preso atto della posizione assunta dall’Amministrazione, ogni possibile spiraglio al dialogo è stato negato”. I sindacati hanno infatti promosso lo stato di agitazione perché sul decreto interministeriale che disciplina le posizioni organizzative da conferire al personale del corpo, “l’Amministrazione non ha colto le legittime osservazioni da noi presentate, a seguito delle ripetute richieste di intervento ricevute dai lavoratori direttivi e dirigenti”.

Nel corso del tentativo di conciliazione, fanno sapere Mauro Giulianella (Fp Cgil Vvf), Massimo Vespia (Fns Cisl) e Franco Giancarlo (Confsal Vvf), “si è favorito il carattere di una presunta urgenza e blindare il decreto del principio di funzionalità dello stesso. Per queste ragioni riteniamo direttamente responsabile l’Amministrazione degli effetti negativi che, inevitabilmente, ricadranno sulle lavoratrici e sui lavoratori Direttivi e Dirigenti nel corso del rinnovo contrattuale 2019/2021. La totale chiusura dimostrata dal tavolo rappresentata dal sottosegretario, dal capo Dipartimento e dal capo del Corpo, disattenti a rimettere al centro la funzionalità del Corpo e la sua organizzazione attraverso un ulteriore passaggio di modifica e integrazione, va contro ogni principio dettato dal Patto sottoscritto dalle Confederazioni Sindacali”.

Cgil, Cisl e Confsal dei Vigili del Fuoco, le organizzazioni sindacali “maggiormente rappresentative in tutti e due i comparti di contrattazione, hanno quindi deciso di non procedere con il raffreddamento: un’altra dimostrazione di come l’Amministrazione intenda continuare a distribuire le risorse soggette a negoziazione e accordo immaginando di imporre il suo modello organizzativo ed economico. Questo, sia chiaro, non sarà più permesso. Così come deve essere chiaro che la ‘premura’ manifestata dall’Amministrazione nei confronti degli obblighi di legge che hanno imposto la blindatura del decreto, a partire da questo momento, sarà da noi pretesa per i ritardi accumulati dal Dipartimento in moltissime tematiche che riguardano la salute e la sicurezza del personale”, concludono Giulianella, Vespia e Giancarlo.

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto