Al Presidente dell’INPS
Prof. Pasquale Tridico
Al Direttore Generale
Dott.ssa Gabriella Di Michele
Al Direttore Centrale Risorse Umane
Dott.ssa Maria Grazia Sampietro
per il tramite del Dott. Aldo Falzone
Dirigente Area Relazioni Sindacali
Oggetto: Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2.
Lo scorso 2 gennaio, con Decreto del Ministro della Salute è stato adottato il Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2 (d’ora in poi Piano strategico nazionale) a seguito di un percorso istituzionale che ha visto pronunciarsi prima il Parlamento, dopo le comunicazioni rese dal Ministro Speranza il 2 dicembre 2020, attraverso l’approvazione di specifiche risoluzioni e successivamente la Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome.
Nell’ambito del citato Piano strategico nazionale sono identificate delle categorie da vaccinare in via prioritaria nelle fasi iniziali del programma di somministrazione (operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale dei presidi residenziali per anziani ed anziani over 80 anni per una stima complessiva di circa 6.500.000 di persone) e si stabilisce che “con l’aumento delle dosi di vaccino si inizierà a sottoporre a vaccinazione le altre categorie di popolazioni, fra le quali quelle appartenenti ai servizi essenziali (ricordiamo che l’erogazione di assegni e indennità con funzioni di sostentamento rientrano nei servizi pubblici essenziali) … quali anzitutto gli insegnanti ed il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale delle carceri e dei luoghi di comunità, etc.”. È di tutta evidenza che l’indicazione da parte dell’autorità di Governo delle categorie da vaccinare nella cosiddetta “Fase 2” della somministrazione dei vaccini non sia esaustiva, ma semplicemente esemplificativa e tale da ricomprendere anche personale di pubbliche amministrazioni non riconducibili agli ambiti dell’istruzione, della tutela dell’ordine pubblico o dell’amministrazione penitenziaria come dimostra la chiusura del periodo che si conclude con il termine “eccetera” (etc.).
In tale quadro si chiede al Vertice politico ed amministrativo dell’Istituto di valutare l’opportunità, a nostro avviso un’iniziativa più che fondata, di attivarsi presso le autorità preposte all’attuazione del Piano strategico nazionale e di far inserire il personale dell’INPS nel novero delle categorie di dipendenti pubblici da coinvolgere nella “Fase 2” di somministrazione dei vaccini per la prevenzione delle infezioni da SARS-CoV-2.
Roma, 23 febbraio 2021
FP CGIL
Matteo Ariano Antonella Trevisani
CISL FP
Paolo Scilinguo
UIL PA
Sergio CERVO
CONFSAL/UNSA
Francesco Viola