URGENTISSIMO
A UFFICIO GABINETTO DIFESA
– SEGRETARIATO GENERALE DELLA DIFESA / DNA
– DIREZIONE DEI LAVORI E DEL DEMANIO
– AL CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA
Amm. G. Cavo Dragone
E, P.C. COMANDO MARITTIMO SUD
Oggetto: Sentenza n 19/2021 Corte di Appello di Lecce. Sottrazione beni demaniali indisponibili.
OPS MM dipendenti civili Ministero Difesa. Stabilimento balneare Saint Bon Taranto.
Premessa:
– L’OPS del personale civile denominato “Stabilimento Balneare Saint Bon di Taranto”, costituisce il più importante organismo di protezione sociale del territorio ionico, garantendo a migliaia di famiglie di lavoratori civili, militari e ospiti di usufruire della struttura a prezzi contenuti;
– Il terreno attiguo lo stabilimento, denominato “ex Deposito di Saint Bon”, è stato interessato da un preliminare di vendita con la società Domus srl nell’ambito della dismissioni degli immobili, affidato nel 2003 alla Consap Spa per conto del Ministero della Difesa;
– Il richiamato preliminare, però, non dava atto dell’avvenuta rettifica da parte del Ministero della Difesa sullo scorporo dal compendio da vendere di un’area su cui ricadeva una strada carrabile, asservita ad una fascia costiera di demanio militare e utilizzata da uno stabilimento balneare costituente l’OPS, nonché di un’ulteriore area adibita a parcheggio, e pertanto Consap Spa prometteva in vendita un area non solo già formalmente “scorporata” dal compendio ma con una superficie di gran lunga superiore rispetto a quella indicata nell’avviso di vendita del 17.07.2003;
– Con atto di citazione del 25.05.2005 la Domus s.r.l. conveniva in giudizio dinanzi al Tribunale di Lecce il Ministero della Difesa (che aveva negato la definizione del preliminare per gli errori evidenziati nella consistenza ed individuazione dei beni) chiedendo l’emissione di sentenza per la conclusione del contratto di vendita, richiesta che il Tribunale respingeva accogliendo la tesi del Ministero;
– Con la sentenza n 19/21 pubblicata il 20/01/2021 la Corte di Appello di Lecce ha, invece, accolto la tesi della società privata disponendo l’esecuzione del trasferimento dell’intero complesso immobiliare, con la motivazione che la nota di rettifica sulla errata consistenza ed identificazione dell’immobile fosse stata avanzata da Maridipart Taranto e non dallo Stato Maggiore Difesa e Geniodife, definiti nella circostanza inerti, sottolineando altresì difetti di incoerenza/incongruenza tra queste articolazioni del Ministero della Difesa;
– La sottrazione delle aree erroneamente messe in vendita, impedendo finanche l’accesso allo stabilimento, integrerebbe ora la scomparsa dell’Organismo di Protezione Sociale e priverebbe migliaia di famiglie, e l’intera città, del godimento di un bene di utilità pubblica a favore di una società privata;
– E’ evidente la straordinaria gravità delle conseguenze, sia dal punto di vista del contenuto che della stessa immagine del Ministero della Difesa, del quale rimarrebbe non l’impegno profuso nel procedimento, ma lo sconcerto su come e perché sia riuscito a vendere beni non in vendita, con una consistenza maggiore a quella prevista, lasciando irrisolti gli interrogativi tratteggiati dai giudici nel descrivere l’inerzia e l’incoerenza tra le varie articolazioni dello stesso Ministero (emblematico l’assunto riportato nell’ultima sentenza “di aver appreso da ambienti informati” dell’Ops, organismi che sono invece istituiti dal Capo di SMD e di FFAA e disciplinati dall’art 547 del TUOM!);
Tanto premesso, le scriventi OO.SS. nella consapevolezza che il ricorso è ora possibile solo per motivi di legittimità, ritengono che il carattere abnorme della vicenda, gli interessi pubblici coinvolti, la sua evoluzione opaca devono impegnare il Ministero della Difesa, responsabile degli errori iniziali, a ricercare sia le motivazioni che sostengono un ricorso in Cassazione, sia la sospensione dei suoi effetti immediati.
Il Ministero della Difesa lo deve alla sua componente più debole e con sempre meno tutele, ai dipendenti civili, alle loro famiglie e ad una comunità intera che non comprenderebbe un diverso finale.
Si invita a dare urgentissimo riscontro a quanto rappresentato.
Distinti saluti
FP CGIL CISL FP UIL PA
Francesco Quinti Massimo Ferri Carmela Cilento
Roberto De Cesaris Franco Volpi