Passaggi di area: nessuno sia lasciato “indietro”
Si è tenuto nella mattinata del 3 febbraio il previsto incontro avente al centro della discussione i passaggi di area.
L’argomento, voluto con fermezza da questa Organizzazione e tema oggetto della più articolata vertenza unitaria con CISL FP – UILPA – FLP e Confsal Unsa, è inserito nel percorso di valorizzazione delle professionalità interne all’Agenzia e al potenziamento dell’organico.
L’Agenzia ha rappresentato, schematicamente, alcuni elementi del piano assunzionale 2021-2023 che potremmo riassumere così: a fronte di uscite previste nel triennio 2021-2023 pari a circa 5200 unità, l’Agenzia intende procedere* all’inserimento di circa 4100 unità (compresi 379 dirigenti) e procedere a 700 passaggi da seconda a terza area.
Come FP CGIL abbiamo preso atto delle informazioni di contesto condivise dalla delegazione datoriale evidenziando, però, una contraddizione nel ragionamento da questa sviluppato: se la capacità di valorizzare il personale, stimolandolo ad accrescere le proprie capacità, competenze e motivazioni, contribuisce in modo significativo al successo di un’organizzazione e, se è vero come crediamo, che la motivazione del personale è un elemento essenziale per conseguire gli obiettivi che l’organizzazione si prefigge… perché non sono previsti nei documenti aziendali passaggi dalla prima alla seconda area per i colleghi (poco meno di 180) in possesso del titolo di studio di accesso ai profili professionali di questa area?
L’obiettivo che la FP CGIL si è sempre posta (e nel tempo lo ha sempre rappresentato al Tavolo negoziale) è lo svuotamento della prima area e non il suo ripopolamento come sembra voler procedere l’Agenzia!
Il Decreto Madia (D.Lvo 75/2017) ha offerto la possibilità alle Amministrazioni di indire procedure selettive riservate agli interni al fine di valorizzarne le professionalità acquisite negli anni.
La norma generale, quindi, consente i passaggi di area pur mantenendo il vincolo del possesso del titolo di studio diploma per accedere alla seconda e laurea per accedere alla terza; pertanto non comprendiamo le ragioni per le quali l’Agenzia non sia orientata – in questa fase – ad offrire una possibilità di valorizzazione delle competenze acquisite anche ai colleghi di prima area.
Riteniamo importanti e non scontate le prospettive assunzionali e di valorizzazione interna formalizzate dall’agenzia, frutto del recepimento di istanze sindacali, ma come FP CGIL riteniamo che tutti i dipendenti concorrendo al raggiungimento dei risultati che ogni anno l’autorità politica individua per l’Ente abbiano il diritto -se ricorrono i presupposti di legge – a vedersi valorizzati.
Alla luce del ragionamento sviluppato abbiamo chiesto all’Agenzia di avviare il percorso amministrativo interno per poter concretizzare un bando per i passaggi dalla prima alla seconda area. Su questo aspetto, l’Agenzia, si è detta disponibile ad effettuare le opportune verifiche a testimonianza che tali passaggi non devono essere intesi esclusi a priori.
Il percorso relazionale avviato procederà su due binari convergenti: il primo “esterno” all’amministrazione relativo alla certificazione del Piano dei Fabbisogni, il secondo “interno” all’Ente relativo ai criteri e alle modalità da adottare per la selezione.
La FP CGIL, unitariamente ad altre OOSS, è attiva sul piano negoziale e legislativo per individuare le migliori soluzioni per la valorizzazione delle professionalità inserite nella seconda area, in possesso di diploma, consentendo anche a questi colleghi un percorso di sviluppo professionale.
*dato desunto dalla programmazione triennale 2020-2022
FP CGIL Nazionale
Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini