RIORGANIZZAZIONE MINISTERO
GLI ESITI DEL CONFRONTO CON LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI
Si è svolto il 23 dicembre scorso l’incontro tra rappresentanze sindacali e amministrazione in ordine alla riorganizzazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per l’amministrazione erano presenti il Capo di Gabinetto, il Segretario generale e il Direttore generale del personale.
La discussione si è incentrata sulla bozza di schema di DPCM precedentemente inviata in visione alle organizzazioni sindacali. Nella stessa oltre al trasferimento di talune funzioni da una direzione generale all’altra, si prevede la istituzione di due nuove direzioni generali ed un deciso incremento delle competenze dell’attuale Direzione generale dei sistemi informativi che prenderà il nome di Direzione generale dell’innovazione tecnologica, delle risorse strumentali e della comunicazione.
Secondo la bozza di schema di DPCM verrà quindi introdotta una Direzione generale per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e una Direzione generale delle politiche attive.
La prima avrà competenze in tema di monitoraggio e attuazione della legislazione vigente in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, sulle materie infortunistiche, sulle malattie professionali. Sarà promotrice delle buone prassi in materia di informazione e comunicazione per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Si occuperà della gestione delle risorse finanziarie da destinare all’INAIL, assicurerà il supporto tecnico amministrativo per la gestione del Fondo speciale infortuni e del Fondo vittime gravi infortuni sul lavoro.
La seconda sarà di supporto al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali nell’esercizio delle funzioni di indirizzo della rete nazionale dei servizi per le politiche del lavoro e per l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive, curerà la gestione delle risorse del Bilancio dello stato da destinare ai centri per l’impiego, avrà la gestione del Fondo per il diritto al lavoro dei disabili, coordinerà la materia degli incentivi all’occupazione. In materia di formazione dovrà vigilare controllare gli enti nazionali di formazione professionale, avrà altresì un ruolo di coordinamento in tema di aiuti di Stato alla formazione.
Sempre secondo la bozza di schema di DPCM illustrata la ridenominata Direzione generale dell’innovazione tecnologica, delle risorse strumentali e della comunicazione assorbirà numerose funzioni attualmente esercitate in altre direzioni fra le quali: la cura e la logistica delle sedi nonché la gestione delle relative spese di locazione, la programmazione degli acquisti di beni e servizi anche non informatici per tutti gli uffici dell’amministrazione attuando altresì le relative procedure, la gestione dell’ufficio del consegnatario, la gestione dell’attività contrattuale e la gestione delle spese di carattere strumentale per il funzionamento dell’amministrazione. La stessa direzione dovrà svolgere altresì i compiti attribuiti al responsabile per la transizione digitale che viene individuato nella figura del direttore generale della medesima direzione, assicurerà i servizi generali per il funzionamento dell’amministrazione e curerà la logistica delle sedi.
La direzione generale del personale, spogliata forse un po’ troppo frettolosamente della gestione del bilancio e delle risorse economiche, assorbirà invece l’ufficio del Responsabile della prevenzione alla corruzione e della trasparenza e con esso svolgerà attività di audit interno orientate al miglioramento della gestione e al contenimento del rischio di corruzione oltre ovviamente alla predisposizione e alla verifica del piano triennale per la prevenzione della corruzione.
CGIL CISL e UIL nei loro interventi hanno manifestato diverse perplessità circa la portata innovativa della esposta riorganizzazione poiché eccezion fatta per la introduzione delle due nuove direzioni generali il resto delle modifiche che andranno a ridefinire l’organizzazione interna di questo importante dicastero, rischiano di apparire come un inutile maquillage da realizzarsi attraverso un balletto di funzioni che si spostano da una direzione ad un’altra.
CGIL CISL e UIL hanno inoltre manifestato tutte le loro perplessità anche sulle possibili ricadute sul personale che d’un tratto potrebbe, in conseguenza del citato balletto, ritrovarsi a doversi spostare repentinamente da un ufficio ad un altro, da un plesso ad un altro. Sul punto CGIL CISL e UIL hanno già anticipato all’amministrazione che in tal caso occorre avviare sin da subito il confronto con le organizzazioni sindacali.
Nel corso dell’incontro che, come detto in premessa è avvenuto il 23 dicembre scorso, quindi prima della definitiva approvazione della legge di bilancio, l’amministrazione ha anche informato le oo.ss. circa l’impegno profuso dal Ministro al fine di ottenere in legge di bilancio l’aumento delle dotazioni organiche con conseguente autorizzazione alle assunzioni, il riallineamento perequativo dell’indennità di amministrazione e l’incremento delle risorse da destinare al Fondo per le risorse decentrate (ex FUA).
Come è noto la legge di bilancio è stata definitivamente approvata il 30 dicembre 2020 (Legge n. 178 del 30/12/2020, pubblicata sulla GU n. 322 del 30 dicembre 2020) e dei tre punti, tutti importanti per la comunità dei lavoratori del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è “passato” solo quello delle assunzioni e delle dotazioni organiche che autorizza l’amministrazione nell’anno 2021 e 2022 , a bandire procedure concorsuali pubbliche e, conseguentemente, ad assumere con contratto di lavoro a tempo indeterminato, con corrispondente incremento della vigente dotazione organica, 1 unità di livello dirigenziale non generale, 18 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nell’Area III, posizione economica F1, e 9 unità di personale non dirigenziale da inquadrare nell’Area II, posizione economica F2.
CGIL CISL e UIL prendono atto per il risultato ottenuto in tema di dotazioni organiche e di assunzioni, ma non possono non stigmatizzare la circostanza che nella stessa norma non v’è traccia di alcun incremento del Fondo per le risorse decentrate e non v’è traccia di alcun intervento teso a perequare l’indennità di amministrazione. Sul punto va detto che sia nella precedente legge di bilancio che in quest’ultima, sono state diverse le amministrazioni che hanno potuto ottenere assunzioni in deroga, incrementi del fondo ed aumenti dell’indennità di amministrazione.
Su questo ultimo punto CGIL CISL e UIL insisteranno ancora, ponendo in essere ogni utile iniziativa, affinché anche il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociale, non meno importante di altri dicasteri, possa ottenere gli incrementi salariali dovuti.
Cordiali saluti a tutti.
Roma, 13 gennaio 2021
FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini
CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi
UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi