Al Ministro della Difesa
On. Lorenzo Guerini

Oggetto: Mancata applicazione Protocollo sulla sicurezza e lavoro agile del 15 maggio 2020.

Egregio Ministro,
le scriventi organizzazioni sindacali confederali hanno sottoscritto con la delegazione trattante del Ministero della Difesa lo scorso 15 maggio il “Protocollo di accordo applicativo per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti civili del Ministero della Difesa in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19 e la definizione degli assetti del lavoro agile”.
L’intesa è stata successivamente trasmessa dalla Direzione Generale del Personale civile dell’A.D. allo Stato Maggiore Difesa e al Segretariato Generale della Difesa il 21 maggio scorso con nota prot. n. 28280, per il successivo invio a tutti gli enti di competenza.
Ma, se Persociv ed il Segretariato Generale hanno provveduto a trasmettere il Protocollo alle rispettive articolazioni discendenti che lo hanno regolarmente applicato, registriamo una resistenza alla sua diffusione da parte dello SMD, confermata dal Comandante Logistico della MM il 4 giugno u.s nel corso di una riunione in cui ha sostenuto che il Protocollo in argomento non sarebbe stato firmato da SMD e che, dunque, la Marina Militare non lo avrebbe ricevuto né trasmesso alle sue articolazioni che, infatti, in larga misura lo stanno pericolosamente eludendo.
La circostanza riferita, rappresenta uno sgarbo istituzionale senza precedenti, e risulta smentita dalla diretta partecipazione dello SMD al tavolo della delegazione trattante presieduta da Persociv.
La mancata applicazione del protocollo in molte realtà lavorative, anche ad alta densità di dipendenti come gli Arsenali, sta così pregiudicando l’assunzione di fondamentali misure di sicurezza e di prevenzione e potrebbe generare conseguenze devastanti anche per i territori che ospitano gli insediamenti della Difesa.
La condizione descritta, intollerabile, sia dal punto di vista formale che sostanziale, pare determinata dalla sopravvenuta consapevolezza di non poter garantire pulizie giornaliere, sanificazioni e DPI sufficienti, anche per l’assenza di una adeguata programmazione finanziaria che conferma una antica sottovalutazione della problematica.
Ad ulteriore testimonianza dei danni, anche di immagine, arrecati all’intero Ministero che risulta ora  incredibilmente disomogeneo nell’affrontare l’emergenza sanitaria, rallentata è anche l’individuazione delle misure organizzative previste dalla Direttiva n. 3 della Funzione Pubblica e del combinato disposto di cui agli artt. 90 e 263 del D.L. 34/2020, come la flessibilità degli orari di lavoro e lo smart working, che andrebbero, invece, implementate
Premesso quanto sopra, signor Ministro, La invitiamo cortesemente a promuovere la rimozione degli ostacoli che a tutt’oggi impediscono la regolare attivazione dei tavoli di confronto territoriali e locali, che stanno favorendo l’unilaterale individuazione della attività lavorative da garantire in presenza, adoperandosi altresì per la capillare applicazione del Protocollo Nazionale di Sicurezza nei termini già sottoscritti, in ogni singolo ente del Ministero della Difesa, in coerenza con le intese sottoscritte tra Governo e Parti sociali.
Restiamo in attesa di cortese urgente riscontro.

Con viva cordialità

FP CGIL                              CISL FP                             UIL PA
Francesco Quinti             Massimo Ferri                Sandro Colombi
Roberto De Cesaris          Franco Volpi

Primo di tre appuntamenti, appuntamento alle 14.30 @fpcgilsanita

Contratto nazionale della Sanità Pubblica, riparte la mobilitazione: facciamo il punto. Su questo tema domani (mercoledì 10 giugno) ci sarà la prima delle tre dirette Facebook promosse dalla Fp Cgil per uno Speciale Sanità. A partire dalle ore 14.30 di domani, infatti, sulla pagina Facebook @fpcgilsanita, il segretario nazionale della Fp Cgil, Michele Vannini, affronterà il tema del rinnovo del contratto della Sanità Pubblica 2019/2021 dialogando con  Leonardo Capaccioli, vicepresidente della Federazione nazionale ordini dei Tsrm e Pstrp, con delega ai rapporti con le organizzazioni sindacali, e Franco Vallicella, componente esperto del Comitato centrale Fnopi, con delega ai rapporti con le organizzazioni sindacali.

Dopo la presentazione della piattaforma unitaria per il rinnovo del contratto della Sanità Pubblica, che ha tra i suoi obiettivi il riconoscimento delle competenze, delle responsabilità e dell’autonomia dei professionisti, riparte la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, attraverso assemblee online di consultazione sulla piattaforma stessa. Questi i temi al centro della diretta di domani: appuntamento su fb.me/fpcgilsanita dalle ore 14.30. Il primo di tre: lo Speciale Sanità della Fp Cgil continuerà poi venerdì 12 giugno con una diretta Facebook sulle professioni infermieristiche e, infine, lunedì 15 giugno sulla trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità Privata, atteso da 14 anni. Due appuntamenti, questi ultimi, sempre in diretta sulla pagina @fpcgilsanita e sempre a partire dalle ore 14.30.

 

Speciale Sanità, 10-12-15 giugno 3 dirette Fb su sanità pubblica, infermieri e sanità privata

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane, in merito alle benemerenze degli eventi sismici che hanno colpito le zone   Campobasso nell’agosto del 2018 e quello meteo che ha investito l’Emilia Romagna nel febbraio del 2019

Pubblichiamo la circolare di mobilità del personale Vigile del Fuoco non specialista con l’elenco dei trasferiti. La decorrenza del trasferimento degli aventi titolo è fissata al 6 luglio p.v.

Alla Federazione Nazionale Nuoto
Pres. Paolo Barelli

e p.c.

Alla Società Sport e Salute S.p.A.
Presidente e Amministratore delegato
Avv. Vito Cozzoli

Al Direttore Risorse Umane
Dott. Riccardo Meloni

Al Responsabile Rel. Sindacali
Sport e Salute
Dr. Giuseppe Troiani

Egregio Presidente,
pervengono alle scriventi organizzazioni sindacali notizie circa una imminente ripresa della maggior parte delle attività della Federazione da Lei presieduta.
Una notizia certamente positiva, se producesse effetti anche sulla posizione di quei lavoratori che a tutt’oggi sono ancora in cassa integrazione con una attività lavorativa ridotta a sole quattro ore settimanali. Ma così sembra proprio non essere, stando almeno agli ordini di servizio emessi dal segretario generale di codesta federazione, di cui siamo
stati messi a conoscenza proprio in questi giorni.
Per cui oggi, siamo certi comprenderà, ci vediamo costretti a chiederle di chiarire se quanto appreso informalmente dalle scriventi organizzazioni sindacali corrisponde a verità, e fugare così ogni ragionevole dubbio circa l’ormai prossima ripresa delle attività sportive/lavorative della Federazione e il contestuale stop del FIS imposto a suo tempo ai lavoratori suoi dipendenti – malgrado la netta e motivata contrarietà espressa dalle scriventi organizzazioni sindacali -, fin qui già indebitamente privati, oltre che della propria dignità personale e professionale, anche dell’ordinaria retribuzione mensile, con conseguenze drammatiche per i rispettivi bilanci familiari.
Premesso quanto sopra, riteniamo quindi necessario, considerata la delicata fase di riavvio delle attività, che Lei chiarisca anche i tempi, le modalità e i criteri utilizzati per organizzare la fase di rientro dei predetti lavoratori che, ci auguriamo, sia guidato da un metodo condiviso che consenta da un lato, di scongiurare eventuali sconvenienti arbitri e sperequazioni nella scelta del personale da ricollocare nelle proprie postazioni lavorative e, dall’altro, di favorire l’osservanza delle prescrizioni contenute nell’accordo sottoscritto con Sport e salute lo scorso 15 maggio.
Giova in ultimo rappresentare che le figure del dipendente e del collaboratore non sono affatto sovrapponibili, e tantomeno interscambiabili, considerato che la seconda deve essere coordinata dalla prima, la quale é titolare della funzione e pertanto risponde del suo operato alla struttura di appartenenza.
In considerazione della delicatezza dell’argomento poc’anzi affrontato, si chiede al Presidente e Amministratore delegato della società Sport e salute S.p.A. che legge per conoscenza di convocare quanto prima possibile uno specifico tavolo di confronto tra le parti con la partecipazione del vertice della FIN.
Nella convinzione di aver sufficientemente chiarito la natura delle richieste avanzate, si resta in attesa di cortese ed urgente riscontro.
Con viva cordialità

FP CGIL                     CISL FP                  UILPA                  CISAL FIALP
Francesco Quinti   Alessandro Bruni     Paolo Liberati           Dino Carola

FP CGIL NEWS
IPOTESI DI ACCORDO FUA 2018, BOZZA PROTOCOLLO D’INTESA PREVENZIONE E SICUREZZA, CONVOCAZIONE DISCIPLINA SMART WORKING.

FUA 2018
La FP CGIL ha sottoscritto l’ipotesi di accordo per il Fondo risorse decentrate (ex FUA) 2018, per senso di responsabilità, anche se non sono state condivise tutte le scelte operate sul tavolo di trattativa. Per questo abbiamo allegato al testo una dichiarazione a verbale, che richiama l’amministrazione ad una sollecita convocazione per la trattativa di un accordo triennale 2019/2021 sul FRD al fine di riequilibrare le scelte di prima applicazione operate per il 2018, a proposito della indennità premiale prevista dall’art, 78 del CCNL. Si chiederà di istituire un sistema
di misurazione che affianchi e mitighi gli effetti di un sistema di valutazione dell’amministrazione che ormai tutti (anche chi 11 anni fa era entusiasta della brunetta) considerano pessimo.
Per questo abbiamo chiesto la pubblicazione dei “premiati” e abbiamo posto da subito dei paletti per le trattative che verranno.
Speriamo che l’accordo possa iniziare l’iter di verifica e le spettanze dovute ai lavoratori per il 2018 possano essere liquidate al più presto.
BOZZA PROTOCOLLO D’INTESA PREVENZIONE E SICUREZZA
Il 4 giugno u.s. l’amministrazione ha nuovamente convocato le OO.SS. per discutere la bozza di protocollo d’intesa in materia di prevenzione e sicurezza, già analizzato lo scorso 13 maggio 2020.
Partendo dai principi dell’accordo sottoscritto il 14 marzo 2020 dalle OOSS con il Ministro della Pubblica amministrazione, la FP CGIL unitariamente con la CISL FP e la UIL PA ha preparato un documento articolato che è stato anticipato all’amministrazione e alle altre OOSS prima di iniziare le discussioni in modo da
avere una traccia su cui lavorare.
L’amministrazione NON ha mai discusso quel documento durante le riunioni, compresa la parte riguardante la nuova regolamentazione dello smart working, nonostante anche altre sigle sindacali avessero riconosciuto il documento come valido apportando anche delle modifiche e integrazioni (vedi comunicati del 13
maggio e del 15 maggio u.s.).
Dalla prima riunione è stata presentata una proposta che è deficitaria – tra gli altri per i seguenti motivi:
1) mancano le modalità con cui l’amministrazione garantirà sia il proseguimento del lavoro agile sia i rientri programmati e per motivi inderogabili del personale;
2) nei principi sembrerebbe, infatti, che la volontà sia quella di garantire il lavoro agile (come del resto da normativa vigente) ma nel documento mancano tutte le concrete azioni che verranno messe in essere perché
questa sia la modalità ORDINARIA di lavoro;
3) manca una definizione almeno dei criteri per identificare i motivi “inderogabili” per cui è richiesta la presenza del personale in sede in deroga al principio del lavoro agile;
4) mancano le attività che l’amministrazione a nostro parere deve garantire per consentire l’attività in sede (controllo sui comportamenti corretti, procedure per gestire eventuali casi positivi, aerazione dei locali e eventuale chiusura di locali non arieggiati, procedure per fornitori esterni, ecc…);
5) applicazione in periferia delle stesse misure, ovviamente nel rispetto delle caratteristiche peculiari;
6) addirittura parrebbe che sia anche possibile stare in 2 in una stanza.
Il protocollo presentato è in realtà una raccolta di quelle che sono le previsioni normative, che, come ovvio e dovuto per obbligo normativo, l’amministrazione applicherà.
Come detto, il documento è privo di quelle che sono le misure concrete – presenti nella proposta di queste OOSS- che l’amministrazione applica per garantire i principi delle normative ad oggi vigenti e c’è una ampia discrezionalità di applicazione lasciata nelle sedi periferiche.
Questa OS ha firmato il protocollo con la ministra Dadone a garanzia dei lavoratori/lavoratrici non come mero esercizio di stile, e in questa ottica pensava di rapportarsi con l’amministrazione.
Abbiamo scoperto, invece, non solo che non ci siamo rapportati con l’amministrazione ma con il dott. Celotto nella sua veste qualità di datore di lavoro della sede centrale e, inoltre, che il riferimento al protocollo era stato stralciato e
con lui i principi alla base dello stesso.
Tale riferimento è stato tolto dall’amministrazione su sollecitazione di OO.SS. corporative e minoritarie, chiamate forse per raccattare qualche consenso in più su un documento lacunoso e arraffazzonato.
Come inciso, informiamo che, improvvisamente, dopo la firma del nuovo CCNL dirigenza, alle riunioni sindacali partecipano nuove OO.SS., che, in realtà, non hanno iscritti al Ministero ma servono forse come spalla a quelle OO.SS. che, pur se in minoranza rispetto alle altre sigle, vengono tenute in alta considerazione da
parte dell’amministrazione.
Come già comunicato nel corso della riunione la FP CGIL non sottoscriverà la irricevibile proposta dell’amministrazione.
A nostro parere il documento scarica sui lavoratori le responsabilità dell’amministrazione, minacciandoli addirittura di una denuncia penale, da chi non riesce ancora a definire quali siano le attività indifferibili da svolgere in
presenza e da chi non riesce ancora, a pandemia ormai attenuata, a decidere nemmeno quanto persone possano entrare nelle sedi ministeriali.
Eppure sono stati coinvolti i maggiori esperti nazionali .
Ma evidentemente quando si tratta di assumersi una qualche responsabilità, al di là delle belle parole, nessuno si espone.
CONVOCAZIONE DISCIPLINA SMART WORKING
Nel corso dell’incontro del 4 giugno, su nostra ripetuta pressione (abbiamo fatto notare che a fine mese arriveranno a scadenza anche i “progetti” del telelavoro) l’amministrazione ha acconsentito ad effettuare una convocazione a breve per un accordo nuovo e complessivo sullo smart working, che disciplini anche gli istituti spettanti ai lavoratori. Nella proposta presentata “l’avvio delle trattative per lo smart working” era previsto per i primi giorni di Agosto 2020.
Infatti, ci è pervenuta una convocazione per mercoledì 10 giugno p.v. per “la revisione e aggiornamento dell’atto di indirizzo in tema di smart working del 27 dicembre 2019”.
Chiariamo subito che la FP CGIL non vuole ripetere la sceneggiata operata per il cosiddetto protocollo d’intesa per la prevenzione e la sicurezza, presentando documenti e studi che vengono puntualmente ignorati dall’amministrazione.
La FP CGIL si aspetta non una revisione di date e percentuali sul vecchio documento redatto quando il mondo era un altro.
Pretendiamo un nuovo protocollo che disciplini lo smart working, ormai modalità ordinaria del lavoro, alla luce delle nuove norme e con tutte le garanzie economiche e giuridiche per i lavoratori.
Consideriamo questa convocazione come una occasione che serva a far evolvere i principi e le modalità del lavoro pubblico al Ministero della salute e non una mera elencazione di codicilli superati.
Proporremo che lo SW diventi una modalità utilizzata a rotazione da tutto il personale ministeriale, liberando risorse provenienti dai risparmi per l’amministrazione e benefici per la città, la mobilità e la qualità della vita dei
lavoratori.
Deve essere una occasione di progresso da cogliere in trasparenza, con regole chiare, semplici e condivise sulla revisione dell’organizzazione del lavoro e degli orari e sulla fornitura delle apparecchiature e i software necessari, che fino a questo momento, è bene ricordarlo, sono stati messi a disposizione dell’amministrazione dai lavoratori (PC, internet, software e telefono).
Se continueremo con la navigazione a vista che ha caratterizzato gli ultimi mesi del Ministero della Salute non solo perderemo una occasione di evoluzione, ma torneremo indietro sulla pressione di chi ha in odio il lavoro pubblico che ha già iniziato le sue campagne diffamatorie.

Roma, li 8 giugno 2020

Delegazione trattante nazionale

FP CGIL Ministero della Salute
Di GIORGI          LUPI

 

 

La FP CGIL, pur sottoscrivendo l’accordo per il FUA 2018, sottolinea i seguenti punti di dissenso :
– Differenziazione del premio individuale (art. Art. 78 CCNL 2016/2018)
E’ stata fatta la scelta di attribuire il “premio” utilizzando unicamente il criterio della valutazione di
100 assegnato secondo il vigente sistema di valutazione . A tale riguardo, due elementi empirici gettano
una luce negativa sula sua concreta applicazione:
da una verifica della distribuzione tra Direzioni del numero dei beneficiari della massima valutazione
emerge con chiarezza come in due di esse i dirigenti siano stati particolarmente “generosi”, contro le
indicazioni sulla modalità di assegnazione del 100, nell’attribuzione della valutazione massima. Si
giunge così al paradosso, che diventa immediatamente ingiustizia ed elemento di divisione tra colleghi,
che i dipendenti appartenenti ad uffici i cui dirigenti si sono correttamente attenuti al principio
dell’eccezionalità della massima valutazione sono alla fine discriminati nell’attribuzione dei benefici
derivanti dall’applicazione dell’accordo sottoscritto.
Inoltre, non risulta accettabile che i dipendenti che percepiscono il “decreto”, per definizione non
destinatari del FUA e che godono di introiti decisamente superiori al resto del personale, vadano, anche
se per quota parte, a partecipare ad un istituto previsto nell’accordo sul medesimo fondo.
Come conseguenza di quanto sopra la FP CGIL chiede di rendere pubblico l’elenco dei dipendenti con
la valutazione di 100 e delle motivazioni addotte dai dirigenti interessati per la sua attribuzione.
Viene richiesto, infine di avviare immediatamente le trattative per la sottoscrizione di un accordo
triennale che disciplini in modo puntuale la corresponsione del “premio” individuando un sistema di
misurazione delle attività dei lavoratori che affianchi il sistema di valutazione previsto dal CCNL .
– Per la corresponsione delle indennità di turnazione e di reperibilità (artt. 19 e 20 CCNL 2016/2018) è
stata operata la scelta di utilizzare i criteri e gli importi del precedente accordo FUA .
A tal proposito si avverte che la FP CGIL a partire dal prossimo accordo triennale sopra descritto riterrà
valide unicamente le indicazioni contenute nei corrispondenti articoli del CCNL sia per i criteri che
per gli importi da corrispondere .

Roma, li 5 giugno 2020

Coordinamento nazionale

FP CGIL Ministero della Salute
Fabio Lupi

Corona virus

Pubblichiamo la nota informativa  dell’Ufficio di Coordinamento delle Attività Sanitarie e di Medicina Legale, in merito al ripristino delle visite mediche per il giudizio di idoneità presso le Direzioni di Sanità FRI

Dalle ore 14.30 sulla pagina @fpcgilsanita

Speciale Sanità, tre dirette Facebook promosse dalla Fp Cgil Sanità in sei giorni: mercoledì 10 giugno sul rinnovo del contratto della Sanità Pubblica 19/21, venerdì 12 sulle professioni infermieristiche e lunedì 15 sulla trattativa per il rinnovo del contratto della Sanità Privata. La Funzione Pubblica Cgil organizza, infatti, tre momenti di confronto e proposte attraverso altrettante dirette Facebook sulla pagina della Fp Cgil Sanità (@fpcgilsanita), tutte a partire dalle ore 14.30. 

Gli appuntamenti:

Speciale Sanità Fp Cgil
Contratto Sanità Pubblica, facciamo il punto!
Mercoledì 10 giugno alle ore 14.30 sulla pagina @fpcgilsanita con Michele Vannini, segretario nazionale Fp Cgil.

 

 

 

 

 

Speciale Sanità Fp Cgil
Professioni infermieristiche, facciamo il punto!
Venerdì 12 giugno alle ore 14.30 sulla pagina @fpcgilsanita con Giancarlo Go, responsabile nazionale delle professioni infermieristiche Fp Cgil.

 

 

 

 

Speciale Sanità
Contratto Sanità Privata, facciamo il punto!
Lunedì 15 giugno alle ore 14.30 sulla pagina @fpcgilsanita con Barbara Francavilla, segretaria nazionale Fp Cgil.

 

 

 

 

 

Con loro ci saranno lavoratrici e lavoratori, con le loro esperienze e le loro rivendicazioni. Appuntamento sulla pagina Facebook della Fp Cgil Sanità (fb.me/fpcgilsanita) mercoledì, venerdì e lunedì alle ore 14.30.

NUOVI CRITERI DI SELEZIONE P.O.E.R.: CONCLUSA LA FASE DEL CONFRONTO, L’AGENZIA VARA UNA PROCEDURA TRANSITORIA

Con la riunione nazionale del 4 giugno u.s. si è conclusa la fase di confronto prevista, dall’art. 5 del CCNL Fc, in materia di criteri di selezione delle P.O.E.R.. Si ricorderà che già oltre un mese fa l’Agenzia aveva rappresentato la necessità di assegnare circa 42 posizioni attualmente non coperte sul territorio nazionale, nonché le prossime che si dovessero rendere libere, attraverso una nuova modalità di selezione. L’esigenza in tal senso espressa dall’Agenzia è stata motivata dalla necessità, o quanto meno ritenuta tale dalla stessa, di superare la precedente modalità di selezione ritenuta non funzionale alle attuali esigenze organizzative e perché comunque alcune delle precedenti graduatorie riferite a specifiche “famiglie professionali” risulterebbero esaurite. A prescindere dalla valutazione, positiva o meno, che possa essere data ai criteri (o parte di essi) e agli esiti della precedente procedura, il confronto apertosi con le OO.SS. sulla materia che, nostro malgrado non è oggetto di contrattazione, è stato, sin da subito, dalle Scriventi orientato a migliorale i profili di oggettività e trasparenza delle linee guida che l’Agenzia inizialmente prospettava di attuare, verificare e dare risposta ad alcuni fondamentali aspetti, tra cui: – appurare l’effettivo esaurimento delle graduatorie. – Insistere sullo scorrimento delle graduatorie affinché si desse riscontro alle legittime aspettative di chi fosse risultato idoneo nella precedente selezione. – Valutare l’ipotesi che la nuova procedura, subordinata al completamento delle scorrimento delle graduatorie, tenesse in debito conto alcuni determinati fattori, tra cui: l’attuale periodo emergenziale che rende impossibile un “ordinario” svolgimento delle prove di selezione (anche per i precisi vincoli normativi in materia di organizzazione delle prove concorsuali) nonché l’esigenza espressa dalle Scriventi di prevedere un impianto complessivo coerente rispetto a quello che dovrà essere, nei prossimi mesi, la selezione delle P.O. e Incarichi di responsabilità (artt. 17 e 18 CCNI) di derivazione contrattuale. – Definire, quindi, una procedura che prevedesse modalità necessariamente “transitorie” per risolvere le attuali contingenze e tenesse conto dei presupposti precedentemente descritti e, non da ultimo, l’alea del prossimo giudizio della Corte Costituzionale sulla legittimità del dettato normativo che ha istituito le P.O.E.R.; – Fornire un valido contributo, anche in termini di maggiore oggettività e trasparenza, affinché le linee guida, inizialmente presentate dall’Agenzia, fossero migliorate e maggiormente rispondenti alle esigenze che abbiamo espresso seppur con i limiti del fatto che si verte su una materia non oggetto di contrattazione.
Alla fine, siamo quanto meno riusciti ad evitare che la scelta di coloro che accederanno alla prova orale di questa procedura fossero “scelti” unilateralmente dall’Agenzia delle Entrate, in base a un non meglio precisato screening dei curricula. Abbiamo, piuttosto, preferito rendere più stringenti i requisiti di accesso ma fare in modo che tutti i partecipanti possano accedere alla prova orale. In linea con le esigenze rappresentate dal fronte sindacale unitario sono stati i risultati del confronto conclusosi con la riunione del 4 giugno u.s. in cui l’Agenzia si è impegnata ad effettuare i necessari scorrimenti delle graduatorie, prima a livello regionale e successivamente a livello nazionale. Con riferimento alla nuova procedura, i cui criteri di selezione sono contenuti nelle linee guida allegate al verbale di confronto, è stato definito che sarà una procedura “sperimentale” e che avrà durata limitata fino a tutto dicembre 2020, periodo da noi identificato con la durata delle restrizioni previste dalla pandemia in corso. Data entro cui dovranno essere necessariamente definiti non solo nuovi e coerenti criteri di selezione ma anche la disciplina contrattuale di queste figure a regime, auspicabilmente, in coerenza con la definizione complessiva dell’istituto delle P.O.E.R. con riferimento all’ordinamento professionale e alla definizione di specifica area professionale; se, infatti, sarà il prossimo contratto di primo livello a dover decidere come inquadrare le figure che esprimono alta professionalità, è al secondo livello di contrattazione che spetta stabilire quali regole debbano applicarsi in merito a materie come orario di lavoro e compiti da svolgere, ma soprattutto, è alla contrattazione di Agenzia che compete come rendere ogni figura professionale coerente con l’organizzazione complessiva dell’Agenzia delle Entrate. Roma, 5 giugno 2020

FP CGIL                     CISL FP                   UIL PA                   CONFSAL/UNSA             FLP
Boldorini                    Silveri                     Cavallaro                      Sempreboni              Patricelli

Non solo medici e infermieri. Ci sono anche altri lavoratori che, in piena emergenza Coronavirus, hanno continuato a lavorare tutti i giorni esponendosi al rischio di contagio, per mettersi al servizio della collettività. Tra questi gli operatori ecologici, che hanno continuato a pulire le nostre strade, a raccogliere i nostri rifiuti, spesso casa per casa. E non sempre è stato possibile svolgere il proprio lavoro proteggendosi. A volte completare il proprio turno ha significato rischiare la propria salute.

A loro il Covid ha portato non pochi problemi, che sono andati a incidere su una situazione spesso già molto delicata. Raccogliere, tra gli altri, i rifiuti di tutti i cittadini contagiati dal virus, e farlo spesso senza mascherine e guanti e senza alcuna sanificazione dei mezzi e degli ambienti. Nonostante i protocolli di sicurezza stabiliti dal governo, non sempre le regole sono state rispettate, mostrando ancora una volta uno spaccato delle tante Italie che costituiscono il nostro Paese. Problemi di sicurezza, comunque, che nel settore dell’igiene ambientale sono storia nota.

Queste difficoltà abbiamo voluto ascoltarle dalla voce dei lavoratori: Dino da Reggio Calabria, Tiziano da Roma, Riccardo da Firenze. Tre operatori ecologici il cui lavoro in questi mesi non si è mai arrestato. Tre situazioni diverse, che hanno voluto raccontarci, che descrivono l’esatto spaccato di questa Italia dove pare esistere una serie A e una serie B.

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Sosteniamo emendamenti Pd e M5S, serve potenziare assistenza territoriale

“Bisogna stabilizzare i medici dell’emergenza-urgenza per potenziare l’assistenza territoriale. Per questo apprezziamo e sosteniamo gli emendamenti al decreto Rilancio proposti dal Pd, con Rizzo Nervo, e dal M5S, con Giulia Grillo e Manuel Tuzi, che puntano alla stabilizzazione di questo personale”. È quanto afferma la Fp Cgil Medici e Dirigenti del Servizio sanitario nazionale, aggiungendo che: “Questi emendamenti estendono finalmente i criteri di stabilizzazione a tutti i medici della medicina generale che da anni sono incaricati nei servizi territoriali di continuità assistenziale e di emergenza sanitari. Medici ancora ingiustamente esclusi dal processo di stabilizzazione del decreto Calabria che prevede la possibilità di accedere in sovrannumero e senza borsa di studio al corso di formazione in Medicina Generale”.

“Stiamo parlando – prosegue il sindacato – di medici senza i quali non sarebbe oggi possibile garantire i servizi soprattutto nella drammatica fase di emergenza pandemica. È una delle priorità di politica sanitaria nella misura in cui le Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), che secondo la riorganizzazione dei servizi territoriali sono strategiche per il contenimento del contagio e per la presa in carico precoce dei cittadini, avranno bisogno della competenza e dell’esperienza acquisita da questi professionisti negli anni di attività svolta da precari”.

Per la Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, “risulta incomprensibile l’opposizione manifestata in questi giorni dalla Fimmg alla stabilizzazione di personale qualificato e indispensabile. Si vuole creare un conflitto tra medici della medicina generale che rifiutiamo all’origine perché abbiamo bisogno della professionalità dei giovani neoformati quanto di quella dei medici precari. Confidiamo nel Governo e nel Parlamento per l’approvazione di questi emendamenti, perché la stabilizzazione, che peraltro non comporta alcun aumento di spesa, sarebbe il giusto riconoscimento per questi medici che, con impegno e professionalità, garantiscono la salute, come fondamentale diritto dei cittadini e interesse della collettività”, conclude.

È tempo di un nuovo sistema 0-6

Servono politiche e non barriere di plexiglass per un nuovo sistema 0-6 nella nuova normalità.
È necessario adesso ridisegnare un sistema che metta al centro:

Sicurezza -> Serve un protocollo che garantisca il personale e i bambini, tutelando la salute e la sicurezza di entrambi
Occupazione -> Serve dare certezza occupazionale al personale dei settori privati e servono nuove e ingenti assunzioni per garantire il giusto rapporto tra personale e bambini e per riprogettare l’intero intervento educativo
Formazione -> Serve preparare il personale tutto a questa nuova normalità, ai cambiamenti che dovranno esserci per un nuovo sistema 0-6

Sicurezza, Assunzioni e Formazione sono tre imprescindibili questioni, tre improrogabili scelte politiche per dare centralità al sistema 0-6.

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