Pubblichiamo la bozza dell’informativa inviata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza, il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo, in merito al potenziamento del personale Sommozzatore presso i reparti volo

Pubblichiamo la Circolare n.7 dell’Opera Nazionale di Assistenza in merito all’ apertura della stagione estiva 2020

FRD 2019, PROGRESSIONI E VIGILANZA

Il 18 giugno si è riunito il tavolo di contrattazione per discutere di vari argomenti.
FRD 2019
A seguito della certificazione dell’ipotesi di accordo sul FRD 2019, abbiamo provveduto alla sua sottoscrizione definitiva. Nei prossimi giorni, dopo la consueta emanazione della circolare da parte della DC Risorse, si potrà avviare la contrattazione decentrata – che dovrà essere svolta in videoconferenza – per poi poter procedere al pagamento degli importi.
Grazie a questo accordo: sono stati stanziati i fondi per le progressioni economiche, si è attivato il fondo di spese di lite vinte per gli uffici legali e si sono rimarcati aspetti normativi di rilievo, come l’individuazione del tetto massimo per la banca ore (che così potrà essere attivata a livello territoriale negli uffici che ancora non lo avessero fatto) e le ulteriori flessibilità nell’orario di lavoro.
PROGRESSIONI VERTICALI
A seguito degli impegni assunti nel CCNI con le OO.SS. firmatarie, l’Amministrazione ci ha comunicato che i primi di settembre verrà emanato il bando che consentirà il passaggio di area a 113 lavoratori in possesso dei titoli previsti per l’accesso ai relativi profili dall’esterno.
In particolare, si tratta di 95 passaggi da area II ad area III (46 nel profilo amministrativo, 45 nel profilo sociostatistico e 4 nel profilo informatico) e di 18 passaggi da area I ad area II.
Come disposto dalla normativa di riferimento, verrà prevista una prova scritta (quiz a risposta multipla), una orale, nonché un apprezzamento dell’anzianità, dei titoli professionali e della valutazione.
In riferimento alle materie oggetto delle prove e alle modalità di svolgimento delle stesse, abbiamo chiesto di rendere disponibile per tempo una banca dati delle possibili domande o comunque di predisporre delle dispense che restringano il campo delle stesse e agevolino la preparazione dei colleghi.
PROGRESSIONI ORIZZONTALI
Grazie allo stanziamento previsto nel FRD 2019 si potranno finalmente svolgere le progressioni orizzontali; la certificazione dell’accordo sembra imminente, l’Amministrazione ci ha comunicato che il bando dovrebbe essere emanato nella seconda metà del mese di settembre e che entro quella data sarà operativo anche l’applicativo informatico che dovrà gestire la procedura.
BONUS DECRETO LEGGE 18/2020
Relativamente al bonus di cui all’art. 63 del DL n. 18/2020 (premio ai dipendenti che hanno lavorato in presenza nel mese di marzo 2020), più volte sollecitato da CGIL CISL e UIL, l’Amministrazione ha comunicato che lo stesso dovrebbe essere liquidato entro il mese di luglio.
VIGILANZA E DM INCENTIVI
Ci è stato presentato l’aggiornamento del documento di programmazione della vigilanza 2020, che mira a riportare al centro dell’attività ispettiva la tutela dei lavoratori e delle aziende virtuose, disegnando nuovi indicatori, svincolati dalla mera logica dei numeri, che dovrebbero concentrare gli accertamenti su aziende medio-grandi e su specifici settori, avendo cura di implementare contestualmente gli attuali strumenti di tutela, quali diffide accertative o conciliazioni monocratiche. Abbiamo colto con favore questo cambio di passo sulla vigilanza che punta a valorizzare la qualità e non si concentra più solo sulla “rincorsa ai numeri” che fino ad oggi c’è stata e che raccoglie un’istanza che abbiamo più volte rappresentato in questi anni. Entro il mese di giugno dovrebbero essere individuati i nuovi indicatori che, sicuramente per il 2020, non conterranno il numero delle verifiche. Speriamo che questo serva a far capire a tutti che la corsa a fare numeri fini a se stessi appartiene a un’epoca passata.
Sulla formazione previdenziale e assicurativa, ci è stato detto che nel secondo semestre partirà formazione INAIL sulle nuove tariffe e formazione INPS sulla determinazione degli imponibili contributivi; si sta inoltre lavorando a una nuova sezione di SGIL per il calcolo degli imponibili. Riguardo a questa formazione, abbiamo chiesto che non sia limitata solo a chi l’ha già ricevuta, ma sia estesa a tutto il personale ispettivo, per superare la disparità di trattamento finora esistente.
Sulla ripartizione delle risorse del DM Incentivi ci è stata presentata una bozza di Decreto Direttoriale, che prevede una diversa distribuzione delle risorse incentivanti tra il I ed il II semestre 2020. Per il I semestre considerata la particolare situazione di criticità dovuta alla diffusione del virus COVID 19, oltre a riconoscere finalmente una quota mensile a titolo di indennità di funzione, la bozza prevede ulteriori quote mensili in ragione dell’effettivo utilizzo del mezzo proprio, della responsabilità connessa all’incarico di “responsabile di processo” e di “responsabili di team”.
Per il II semestre vengono individuati ulteriori indicatori per la distribuzione degli incentivi che tendono ad accompagnare la nuova visione dell’attività di vigilanza.
Sul punto, la nostra opinione è che si sia sulla strada giusta, perché finalmente – come avevamo chiesto da tempo – si iniziano a riconoscere forme indennitarie al personale, per il mero esercizio di una funzione cui è correlata una specifica responsabilità, proseguendo a costruire quel sistema indennitario a cui stiamo lavorando da tempo. Tuttavia, riteniamo che si possa ampliare la quota destinata a indennizzare la funzione e prevedere poche altre voci variabili. Tra queste, riteniamo che debba avere un peso di rilievo quella destinata a premiare la qualità, in linea con quanto disegnato nell’aggiornamento al documento di programmazione della vigilanza. Perciò, oltre a condividere l’incentivo alla vigilanza in edilizia e in agricoltura, riteniamo lo stesso si possa riconoscere anche alle ispezioni su fenomeni complessi quali appalti, orario di lavoro, ammortizzatori sociali e disconoscimento di rapporti di lavoro.
Riflessione a parte merita l’indennità prevista per le responsabilità di processo e di team. Ancorché condividiamo la previsione di un’indennità per chi ricopre posizioni di responsabilità, non riteniamo si possa indennizzarne solo alcune, senza aver definito nulla per quanto riguarda il finanziamento delle altre. Per questo abbiamo chiesto l’attivazione immediata di un tavolo di confronto per individuare i fondi necessari ad indennizzare in egual misura tutte le posizioni di responsabilità.
Il prossimo incontro è fissato per il 30 giugno, per proseguire il confronto sulle Posizioni Organizzative e per l’illustrazione della bozza definitiva del Decreto Direttoriale con le nuove regole di ripartizione degli incentivi.

FP CGIL
Matteo Ariano

CISL FP
Michele Cavo

UIL PA
Bruno Di Cuia

“Basta con gli attacchi ai dipendenti pubblici. I lavoratori e le lavoratrici meritano rispetto, senza la loro attività nessuno dei diritti costituzionali, dalla salute all’istruzione, dalla mobilità alla cultura, potrà essere davvero esercitato dai cittadini”. Così la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti e i segretari generali di Fp e Flc Serena Sorrentino e Francesco Sinopoli commentano gli attacchi di questi giorni al lavoro pubblico da parte di editorialisti, opinionisti, docenti tra cui Pietro Ichino.

“Lo smart working – ribadiscono i tre dirigenti sindacali – non è una vacanza, e l’impiego pubblico non è una casta privilegiati che può decidere liberamente se lavorare o meno, in un’odiosa contrapposizione con il mondo del lavoro privato che in queste settimane ha subito gli effetti della decurtazione salariale”. Per Scacchetti, Sorrentino, Sinopoli “sfugge ciò che realmente è avvenuto durante il lockdown nel sistema pubblico in termini di riorganizzazione del lavoro, di gestione dei servizi, di innovazione dei processi. Una riorganizzazione che è stata realizzata rapidamente nonostante le risorse scarsissime, strumenti privati e senza la necessaria formazione”. “Riteniamo – proseguono – che continuare a puntare il dito contro chi si è trovato a reinventare, senza alcuna formazione, il proprio impegno lavorativo è a dir poco ingeneroso e soprattutto inutile per la costruzione di un reale cambiamento del sistema dei servizi pubblici”.

Per Scacchetti, Sorrentino e Sinopoli “in nome di una presunta modernità, si preferisce rimanere ancorati all’idea del tornello come misuratore della produttività, piuttosto che fare i conti con la necessità di: organizzare il lavoro per obiettivi, di investire sulle professionalità presenti attraverso la formazione (risorsa scarsa in tutte le pubbliche amministrazioni), di rivedere le procedure di reclutamento per selezionare le competenze migliori, di investire sul rinnovo dei contratti come leva del cambiamento, di migliorare la qualità della produzione legislativa che dovrebbe rappresentare il primo passo per i processi di semplificazione che tutti rivendicano”.

“È arrivato il momento di interrompere questo disco rotto e di analizzare queste criticità con studi approfonditi e non con il sentito dire, anche a partire da ciò che in questa situazione emergenziale non ha funzionato, e sfruttando – concludono la segretaria confederale della Cgil e i segretari generali di Fp e Flc – la grande capacità di cambiamento che una parte rilevante di questo sistema ha dimostrato”.

Alla Federazione Italiana Tennis
Presidente Ing. Angelo Binaghi

e p.c.
Al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport
On. Vincenzo Spadafora

Al Ministro dell’Economia e Finanze
Prof. Roberto Gualtieri

Al Capo di Gabinetto del Ministro dell’Economia e Finanze
Pres. Luigi Carbone

Al Capo di Gabinetto del Ministro
per le Politiche giovanili e Sport
Prof. Giovanni Panebianco

Alla società Sport e Salute S.p.a.
Pres. Avv. Vito Cozzoli

Al Direttore Risorse Umane
Dott. Riccardo Meloni

Oggetto: Procedura per richiesta di ulteriori 5 settimane assegno ordinario Fondo Integra
zione Salariale (FIS) – Causale “emergenza COVID – 19” – avvio esame congiunto.

In relazione alla Vs comunicazione datata 18 giugno 2020, avente ad oggetto ”Procedura
per richiesta di ulteriori 5 settimane assegno ordinario Fondo Integrazione Salariale (FIS) – Causale
“emergenza COVID – 19” – Informativa per eventuale esame congiunto” le scriventi OO.SS. con la
presente richiedono l’avvio dell’esame congiunto.
Al fine di consentire un proficuo e celere svolgimento dei lavori, visti i tempi ristretti
previsti dall’art.19 D.L. 18/2020, si espongono fin da subito le seguenti considerazioni, in parte già
evidenziate nell’ambito della procedura di esame congiunto relativa alla richiesta assegno
ordinario ex art.30 comma 1 del D.lgs. 148 del 2015 – causale “emergenza Covid – 19, con riserva di
integrarle nel proseguito dell’esame.
Codesta Federazione Sportiva Nazionale è un’associazione senza fini di lucro, con
personalità giuridica di diritto privato, che non opera in un mercato concorrenziale ed è
destinataria di contributi pubblici, erogati oggi per il tramite della Società Sport e Salute S.p.A. e
precedentemente dal CONI. A tal riguardo, dall’esame degli ultimi dati contabili consolidati
disponibili (bilancio consuntivo 2018), si evince come la Federazione ricevesse dal CONI
Contributi per il personale già con contratto federale pari a € 1.995.511,00 e Contributi costo lavoro
personale ex CONI Servizi S.p.A. pari a € 591.356,00, a fronte di costi del personale pari ad €
2.658.157,68, comprensivi degli oneri previdenziali, assicurativi, TFR, buoni pasto e premi di
produzione e al netto dei costi per lavoro straordinario. L’incidenza dei contributi risultava pari al
97,31 % della spesa per il personale.
Come si desume dai dati sopra richiamati, il costo del personale si dimostra quindi – e
immaginiamo lo sia tuttora – completamente a carico delle finanze pubbliche. Tale asserzione
risulta valida anche in relazione alle novità introdotte nel modello di erogazione dei contributi alle
Federazioni Sportive Nazionali per il 2020.
Ed infatti, sebbene nel nuovo sistema non siano più specificati i contributi relativi alle spese
per il personale, questi devono comunque essere ricondotti all’interno del modello di calcolo
algoritmico. Pare inoltre opportuno evidenziare come, in linea più generale, la massa di contributi
erogati dal CONI prima e da Sport e Salute oggi incida sulla Federazione Italiana Tennis per una
percentuale rilevante sul valore totale della produzione della predetta Federazione.
Benché già solo dall’esame degli elementi sopra riportati si potrebbe concludere, a giudizio
delle scriventi, sulla illegittimità al ricorso a strumenti di integrazione salariale da parte di codesta
Federazione, in quanto già destinataria di ingenti contributi pubblici, riteniamo comunque
opportuno valutare ulteriori argomenti, di seguito meglio specificati.
In particolare si evidenzia come, con nota datata 21 aprile 2020, indirizzata a tutti i
presidenti federali, il Presidente e Amministratore delegato di Sport e Salute S.p,A. abbia
comunicato di aver “dato mandato agli uffici di disporre il pagamento a favore della Federazione della 2a tranche del contributo 2020 (parte disponibile) deliberato dal CdA della Società il 6 dicembre 2019. Pertanto, nelle prossime ore si provvederà all’accredito nella liquidità federale”. Il MEF ha infatti garantito puntualità nei pagamenti, mettendo quindi la Società nella condizione di rispettare la propria pianificazione di tesoreria, liquidando 3 mensilità anticipate dei contributi assegnati rispetto al periodo di riferimento (aprile-giugno).
Nella misura in cui il contributo statale pervenga nel rispetto della pianificazione di tesoreria concordata con il MEF, si prevede che l’erogazione della 3a e 4a tranche avvenga rispettivamente nei mesi di luglio ed ottobre p.v.. Tale tempistica di erogazione costituisce un miglioramento a beneficio delle Federazioni rispetto al passato in cui, come si ricorderà, i contributi dell’esercizio venivano liquidati nell’arco di periodo dal dicembre dell’anno prima al dicembre dell’anno di competenza.”
Nella medesima nota si anticipa inoltre:“che Sport e Salute, con l’obiettivo di fronteggiare le
situazioni di bisogno emerse a causa dell’attuale emergenza sanitaria, in particolare per supportare la base del movimento sportivo (ASD/SSD, tesserati), intende attivare nel breve-medio termine alcune misure di sostegno economico/finanziario. Ciò sia offrendo un supporto nel consentire alle Federazioni la possibilità di riallocare, nell’ambito dei propri bilanci, parte dei contributi già assegnati (tenendo conto del contestuale venir meno di alcune voci di spesa, come conseguenza dello stravolgimento della programmazione sportiva/calendario delle gare), per le nuove finalità “emergenziali”, sia e soprattutto ridefinendo priorità e linee di intervento della parte dei contributi assegnati ma non immediatamente disponibili (es. quota 5% da destinare a “Sport di tutti”) e sulle risorse ancora da assegnare, tra cui le (eventuali) risorse statali integrative destinate alla contribuzione agli OO.SS.. che dovessero esserle attribuite, come nello scorso esercizio, in sede di assestamento del bilancio dello Stato 2020.”
Tali ulteriori agevolazioni e strumenti, finalizzati a dare risposta, da un lato alle esigenze in
termini di liquidità delle Federazioni e, dall’altro, alle sofferenze palesate dalla base del movimento
sportivo, si assommano a quanto già previsto dall’art. 14 decreto legge n. 23 dell’8 aprile scorso,
che consente l’accesso a finanziamenti a costo zero per le Federazioni Sportive Nazionali attraverso
l’Istituto per il Credito Sportivo.
Vanno inoltre considerate le ulteriori disposizioni finalizzate a sostenere il settore sportivo
previste dal dl 34/2020, fra cui l’art. 217, che istituisce il Fondo per il rilancio del sistema
sportivo nazionale, le cui risorse sono state destinate a finanziamenti a fondo perduto a favore
delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e delle Società Sportive Dilettantistiche (assommate a
quelle previste dal Fondo istituito ai sensi dell’art. 13, comma 5 del D.L. 12 luglio 2018, n. 87).
In considerazione di quanto sopra esposto, si sollevano seri dubbi sulla liceità del ricorso a
simili forme di integrazione salariale da parte di codesta Federazione. Ed infatti, tale ulteriore
sovvenzione andrebbe così a sovrapporsi a quelle già ottenute attraverso i contributi ordinari già
erogati, determinando per questa via la possibile distrazione di risorse pubbliche dalle finalità a
cui sono destinate, nonché a quelle ulteriori forme di sovvenzione/agevolazioni previste dai recenti
provvedimenti sopra richiamati.
In tal senso, e anche al fine di scongiurare azioni tese ad accertare l’eventuale insorgenza di
plausibili responsabilità di natura contabile, le scriventi OO.SS. chiedono nuovamente al
Presidente e Amministratore delegato della società Sport e Salute, quale soggetto incaricato
all’erogazione dei finanziamenti destinati alle Federazioni Sportive Nazionali, al Ministro per le
Politiche Giovanili e lo Sport, e al Ministero dell’Economia e delle Finanze, destinatari per
conoscenza della presente comunicazione, di valutare attentamente la particolarità della presente
segnalazione e gli eventuali profili di legittimità in ordine al ricorso da parte della Federazione
Italiana Tennis al Fondo di integrazione salariale anche in ordine alla richiesta di ulteriori 5
settimane di cui alla procedura in oggetto.
Va infine sottolineato come le scriventi OO.SS. abbiano sottoscritto in data 6 marzo c.a. con
la società Sport e Salute Spa e le Federazioni Sportive Nazionali, un accordo ( successivamente più
volte prorogato) finalizzato a definire modalità e istituti contrattuali atti a fronteggiare l’emergenza
epidemiologica Covid 19. In data 12 e 15 maggio le medesime parti hanno sottoscritto due ulteriori
accordi finalizzati a disciplinare la così detta “fase 2”, nei quali sono stati sostanzialmente
confermati gli istituti previsti nell’accordo del 6 marzo, in particolare il ricorso allo Smart working
quale modalità prioritaria di esecuzione della prestazione e sono state disciplinate le modalità per
l’eventuale lavoro in presenza ove necessario.
Tenuto conto che in tali accordi non si prevede il ricorso ad alcuna forma di integrazione
salariale e che non sono pervenute disdette da parte di codesta Federazione, si ritiene che sia da
escludersi, anche sotto tale profilo, la legittimità in ordine al ricorso da parte della Federazione
Italiana Tennis al Fondo di integrazione salariale e conseguentemente alla richiesta di ulteriori 5
settimane di assegno ordinario.
Si resta in attesa di riscontro.

FP CGIL                     CISL FP                            UILPA                            CISAL FIALP
Francesco Quinti      Alessandro Bruni             Paolo Liberati                     Dino Carola

Approvare rapidamente disegno di legge su sicurezza lavoratori

“Esprimiamo con forza la nostra solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori aggrediti mentre svolgevano il proprio lavoro negli uffici dell’area welfare del Comune di Napoli. Uno dei tanti episodi che colpisce gli assistenti sociali, ma anche amministrativi e uscieri. Per questo il disegno di legge sulla sicurezza dei lavoratori, ora in terza lettura al Senato, deve essere approvato rapidamente“. Questa la posizione della Funzione Pubblica Cgil in merito all’episodio di aggressione avvenuto questa mattina a Napoli, intorno alle 9.45, dove due uomini avrebbe devastato i locali del Comune, provocando danni a computer e stampanti.

“Per un caso fortuito non ci sono stati feriti, ma non ci si può affidare al caso e alla fortuna quando si tratta della salute e della sicurezza dei lavoratori” commenta il sindacato dei servizi pubblici, e aggiunge: “La sede di Napoli era già stata oggetto, anche nelle settimane precedenti, di altre aggressioni. Questi sono fatti prevedibili. Infatti, una recente ricerca dell’Ordine degli assistenti sociali ha dimostrato che 9 professionisti su 10 hanno subito nell’espletamento del loro lavoro una forma di minaccia o aggressione”. Non a caso, la Fp Cgil fa sapere che avevano segnalato da tempo che la situazione sociale, in particolare nella seconda fase dell’emergenza Covid-19, avrebbe potuto diventare incontrollabile e pericolosa se non si fosse messo mano ad un rafforzamento dei servizi sociali sul territorio, a nuove assunzioni e alla stabilizzazione del personale precario, al pieno e costante finanziamento dei servizi, anche attraverso l’integrazione socio sanitaria sul territorio. “Purtroppo si è tornati presto alla peggiore normalità”, commenta il sindacato.

“Come per il personale sanitario e socio sanitario, anche per chi opera nel servizio sociale, nel pubblico come nel privato, è sempre più grave il rischio di vedere ricadere su di sé, nel peggiore dei modi, la frustrazione di un’utenza anch’essa messa alla prova da limiti e carenze della risposta al disagio“, spiega la Fp Cgil. “Per questo il disegno di legge ‘in materia di sicurezza per gli esercenti, le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni’, oggi in terza lettura al Senato, deve essere approvato rapidamente, confermando con certezza la tutela per il personale, pubblico e privato, dei servizi sociali territoriali. Non è più possibile attendere. Nessuna amministrazione, nessuna forza politica, nessun dirigente si possono permettere di attendere anche solo un ulteriore atto di violenza“, conclude.

Nel corso della riunione odierna, alla presenza del Capo Dipartimento e del Capo del Personale, sono stati affrontati, ancora una volta, i temi legati alle linee guida del MIT e al recente riavvio delle attività istituzionali negli Uffici delle Motorizzazioni Civili.
Le OO.SS. hanno sottolineato la forte abnegazione e disponibilità con cui i lavoratori delle Motorizzazioni stanno assolvendo ai propri compiti, nell’interesse dei cittadini e dei soggetti professionali coinvolti (autoscuole, studi di consulenza, ecc.). Hanno, altresì, evidenziato la necessità di tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori e, per tal verso, anche dei cittadini che si rivolgono agli Uffici, ribadendo il rispetto delle norme vigenti. A tutt’oggi, infatti, il lavoro agile è considerato modalità ordinaria di svolgimento dell’attività lavorativa ai sensi dell’art.87 del D.Lvo 18/2020 fino al termine della fase emergenziale (individuata al 31 luglio 2020) e, pur prendendo in considerazione le disposizioni di cui all’art. 263 del decreto rilancio, si pone la questione di contemperare la suddetta modalità emergenziale con le esigenze di ripresa delle attività: in tal senso sarebbe auspicabile un intervento amministrativo che omogeneizzi la normativa di riferimento.
Da parte sua l’Amministrazione ha riferito che le modalità operative che sono confluite nelle linee guida sono state poste al vaglio e validate dal Comitato Tecnico Scientifico unitamente ai protocolli di sicurezza approvati per fronteggiare l’emergenza Covid e che alcune modalità operative ivi indicate (esami di guida cat. B, categoria C, ecc.) derivano dalla necessità di rispettare le Direttive Europee in materia di patenti. In risposta, le OOSS hanno ribadito che le procedure previste debbono garantire appieno la possibilità di adeguate ed esaustive verifiche e controlli da parte degli esaminatori e dei tecnici del MIT, a garanzia della sicurezza dei cittadini. A tal riguardo, esse necessitano di alcune tarature migliorative e di continuo monitoraggio. In tal senso si propone, così come stabilito per il “Protocollo Covid”, che nell’ambito di ciascuna Sede di RSU possano essere concordate e attuate delle procedure di dettaglio, su istanza di una delle parti all’interno della cornice delle linee guida nazionali. Infine, nell’ambito delle attività in regime di Legge 870/86 e per le guide “A”, in conto Stato, sarà necessario indennizzare le ore in eccesso svolte dall’Esaminatore connesse alle nuove disposizioni previste, in relazione all’emergenza covid.
Al termine della riunione, considerato che gli esami sono già ripresi in molti uffici, secondo le modalità previste dalle linee MIT, si è convenuto di monitorare l’attività in base alle risultanze emerse in questo primo periodo, riconvocando, nel caso, le parti per apportare le necessarie modifiche.
Le OO.SS. vigileranno affinché le linee guida e i protocolli vengano puntualmente rispettati e aggiornati laddove dovessero esservi modifiche legislative o procedurali, avendo a riferimento la salute e la sicurezza dei cittadini e di tutti i soggetti coinvolti nelle attività delle Motorizzazioni.

FP CGIL                                            CISL FP                             UIL PA
Camardella                                      De Vivo                              Lichinchi
Sabbatella                                     Casamassima                        Carino

Il sindacato ai parlamentari per chiedere che il dl Rilancio venga emendato per garantire diritti e tutele al personale della Polizia Locale

Emendare il decreto Rilancio per garantire il salario accessorio e il bonus baby sitter al personale della Polizia Locale. A chiederlo è la Fp Cgil in un appello rivolto ai parlamentari, in occasione della conversione in legge del Decreto Rilancio, perché siano garantiti diritti e tutele alla Polizia Locale.

“Come è ormai noto e riconosciuto nel Paese – scrive il sindacato – la Polizia Locale è stata ed è impegnata nell’ambito dello svolgimento delle funzioni di controllo e contenimento dell’emergenza Covid-19 ma purtroppo senza il riconoscimento delle stesse tutele e degli stessi diritti in capo alle altre forze di polizia impegnate in tali attività. La legge per venire incontro al personale del comparto sicurezza, delle forze armate e del soccorso impegnato nell’emergenza covid-19 ha infatti introdotto un apposito bonus baby sitter dimenticandosi della Polizia Locale”. Per questo la Fp Cgil chiede al Parlamento “di emendare il DL n. 34 del 28 maggio 2020 per ottenere in sede di conversione in legge una modifica all’art 72, estendendo il bonus baby sitter a tutte le forze di polizia incluso il personale della polizia locale anche esso impiegato per le esigenze connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”.

Coì come sul salario accessorio, “è necessario che il Parlamento preveda che le risorse dell’art. 208 del codice della strada destinate a remunerare il personale della polizia locale per potenziamento dei servizi di controllo sul territorio siano in deroga al limite di tetto fissato dall’art 23 comma 2 del Dlgs 75/2017, almeno per tutta la fase legata all’emergenza Covid-19. In questo modo si consegue un giusto riconoscimento a questi lavoratori e si mette anche fine ad una palese discriminazione in quanto altre risorse ad entrata specifica (incentivi tecnici, incentivi avvocatura e ICI/IMU) possono derogare dal limite al fondo dl salario accessorio”.

L’impegno della Fp Cgil “per la valorizzazione e il riconoscimento della peculiare funzione della Polizia Locale ci porta ad affrontare questa ulteriore e decisa iniziativa che supporteremo con i passaggi parlamentari necessari per provare a conseguire questi nuovi e concreti risultati a favore di questi lavoratori. In ogni caso la nostra iniziativa e la nostra mobilitazione a favore dei lavoratori della Polizia Locale continuerà per conquistare il riconoscimento dei trattamenti salariali coerenti con tali funzioni, nonché tutte le tutele previdenziali, assistenziali e infortunistiche oggi assenti e, infine, la necessità indifferibile di fare approvare finalmente una nuova Legge Quadro della Polizia Locale”, conclude.

Alla c.a.
Sig. Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo
On. Dario Franceschini

Sig. Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini

Sig. Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Sig. Segretario Generale MiBACT
Dott. Salvatore Nastasi

Sig. Direttore Generale Musei
Dott. Antonio Lampis

E, p.c.
Sig. Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Oggetto: Gestione della Rocca di Gradara.

Egregio Ministro, egregi dirigenti,
con riferimento all’oggetto, quelle che nelle ultime settimane sembravano “voci di corridoio” in merito ad una differente gestione della Rocca di Gradara oggi di competenza della Direzione regionale Musei, hanno trovato fondamento con la Deliberazione della Giunta Comunale del Comune di Gradara n. 52 del 10/06/2020.
L’atto della Giunta descrive l’iter del confronto avuto tra amministrazioni locali e MIBACT: quello che doveva essere un progetto volto a collegare due tra i monumenti storici più noti tra Marche del nord e Romagna, la Fortezza di San Leo ed il Castello di Gradara, si configura nella Deliberazione citata come una cessione della gestione della Rocca di Gradara al Comune che diventerebbe capofila di un non meglio precisato organismo di cui il MiBACT diventerebbe semplice componente. In sostanza l’atto del Comune di Gradara prefigura una cessione di sovranità di un sito tra i più visitati della Regione le cui motivazioni appaiono oggettivamente incomprensibili.
Se la Deliberazione dovesse risultare un atto condiviso con il MiBACT, ovvero un atto avente rilievo politico, ci troveremmo di fronte ad un ennesimo arretramento dal territorio, che noi consideriamo non giustificabile a fronte anche delle scelte di riorganizzazione del Ministero.
Nel rilevare che all’interno della Rocca di Gradara operano 16 dipendenti del Ministero, per i quali si pone un eventuale problema di tutela per gli effetti che una tale decisione comporterebbe sulla loro condizione lavorativa, appare necessario un chiarimento circa le reali intenzioni
dell’Amministrazione, con particolare attenzione allo schema di accordo predisposto dalla DG Musei.
Per questo motivo riteniamo opportuno che sul tema venga convocata con urgenza una apposita riunione del tavolo nazionale con la presenza delle Direzioni Generali interessate.
In attesa di riscontro porgiamo distinti saluti.

FP CGIL               CISL FP                     UIL PA
Meloni              Nolè    Di Stefano          Trastulli

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito allo scorrimento della graduatoria riguardo la mobilità per il ruolo Capo Reparto e Capo Squadra

ESPERTI DI MATERIA E TUTORAGGIO

Dopo un primo confronto che si era svolto in “modalità fisica” lo scorso 4 marzo, è ripresa ieri l’interlocuzione con l’Amministrazione sui temi dei criteri di selezione dei docenti esperti di materia e sui compiti riconducibili alle funzioni di tutoraggio.
Sul primo argomento abbiamo registrato con favore alcuni passi in avanti fatti dall’Istituto sulla corretta interpretazione del protocollo del 26 luglio 2017 e sulla semplificazione procedurale proposta nella nuova bozza di intesa trasmessa poche ore prima della riunione. Infatti, sul primo versante si supera la rigida interpretazione seguita dall’INPS circa l’area di inquadramento dei colleghi che possono accedere all’iscrizione negli elenchi centrale e regionali degli esperti di materia, un’interpretazione da noi contestata all’epoca, sulla base di elementi testuali legati all’iter di formazione del protocollo del 26 luglio 2017, ma applicata dall’Amministrazione con l’esclusione di tutto il personale non inquadrato nell’area C. Con il nuovo protocollo si fa giustizia di quella ingiustificata esclusione ai danni dei colleghi e si afferma il principio che tutto il personale delle aree può accedere, in presenza dei requisiti fissati dall’accordo, agli elenchi degli esperti di materia, elenco che sarà unico per la Direzione generale comprendendo, se mai ci fosse stato qualche dubbio al riguardo, anche i colleghi della Direzione Servizi al territorio. Sul piano della procedura si elimina, rispetto all’attuale disciplina, la prova pratica finalizzata ad accertare le competenze in materia di comunicazione e gestione d’aula, prova che consisteva nella simulazione di una lezione d’aula, sostituita nell’ambito del colloquio con il Nucleo di valutazione da uno scrutinio sia sulle competenze comunicative sia sulla capacità di progettazione di interventi formativi. Gli albi formati avranno una durata biennale, così da garantire a tutti la possibilità di partecipare e annualmente sarà previsto un monitoraggio al tavolo nazionale di contrattazione, per verificare il rispetto dei  criteri fissati nell’accordo.
Motivo di discussione con la Delegazione di parte datoriale è stata la composizione del Nucleo di valutazione regionale nelle aree geografiche nelle quali insistono le Direzioni di Coordinamento metropolitano in ragione del fatto che la proposta presentata dall’Amministrazione esclude i Direttori di Coordinamento metropolitano dallo stesso nucleo che dovrà esaminare i candidati potenzialmente provenienti dalla DCM e che andranno a svolgere le docenze presso le strutture governate dagli stessi dirigenti generali posti a capo delle Direzioni di Coordinamento  metropolitano! Riteniamo che tale posizione, giustificata con l’esigenza di rispettare l’ordinamento dei servizi, non sia in linea con l’attuale Ordinamento delle Funzioni Centrali e Territoriali dell’INPS che riconosce alle Direzioni regionali la gestione delle funzioni abilitanti e di supporto, inclusa la formazione, sotto la diretta indicazione e responsabilità delle corrispondenti Direzioni di coordinamento metropolitano (determina dell’Organo munito dei poteri del CdA n.119 del 25 ottobre 2019).
Alla luce delle osservazioni formulate, osservazioni che comprendono anche la richiesta dell’obbligo di motivazione in caso di non ammissione dei candidati allo scrutinio con il Nucleo di valutazione e la sostituzione del requisito delle 40 ore di docenza per l’esonero dal colloquio con una formula meno rigida, l’Amministrazione si è impegnata a riformulare una nuova proposta.
Sul secondo argomento all’ordine del giorno, le funzioni di tutoraggio, abbiamo nuovamente richiamato le origini di tale istituto ed il contesto nel quale maturò nel 2016 la decisione di inserire nel relativo CCNI tale figura, scelta confermata nei successivi contratti collettivi nazionali integrativi. Anche su tale punto la Delegazione di parte datoriale si è riservata di effettuare un approfondimento interno per verificare, in termini quantitativi, l’impatto applicativo di tale istituto.
In chiusura di comunicato, così come avevamo anticipato ieri mattina, il Consiglio di Amministrazione dell’INPS ha deliberato la modifica della determina n.184/2019 in materia di modalità di espletamento delle procedure selettive per le progressioni verticali secondo gli indirizzi (semplificazione delle materie oggetto dei quiz somministrati e disponibilità della banca-dati delle stesse domande) concordati ed in linea con le modalità delle ultime progressioni orizzontali: vigileremo, affinché l’Amministrazione proceda speditamente, su tutte le fasi successive attuative della nuova deliberazione!

Roma, 18 giugno 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Pubblichiamo la Circolare dell’Opera Nazionale di Assistenza in merito alla gestione  delle attività ricettive presso bar, spacci e stabilimenti balneari facenti capo alla stessa, a seguito dell’emergenza epidemiologica Covid 19

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