Riunione all’Aran dell’8 luglio

La prosecuzione del negoziato sul rinnovo del CCNL dell’area della dirigenza delle funzioni locali segna dei moderati positivi segnali di novità che vanno nella direzione di superare gli ostacoli che al momento ancora si frappongono alla stipula del nuovo
contratto.
Leggi il resoconto completo.

Pubblichiamo la nota di denuncia del Coordinamento del Comando di Brindisi per la cronica carenza di organico e le difficoltà che quotidianamente vive il personale.

PRIMA VERIFICA: CORREZIONE DI ROTTA?

Finalmente ieri si è riunito il Tavolo nazionale per effettuare quel monitoraggio sull’applicazione dell’Accordo del 3 giugno in materia di misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro nella cosiddetta “Fase 2”, che si sarebbe dovuto effettuare già da tempo.
Importante novità, la presenza – per la prima volta – della Vicepresidente dell’Istituto, On. Gnecchi, che ha confermato – insieme al Presidente e alla Direttrice Generale – la volontà del Consiglio di Amministrazione, di incontrare al più presto i rappresentanti sindacali del personale, come da noi richiesto lo scorso 29 giugno.
Al di là della reportistica effettuata dalla delegazione di parte datoriale sulle iniziative intraprese in tema di dispositivi di sicurezza (acquisti di vari DPI, sanificazioni ambientali, ecc.) con ampie criticità ammesse dagli stessi rappresentanti dell’Amministrazione, e dei dati forniti in ordine al presidio della multicanalità INPS (dati che chiediamo di avere ufficialmente, perché smentirebbero la vulgata di una scarsa cura della relazione con l’utenza nella modalità remota), abbiamo contestato ai nostri interlocutori la palese violazione dell’Accordo del 3 giugno consumata dall’Istituto con la pubblicazione del messaggio Hermes n.2561 del 23 giugno u.s. che ha generalizzato l’apertura indiscriminata degli sportelli in modalità fisica, ipotesi del tutto remota e residuale di attivazione dello sportello nel caso esclusivo di impossibilità tecnica di erogare a distanza le prestazioni istituzionali.
Si tratta di un fatto grave, che segna un vulnus nella rete di reciproca fiducia che deve caratterizzare le buone relazioni sindacali: così purtroppo non è stato e lo abbiamo detto a chiare lettere ai vertici dell’INPS.
Forti delle segnalazioni arrivate durante i quattro giorni di assemblea, abbiamo evidenziato le criticità finora emerse: dalla mancanza di una adeguata ed incisiva campagna di comunicazione alla necessità di adeguare i centralini provinciali alle realtà locali e di ammodernare il sistema informatico rispetto ai problemi tecnici emersi nella prenotazione e nella gestione degli appuntamenti.
Quello che occorre fare, a nostro parere, è recuperare lo spirito che ci ha visti inizialmente concordi nella redazione dell’accordo del 3 giugno, ossia coniugare forme di relazione in remoto con l’utenza valorizzando applicazioni tecnologiche dimostratesi utilissime allo scopo.
In questa direzione si muove ad esempio la sperimentazione che sta per partire a Napoli e a Rovigo – di cui siamo stati informati ieri –, per la creazione di uno sportello di primo livello esclusivamente telematico. Abbiamo sottolineato come un ampliamento di tale
sperimentazione ad altre realtà sarebbe di certo utile ad evidenziare la seria volontà dell’Istituto di perseguire quello che in riunione noi abbiamo definito e immaginato come “L’INPS a casa tua”: non deve essere più necessario che il cittadino si rechi sempre presso le Sedi dell’INPS, ma può essere l’Istituto stesso che, attraverso le tecnologie, offra i suoi servizi al cittadino senza farlo muovere da casa. Il tutto si risolverebbe in un vantaggio per il cittadino evitando rischiose forme di mobilità in un contesto di attuale emergenza sanitaria.
Altro tema che abbiamo posto è stato quello della comunicazione esterna e del rapporto con gli organi di stampa che indirizzano l’opinione pubblica. Abbiamo esortato l’Amministrazione ad evitare pericolose sovraesposizioni mediatiche e al tempo stesso ad essere più incisiva nel rappresentare all’esterno i risultati dell’enorme sforzo fatto in questi mesi dall’INPS grazie al lavoro svolto dai colleghi, ricordando che l’Istituto non può essere il terreno di battaglia tra opposte fazioni politiche o culturali, come purtroppo sta accedendo nelle ultime settimane, ma è patrimonio del Paese al servizio dell’interesse generale.
L’accordo del 3 giugno, alla cui redazione abbiamo dato un contributo con l’apporto determinante delle sedi in termini di prescrizioni tecniche, per noi resta integralmente valido e non abbiamo alcuna intenzione di ritirare la firma, come strumentalmente chiede qualcuno che, pur non avendolo sottoscritto, dichiara la propria disponibilità oggi a firmarlo con emendamenti in corso d’opera!
Quell’accordo è la nostra polizza e rispetto ai suoi contenuti non intendiamo arretrare! La stessa Amministrazione, del resto, ha ammesso che nelle realtà in cui non si è ancora aperto ciò è avvenuto proprio in virtù dell’accordo da noi sottoscritto – nonostante altri continuino ostinatamente ad affermare il contrario, come dischi rotti.
L’incontro di ieri rappresenta, quindi, solo un primo step di un confronto permanente che nel tempo dovrà monitorare il rispetto e l’applicazione delle misure contemplate nel protocollo firmato, anche per poter correggere la rotta intrapresa.
Infine, alla luce dei tanti problemi emersi, abbiamo ribadito la necessità di avviare la contrattazione per la disciplina dello smart-working, non più emergenziale ma a regime, modificando il precedente accordo: su questo abbiamo registrato l’impegno dell’Amministrazione ad aprire il tavolo di negoziazione.
Roma, 10 luglio 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Rilancio…!!!

Nel corso delle recenti e partecipatissime assemblee abbiamo assunto degli impegni con i lavoratori che intendiamo rispettare e con determinazione vogliamo onorare. Si muoveva in tale ottica l’iniziativa emendativa che si voleva inserire nel testo del DL 34/2020 (cd Rilancio), una proposta sottoposta e sostenuta da vari esponenti politici ma che purtroppo, a causa dell’enorme mole di emendamenti depositati non è entrata a far parte di quelli “segnalati”. Come da nostra storia, non ci siamo abbattuti e dopo aver definito un testo in coerente rispetto della ratio contenuta all’interno dell’emendamento, lo abbiamo riproposto sotto forma di ordine del giorno, affinché fosse discusso e approvato dall’Aula.
L’intento era di valorizzare l’importante ruolo assunto dalla pubblica amministrazione, e dal suo personale, anche in occasione della crisi epidemiologica da Covid-19, dove grazie all’utilizzo di quegli stessi strumenti informatici, che hanno “livellato” nel tempo le professionalità facendo emergere con forza il fenomeno del cd. mansionismo, ha continuato a garantire servizi eccellenti alla cittadinanza, nonché incassare l’impegno del Governo “a valutare l’opportunità di adottare, anche per il tramite della propria Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), tutti i necessari provvedimenti utili a garantire la riqualificazione del personale dipendente della pubblica amministrazione, anche attraverso la riformulazione dell’articolo 52 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165”. Infatti, si chiedeva di “verificare la possibilità di rimuovere il riferimento ai titoli di studio necessari a partecipare alla prevista riserva dei posti (possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso dall’esterno), salvaguardando la piena e totale discrezionalità in capo alle singole amministrazioni di poter decidere autonomamente i criteri con cui far partecipare il personale di ruolo, utilizzando ai fini della compensazione del titolo di studio anche l’anzianità di servizio all’interno della qualifica precedente rispetto a quella per la quale si decide di concorrere.”
Nel corso della seduta di ieri (n. 369 del 9/7/2020) il predetto Ordine del giorno, presentato da varie forze politiche (9/2500-AR/128, 9/2500-AR/191, 9/2500-AR/369) è stato accolto  favorevolmente dal Governo, assumendo l’impegno a valutare l’opportunità di approfondire la tematica rappresentata ed adottare i necessari provvedimenti atti a risolverla.
La condivisione di quanto da noi proposto non era per nulla scontata specie perché arriva in un clima di rinnovato attacco alla Pubblica Amministrazione e al suo Personale da parte dei soliti noti e di alcune new entry politiche ed industriali.
Non sfuggirà, infatti, come sia di fondamentale importanza rimarcare in questo preciso momento la necessità di avere più servizio pubblico in luogo di un’indiscriminataconcessione alla gestione privata di infrastrutture, sanità e altri diritti dei cittadini che in questi anni e particolarmente nella fase emergenziale ha prodotto in efficienza e grave danno al nostro Paese.
Ovviamente, oltre a ciò, non possiamo e non dobbiamo dimenticare, come ribadito in precedenza, tutte quelle partite ancora aperte all’interno del nostro Istituto e che ancora attendono una concreta risposta.
Partendo dall’abbassamento dei tassi di interesse su mutui e prestiti (questi ultimi, dopo una proposta avanzata dall’amministrazione, giacciono tutt’ora tra “color che son sospesi”), passando per il confronto sul riconoscimento degli istituti giuridici ed economici al personale che opera in regime di lavoro agile per emergenze (vedi nostra proposta di Verbale d’intesa per emergenze già inoltrato all’Amministrazione ed ai lavoratori), per giungere a garantire con le competenze del corrente mese di luglio la corresponsione di un acconto a tutto il personale (come tradizione vuole, nonostante qualche slancio “revisionista”), acconto che, grazie a nostri insistenti interventi, sappiamo essere già in pagamento con la cedola del mese di luglio.
Va, altresì, fatta chiarezza sulla certificazione del CIE 2019, sul cui iter non abbiamo avuto notizie ma che è “conditio sine qua non” per addivenire alla sottoscrizione del CIE 2020 in tempi utili per far partire le procedure per le progressioni economiche all’interno delle Aree.
Sempre in tema di progressioni, non si può ulteriormente tergiversare sulla necessità di rivedere le modalità di svolgimento del concorso bandito tramite RIPAM (ns. proposta del 15/06/2020: Riqualificazione professionale – Fase 2) e partire con quello che, al momento, risulta essere l’unico meccanismo attualmente previsto per valorizzare il personale dipendente delle pubbliche amministrazioni – la norma transitoria introdotta dalla riforma Madia e ripresa dal DL 30 dicembre 2019, n. 162, convertito con modificazione con legge 28 febbraio 2020, n. 8.
È passato ormai un mese dalle assemblee sopra richiamate, dove tantissimi colleghi hanno dimostrato vicinanza e condivisione rispetto alle scelte, a volte difficili, assunte dalle scriventi Organizzazioni sindacali in tutto il periodo emergenziale e non siamo disposti a farne passare un altro nella perenne attesa di una Amministrazione sempre più alla ricerca di sé stessa e sempre più lontana dalle esigenze dei lavoratori.
Prepariamoci ad un innalzamento della nostra mobilitazione e ad una

GRANDE ASSEMBLEA NAZIONALE…!!!

A. Mercanti                    M. Molinari                         F. Savarese

Presidenza del Consiglio dei Ministri: prosegue la trattativa per il rinnovo del CCNL 2016-2018

Si è tenuto oggi un nuovo incontro presso l’Aran per proseguire le trattative per il rinnovo del
Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro 2016-2018 per il personale della Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
Nell’incontro odierno si è cominciato da analizzare la bozza di testo proposta da Aran sul sistema
di relazioni sindacali che, in linea con le modifiche normative introdotte nel 2017 al decreto
legislativo 165/2001 e con i contratti pubblici già stipulati per la stessa vigenza contrattuale
ridefiniscono gli istituti dell’informazione e della partecipazione sindacale (confronto e organismo
paritetico per l’innovazione) e della contrattazione integrativa.
Da parte delle organizzazioni sindacali si sono illustrate proposte di integrazione e/o modifica del
testo coerentemente con le proposte già presentate nei due anni in cui faticosamente si è cercato di
far partire una trattativa che, ci auguriamo, possa volgere spedita verso il definitivo esito che
permetterebbe ai lavoratori e alle lavoratrici di vedere finalmente erogate le risorse economiche a
decorrere dal 1° gennaio 2016.
Come CGIL, CISL e UIL, in particolare, abbiamo posto la necessità di riconsegnare al sistema di
relazioni sindacali tutte le materie previste prima delle limitazioni imposte dalle leggi Brunetta,
articolandole tra confronto e contrattazione integrativa, e dare certezza e ruolo alle rappresentanze
dei lavoratori nell’esercizio delle prerogative sindacali.
Il prossimo incontro è stato calendarizzato per il prossimo lunedì 20 luglio per cominciare ad
affrontare i titoli relative alla parte normativa del contratto.

Roma, 9 Luglio 2020

Riunione del 09 luglio 2020

Nella giornata di ieri si è tenuto un incontro tra le OO.SS. nazionali e l’Agenzia programmato nell’ambito del rinnovo del CCNI.
Abbiamo ritenuto necessario, in via preliminare, rappresentare al Direttore Flore la questione relativa ai tanti provvedimenti di natura organizzativa che l’Agenzia sta ponendo essere in questi giorni, evidenziando che, in alcuni ambiti territoriali, gli accordi sottoscritti con le OO.SS. risultano in palese contrasto con le determine che l’Agenzia sta adottando.
Coerentemente con quanto rappresentato sul tavolo abbiamo, pertanto, chiesto al Direttore dell’Agenzia la sospensione di tutti gli atti organizzativi adottati nelle ultime ore e la convocazione di un incontro durante il quale dovrà essere fornita alle OO.SS. nazionali un’informazione completa del disegno organizzativo che l’Agenzia intende perseguire nell’imminente futuro.
Con riferimento ai lavori sul rinnovo del CCNI dobbiamo riscontrare, purtroppo, l’ennesima battuta d’arresto, nella discussione dei contenuti, generata dalle solite OO.SS. nazionali che con motivazioni a tratti pretestuose hanno minacciato la rottura delle relazioni sindacali, con la
conseguente interruzione della trattativa sul CCNI, per poi rimanere candidamente e comodamente seduti sulle loro poltrone.
L’impressione che abbiamo avuto anche ieri è che la FLP e la USB non abbiano, in realtà, alcuna intenzione di rinnovare un CCNI che interessa tutto il personale dell’Agenzia.
E’ evidente che in questo momento l’eventuale mancato rinnovo del CCNI determinerebbe gravi conseguenze per il riconoscimento della professionalità dei colleghi soprattutto con riferimento all’utilizzo del Fondo per il 2020 nei vari istituti (turni, disagio, confine ecc..).
Ricordiamo, infatti, che proprio per la corrente annualità entreranno risorse maggiori rispetto a quelle degli anni precedenti ed è evidente quindi l’importanza di stabilire, da subito, regole certe sul loro futuro utilizzo.
Nella nota inviata al Direttore dell’Agenzia abbiamo anche chiesto l’apertura di un tavolo per ridiscutere l’accordo sullo smart working in vista della scadenza prevista per il prossimo 31 luglio.

Roma 10 luglio 2020

FPCGIL                              CISLFP                                      UILPA
Iervolino                              Fanfani                                      Procopio

Continua l’informazione su salute e sicurezza della Fp Cgil VVF con la rubrica n° 19, il rischio  CANCRO per le lavoratrici e i lavoratori del Corpo, a rivelarlo gli studi della IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro)

Pubblichiamo la richiesta di integrazione della Direzione Centrale per la Formazione per il personale formatore profesionale per le attività didattiche dei corsi in ingreso per AA.V.P. 88° e 89°, in svolgimento e da svolgere presso le strutture della Direzione Centrale per la Formazione delle SCA e SFO

Pubblichiamo l’informativa della Direzione centrale per le Risorse umane in merito all’incarico dirigenziale per Dirigenti Medici del CNVVF

Pubblichiamo la nota e il relativo allegato emanato dalla Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla ricognizione di mobilità del personale operativo VF presso i Presidi Antincendio degli Organi Costituzionali

Al Direttore Generale
Direzione Generale Personale e Risorse DAP
Dott. M. Parisi
pec: prot.dgpr.dap@giustiziacert.it

Al Direttore Generale
Direzione Generale Personale, Risorse e Attuazione
dei provvedimenti del giudice minorile DGMC
Dott. V. Starita
dgpram.dgmc@giustizia.it

Al Direttore Generale
Ufficio centrale degli archivi notarili
Dott. R. Romano
ucan@giustizia.it
pec: prot.ucan@giustiziacert.it

OGGETTO: richiesta di convocazione per un confronto sul lavoro agile.
Altre amministrazioni stanno già provvedendo ad aprire un confronto con le
organizzazioni sindacali sulle tematiche relative allo smart working; anche nel Ministero
della Giustizia l’organizzazione giudiziaria ha già avviato il medesimo confronto.
Considerata l’importanza del tema anche per i lavoratori di codesti
dipartimenti e la necessità di definire con urgenza un accordo su come dopo il 30 luglio si
modifica l’organizzazione del lavoro e si individuano le attività da svolgere in modalità
agile, si chiede di aprire al più presto un confronto con le organizzazioni sindacali anche su
questo importante tema.
Si resta in attesa di urgente riscontro in merito.
Cordiali saluti

FP CGIL                         CISL FP                UIL PA
Prestini/Meloni             Marra                  Amoroso

Pubblichiamo il  Decreto Ministeriale in merito alla rettifica graduatoria finale della procedura speciale di reclutamento a domanda, per la copertura di posti, nei limiti nei limiti stabiliti dall’art.1, commi 287, 289 e 295 della legge n. 205 del 2017, nella qualifica di Vigile del Fuoco nel CNVVF

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