Ancora una volta, il Coordinamento territoriale della Fp Cgil VVF rappresenta la mancata organizzazione e la carente gestione del settore della Formazione Motoria Professionale, a risentirne oltre che il personale presente è la didattica e gli allievi corsisti

Roma, 13.07.2020

Al Ministro per il lavoro e delle politiche sociali
Sen. Nunzia Catalfo

Al Ministro per le Politiche Giovanili e lo Sport
On. Vincenzo Spadafora

Al Ministro dell’Economia e Finanze
Prof. Roberto Gualtieri

Alla società Sport e Salute S.p.a.
Presidente e Amministratore Delegato Avv. Vito Cozzoli

Al Direttore Risorse Umane
Dott. Riccardo Meloni

Al Responsabile delle relazioni sindacali
Dott. Giuseppe Troiani

Egregi Ministri, Signor Presidente Sport e Salute S.p.A.,
con le allegate note le scriventi OO.SS. hanno chiesto rispettivamente al Ministero del Lavoro –
Direzione Generale Ammortizzatori Sociali e Formazione – e all’INPS – Direzione Centrale Ammortizzatori Sociali – di verificare la eventuale corrispondenza con le norme vigenti delle procedure seguite dalla FIT (Federazione Italiana Tennis) e, in ogni caso, anche l’eventuale legittimità dei reiterati provvedimenti assunti da quest’ultima Federazione sportiva e dalla FIN (Federazione Italiana Nuoto) nell’ambito dell’attivazione del Fondo Integrazione Salariale (FIS) disposto nei confronti del personale dipendente anche per le ulteriori 5 settimane previste dall’art. 19, c. 2 del D.L. n. 18 del 17/03/2020, nonché di valutare ne l merito se l’utilizzo di quello strumento normativo sia compatibile o meno con l’accesso da parte di queste Federazioni allo stanziamento erogato annualmente dal MEF a garanzia del pagamento degli stipendi del personale, al quale si aggiungono quelli disposti dalle leggi e decreti promulgate/i nel periodo emergenziale e, da ultimo, l’art. 98 del D.L. n. 34 del 19 maggio u.s..
A tal proposito, considerate le ragioni suesposte, più dettagliatamente spiegate nei documenti
allegati, le scriventi organizzazioni sindacali chiedono alle SS.LL. un intervento volto a chiarire la
situazione generata, a nostro avviso in danno, delle lavoratrici e dei lavoratori convolti con le loro
rispettive famiglie – molte di queste monoreddito, che attualmente si trovano in grande imbarazzo e disagio economico a causa delle scelte compiute dai propri rispettivi datori di lavoro, reiterate pure in presenza di una costante ripresa delle attività sportive sia da parte della FIN che della FIT (da ultimo campionati italiani assoluti di tennis).
Restiamo in attesa di riscontro e porgiamo cordiali saluti.

FP CGIL                      CISL FP                        UILPA                   CISAL FIALP
Francesco Quinti          Alessandro Bruni       Paolo Liberati              Dino Carola

In diretta Facebook dalle 10 alle 12 su fb.me/fpcgil

“Case territoriali della salute e Presidi territoriali di assistenza: lo stato dell’arte”. Questo il tema della ricerca condotta da Crea Sanità, il Centro per la ricerca economica applicata in sanità, per la Funzione Pubblica Cgil, che verrà presentata giovedì 16 luglio dalle ore 10 alle ore 12 in diretta Facebook su fb.me/fpcgil.

A coordinare i lavori il segretario nazionale della Fp Cgil, Michele Vannini, mentre la ricerca verrà presentata da Federico Spandonaro dell’Università di Tor Vergata e presidente di Crea Sanità. A seguire la discussione, con gli interventi di: Carla Collicelli, Ricercatrice senior associata Cnr Itb; Alessio D’Amato, Assessore Sanità e integrazione Socio-Sanitaria della Regione Lazio; Roberta Toschi, Responsabile Uo Dater Dialisi e Servizi Ausl Bologna; Stefano Cecconi, Responsabile salute e area welfare Cgil nazionale; e Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil. Appuntamento giovedì 16 luglio dalle ore 10 in diretta Facebook su @fpcgil.

FORMAZIONE 2020-2022 PER DIRIGENTI,PROFESSIONISTI E MEDICI
RIVISITAZIONE DELL’AREA MEDICO LEGALE

E’ stato portato all’attenzione dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione, organismo costituito sulla base di quanto previsto dal CCNL 2016-2018 –Area Funzioni Centrali, il Piano della Formazione 2020-2022.
Tra i punti maggiormente qualificanti del Piano, la già annunciata istituzione della “Scuola della protezione sociale”, che avrà, tra gli altri, compiti di alta formazione in materia di protezione sociale per dirigenti, professionisti e funzionari dell’Inps, dirigenti e funzionari di altre pubbliche amministrazioni e di altri soggetti istituzionali del sistema della previdenza e dell’assistenza pubblica, anche in sinergia con la SNA e con Università pubbliche e private. La nostra Organizzazione condivide l’obiettivo dichiarato di costituzione di un Polo di eccellenza della
formazione, a beneficio innanzitutto del personale dell’istituto.
Per la dirigenza, è prevista la realizzazione di uno specifico intervento formativo in materia di pari opportunità e la prosecuzione della formazione differenziata conseguente all’assessment del 2016. A tale ultimo riguardo, chiediamo all’ amministrazione di procedere preliminarmente ad un rinnovo dell’assessment, in considerazione dei 4 anni trascorsi dal precedente.
Sempre per la dirigenza, sono previsti altresì un ulteriore intervento sullo smart-working, particolarmente utile in vista delle innovazioni normative in corso di discussione parlamentare, ed uno specifico per i direttori territoriali sul diritto sindacale e sulla negoziazione, anch’esso
da noi pienamente condiviso.
Per quanto riguarda i professionisti, pur apprezzando il coinvolgimento degli stessi in iniziative formative interne riguardanti tematiche organizzative o altri argomenti d’interesse generale (ad esempio ciclo della performance e ruolo OIV, ovvero in materia di analisi statistica e socioeconomica), abbiamo tuttavia lamentato l’insufficienza del piano per quanto riguarda lo spazio riservato alle conoscenze specialistiche.
E’ necessario richiamare l’art. 26 del CCNL, che, per dirigenti e professionisti, prevede che:
“Nel quadro dei processi di riforma e modernizzazione della pubblica amministrazione, la formazione costituisce un fattore decisivo di successo e una leva fondamentale nelle strategie di cambiamento dirette a conseguire una maggiore qualità ed efficacia delle amministrazioni.
Con riferimento alla risorsa dirigenziale tale carattere diviene più pregnante per la criticità del ruolo della dirigenza nella realizzazione degli obiettivi anzidetti.
In relazione alle premesse enunciate al comma 1, la formazione e l’aggiornamento professionale sono assunti dalle amministrazioni come metodo permanente teso ad assicurare il costante aggiornamento delle competenze professionali tecniche e lo sviluppo delle competenze organizzative e manageriali necessarie allo svolgimento efficace dei rispettivi ruoli.
Le iniziative di formazione hanno carattere continuo e obbligatorio. A tali iniziative sono destinati adeguati investimenti finanziari nel rispetto dei limiti finanziari previsti dalle vigenti norme di legge in materia.
Gli interventi formativi, secondo le singole finalità, hanno sia contenuti di formazione al ruolo, sia contenuti specialistici in correlazione con specifici ambiti e funzioni su cui insiste l’attività del dirigente o del professionista.
Le iniziative formative sono realizzate, singolarmente o d’intesa con altre amministrazioni, anche in collaborazione con la Scuola Nazionale dell’Amministrazione , le Università ed altri soggetti pubblici o privati, ivi compresi gli ordini professionali”.
Con particolare riguardo ai professionisti e medici, per i quali vigono, come noto, disposizioni di settore e contrattuali in tema di formazione permanente e conseguimento di crediti formativi obbligatori, l’amministrazione riferisce che l’individuazione delle specifiche attività formative è stata effettuata su proposta dei competenti Coordinamenti generali Medico legale, Legale, Statistico attuariale e Tecnico edilizio.
Al riguardo, per ciò che riguarda i medici, si chiede di ampliare le possibilità di aggiornamento professionale lasciando, perlomeno in parte, la possibilità per il singolo medico di partecipare a attività formative di sua scelta con le spese di iscrizione a carico dell’Istituto.
Per quanto riguarda in particolare gli avvocati, le iniziative formative di carattere specialistico si esauriscono pressoché, come ormai da molti anni, nel consueto convegno annuale degli Avvocati Inps, che opportunamente si avvale per la formazione anche di risorse interne.
Si è quindi rilevata la necessità di un’implementazione del Piano, con iniziative specialistiche di elevato livello che coinvolgano ScuolaNazionale Amministrazione, Università, Ordini professionali,
eventualmente articolate anche a live  territoriale.
Non è stato esplicitato alcun concreto impegno in tal senso.
Sono stati richiesti chiarimenti inoltre sulla formazione destinata ai“professionisti dell’Istituto con responsabilità di gestione dei gruppi di lavoro” in vista del “rafforzamento delle competenze trasversali”.
Anche a tale riguardo non sono pervenute risposte chiare.
Sono stati chiesti chiarimenti infine sulla ragione per cui le iniziative formative in materia di pari opportunità risultino riservate ai soli dirigenti. Su questo ci è stato risposto che ciò è dovuto al fatto che la dirigenza ha una specifica competenza in materia di gestione del personale, ma ciò non toglie che analoghe iniziative in futuro verranno riservate ai professionisti.
Questi i rilievi e le proposte della CGIL, e della sola CGIL, nella citata riunione.
Stupisce leggere comunicati di altre sigle che riferiscono queste tesse proposte come proprie.
Auspichiamo per lo meno che queste posizioni vengano mantenute anche al tavolo politico quando l’amministrazione presenterà i documenti definitivi.
Il secondo punto all’ordine del giorno ha riguardato la rivisitazione dell’Area Medico Legale dell’Istituto. Tale riorganizzazione ci pare sicuramente migliorativa rispetto alla precedente e di questo diamo attoall’Amminis razione, ma ci sarebbe piaciuto che in questa seconda riunione oltre a piccoli aggiustamenti “provinciali” di UOC e UOS (accontentiamo uno e scontentiamo un altro), ci fosse prospettato quanto da noi precedentemente chiesto: ampliare il numero di UOC in pianta organica così da avere una UOC per ogni provincia e più UOC nelle grandi città.
Rimaniamo pertanto in attesa di un nuovo piano globale di assunzioni di personale medico di I° e II° livello essendo fermamente convinti che, solo l’immissione in ruolo di colleghi giovani possa dare un forte impulso al settore medico dell’Istituto.
Roma, 10 luglio 2020

 

                                    FP CGIL

Maria Assumma                           Matteo Ariano
Giuseppe Cipriani                   Antonella Trevisani
Francesco Reali
Fabrizio Ottavi

Ticket “per emergenze”

La questione del riconoscimento del buono pasto al personale che opera in regime di lavoro
agile per emergenza assume ogni giorno aspetti nuovi che conducono, o potrebbero
condurre, a narrazioni strumentali.
Ci riferiamo, in particolare, alla decisione assunta dal Giudice del Lavoro di Venezia il quale,
con sentenza n. 1069/2020, afferma l’inesistenza in capo al datore di lavoro dell’obbligo di
riconoscere il buono pasto al proprio personale posto in regime di smart working, in seguito
allo svolgimento del previsto confronto con le Organizzazioni sindacali.
La ricostruzione effettuata dal tribunale di Venezia, ad avviso delle scriventi, erra
nel ricondurre la disciplina del lavoro agile di cui alla legge 81/2017 all’attuale
fase di lavoro emergenziale svolto “da remoto”: va, insomma, chiarito che mancano
i presupposti per l’applicabilità della legge 81/2017 in quanto il lavoro emergenziale, in
alcuni casi come ad esempio in Inail, continua a essere effettuato in base all’orario di lavoro
– che spesso va ben oltre le prescritte 7,12 ore – e non per “cicli, fasi ed obiettivi” (con il
risultato finale per cui è impossibile per il lavoratore Inail attuare quella conciliazione fra
tempi di vita e tempi di lavoro, richiamata dalla legge sullo smart working, che la sentenza
ritiene elemento rilevante per dichiarare come illegittima l’erogazione del buono pasto).
Evidentemente, per queste ragioni la Circolare n. 2 del 1° aprile 2020 del Ministero della
Funzione Pubblica sul tema del buono pasto stabilisce che “Le amministrazioni sono
chiamate, nel rispetto della disciplina normativa e contrattuale vigente, a definire gli aspetti
di tipo organizzativo e i profili attinenti al rapporto di lavoro, tra cui gli eventuali riflessi
sull’attribuzione del buono pasto, previo confronto sotto tale aspetto con le organizzazioni
sindacali. Con particolare riferimento alla tematica dei buoni pasto, si puntualizza, quindi,
che il personale in smart working non ha un automatico diritto al buono pasto e che
ciascuna PA assume le determinazioni di competenza in materia, previo confronto con le
organizzazioni sindacali.”
È, appunto, il confronto che deve condurre le parti a valutare se spettante o meno
un istituto che, come dichiara la Suprema Corte, ha natura assistenziale (Cassazione Civile
sentenze n. 20087 del 21.07.2008, n. 11212 del 17.07.2003 e n. 12168 del 01.12.1998)
e che va valutato anche in relazione ai contenuti della legge n. 81 del 2017 che, all’articolo
20, prevede che “Il lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile ha diritto
ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente
applicato, in attuazione dei contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15
giugno 2015, n. 81, nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni
esclusivamente all’interno dell’azienda.”
Tuttavia, oltre all’aspetto tecnico-giuridico, esiste un ulteriore aspetto di natura più
politica e meritocratica, che vale la pena di ribadire a chi, ancora oggi, pensa di
concedere una “regalia” al personale!!!
Se i dati di produzione confermano che i lavoratori hanno:
● raggiunto tutti i target assegnati;
● aggredito e spesso azzerato enormemente l’arretrato;
● garantito con modalità diverse dalla presenza, ed in alcuni casi con mezzi propri,
ottimali servizi all’utenza;
● fornito risposte anche in relazione ai nuovi compiti assegnati all’Istituto;
e che lo sforzo profuso ha spinto il Direttore Generale, Il Presidente dell’Istituto, Il
Presidente del CIV ed il Presidente del Consiglio a riconoscerne pubblicamente il merito, è
giusto gratificarli oltre che con le parole anche attraverso riconoscimenti tangibili?
Se poi aggiungiamo che per raggiungere detti obiettivi spesso hanno dovuto
operare in condizioni disagiate, con orari di lavoro ben al di fuori dei limiti
contrattualmente previsti e sobbarcandosi le spese effettive di funzionamento,
gestione e mantenimento della modalità lavorativa impostagli per legge,
probabilmente tale risposta andrebbe considerata come un vero e proprio atto
dovuto.
Chiediamo, in definitiva e con forza, l’avvio del previsto confronto, per discutere
sull’opportunità, ancor prima del dovere morale, di rispondere finalmente al Personale
dell’Istituto riconoscendogli quanto faticosamente meritato.
Di contro, il perdurante silenzio, accompagnato da rinvii sine die del previsto confronto in
materia, verrebbe facilmente registrato dai colleghi, e non solo, come una
mancanza di coraggio del management all’assunzione delle proprie
responsabilità, o peggio come un atto ostile nei confronti di quello stesso personale sulla
cui competenza e professionalità ci si è fregiati dinanzi all’opinione pubblica e che, in questa
ultima ipotesi, non esiteremo a difendere e tutelare con ogni forma costituzionalmente
prevista.

Roma, 10 luglio 2020

A. Mercanti                             M. Molinari                                F. Savarese

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane
e dei Monopoli
Dott. Marcello Minenna

E p.c.
Al Direttore Centrale del Personale
Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Rocco Flore

Oggetto: Richiesta incontro urgente sul processo di riorganizzazione dell’Agenzia.

Egregio Direttore,
le scriventi OO.SS. prendono atto dei provvedimenti con i quali l’Agenzia in questi giorni sta procedendo ad effettuare un riassetto sia organizzativo che logistico degli Uffici, Centrali e periferici, con innegabili ricadute sulle dinamiche lavorative del personale.
E anche la continua produzione di Determine, Disposizioni, LIUA finisce per incidere – peraltro in un periodo già difficoltoso per l’emergenza Covid 19 – sulle procedure lavorative cari.
Ciò posto si deve rilevare che i provvedimenti riorganizzativi di queste ultime ore, adottati riguardo alla dislocazione delle Direzioni Centrali, paiono modificare il quadro dell’intesa con le OO.SS. territoriali del Lazio e sono stati adottati, peraltro, non consentendo i tempi per ogni
utile contributo dei rappresentanti dei lavoratori.
Si aggiunge che anche l’attivazione dei nuovi Uffici delle Direzioni Territoriali a partire dal 01 luglio 2020 è stata adottata senza il preventivo confronto a livello reginale sulla ricadute di tale riorganizzazione.
Le scriventi, nel rammentare che l’informazione ed il relativo confronto tra le parti sono elementi indispensabili per garantire un positivo e stabile sistema di relazioni sindacali come introdotto dal CCNL FunzioniCentrali, ritengono sia urgente richiederLe un incontro al fine di poter recuperare un terreno di relazioni condivise, che non possono non essere qualificate da una informazione completa, anche sui futuri provvedimenti e sulle intenzioni organizzative che l’Agenzia intende perseguire. L’incontro che si richiede è inoltre indispensabile per la necessità di aggiornare
termini e previsioni dell’intesa relativa alla Fase 2 dell’emergenza Covid 19 che, come noto, scadono il prossimo 31 luglio.
Nelle more della convocazione, per l’unica ed opportuna finalità di mantenere corrette e adeguate relazioni sindacali, le scriventi ritengono di chiederLe la sospensione delle determine emanate senza la preventiva informazione alle parti.
Restando in attesa di cortese e urgente riscontro si porgono distinti saluti.
Roma 10 luglio 2020

FPCGIL                       CISLFP               UILPA
Iervolino                   Fanfani                 Procopio

La Fp Cgil VVF lo scorso 3 luglio inviava una nota al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco nella quale, considerate inevase le molteplici richieste avanzate, 42 per essere più precisi, richiamava l’Amministrazione a ripristinare corrette relazioni sindacali.

La risposta del Capo Dipartimento dimostra, inconfutabilmente, l’atteggiamento di chiusura al dialogo da parte di una Amministrazione arroccata sulle proprie posizioni, sempre più avvezza a non dialogare con le Parti Sociali. La contrattazione è ormai diventata una utopia nel diritto pubblico.

A tal riguardo, vorremmo ricordare al Dott. Mulas che la Fp Cgil VVF ha avuto pochissime occasioni di vedere la sua presenza nel corso degli incontri tenutesi in questi mesi. Ciò rappresenta un vero e proprio distacco dai problemi del Corpo e, di conseguenza, da chi rappresenta i bisogni delle donne e degli uomini che lo compongono.

Inoltre ci permettiamo di consigliare al Dott. Mulas, prima che lasci il suo prestigioso incarico per il pensionamento, che un ufficio così strategico come quello delle Relazioni Sindacali per poter funzionare al meglio e garantire risposte immediate con un rapporto degno da potersi definire corretto necessiterebbe di un adeguato potenziamento. La mole di lavoro in carico in quell’ufficio non può essere evasa da un numero così esiguo di addetti, prova ne sono le 42 note rimaste inevase.

Riguardo il richiamo agli incontri succeduti nel periodo Covid-19 ci permettiamo solo di dire che sono stati 3 in 4 mesi, un po pochini vista la grande quantità di argomenti da trattare e ancora non trattati.

Sulla indisponibilità della Fp Cgil ad incontri e riunioni è evidente che gli impegni precedentemente presi riguardavano impegni di organizzazione.

Una nota del Capo Dipartimento adeguata al momento storico e politico in cui versa il Corpo.

 

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alle candidature per le benemerenze degli eventi atmosferici che hanno colpito le Regioni di Sicilia e Calabria nel periodo 14/16 giugno, il crollo del viadotto Pulcevera ” Ponte Morandi” 14 agosto 2018 e l’emergenza sanitaria epidemiologica COVID 19

Pubblichiamo la nota, con relativi allegati di precisazione, emanata dalla Direzione Centrale per la Formazione  in merito alla gestione dell’addestramento e dell’attività del corso di transizione operativa per il personale Capo Equipaggio, Copiloti Pronto Impiego, Tecnici di Bordo, SAF 2B/Elisoccorritori e SMZT.

Ancora una volta l’Amministrazione bypassa la discussione sul tavolo tecnico della formazione e, senza circolari di riferimento,  svolge attività formativa avvalendosi di personale non ancora riconosciuto, con grande qualificazione e dotato di buona volontà.

Pubblichiamo la risposta che la Direzione Centrale per la Formazione ha inteso dare al quesito posto dalla Fp Cgil VVF in merito al percorso formativo settore Soccorso Acquatico.

Riteniamola risposta data dall’Amministrazione assolutamente parziale e contraddittoria rispetto alle attuali circolari formative che riguardano il Soccorso Acquatico.

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