Comunicato

Verso un piano di valorizzazione più equilibrato: proviamo a renderlo più utile.

Abbiamo avuto un confronto ulteriore sul piano di valorizzazione 2020 e sull’accordo che riguarda i progetti autofinanziati dai musei autonomi a valere sugli incassi di bigliettazione. Il confronto si è svolto in presenza della DG Musei che in precedenza ci aveva presentato una proposta di piano di valorizzazione che sostanzialmente ricalca quella dell’anno precedente, forte anche dei risultati ottenuti che hanno garantito di utilizzare l’83% del plafond dei 5 milioni di euro disponibili.
I problemi che abbiamo posto al tavolo sono due: il primo è relativo alla novità normativa che ha dato origine alla possibilità di progetti autofinanziati per i musei autonomi e che comporta la necessità di operare un parziale riequilibrio tramite la revisione delle somme assegnate nella proposta della DG Musei, ed il secondo è invece riferito al contesto di emergenza che pone un riflessione sulla qualità delle iniziative proposte, in particolare in riferimento al sistema delle aperture straordinarie molto condizionato dall’andamento della pandemia e comunque dalla persistente necessità del mantenimento di tutte le misure di sicurezza necessarie a tutela della salute pubblica.
La riunione ha avuto un esito positivo ed è sfociata in una dichiarazione congiunta che impegna le parti ad una revisione del piano nelle more della prossima riunione calendarizzata nella prossima settimana.
Naturalmente non sarà facile garantire un risultato pieno, in assenza di dati importanti, quali ad esempio la programmazione delle attività progettuali da parte dei musei e istituti autonomi interessati dalla norma. Ed in questo caso si sconta un ritardo applicativo che adesso pone l’urgenza di un accordo nazionale che è vincolante per evitare di perdere queste risorse ma che si farà per forza al buio in assenza appunto dei dati sulla programmazione. Anche in questo ambito si corre pertanto il rischio di sperequazione a favore dei siti con maggiori incassi con i siti minori o gli Istituti che non hanno incassi da bigliettazione che devono sperare nell’assegnazione possibile del 20% di queste risorse utilizzabili da parte della DG Musei ai fini del riequilibrio. Per tale motivo appare estremamente importante conoscere anche tramite specifiche richieste avanzate in sede territoriale ai singoli direttori di avere la programmazione di queste attività che, ricordiamo, possono coprire
fino al 15% del reddito annuo del lavoratore. Di conseguenza va individuato anche il limite contabile delle risorse potenzialmente disponibili, limite che poi, secondo questa singolare norma, dovrà essere applicato al singolo lavoratore per definirne il compenso massimo raggiungibile nell’anno.
Come potete notare si tratta di passaggi complicati che è bene cominciare ad attivare altrimenti questi progetti corrono seri rischi di rimanere lettera morta.
Il secondo aspetto riguarda i contenuti delle iniziative: per noi certamente devono rimanere in programma
le Giornate Europee del Patrimonio, la Domenica delle Carte, le giornate del Patrimonio nascosto, che rimangono utili strumenti di promozione culturale diffusa che peraltro in alcuni dei loro settori vanno rafforzati.
I giovani al Museo ce li deve portare la Scuola.
Per quanto riguarda il piano delle aperture straordinarie, che verrà ridimensionato comunque, manteniamo
delle perplessità sulla sua fattibilità e per tale motivo riteniamo che devono essere individuate delle soluzioni alternative, anche praticabili in itinere. Da questo punto di vista è apprezzabile la soluzione proposta dalla DG Musei che riguarda la possibilità di produrre eventi digitali ma noi non riteniamo che sia sufficiente: Per questo motivo, accogliendo lo spirito di una mozione approvata dal Consiglio Superiore dei Beni Culturali, abbiamo chiesto di inserire nel piano la possibilità di fare convenzioni con gli Uffici Scolastici Regionali al fine di promuovere la conoscenza del nostro patrimonio culturale e del lavoro e della cura che occorre per il suo mantenimento. Iniziative che peraltro possono attraversare trasversalmente tutti i progetti previsti e qualificarli. Una straordinaria occasione di vera promozione del nostro patrimonio culturale tramite una azione qualificante
rivolta ai nostri giovani per dare loro la possibilità di comprendere l’importanza del nostro patrimonio culturale, questo crediamo sia il contributo che in un momento come questo occorre dare se veramente si vuole operare per rilanciare il ruolo della cultura nella nostro paese.
Vedremo e vi terremo informati.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale

Corte dei Conti: Fp Cgil, no a provincializzazione Trento e Bolzano
Preoccupazioni per il conflitto di interessi e la svalutazione delle professionalità dei dipendenti

Roma, 24 luglio – Siamo assolutamente contrari all’ipotesi di “provincializzazione” della Corte dei conti di Trento e Bolzano, a causa del potenziale conflitto di interessi che verrebbe a crearsi. Il personale non può essere dipendente dell’ente controllato. Bisogna salvaguardare l’autonomia delle funzioni che la Corte dei Conti esercita sul territorio in tema di legittimità di spesa delle Pubbliche Amministrazioni. Chiediamo di essere convocati, in caso contrario ci mobiliteremo”. Questa la posizione della Funzione Pubblica Cgil riguardo l’ipotesi dell’istituzione di provincializzazione della Corte dei Conti di Trento e Bolzano.

Due le maggiori criticità, fa sapere il sindacato. “In primo luogo, la designazione da parte dei Consigli Provinciali di due magistrati su quattro della sezione controllo, senza limiti di tempo (5 anni), senza una maggioranza qualificata né particolari requisiti di esperienza e professionalità. Condizioni invece previste dalla legislazione vigente, a partire dall’”integrazione” di un solo magistrato da parte dei Consigli Regionali. Uno strappo evidente, che può determinare disequilibrio nella composizione delle Sezioni, ove siedono magistrati assunti tramite concorso, con nocumento all’immagine stessa della Corte”. Il secondo punto riguarda il  passaggio  del  personale   nei   ruoli   provinciali.  Personale che, specifica la Fp Cgil, “a seconda dell’ufficio di appartenenza (Procura, Sezione Giurisdizionale e Sezione di Controllo), svolge attività altamente qualificata, come la diretta collaborazione con i magistrati, la disamina delle istruttorie e degli atti a contenuto giuridicamente complesso, la revisione e l’accertamento nei confronti degli Enti locali, dei rendiconti della Regione Trentino Alto Adige/Südtirol e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, dei gruppi consiliari (Sezione di Controllo), analisi dei conti giudiziali dei singoli agenti contabili presenti in Regione (Sezione Giurisdizionale).

“Appare   del   tutto   evidente   dunque   che   l’ipotesi  di modifica  dell’istituzione delle Sezioni di Controllo della Corte dei Conti di Trento e Bolzano attualmente all’esame della Commissione dei Dodici costituisca un grave rischio per l’autonomia e l’indipendenza della magistratura contabile e dello stesso personale che, passando alle dipendenze dell’ente controllato, non potrebbe non subire condizionamenti e incorrere in potenziali conflitti di interessi nello svolgere le attività di propria competenza. Si minerebbe l’indipendenza di giudizio e di iniziativa dei controllori, subordinandola a dotazioni di mezzi e risorse non più di propria pertinenza ma di gestione provinciale. Sono poi da considerare i rischi economici e professionali nel passaggio dal contratto statale quelli provinciali, come il recente passaggio della Giustizia ha purtroppo dimostrato. A rischio anche l’effettività del “diritto di opzione”, ovvero la possibilità di permanere nei ruoli statali, visto che la sola possibilità di permanere nella stessa amministrazione comporterebbe inevitabilmente il trasferimento fuori regione”.

“Pertanto, respingiamo e contestiamo qualsiasi ipotesi che vada in questa direzione. Invieremo una nota ai presidenti della Regione, delle due Province e della Commissione dei Dodici, per esprimere dissenso e chiedere una convocazione urgente, avviando una campagna di mobilitazione sui territori”, conclude la Fp Cgil.

Disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle Ambasciate, Consolati, Istituti culturali ed Organismi internazionali in Italia.
A un passo dalla firma!
Il 7 luglio scorso si è svolto online un incontro tra CGIL-FPCGIL CISL FP e UILPA con il Ministero del Lavoro e il Ministero degli Esteri sul rinnovo della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti delle Ambasciate, Consolati, Istituti culturali ed Organismi internazionali in Italia. Le OO.SS confederali hanno espresso apprezzamento per il testo presentato in quanto aderente alla piattaforma presentata unitariamente lo scorso anno; si tratta di un testo molto evoluto che accoglie la maggioranza, se non la totalità, delle nostre richieste ed innova la disciplina introducendo nuovi diritti e tutele. Siamo in attesa a brevissimo di un incontro per la sottoscrizione definitiva, che dovrebbe avvenire prima della pausa estiva. Il nostro lavoro più che ventennale sta producendo passi avanti, anche nella tutela di questioni spinose come quella del sostituto di imposta, con un netto miglioramento di tutti gli istituti ed anche delle partite salariali. Come di consueto, organizzeremo assemblee online e, se possibile, in presenza per illustrare la disciplina alle lavoratrici e ai lavoratori, una volta firmata. Cgil cisl uil hanno sempre lavorato con l’unico intento di difendere ed estendere le tutele e i diritti. Prendiamo dunque le distanze da chi, pur non avendo di fatto partecipato alla stesura della piattaforma di CGIL CISL e UIL, si intesta meriti non veritieri nella speranza di distorcere strumentalmente la realtà dei fatti e di fatto rallentando inutilmente la firma del testo. Auspichiamo dunque che il Ministero del lavoro ci convochi immediatamente per poter procedere alla firma del testo a coronamento di un lavoro fra istituzioni e sindacato finora sempre improntato alla collaborazione.

FPCGIL  – CISL FP  – UILPA

Grieco –  Ladogana – Narcisi

P.A.: Cgil, firmato nuovo Protocollo sicurezza. Ora contrattare lavoro agile 

Roma, 24 luglio – “Sottoscritto oggi il Protocollo quadro per l’implementazione delle misure per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro, in ordine all’emergenza sanitaria da ‘Covid-19′”. È quanto fa sapere, in una nota, la Cgil nazionale.

“Si tratta – spiega il sindacato di corso d’Italia – di una regolamentazione necessaria che garantisce, in tutti i luoghi di lavoro, i necessari spazi negoziali sia per la gestione del personale in servizio, sia per l’organizzazione del lavoro agile”. Inoltre, aggiunge la Cgil “l’intesa prevede l’avvio di un confronto complessivo sul lavoro agile, modalità che necessita di una regolamentazione e che per noi rappresenterà una delle priorità della nuova stagione contrattuale”.

“Nelle prossime settimane, il nostro impegno, sarà volto – conclude la Cgil – a conciliare la ripresa delle attività, sia in servizio che da remoto, nel pieno rispetto delle condizioni di sicurezza”.

NON SOLO CAMBI DI PROFILO

Il prossimo 27 luglio è convocata una riunione del Tavolo nazionale con all’ordine del giorno il tema dei cambi di profilo alla luce dell’accordo sottoscritto il 30 aprile 2020, dei successivi interpelli banditi per l’accesso ai profili specialistici dalle Direzioni regionali e dalla Direzione centrale Risorse umane per il personale della Direzione generale e delle domande presentate per l’accesso al profilo amministrativo. In questi giorni la Commissione di valutazione, prevista dall’articolo 4 dell’Accordo in materia di mobilità orizzontale tra i profili previsti nel vigente sistema organizzativo, sta concludendo il lavoro istruttorio in vista del confronto con le organizzazioni sindacali e della successiva proposta al Direttore generale cui spetta, lo ricordiamo, la decisione con propria determinazione, sentito il parere obbligatorio, ma non vincolante della stessa Commissione.
In questa sede, non avendo cognizione del lavoro svolto dalla Commissione di valutazione e della proposta che sarà presentata, possiamo solo formulare l’auspicio che l’Istituto, dopo 4 anni di blocco dei cambi di profilo per inerzia non delle organizzazioni sindacali, che hanno sollecitato, ripetutamente, negli anni l’attivazione della relativa procedura, ma per “pigrizia” di un’Amministrazione indolente, accolga il maggior numero possibile di istanze.
All’ordine del giorno della riunione di giorno 27 luglio rappresentiamo, come abbiamo già scritto lo scorso 15 luglio, l’esigenza di discutere e confrontarci con l’Amministrazione su una serie di argomenti, catalogabili nelle “Problematiche in fase di definizione relative al personale delle Aree”, già “sviscerati” nei nostri ultimi comunicati e ci riferiamo in  particolare alle progressioni verticali, alla disciplina dello smart working ed alla proroga delle assegnazioni provvisorie.
Sul tema delle progressioni verticali avevamo già sollecitato l’Amministrazione, lo scorso 15 luglio, a predisporre tutti gli atti propedeutici, compreso il collaudo delle relative procedure, alla pubblicazione dei bandi e dell’archivio dei quiz da cui saranno estratte le domande oggetto delle future prove. Ad oggi ci risulta che gli uffici abbiano predisposto tutti gli atti per i quali si attende la semplice pubblicazione sulla intranet dell’Istituto impegnato, su questo versante, in un serrato confronto con i Ministeri vigilanti che hanno sollevato rilievi, del tutto superabili, sulla corretta metodologia seguita dall’Istituto nella definizione del Piano Triennale dei fabbisogni di personale 2020/2022 deliberato dal CdA. In attesa che sia chiarita la corretta metodologia da seguire nella quantificazione dei costi del personale e conseguentemente anche dei numeri ad essi collegati, auspicando che il MEF faccia pace con se stesso e con gli atti di indirizzo diramati in passato, chiediamo all’Amministrazione che proceda nei prossimi giorni alla pubblicazione dei bandi e della banca-dati dei quiz in modo da consentire al personale interessato di presentare le relative istanze ed organizzare per tempo la preparazione alla prova scritta rispetto alla quale gli stessi quiz rischiano, con il trascorrere delle settimane,di diventare non più attuali! Ogni ulteriore indugio su questo argomento sarebbe deleterio ed è ora che l’Amministrazione eserciti la sua autonomia nel rispetto dei ruoli verso i Ministeri vigilanti.
Sullo smart-working, alla luce delle modifiche introdotte con la conversione in legge del dl n. 34/2020, che definiscono il lavoro agile la modalità ordinaria di lavoro nella PA fino al 15 settembre prossimo ribadiamo quanto scritto nel nostro comunicato del 20 luglio scorso circa la necessità di una discussione a tutto campo sul lavoro agile, con un tavolo specifico dedicato. L’argomento si incastra perfettamente con l’accordo da noi sottoscritto lo scorso 3 giugno e nella direzione che abbiamo inteso tracciare, considerando che l’art. 263 del
Decreto Rilancio prevede espressamente che le Pubbliche Amministrazioni “organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilità dell’orario di lavoro, rivedendone l’artico lazione giornaliera e settimanale, introducendo modalità di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza, applicando il lavoro agile”.
Ultimo tema, non certo per importanza, è quello delle assegnazioni provvisorie fuori regione. Abbiamo già rappresentato all’Amministrazione la necessità di provvedere, per tempo, in ordine al rinnovo delle assegnazioni visto l’approssimarsi del 31 luglio 2020 quale termine finale, fissato dal messaggio Hermes n.2158/2020, preclusivo al richiamo in sede, da parte dei direttori, dei colleghi aventi titolo alle assegnazioni temporanee o alla relativa proroga. Su questo argomento sollecitiamo nuovamente la Tecnostruttura a confrontarsi con le organizzazioni sindacali in modo da individuare soluzioni condivise, proroga o adozione
ex novo delle assegnazioni temporanee oppure trasferimento d’ufficio, perfettamente compatibile con le norme del Testo Unico del Pubblico Impiego, che diano serenità lavorativa ai colleghi coinvolti, nell’interesse delle stessa Amministrazione.
Con l’occasione, così come abbiamo già fatto per le vie brevi nelle scorse settimane, invitiamo l’Amministrazione ad individuare delle soluzioni interne in ordine alla problematica della spendibilità dei buoni pasto fuori regione di appartenenza, spendibilità oggi preclusa fuori dall’ambito geografico dei relativi lotti Consip e che rischia di rendere inutilizzabile ciò che è diventato ormai salario reale.
Su questi e su altri temi ci aspettiamo delle risposte dall’Amministrazione lunedì 27 luglio.

Roma, 24 luglio 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Pubblichiamo la convenzione della Direzione Centrale per le Risorse Logistiche Strumentali riguardo l’acquisto di auto per il personale in servizio del CNVVF

Trento – Bolzano 23 luglio 2020

Preg.mi Sigg. Presidente Regione Trentino-Alto Adige/Sudtirol
c.a. A. Kompatscher

Presidente Provincia Autonoma di Trento
c.a. M. Fugatti

Presidente Provincia Autonoma di Bolzano
c.a. A. Kompatscher

Presidente Commissione dei Dodici
c.a. F. Scalet

OGGETTO: Schema di norma di attuazione dello statuto speciale per la Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol recante modificazioni al DPR 15 luglio 1988, n. 305, in materia di “Norme di attuazione dello statuto speciale per la Regione Trentino Alto Adige/Sudtirol per l’istituzione delle Sezioni di Controllo della Corte dei Conti di Trento e Bolzano” e per il personale ad esse addetto e delega di funzioni statali.

In relazione allo Schema indicato in oggetto, le scriventi OO.SS. hanno tenuto un’Assemblea unitaria del personale della Corte dei Conti di Trento e Bolzano da cui è emersa la ferma opposizione all’ipotesi di delega di funzioni di cui al citato schema, con le motivazioni
indicate nell’Odg. (allegato).
Tanto premesso le scriventi OO.SS. chiedono urgente incontro con le SS.LL. per un confronto di merito.
In attesa, cordiali saluti.

p. Fp Cgil del Trentino e dell’Alto Adige
i Segretari Generali: L. Diaspro – A. Hofer

Pubblichiamo  la nota di appunto del Coordinamento Regionale Fp Cgil VVF, in merito  il personale informatico impiegato, in altre mansioni da decenni, grazie al D. L.vo. 127  adottato unilateralmente dall’Amministrazione. in elenco la risposta del Direttore regionale alla nota

Pubblichiamo gli emendamenti presentati ai Gruppi Parlamentari dalla Fp Cgil Vigili del Fuoco e da inserire nel D.L. semplificazione.

Due proposte che integrano il testo proposto dal governo e rispondono concretamente alle richieste del personale.

Modifica dell’art. 6, comma 3 del D.Lgs. 127/18 e Assicurazione INAIL contro le malattie professionali e gli infortuni.

Due obiettivi da raggiungere che rivendicheremo anche nell’audizione al Senato fissata per il 27 luglio p.v. alle ore 18.15.

Nel frattempo, per evitare strumentalizzazioni da parte dei soliti buontemponi, ricordiamo che la Cgil è sempre stata contraria alla proposta dell’Amministrazione di ripartizione dei 165 MLN e di conseguenza si dichiarerà contraria all’art. 20 del D.L 16 luglio 2020, n. 76.

Tornare al tavolo negoziale così da decidere democraticamente la modalità di distribuzione delle risorse disponibili.

L’equiparazione cercata e voluta da tutti a noi non piace, sembra non piaccia più neanche ai fautori del sistema pubblicistico.

#UniciNellaTutela

“Siamo profondamente sconcertati per l’episodio accaduto durante la seduta del Senato del 21 luglio, quando il vice presidente La Russa, in un momento di concitazione nella gestione dei lavori dell’Aula, si è rivolto in modo irriguardoso ed inopportuno ad un assistente parlamentare impegnato nello svolgimento delle sue funzioni”. Questo il commento e la posizione della Funzione Pubblica Cgil riguardo quanto accaduto in Senato nei giorni scorsi.

La vicenda è tanto più grave perché, fa sapere il sindacato, “fa seguito a un fatto simile occorso circa un mese fa”. In questo modo, aggiunge, “non solo si denigrano tutti i dipendenti delle Istituzioni parlamentari, che svolgono la propria mansione con alta professionalità e massimo impegno, ma si rischia di alimentare campagne mediatiche diffamatorie mai del tutto sopite nei confronti delle Amministrazioni degli Organi costituzionali, oltre a svilire la dignità e il ruolo delle stesse Istituzioni”.

“Per questo motivo, chiediamo il ripristino di corrette relazioni con i dipendenti, improntate all’educazione e al reciproco rispetto, nel senso peraltro recentemente richiamato dalla Presidente Casellati, con l’auspicio che questa volta siano rivolte espressioni formali di scuse nei confronti della persona offesa e di tutto il personale“, conclude la Fp Cgil.

 

Foto di Maurizio Brambatti (Ansa)

Pubblichiamo l’informativa dell’ Ufficio di Coordinamento delle Attività Sanitarie e di Medicina Legale relativa ai requisiti psico fisici e i relativi parametri del personale del CNVVF inerenti le imperfezioni e le infermità non sanabili che costituiscono causa di non idoneità ai sensi dell’art. 234 del D. Lgs. n. 217 del 13.10.2005

Pubblichiamo l’informativa al  Decreto 21 luglio 2020 in merito alla ripartizioni dotazioni organiche CNVVF

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