pubblichiamo la circolare 8A emanata dall’ ONA in merito al servizio di consulenza ed assistenza assicurativa

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali con la quale evidenziano la necessità di assegnazione di personale per l’apertura della nuova sede di Priolo Gargallo

Medici fiscali: Fp Cgil, grave errore firmare intesa che non tutela lavoratori
Nessuna tutela, tanti vincoli, stipendi ridotti, ma soprattutto più precarietà

“L’intesa per i rapporti di lavoro dei medici fiscali che oggi, al tavolo di trattativa con Inps, alcuni sindacati hanno dichiarato di voler sottoscrivere, è chiaramente peggiorativa rispetto alla disciplina vigente”. Lo dichiara Andrea Filippi, Segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn.

“Siamo di fronte ad un vero e proprio attacco alla stabilità dei professionisti in barba anche al drammatico periodo trascorso nell’emergenza Covid in cui sono rimasti senza nessuno stipendio” denuncia il Segretario. “Dopo 2 anni di trattative, peraltro arenate per i gravi errori commessi dall’Istituto in tema di rappresentatività, alcuni sindacati si dichiarano disponibili a sottoscrivere un accordo esclusivamente libero professionale che non contiene nessuna tutela, ma tante immotivate incompatibilità”, incalza.

“Non abbiamo intenzione di sottoscrivere un accordo che di fatto rende precario un rapporto di lavoro che fino ad oggi era tutelato dalle liste ad esaurimento, non introduce garanzie retributive in caso di blocco delle attività determinate dall’emergenza pandemica, e che è illegittimo per le incompatibilità che contrastano con un rapporto di lavoro libero professionale. Non firmeremo, come richiesto dai medici fiscali, nell’esclusivo interesse dei loro diritti che tuteleremo in tutte le sedi opportune”, conclude Filippi.

Contratti: Cgil Cisl Uil, proclamiamo sciopero nazionale per mancata ratifica sanità privata
Alla scadenza per la firma definitiva, Aris e Aiop si smentiscono

Roma, 30 luglio – “Siamo oltre l’indignazione, oltre la vergogna. Oggi giovedì 30 luglio, come da preintesa sottoscritta il 10 giugno, Aris e Aiop avrebbero dovuto convocarci per la firma definitiva del contratto della Sanità Privata, dopo 14 anni di attesa e anni di trattativa. Invece ci hanno comunicato che ciò non sarebbe avvenuto. Un comportamento scioccante e vergognoso, sulla pelle di tutte le professioniste e i professionisti della sanità privata, definiti eroi quando si tratta di fare profitto e poi negati di ogni diritto. Mai ci era capitato di assistere ad un comportamento tanto irresponsabile. Adesso basta, è finito il tempo delle trattative. Con questi soggetti non è possibile contrattare. Ora non ci rimane che la lotta e questo di certo non ci spaventa: ora sciopero nazionale”. Questa la posizione ferma dei segretari generali della Fp Cgil, Serena Sorrentino, della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, e della Uil Fpl, Michelangelo Librandi, in merito alla mancata ratifica del contratto della Sanità Privata per cui, lo scorso 10 giugno, si era arrivati a sottoscrivere la preintesa.

“Vergogna! Vergogna! Vergogna! A fronte del fatto che Ministro e Regioni tutte si sono impegnate per garantire più risorse al sistema (così da compensare il 50% dell’aumento del costo contrattuale per parificare salari del personale pubblico e privato accreditato) questi soggetti si permettono di non riconoscere gli impegni sottoscritti – affermano i sindacati -. Da mesi lavoriamo affinché tutte le garanzie necessarie a portare a buon fine questa trattativa siano assicurate dalle Istituzioni e oggi dicono che ancora non basta”.

“I lavoratori hanno aspettato fin troppo, la rabbia è oramai incontenibile e nei confronti di questi soggetti non ci può che essere una reazione forte e determinata. Per questo abbiamo deciso di proclamare lo sciopero nazionale di tutte le strutture Aris e Aiop e di farci promotori di bloccare tutte le strutture che sarà possibile in questa fase, perché non c’è più tempo per le trattative, le controparti hanno fatto saltare ogni sistema di relazioni sindacali. Che i cittadini sappiano che questi soggetti fanno profitto con risorse pubbliche, che fanno pagare un prezzo altissimo ai lavoratori e non si fanno scrupoli e, come è accaduto durante la pandemia, di fare la loro parte solo se possono trarre profitto! Chiediamo alle Regioni di prendere posizione contro chi non riconosce dignità al lavoro. Il Governo e le Regioni intervengano per condannare questi comportamenti e sanzionarli revocando gli accreditamenti. Ci aspettiamo, a partire dal Ministro Speranza, il presidente Bonaccini e tutti gli assessori regionali alla sanità, una presa di posizione pubblica a sostegno delle lotte e dei diritti dei lavoratori e contro questi soggetti che non meritano di lavorare con soldi pubblici. La pazienza è finita, ora è tempo di giustizia.”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

Pubblichiamo la nota emanata dalla Direzione Centrale per l’Emergenza il Soccorso Tecnico e l’Antincendio Boschivo   in merito al settore Cinofilo

CAMBI DI PROFILO: LA VERITA’ EMERGE!

In prosecuzione della precedente riunione del 27 luglio scorso, si è svolto questa mattina con la Delegazione di parte datoriale il confronto sul tema dei cambi di profilo. Nel corso della discussione, alla luce dei prospetti sulle domande di passaggio ai profili specialistici ex art.4 dell’Accordo del 30.04.2020, prospetti consegnati alle organizzazioni sindacali in corso di riunione lo scorso 27 luglio, abbiamo chiesto di integrare i tabulati impersonali dei richiedenti con l’indicazione dei titoli professionali e delle esperienze di lavoro, in modo da poter effettuare una corretta valutazione del lavoro istruttorio e della proposta che la Commissione porterà al Direttore generale per l’adozione dei relativi provvedimenti. Sul punto la riunione è stata aggiornata ad altra data in modo da dare la possibilità agli uffici di integrare le informazioni con i dati richiesti.
Durante il confronto è emerso in modo inequivocabile che tutta la polemica condotta da altri sull’accesso ai profili specialistici, con riferimento al personale non a tempo pieno, per diretta e forse inconsapevole ammissione degli interessati, che nel corso della discussione si sono anche reciprocamente corretti affermando che il distacco sindacale non è un part-time, in realtà si riferiva a colleghi in distacco sindacale parziale. Ignoriamo chi siano, ma a questo punto abbiamo più di un sospetto sulla loro identità, ad aver fatto domanda di accesso al profilo informatico: altro che battaglia civile! Altro che tutela del part-time! Qui si applica il famoso adagio “Cicero pro domo sua”.
A questo punto, in nome della trasparenza invocata, chiediamo che nel nuovo prospetto relativo all’accesso al profilo informatico venga esplicitato se “il no tempo pieno” sia un part-time oppure un distacco sindacale in nome di quella distinzione ontologica richiamata durante la discussione.
In chiusura di riunione ci è stato comunicato che sarà pubblicato, subito dopo la pausa estiva, un bando per reperire in comando personale con il profilo di infermiere e di geometra da destinare all’attività dei rispettivi rami organizzativi dell’Istituto.

Roma, 30 luglio 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Scuola: Cgil, a settembre #tuttiascuola, domani flash mob a Roma
Ripartire in sicurezza e in presenza

“Bambini, alunni, insegnanti, tutto il personale diretto e in appalto delle scuole e dei servizi educativi all’infanzia devono avere la possibilità di rientrare a scuola, a settembre. Per farlo servono investimenti sulla sicurezza, sulla qualità degli spazi, per la consumazione del pasto, per la pulizia e sanificazione, per un tempo scuola lungo”. Flc, Fp e Filcams Cgil si ritroveranno, a partire dalle 10.30 di domani, venerdì 31 luglio, davanti al Ministero dell’Istruzione, a Roma, per un flash mob, organizzato secondo le disposizioni sanitarie del momento e che vedrà la presenza di una rappresentanza delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto scuola. Sono circa 60 mila gli addetti delle mense e pulizie scolastiche in Italia, 200 mila i lavoratori ATA, quasi 1 milione tra insegnanti ed educatori di asilo nido, impegnati per offrire un servizio a oltre 8 milioni di alunni e studenti.

“È fondamentale che la scuola (statale, paritaria, privata) e i servizi educativi ripartano in presenza – scrivono le tre categorie della Cgil -. Ma per farlo bisogna individuare misure che garantiscano la sicurezza e la salute degli studenti e del personale e la continuità e salvaguardia dell’occupazione e del lavoro. Occorre che il servizio di mensa scolastica riprenda contestualmente alla didattica, garantendo così anche i livelli occupazionali, dato il ruolo riconosciuto al momento del pasto quale parte integrante dell’offerta formativa, presidio per garantire la salute e fonte di nutrimento per bambini e ragazzi a supporto anche di famiglie vulnerabili. Occorre un grosso impegno per restituire, almeno in parte, a bambini e ragazzi il tempo e le opportunità formative perse nei lunghi mesi di sospensione delle attività in presenza. Bisogna individuare gli spazi e fornire, insieme alla mensa, tutti i servizi di supporto al diritto allo studio, all’ampliamento del tempo scuola, al mantenimento dei modelli organizzativi esistenti”.

“Siamo in attesa di risposte certe, di misure di sicurezza che tutelino la salute di bambini e lavoratori. Vogliamo ripartire, ma nel rispetto del lavoro e delle famiglie. Ci vediamo domani a Roma, per ribadire ancora una volta che servono risposte chiare sulla riapertura a settembre”, concludono Flc Fp e Filcams Cgil.

NOTA FLASH PROGRESSIONI VERTICALI

Nel corso dell’incontro odierno con l’Amministrazione sul tema dei cambi di profilo, è stato annunciato – così come avevamo chiesto già la scorsa settimana – che giorno 3 agosto 2020 sarà pubblicato il bando per le
progressioni verticali, unitamente alla banca-dati dei quiz da cui saranno estratte le domande oggetto della prova.
Nell’attesa di ricevere il parere conclusivo da parte della Ragioneria Generale dello Stato che consentirà lo sblocco di tutte le posizioni inizialmente previste, si procederà a mettere a bando i posti già autorizzati per il 2019: si tratta di n. 277 unità da inquadrare in posizione C1 e n. 14 unità da inquadrare in posizione B1.
Riguardo alle tempistiche delle prove, l’Amministrazione ha previsto il loro avvio per settembre/ottobre, riservandosi di comunicare, per ora, la data precisa.

Roma, 30 luglio 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

FUA 2019
SOTTOSCRITTA IPOTESI DI ACCORDO CON PREVISIONE
DI SPESA PER LA TERZA PROCEDURA DI PROGRESSIONE ECONOMICA

Ieri sera dopo cinque ore di discussione abbiamo sottoscritto la ipotesi di accordo relativa ai criteri di pagamento del FUA 2019 con previsione di spesa per la terza procedura di progressione economica per tutti i dipartimenti della Giustizia e per gli Archivi Notarili.
I criteri di pagamento delle somme del FUA in parte ricalcano quelli definiti nell’accordo FUA 2018: per l’Organizzazione Giudiziaria il pagamento delle particolari posizioni o indennità ed il pagamento del fondo di sede secondo i criteri premianti legati alla performance dell’unità o area organizzativa e alla performance individuale; per le Amministrazioni Penitenziaria e per la Giustizia Minorile e di Comunità il pagamento delle posizioni organizzative e delle particolari posizioni (indennità), il pagamento del fondo di sede attraverso la definizione di ulteriori particolari posizioni, il pagamento dell’apporto individuale sulla base del sistema di valutazione; per gli Archivi Notarili il pagamento delle posizioni organizzative e delle particolari posizioni o indennità, il pagamento del fondo di sede secondo i criteri premianti legati alla performance dell’unità o area organizzativa ed alla performance individuale. Con riferimento a tale ultima amministrazione il Direttore Generale, su nostra richiesta, si è impegnato ad allegare all’accordo, a partire dal FUA 2020, la tabella delle posizioni organizzative riconosciute al personale ed ad aggiornarne la distribuzione d’intesa con le organizzazioni sindacali. Per quanto riguarda la quota riservata alla performance individuale del DOG, di fronte alla indisponibilità dell’amministrazione a far confluire la quota nel fondo riservato alla performance collettiva, per tema di bocciatura da parte degli organi di controllo, abbiamo chiesto e ottenuto che la stessa venisse parametrata sui livelli di raggiungimento degli obiettivi assegnati all’Ufficio nel processo valutativo, in modo da creare una corrispondenza tra i due parametri. Questo può contribuire alla definizione del livello di raggiungimento del risultato dell’ufficio e di conseguenza limitare l’esercizio discrezionale del dirigente, poiché la valutazione dei dipendenti può condizionare l’esito della sua performance individuale.
In merito all’impegno di spesa per la terza procedura di progressione economica abbiamo chiesto ed ottenuto di incrementare le somme destinate alle progressioni economiche per l’organizzazione giudiziaria. L’impegno di spesa definito nell’accordo sul FUA 2018, cinque milioni di euro, è stato incrementato ad otto milioni con possibilità di rettifica al rialzo in occasione della stipula della ipotesi di accordo sul FUA 2020. Per il DAP, per il DGMC e per gli archivi notarili, a causa della esiguità dei fondi disponibili nel FUA, la richiesta di incremento delle somme non ha avuto esito positivo. Pertanto sono state confermate le somme già definite nel FUA 2018 (DAP € 424.300,00; DGMC € 338.750,00; archivi notarili € 90.000), salvo rettifica al rialzo in occasione della stipula della ipotesi di accordo sul FUA 2020. Sono importi che noi consideriamo ancora insufficienti. Appare pertanto necessario valutare sin da subito possibili soluzioni normative che integrino i Fondi di tutti i Dipartimenti e degli Archivi Notarili. Bisogna ricostruire un equilibrio tra salario di produttività, che deve essere incrementato fino a livelli accettabili, e le risorse che si devono rendere
disponibili per corrispondere alle legittime aspettative di miglioramento economico e professionale dei lavoratori.
All’esito della riunione il sottosegretario Ferraresi ha preannunciato il rifinanziamento del FUA in virtù di provvedimenti legislativi approvati, senza meglio specificare di quali somme si tratta. Noi riteniamo che su questo occorre fare al più presto chiarezza e che deve essere valutata la possibilità di rifinanziare il Fondo, così come è avvenuto in altre Amministrazioni centrali, ricorrendo a ulteriori specifiche disposizioni di legge a valere sugli introiti del Ministero. Sul punto CGIL CISL e UIL, nel ribadire che i giorni di assenza legati alle tutele sociali previste dalla legge sono da considerarsi giornate di effettivo servizio (la giornata del sabato ovvero altra giornata lavorativa ove l’articolazione dell’orario di lavoro si svolga su cinque giornate; i riposi compensativi; i permessi per donazione di midollo osseo, per donazione di sangue e quelli ai sensi della legge 104/92; le missioni; i servizi fuori sede; i corsi di aggiornamento organizzati nell’interesse dell’amministrazione; le assenze per congedo di maternità, compresa l’interdizione anticipata dal lavoro e per congedo di paternità; le assenze dovute alla fruizione di permessi per lutto, per citazione a testimoniare e per l’espletamento delle funzioni di Giudice Popolare; le assenze previste dall’art. 4 comma 1 L. 53/2000; le assenze per terapie salvavita e quelle per malattia dipendente da causa di servizio o infortunio sul lavoro), hanno chiesto infine di destinare tutte le somme che potranno incrementare il Fondo al finanziamento di ulteriori progressioni economiche e per incrementare la retribuzione accessoria di tutti i lavoratori della Giustizia anche attraverso la previsione delle posizioni organizzative nell’amministrazione giudiziaria.
Roma, 30 luglio 2020

FP CGIL                         CISL FP                                UIL PA
Meloni / Prestini                      Marra                               Amoroso

Si è svolto ieri il previsto incontro riguardante le misure organizzative per il rientro e il FRD 2019.
L’Amministrazione ha presentato al tavolo un protocollo COVID 19 che sarà adottato in tutte le sedi
del MEF. Si tratta di un documento ben articolato e completo, che garantisce il rientro in sicurezza
dei lavoratori in sede, sono analizzate tutte le fattispecie di rischio sia per i lavoratori che per l’utenza,
che dovrà essere adeguato alle esigenze di ogni ufficio, attraverso il coinvolgimento delle RSU
e delle OO.SS.. Senza l’adozione di tale protocollo non si potrà chiedere il rientro in ufficio di tutto il
personale.
Tutte le sigle presenti al tavolo hanno apprezzato il lavoro fatto e hanno deciso di firmare tale protocollo.
E’ stato poi detto che in vista dell’applicazione di quanto disposto dall’art.263 della L.77/2020, il
MEF sta provvedendo a stilare un elenco delle attività “smartabili”, che saranno oggetto di smart
working, attività che permetteranno al 50% del personale di continuare a lavorare da casa, ovviamente
seguendo una rotazione tra i lavoratori coinvolti.
Tale elenco dovrebbe essere pronto entro i primi giorni di settembre, dopo di che ci sarà un nuovo
confronto con le OO.SS., è chiaro che fino ad allora non ci sarà nessuna “chiamata generale” al
rientro in sede del personale. In tal senso abbiamo chiesto all’Amministrazione di monitorare la situazione
su tutto il territorio nazionale.
Si è poi passato a discutere del FRD 2019, la bozza di accordo presentato ricalca l’accordo del
2018, mapurtroppo al suo interno non c’è nessun riferimento alle clausole programmatiche ivi inserite
che riguardavano le progressioni orizzontali e verticali. Pertanto non abbiamo ravvisato motivi
per siglare l’accordo del 2019.
Non siamo disposti a firmare fino a quando non vedremo affrontato e risolto il problema “progressioni”.
Infine abbiamo avuto notizia che il comma 165 sarà pagato a settembre, mentre per il CUT siamo
ancora alla richiesta dei dati agli uffici, pertanto non è possibile ipotizzare una data di pagamento.
Riteniamo inammissibile che un accordo fatto a febbraio dell’anno scorso non sia ancora stato
onorato dall’Amministrazione.
Entro luglio è prevista la pubblicazione del bando di stabilizzazione del personale comandato.
Vi terremo aggiornati sugli eventuali sviluppi.

FP CGIL Nazionale
Americo Fimiani

Eccezionale Veramente

A distanza di oltre un mese dalla diffusione alle strutture della nota operativa del 26 giugno scorso sulle prime modalità di attuazione della Sorveglianza Sanitaria Eccezionale – che ricordiamo è stata introdotta dall’articolo 83 del Decreto Legge n. 34/2000 – l’Amministrazione a finalmente riunito le OO.SS. per illustrare, o meglio precisare, le nuove funzioni attribuite al nostro Istituto dal Legislatore.
Nel corso dell’incontro, sono stati forniti alcuni elementi di dettaglio sul lavoro svolto in questi mesi dall’Inail per cercare di far modificare un provvedimento normativo che, fin dalla prima stesura, è apparso immediatamente mal congegnato e mal scritto, ed a nulla sono servite le interlocuzioni con i Ministeri competenti, così come il tentativo di emendare il richiamato articolo 83.
Rimane dunque la previsione vincolante di una norma che, pur nella sua contestata formulazione, è in vigore già da oltre due mesi e pone in carico alle professionalità sanitarie dell’Ente un onere del tutto nuovo, non declinato nella sua complessità, definito ambiguamente e comportante seri profili di responsabilità.
È proprio il lungo tempo intercorso senza indicazioni chiare e senza il benché minimo tentativo di informare e condividere un percorso con i rappresentanti dei lavoratori l’oggetto delle contestazioni mosse dalle scriventi organizzazioni sindacali.
Pur non volendo entrare nel merito di una norma confezionata da chi ha palesemente dimostrato di non conoscere la natura del “Nostro” lavoro, non possiamo non registrare una certa difficoltà nel credere che trattasi dell’ennesimo adempimento attribuito all’Istituto a sua totale insaputa (v. DPI), nonostante la posizione critica espressa dalla stessa Amministrazione e le buone intenzioni dimostrate nel promuovere azioni di persuasione nei confronti degli interlocutori politici interessati.
Assolutamente inconcepibile e intollerabile è il metodo fin qui utilizzato per affrontare una questione di carattere così strutturale, che interessa il lavoro di tanti dipendenti e ne investe in misura significativa la programmazione. È impensabile e perfino dannoso che si proceda senza una interlocuzione attiva e diretta con chi la norma deve applicarla nella propria attività quotidiana.
Un modus operandi che, purtroppo, sta diventando norma all’interno del Nostro Istituto e che a più riprese abbiamo sottolineato e contrastato. Un metodo che, negli ultimi mesi si è esteso a tutta una serie di tematiche di forte interesse per il personale e che evidenzia lo stato di grave deterioramento delle relazioni sindacali.
Temi quali, la riduzione dei tassi di mutuo e prestiti (registriamo oggi l’invio alle oo.ss. di una proposta di rivisitazione dei tassi applicati ai mutui ipotecari per dipendenti ed ex dipendenti), l’applicazione dei regolamenti di mobilità, l’attuazione delle procedure assunzionali, la definizione di un Verbale di intesa per emergenza, la revisione del Modello Sanitario e tutte quelle vertenze che ci hanno messo nelle condizioni di dover “alzare il tiro”.
Abbiamo nuovamente ribadito come il confronto sia il metodo migliore per affrontare e risolvere tutti i problemi che coinvolgono le amministrazioni ed il proprio personale, auspicando che si possa ripartire con atteggiamento rinnovato, prevedendo momenti di discussione collegiale su tutti i temi posti all’attenzione dell’Amministrazione in questi mesi, nonché, nel caso di specie, sulle modalità di attuazione della Sorveglianza Eccezionale, nei quali si possano affrontare analiticamente le innumerevoli questioni rimaste irrisolte: la definizione stessa del concetto di
fragilità, la titolarità dell’accertamento sanitario, i profili formativi e assicurativi, il ruolo dei DM2, il ruolo degli infermieri particolarmente in carenza nelle zone più colpite dal fenomeno virale, l’elaborazione di linee guida chiare sugli aspetti tecnici e organizzativi che omogenizzino le prestazioni e impediscano fughe in avanti e interpretazioni arbitrarie dei territori, la distribuzione delle risorse aggiuntive provenienti dai datori di lavoro.
Il modello che abbiamo sempre perseguito, perché siamo convinti della sua efficacia per averla sperimentata sul campo, è quello della collaborazione fattiva, propositiva, nel rispetto di ruoli e funzioni, tra lavoratori, loro rappresentanti e Amministrazione.
Questo modello, questo ‘fare insieme’, ha portato il nostro Ente ai risultati che oggi può indiscutibilmente vantare e che sono da tutti riconosciuti, ancor più in una stagione complessa e per certi versi inedita come quella dell’emergenza epidemiologica.
I valori professionali ed umani confermati nel momento della estrema difficoltà hanno rafforzato la qualità della performance di questo Ente in seno alla pubblica amministrazione ed in risposta alle necessità del Paese e non possono essere strumentalmente chiamati in causa solo in circostanze formali, dalla retorica delle pubbliche manifestazioni di stima.
Se si crede davvero nella qualità di queste risorse, le stesse che a fronte di numerose difficoltà si dedicano totalmente anche a queste nuove attività spinte da quell’ideale “sociale” che anima da sempre i lavoratori dell’Inail, allora vanno valorizzate attraverso una più sistematica condivisione di obiettivi, strategie, necessità e non attraverso disposizioni limitanti legate all’ordinario e non alla fase eccezionale che stiamo vivendo.
Se un contributo dobbiamo darlo, allora che sia “funzionale” al rilancio dell’Inail all’interno del mondo del lavoro, attraverso un coinvolgimento dell’Istituto che sia opportunità professionale e riconoscimento di risorse adeguate rispetto al nuovo ruolo che si vuole delineare per l’Ente e per il suo personale: non possiamo essere merce di scambio utile solamente a meri tornaconto della politica di turno.
Abbiamo, altresì, chiesto che dopo mesi di totale assenza torni al tavolo nazionale il Direttore Generale (l’ultima ed unica apparizione durante tutta la fase di emergenza sanitaria risale al mese di maggio). Non è possibile che in momenti di estrema delicatezza come quelli che stiamo attraversando, dove è necessario riprendere un serio e complessivo confronto su tutte le suddette questioni aperte, ci possa essere qualcuno che continui a sfuggire alle proprie responsabilità, magari delegandole a chi pensa che in questo Istituto, forte di una tradizione sindacale di alto livello, si possa, ed anzi si debba passare ad un regime più ministeriale.
Attendiamo dunque risposte coerenti alle richieste legittime e responsabili che abbiamo avanzato, come sempre, nell’interesse di tutti.

A. Mercanti      M. Molinari          F. Savarese           G. Norcia

Roma, 29 luglio 2020

 

COMUNICATO

Oggi si è svolto l’incontro riguardante la Bozza del nuovo PCD sulla mobilità interna del Personale del Corpo di Polizia Penitenziaria, in particolare sono stati oggetto di confronto i primi 7 articoli.
Al tavolo, insieme al Dott. Parisi, Direttore generale della DGPR, hanno partecipato anche il Dott. Cacciapuoti e il Dott. Dellisanti per il Dipartimento della Giustizia Minorile e di Comunità.
Prima di entrare nel merito della discussione sono state chieste informazioni sulla pubblicazione della graduatoria della mobilità 2019, l’Amministrazione ci ha assicurato che per metà Agosto dovrebbe essere pubblicata.
La Fp Cgil, al tavolo, ha fatto chiesto quanto segue:
– la rettifica della parola “emanare”, in riferimento al bando di concorso, anziché comunicare e specificare le date di pubblicazione e scadenza del bando;
– di considerare la specializzazione della giustizia minorile tra i titoli di preferenza valutabili nel procedimento di mobilità quando richiesto nell’ambito del DGMC; inoltro abbiamo colto l’occasione per chiedere allo stesso DGMC di dare corso alle 80 unità di
Polizia Penitenziaria che non hanno ancora conseguito la specializzazione , avendo rassicurazioni di procedere non appena superato il periodo emergenziale;
– un unico PCD che regoli la mobilità sia delle sedi intra- che extra moenia;
– la possibilità di aumentare ad un numero di cinque le preferenze delle sedi;
– la pubblicazione della graduatoria provvisoria entro cinque mesi dalla scadenza dell’interpello;
– che la commissione valutatrice delle revisioni dei punteggi sia formata da appartenenti al Corpo provenienti dai territori e appartenenti ai diversi ruoli del Corpo (Agenti/Assistenti, Sovrintendenti, Ispettori) e non solo del ruolo dei Commissari;
– di disciplinare la mobilità dei nuclei traduzione e piantonamenti. In particolare il personale che vi presta servizio è assegnato all’istituto, ma è gestito dai PRAP, costituendo di fatto un Reparto a se stante, pertanto perché non inserirli nella mobilità ordinaria?
L’Amministrazione, al termine della discussione, si é impegnata a riformulare il nuovo articolato, tenendo conto di quanto emerso dal confronto odierno.
Vi terremo costantemente aggiornati sugli sviluppi.

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