Contro progetto di privatizzazione ente

Fallisce il tentativo di conciliazione al Ministero del Lavoro tra Enac, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e sindacati a seguito della proclamazione, da parte di questi ultimi, di iniziative di mobilitazione dei lavoratori, incluso lo sciopero, contro la trasformazione dell’Enac in ente pubblico economico. A farlo sapere sono Fp Cgil, Fp Cisl, Fit Cisl, UilPa, Usb Pi, Flp e Cida, annunciando che “nelle prossime ore valuteremo ogni azione di protesta utile per contrastare questa ideologica presa di posizione”.

I sindacati hanno ribadito nel corso del tentativo di raffreddamento del conflitto che “le lavoratrici e i lavoratori non ci stanno a trasformare la natura pubblica del proprio lavoro e che tale progetto è dannoso anche per il paese in quanto mette in discussione l’Enac nella sua funzione pubblica di regolamentazione del trasporto aereo subordinando la sicurezza di quanti usano il trasporto aereo alla compatibilità dell’interesse privato di chi investe in questo settore”.

Per questo “i sindacati hanno subordinato l’eventuale ripresa di un confronto con l’Enac al venir meno della pregiudiziale del Ministero di dar vita all’ente pubblico economico proposto dal Presidente Zaccheo. Per rilanciare l’azione dell’ente in chiave europea e la concreta valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori altre soluzioni sono possibili e le organizzazioni sindacali chiedono, con la mobilitazione in atto, alla ministra De Micheli, al governo e a tutte le forze politiche di rivedere quella che oggi sembra una decisione già presa, nei tempi che il percorso legislativo ancora consente”.

Purtroppo la risposta, fanno sapere i sindacati, “è stata l’ennesima incomprensibile dimostrazione muscolare del vertice Enac, che di fatto ha rifiutato ogni ulteriore confronto costruttivo sul tema, e il Ministero del Lavoro non ha potuto che prendere atto della impossibilità di un accordo tra le parti, ritenendo chiuso il tentativo di conciliazione”. Per queste ragioni, concludono Fp Cgil, Fp Cisl, Fit Cisl, UilPa, Usb Pi, Flp, “nelle prossime ore valuteremo ogni azione di protesta utile per contrastare questa ideologica presa di posizione”.

Pubblichiamo la nota della struttura territoriale Fp Cgil VVF con la quale chiede un intervento a tutela e sicurezza del personale del Corpo, in merito ai continui ritardi o rinvii dei supplemento di bevande idrico-minerale, come previsto da specifiche circolari di riferimento

Pubblichiamo la richiesta da parte della struttura territoriale Fp Cgil VVF, che ancora una volta, a tutela delle lavoratrici e lavoratori del Corpo, chiede lo screening per il personale interessato nell’attività di spegmimento “LOAS” di Aprila

Il Coordinamento Nazionale Fp CGIL VVF augura alle lavoratrici e ai lavoratori serene ferie e buon Ferragosto

Pubblichiamolanota del Coordinaento Regionale di Fp Cgil VVF con la quale richiama l’attenzione dell’Amministrazioe sul’evento epidemiologico in atto

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale per la Formazione relativa alla programmazione del corso  speciale per patente terrestre per gli allievi Vigili del Fuoco dell’88° corso

COMUNICATO UNITARIO ASSEMBLEA LAVORATORI ENAC
DEL 11 AGOSTO 2020

Sono stati oltre 250 i collegamenti in video conferenza all’assemblea di ieri, convocata da
FP-CGIL, FP-CISL, FIT-CISL, UIL-PA, USB-P.I., FLP e CIDA per fare il punto sulla vertenza
relativa all’ipotesi di trasformazione dell’ENAC in Ente Pubblico Economico (EPE).
Una partecipazione persino oltre le aspettative in un periodo di ferie (dietro molti schermi vi
era più di una persona), di tutte le professionalità dell’Ente e di tutti i territori, su cui dovrebbe
riflettere chi ha dichiarato che la privatizzazione non si farà senza il consenso dei lavoratori
dell’ENAC e delle parti sociali: ci riferiamo alla Ministra De Micheli ed al Presidente Zaccheo.
Con intelligenza e passione, le lavoratrici ed i lavoratori hanno espresso le loro
preoccupazioni e, in molti interventi, la decisa contrarietà al progetto di trasformazione
dell’ENAC in un soggetto di diritto privato, quale sarebbe l’EPE. Un Ente al quale di pubblico
resterebbe soltanto il nome (e le risorse finanziarie!); un attore fra gli altri in chissà quale
mercato, iscritto al registro delle imprese con lo scopo di lucro, ma privo di un ruolo
economico riconoscibile, che perderebbe la capacità di esercitare con le dovute garanzie di
indipendenza, imparzialità e trasparenza quei poteri autoritativi pubblici in materia di
regolazione, vigilanza, controllo del trasporto aereo e sicurezza del volo che gli sono propri.
Un progetto oscuro nelle sue finalità, bene occultate in un breve articolato da inserire in
qualche maxi provvedimento legislativo, dove l’ideologismo di chi propugna la fuoriuscita
dalle regole del rapporto di lavoro pubblico come strumento per “riformare” la pubblica
amministrazione sembra sposarsi con le mire di chi vuole un ENAC “controllore” più morbido
con i “controllati” e gli appetiti di chi vorrebbe gestire le risorse dell’ENAC (lo ripetiamo:
risorse pubbliche, derivanti dai canoni di concessione demaniali degli aeroporti) come
fossero cosa propria, lontano il più possibile dal controllo democratico.

Un progetto che non porterebbe nessun reale vantaggio né al sistema paese né ai lavoratori, specie in un momento storico in cui si nazionalizza Alitalia e si chiede maggior controllo dei concessionari pubblici, avverso il quale le scriventi OO.SS. hanno da tempo presentato, sia al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti sia al Presidente dell’ENAC, delle valide alternative, che nel consentire un rafforzamento dell’Ente sotto tutti gli aspetti anche per quanto riguarda le risorse economiche e umane, lo manterrebbero all’interno del perimetro delle amministrazioni dello Stato.
E non sono mancate, negli interventi di ieri, le denunce dei lavoratori dello stato insoddisfacente (di più: allarmante, se riferito all’emergenza sanitaria ancora in atto) delle relazioni aziendali che caratterizza l’Ente, certo non promettente se il futuro dovesse spostare gli equilibri a favore dell’arbitrio e a danno delle regole.
Costante di tutti gli interventi l’orgoglio e la consapevolezza di lavorare nell’interesse della collettività, la forte determinazione e il desiderio di continuare a farlo. Al servizio esclusivo del Paese come vuole la nostra Costituzione.
Pertanto, le scriventi OO.SS. annunciano la programmazione di uno sciopero per la prima data utile, dopo aver avviato la procedura di raffreddamento al Ministero del Lavoro; contemporaneamente, metteranno in campo tutte le azioni di informazione, politiche, sindacali a loro disposizione per contrastare questo dannoso progetto di privatizzazione e guadagnare una sede di confronto vero, non viziato da posizioni preconcette e ideologiche, sulle diverse alternative possibili. Non solo con i vertici dell’ENAC e con la Ministra, ma con il governo e tutti i decisori politici, con le commissioni parlamentari; perché la scelta ultima sia fatta in piena consapevolezza e assunzione di responsabilità.
Roma, 12 agosto 2020

Pubblichiamola nota del Cordinameno Regionale Fp Cgil in merito alla richiesta di ampliamento delle squadre AIB e imenotteri nelle province, inoltre ribadisce la necessità di pagamento della campagne AIB/Imenotteri per l’anno 2019

Pubblichiamo copia dell’accordo sottoscritto in data 15/07/2020

Pubblichiamo la nota delle Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl Uil Pa VVF in merito al servizio di lavanderia per i DPI del personale, nel rispetto della sicurezza e tutela delle lavoratrici e lavoratori

“Dopo la irremovibilità del Presidente Zaccheo e le insoddisfacenti risposte del Ministro De Micheli, unitariamente le organizzazioni sindacali hanno deciso di intensificare la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori contro la decisione di trasformare l’Enac dal 1 gennaio 2021 in Ente Pubblico Economico”. È quanto si legge in una nota di Fp Cgil, Fit Cisl, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Cida e Usb.

“La trasformazione – proseguono – sarebbe dannosa per il paese, non solo per chi oggi lavora in Enac. Porterebbe fuori dal perimetro pubblico un ente che rappresenta l’unica autorità di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore aviazione civile e che ha quindi il delicato compito di garantire la sicurezza del trasporto aereo, di assolvere a una funzione di terzietà nei confronti di quanti usano lo spazio aereo e le infrastrutture del paese per svolgere le proprie attività imprenditoriali. L’uscita dal campo di applicazione del decreto legislativo 165/2001, che definisce l’ambito delle pubbliche amministrazioni, piegherebbe i principi costitutivi dell’Enac alla sola logica commerciale e del profitto. La differenza tra l’ente pubblico non economico (come oggi è Enac) e l’ente pubblico economico presuppone infatti la prevalenza dell’attività economica, non richiesta dall’Europa dove i più grandi paesi come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania, la Spagna sono dotate di autorità nazionali classificate come amministrazioni pubbliche. Prevalenza che comporterebbe l’iscrizione dell’Enac al registro delle imprese e, conseguentemente, la regolazione esclusivamente in base al codice civile e non alle leggi che regolano e disciplinano i principi di indipendenza, imparzialità e trasparenza richiesti tanto dall’Europa quanto dalla nostra Carta Costituzionale”.

Per quanto riguarda le lavoratrici e i lavoratori dell’Enac, aggiungono i sindacati, “si smarrirebbe la funzione di terzietà che è imprescindibile per gli interessi generali del Paese e il ruolo pubblico del proprio lavoro, a vantaggio non si capisce bene di chi. Il tutto condito dall’arroganza di chi in tutti questi mesi non ha voluto ascoltare proposte alternative assumendo la trasformazione in ente pubblico economico come un dogma e spingendo la stessa ministra al posizionamento ideologico. Per questo continueremo a dialogare con la ministra, con il governo, con tutte le forze che siedono in parlamento, per scongiurare una soluzione che non ha argomentazioni chiare e trasparenti a supporto, visto che ancora chiediamo i motivi per escludere altre ipotesi senza ottenere risposta. Finché non ci convinceranno e non sarà ripristinato un confronto di merito sulle diverse soluzioni possibili continueremo lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori fino a proclamare lo sciopero del personale in tutte le sedi con i tempi e le modalità stabilite dalle norme vigenti. Proponiamo alla Ministra di avviare un tavolo di confronto per realizzare davvero l’efficientamento dell’Enac e la valorizzazione di chi ci lavora, senza posizioni ideologiche e precostituite”, concludono.

Pubblichiamo l’informativa inviataci dalla Direzione Centrale per la Formazione in merito alla selezione per 11 aspiranti formatori Cinofili

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