Al Segretario Generale
Cons. Franco MASSI
SEDE

Al Vice Segretario Generale addetto al Personale
Cons. Saverio GALASSO
SEDE

Alla Dirigente Generale degli AA.GG.
Dott.ssa Laura CICCHETTI
SEDE

Unicredit S.p.A.
Direzione Generale
Piazza Gae Aulenti, 3 – Tower A
20154 Milano
reclami@unicredit.eu
e, p.c. Al Servizio Relazioni Sindacali
SEDE

A tutto il Personale della Corte dei conti

OGGETTO: Mancata osservanza della Convenzione stipulata tra Unicredit e Corte dei conti.

Con la presente, le scriventi Organizzazioni Sindacali, intendono esprimere il più profondo disappunto a seguito delle segnalazioni pervenute dal Personale della Corte dei conti per la mancata osservanza della Convenzione tra Unicredit e Corte dei conti (in allegato), come ad esempio l’applicazione della commissione per i bonifici e la variazione delle condizioni del contratto.
Parliamo di Agenzie Unicredit presenti, ad esempio, nelle città di Bari, Napoli e Milano, le quali, nonostante siano state informate da parte del Personale dell’esistenza della Convenzione indicata in oggetto, la disattenderebbero.
Si fa, altresì, presente il grave disagio che ha creato al Personale la chiusura della Filiale Unicredit, sita presso la Sede Centrale della Corte dei conti, dal 10 al 21 agosto 2020.
Pertanto, si chiede ai vertici dell’Istituto di farsi parte attiva affinché venga rispettata la Convenzione e che vengano restituite da parte di Unicredit le commissioni e le applicazioni di provvigioni non dovute, a tutto il Personale.

Roma, 1° settembre 2020

Susanna Di Folco       Alessandro Guarente    Fernanda Amidani

Pubblichiamo la nota di richiesta chiarimenti in merito alla revoca patenti terrestri VVF

Scarica la guida:

https://www.etuc.org/sites/default/files/page/file/2020-08/ETUC-adaptation-climate-guide_IT.pdf

Pubblichiamo la risposta dell’Amministrazione a seguito della nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali Fp Cgil VVF, Fns Cisl, Uil Pa VVF e Conapo in merito alla carenza del personale operativo

Stabilizzare medici continuità assistenziale e reclutare personale per Usca

“Alla vigilia della riapertura delle scuole è centrale la discussione avviata sul tema della garanzia di un adeguato sostegno sanitario per insegnanti e studenti. La soluzione è a portata di mano: stabilizzare i medici precari della continuità assistenziale e assumere personale per le Usca”. Ad affermarlo sono il segretario nazionale della Fp Cgil, Michele Vannini, e il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi.

Una soluzione che rappresenterebbe, aggiungono, “un intervento semplice e immediatamente applicabile. Stiamo parlando di professionisti insostituibili che da anni garantiscono l’assistenza territoriale e che, strutturati nei servizi attraverso la stabilizzazione e adeguatamente sostenuti dalle organizzazioni socio sanitarie, possono essere fondamentali anche per l’assistenza nelle scuole”.

La Fp Cgil, proseguono, “da tempo sollecita la stabilizzazione dei medici della continuità assistenziale, ora il processo non è più rinviabile; così come è necessario accelerare le assunzioni già previste nel decreto Rilancio per l’assistenza territoriale e per le Usca. Oggi si presenta un’opportunità unica, e che va perseguita, per il Governo per risolvere uno dei problemi principali per l’avvio in sicurezza dell’attività scolastica, oltre a rappresentare una risorsa indispensabile nel processo generale di potenziamento dei presidi sanitari territoriali”, concludono Vannini e Filippi.

Ministro confermi rassicurazioni ricevute da Minnena con modifiche a norma

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa scrivono al Ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri per chiedere interventi di modifica relativi alla norma, approvata con il decreto Agosto, riguardante l’assetto dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Nello specifico, spiegano i sindacati, “il progetto dell’Agenzia per la tutela del Made in Italy tramite il potenziamento di quelle attività e di quei servizi rivolti a tale scopo e che costituiscono anche l’oggetto della norma contenuta nell’articolo 103 del decreto Agosto dove viene prevista la facoltà, per non meglio precisati fini imprenditoriali, che il ministro dell’Economia e delle Finanze possa costituire, con socio unico l’Agenzia, una società regolata ai sensi delle disposizioni di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175”.

I sindacati hanno già scritto al direttore dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli (Adm) Minenna, ricevendo da quest’ultimo “le rassicurazioni sul fatto che la costituzione della società in house, totalmente partecipata da Adm, avrebbe come solo scopo la gestione di un marchio di qualità che certifichi i prodotti oggetto di analisi da parte dei laboratori di Adm. Tale progetto, dunque, non costituirebbe alcuna limitazione all’attività attualmente svolta dai laboratori che, anzi, in una prospettiva di potenziamento dei servizi rivolti alla promozione del made in Italy, potrebbero veder la propria attività incrementata. Se questa volontà fosse confermata dalla norma, non verrebbero dunque messe in discussione le funzioni strategiche oggi svolte dai laboratori, che continuerebbero a provvedere alla ‘certificazione di qualità’ tramite il personale dell’Agenzia, svolgendo la nuova società esclusivamente una attività di commercializzazione dei servizi e di valorizzazione degli stessi. Non si prefigurerebbe, quindi, alcuna privatizzazione o differente gestione dei laboratori di Adm e non si procederebbe ad alcun passaggio di personale pubblico alla nuova società”.

Sulla base di questo, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa chiedono a Gualtieri di “confermare, attraverso le opportune modifiche legislative ed i cambiamenti necessari da apportare alla richiamata norma contenuta nel Dl Agosto, gli obiettivi e i contenuti del progetto”, così come delineato da Minenna. Così come chiedono che “una parte degli introiti e del ricavato dell’attività della società debba confluire in un fondo per il personale dell’Adm, visto che il contributo di questi ultimi sarà determinante per la realizzazione degli utili futuri della nuova società”. Per queste ragioni i sindacati chiedono modifiche alla norma prevista dal decreto Agosto “al fine di chiarirne la corretta portata”, in coerenza con il progetto illustrato da Minenna. In attesa di questi chiarimenti, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, “resta ferma la proclamazione dello Stato di Agitazione del personale, le cui procedure previste saranno avviate in assenza delle determinazioni attese”.

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF riguardo la mancanza del Direttore Regionale e di un Funzionario delegato,  chiedendo pertanto al più presto la nomina

AL Ministro dell’Economia e delle Finanze
Prof. Roberto GUALTIERI

E p.c.:

Al Sottosegretario al Ministero
dell’Economia e delle Finanze
On. Pier Paolo BARETTA

Al Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Dott. Marcello MINENNA

Roma, 31 Agosto 2020

Oggetto: richiesta modifiche art. 103, DL 104/2020

Gentile Sig. Ministro,
nei giorni scorsi le scriventi OO.SS. hanno incontrato il Direttore dell’Agenzia delle Dogane e dei monopoli, Dott. Marcello Minenna, ricevendo chiarimenti utili e per noi essenziali, sul progetto dell’Agenzia per la tutela del made in Italy, tramite il potenziamento di quelle attività e di quei servizi rivolti a tale scopo e che costituiscono anche l’oggetto della norma contenuta nell’art. 103 del D.L. 14 Agosto 2020, n° 104, dove viene prevista la facoltà, per non meglio precisati fini imprenditoriali, che codesto Ministero possa costituire, con socio unico l’Agenzia, una società regolata ai sensi delle disposizioni di cui al decreto legislativo 19 agosto 2016 n. 175.
A tale riguardo abbiamo acquisito le rassicurazioni del Direttore dell’Agenzia sul fatto che la
costituzione della società in house, totalmente partecipata da ADM, avrebbe come solo scopo la gestione di un marchio di qualità che certifichi i prodotti oggetto di analisi da parte dei laboratori di ADM. Tale progetto, dunque, non costituirebbe alcuna limitazione all’attività attualmente svolta dai laboratori che, anzi, in una prospettiva di potenziamento dei servizi rivolti alla promozione del made in Italy, potrebbero veder la propria attività incrementata. Se questa volontà fosse confermata dalla norma, non verrebbero dunque messe in discussione le funzioni strategiche oggi svolte dai laboratori, che continuerebbero a provvedere alla “certificazione di qualità” tramite il personale dell’Agenzia, svolgendo la nuova società esclusivamente una attività di commercializzazione dei servizi e di valorizzazione degli stessi. Non si prefigurerebbe, quindi, alcuna privatizzazione o differente gestione dei laboratori di ADM e non si procederebbe ad alcun passaggio di personale pubblico alla nuova società.
Facendo seguito alla nostra nota del 19 Agosto u.s., anche a lei indirizzata, Le chiediamo di
confermare – attraverso le opportune modifiche legislative ed i cambiamenti necessari da apportare alla richiamata norma contenuta nel D.L. 14 Agosto 2020, n° 104 – gli obiettivi e i contenuti del progetto summenzionato, specificando che la costituzione della società in house, totalmente partecipata da ADM, ha come solo fine la gestione di un marchio di qualità e che ciò non modifica l’attività attualmente svolta dai laboratori e la loro gestione, che deve rimanere in capo all’Agenzia, cosi come l’attività di “certificazione di qualità” che dovrà continuare ad essere assicurata dall’Agenzia, con l’utilizzo del proprio personale. Le scriventi OO.SS. ritengono altresì fondamentale che una parte degli introiti e del ricavato dell’attività della società debba confluire in un fondo per il personale dell’ADM, visto che il contributo del personale dell’Agenzia e l’attività svolta dai laboratori sarà determinante per la realizzazione degli utili futuri della nuova società.
Tutto quanto premesso le scriventi, restano in attesa delle Sue determinazioni e delle conseguenti decisioni volte alla modifica dell’attuale art. 103 del D.L. 14 Agosto 2020, n° 104, al fine di chiarirne la corretta portata, in coerenza con il progetto illustratoci dal Direttore dell’Agenzia e rimangono disponibili ad un incontro, quale presupposto per un confronto pertinente sull’intera materia.
In attesa dei chiarimenti necessari resta ferma la proclamazione dello STATO DI AGITAZIONE DEL PERSONALE, le cui procedure di avvio, previste dalle norme di legge vigenti, saranno celermente avviate in tempi brevi, in assenza delle determinazioni attese, a tutela della continuità dei servizi pubblici oggi svolti dall’Agenzia e a tutela del suo personale.
Cordiali saluti

Fp Cgil                Cisl Fp                    Uil Pa
F. Oliverio       A. Marinelli               S. Colombi

Pubblichiamo la nota in merito alla inidonea gestione del personale per l’emergenza maltempo abbattutasi sui territori Veronesi

SMART WORKING, CCNI 2020 ED ALTRO

L’approssimarsi della data del 15 settembre 2020, termine ultimo di vigenza dell’articolo 87, comma 1, lettera a), del DL n.18/2020, convertito con la Legge n.27 del 24 aprile 2020, norma che limita nelle pubbliche amministrazioni la presenza di personale nei luoghi di lavoro esclusivamente alle attività ritenute indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza fisica dei lavoratori, impone l’esigenza, come già richiesto in più occasioni dalle scriventi organizzazioni sindacali, già in sede di sottoscrizione dell’Accordo sulla sicurezza nelle sedi dell’Istituto il 3 giugno scorso, di disciplinare, attraverso un percorso di confronto e di condivisione con le organizzazioni sindacali, la materia del lavoro agile anche in considerazione delle novità apportate dallo stesso legislatore in sede di conversione del cosiddetto “Decreto Rilancio” (DL n.34/2020 convertito dalla Legge n.77 del 17 luglio 2020). L’attesa di eventuali “decreti (uno o più decreti recita l’articolo 263 della L. n.77/2020) del Ministro per la pubblica amministrazione con i quali “possono essere stabilite modalità organizzative e fissati criteri e principi in materia di flessibilità del lavoro pubblico e di lavoro agile” non può, infatti, esimere l’Amministrazione dal convocare le rappresentanze sindacali dei lavoratori per definire un accordo con il quale regolare lo smart working. Riteniamo che sia indifferibile uscire dalla fase dello smart working emergenziale, fase caratterizzata dall’unilateralità delle decisioni adottate dall’Istituto, così come da altre Pubbliche Amministrazioni, e ricondurre tale modalità di esecuzione della prestazione lavorativa nell’alveo naturale del confronto sindacale e della contrattazione di Ente. Del resto, il “Protocollo quadro per la prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici sui luoghi di lavoro in ordine all’emergenza sanitaria da Covid-19”, sottoscritto lo scorso 24 luglio a Palazzo Vidoni dalle Organizzazioni sindacali di categoria del pubblico impiego con il Ministro per la Pubblica Amministrazione stabilisce che “ nelle more di una definizione contrattuale specifica del rapporto di lavoro agile, le amministrazioni attivino il confronto con le OO.SS. … anche prevedendo la coerente applicazione degli istituti del rapporto di lavoro previsti dai CCNL vigenti alle attività di lavoro svolto in forma agile”. Pertanto, ribadiamo la richiesta, già fatta a luglio, di definire una disciplina condivisa della materia.
Al pari di quanto richiamato in materia di lavoro agile, sollecitiamo l’Amministrazione ad attivare in tempi brevi le trattative sul CCNI 2020 sia per le aree sia per i dirigenti, i professionisti ed i medici in modo da avviare per tempo quel confronto che altrimenti, come purtroppo accaduto in passato, verrebbe ad essere costretto nei tempi
dall’approssimarsi della fine dell’anno solare e dall’esigenza di avviare la contrattazione integrativa per l’anno successivo! I temi da affrontare nell’ambito della contrattazione integrativa 2020 sono molteplici, alcuni sono richiamati nella sezione delle dichiarazioni congiunte del CCNI 2019 (progressioni orizzontali, revisione del sistema indennitario, contrattazione decentrata ecc.), ed avviare il confronto risulta oltremodo indifferibile.
Con l’occasione si rinnovano tre richieste, ad oggi prive di formale riscontro da parte dell’Amministrazione, fatte dalle scriventi organizzazioni sindacali lo scorso 31 luglio e 3 agosto.
La prima attiene alla necessità di modificare il messaggio Hermes n.2959 del 27 luglio 2020 in materia di svolgimento delle prestazioni lavorative in presenza in modo da rendere possibile il completamento, in modalità agile, dell’orario ordinario di lavoro giornaliero anche in presenza di attività lavorativa resa fisicamente in ufficio. La seconda richiesta riguarda la fruizione dei riposi compensativi per il personale che ha svolto attività lavorativa le domeniche e nei giorni festivi piena emergenza Covid-19:come abbiamo avuto modo già di rappresentare nella richiesta del 3 agosto scorso, sarebbe opportuno, e aggiungiamo moralmente corretto, da parte dell’Amministrazione consentire al personale che ha maturato i riposi compensativi di poterne fruire visto che l’emergenza sanitaria non ha permesso a molti colleghi di utilizzare le relative ore oltre i canonici 60 giorni. La terza riguarda, infine, la necessità di “riconoscere” l’assemblea sindacale oraria per le quattro giornate di assemblea tenutesi a luglio.
Le rigide applicazioni mal si conciliano con la flessibilità ampiamente dimostrata da tutto il personale in questi mesi!

Roma, 31 agosto 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

CONFINTESA/FP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

No a trasformazione in Ente pubblico economico. SCARICA IL VOLANTINO.

“Contro la trasformazione dell’Enac in Ente pubblico economico (Epe) e contro qualunque tentativo di privatizzare l’unica autorità pubblica dell’aviazione civile in Italia, le lavoratrici e i lavoratori dell’Enac proclamano lo sciopero nazionale il 16 settembre per l’intera giornata”. A farlo sapere sono Fp Cgil, Fit Cisl, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Cida e Usb Pi.

“Dopo l’incontro del 14 agosto al Ministero del Lavoro – affermano i sindacati – avendo preso atto del fallimento del tentativo di raffreddamento del conflitto tra l’Enac e il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da un lato e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Cida e Usb Pi dall’altro, le stesse organizzazioni sindacali hanno inviato la comunicazione agli organi competenti della proclamazione dello sciopero, contro la trasformazione dell’Enac in Ente pubblico economico”.

I sindacati ritengono “esaurito il tempo del confronto e, aderendo al mandato ricevuto dall’assemblea del personale dello scorso 11 agosto, hanno indetto lo sciopero nazionale per l’intera giornata del 16 settembre 2020. Allo sciopero saranno affiancate altre iniziative di mobilitazione e di informazione finalizzate a sensibilizzare le forze politiche, a partire dai Gruppi parlamentari, e la cittadinanza in merito alle conseguenze che la trasformazione in Epe potrebbe comportare per il trasporto aereo in Italia e la sicurezza dello stesso”, concludono.

Pubblichiamo la nota inviata al Dipartimento con la quale si chiede un urgente incontro e un attenta valutazione sanitaria per il personale del Corpo, in merito all’emergenza epidemiologica COVID 19

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