SMART-WORKING:
SERVONO CHIAREZZA E CORAGGIO

Finalmente, a pochissimi giorni dalla scadenza normativa del 15 settembre, data in cui lo smart-working cessa di essere la modalità ordinaria di lavoro nella Pubblica Amministrazione, abbiamo avuto l’atteso incontro.
Preliminarmente abbiamo sottolineato il ritardo con cui l’amministrazione affronta un tema così importante e sentito dal personale dell’Istituto.
Che dire? La bozza di messaggio Hermes inviataci ieri sera dall’Amministrazione – un po’ di tempo prima non avrebbe guastato … – ci è apparsa troppo al di sotto delle aspettative, per cui abbiamo chiesto di inserire una serie di modifiche sostanziali, che mirano a incentivare sul serio l’uso dello smart-working, dimostratosi strumento efficace anche al fine di garantire i servizi alla cittadinanza.
Anzitutto, considerando i tempi così ristretti di applicazione del messaggio, abbiamo chiesto che sia data la possibilità di non considerare il 15 settembre come termine perentorio, ma come termine flessibile, così da dare la possibilità ai dirigenti di approntare tutte le misure organizzative e logistiche a tutela della salute dei dipendenti e dell’utenza.
In primo luogo, abbiamo chiesto che nel messaggio sia espressamente chiarito che dal computo del 50% del personale che sarà posto in lavoro agile su richiesta, vadano scomputati i lavoratori fragili, anche per le condizioni sanitarie in cui si trovano, che giornalmente stiano in smart working.
In secondo luogo, dalla bozza presentataci non appare chiara la possibilità per tutto il personale di presentare domanda di accesso al lavoro agile, per cui va precisato che tutti i lavoratori – ivi compresi dirigenti, professionisti e medici – possono accedere allo smart-working per il 50% dei giorni lavorativi, così che giornalmente davvero la metà del personale sia posta in modalità agile e tutti possano accedere a rotazione a tale modalità di esecuzione della prestazione lavorativa. Altrimenti, il rischio è che non si arrivi nemmeno al 50%.
Ancora, abbiamo chiesto di superare aspetti eccessivamente rigidi, come la non cumulabilità delle giornate di smart in prosecuzione. Ridefinire questi aspetti è fondamentale, per poter definire realmente agile, questa modalità di  lavoro.
Su tutti questi aspetti, l’Amministrazione ha concordato con i nostri rilievi e ha chiarito che provvederà a modificare la bozza di messaggio in tal senso.
Altra questione che è già sulle cronache di questi giorni, riguarda i genitori di figli in età scolare: troppo spesso le scuole stanno imponendo, sperimentalmente, turni, orari di entrata ed uscita davvero difficilmente compatibili con lo svolgimento regolare del lavoro in presenza per i genitori ed inoltre cosa accade se una scuola o una classe dovesse essere chiusa per contagio? Ai genitori dipendenti dell’Istituto deve essere garantito, in questo caso, l’immediato  riconoscimento del lavoro agile, ed in ogni caso per tutti gli altri una reale tutela, almeno fino alla durata dello Stato di Emergenza, per poter conciliare le esigenze di vita familiare con quelle lavorative.
Accanto al lavoro agile, reputiamo comunque necessario inserire ampie forme di flessibilità orarie in ingresso e in uscita, utili a evitare assembramenti nel percorso casa-lavoro, e per conciliare con la flessibilità degli orari delle scuole in considerazione che non tutti i nuclei familiari sono composti da 2 genitori.
Questione su cui siamo totalmente in disaccordo rispetto all’Amministrazione, riguarda il mancato riconoscimento del buono pasto al personale in smart-working, d’ora in poi. Questo, non solo rischia di essere un disincentivo all’utilizzo dello strumento e un passo indietro inaspettato rispetto a quanto accaduto sinora, ma non è vietato da alcuna norma. Anzi, se altre Amministrazioni hanno riconosciuto il buono pasto al personale in smart-working, non vediamo ragioni valide per cui anche l’INPS non possa farlo.
Resta ancora sullo sfondo un’altra questione molto importante, quella del diritto alla disconnessione. Nella bozza di messaggio si rinvia all’elaborazione del Piano Operativo del Lavoro Agile, ma nel frattempo?
Superata la fase emergenziale, che ha visto le lavoratrici e i lavoratori dell’Istituto impegnati a tutti gli orari e in tutti i giorni, compresi i festivi, noi riteniamo che quell’eccezione non possa affatto divenire, ora, la regola, per cui anche su questo è importante far chiarezza.
Chiediamo più coraggio all’amministrazione per non sprecare un’occasione importante e non deludere il proprio personale che in questi mesi difficili lavorando in emergenza ha dato prova all’istituto ed al Paese del grande  impegno ed abnegazione al lavoro che lo caratterizza.
Last but not least, abbiamo chiesto lumi anche riguardo alla situazione delle assegnazioni temporanee esistenti, per evitare che si possano creare contraddizioni rispetto ai precedenti messaggi dell’Amministrazione. Sul punto, ci è stato detto che ci sarà a breve una successiva convocazione per trattare specificamente l’argomento ma che, nel frattempo, non si ritiene di tornare indietro rispetto alle indicazioni precedentemente date.

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Contro la trasformazione dell’Enac in Ente pubblico economico (Epe) e contro qualunque tentativo di privatizzare l’unica autorità pubblica dell’aviazione civile in Italia, sciopero nazionale il 16 settembre per l’intera giornata.

 

Roma, 10 settembre 2020

A tutti i lavoratori
Agilità e Sicurezza!

Sulla base delle disposizioni legislative vigenti si è attivato il confronto con
l’Amministrazione in tema di rientro in sicurezza sui luoghi di lavoro così come previsto ai
sensi dell’art. 263 decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, conv. Legge n. 77/2020.
Data la delicatezza dei problemi connessi al rientro, si tratta di un tema molto sentito dai
lavoratori dell’Istituto soprattutto per la necessità di riuscire a conciliare le esigenze
lavorative di erogazione dei nostri servizi con quelle familiari.
Il quadro, peraltro, è complicato dal mancato superamento della fase pandemica che anzi
– come noto – si sta riaffacciando in questi giorni di ritorno dal periodo estivo e dall’esigenza
di sgombrare dubbi rispetto alla possibilità che le varie attività siano realizzabili in remoto
ovvero debbano, comunque, essere rese in presenza.
Era necessario, inoltre, disciplinare in modo intellegibile l’ulteriore complicazione recata
dalla previsione legislativa di avere una presenza in servizio costante, visto che solo il 50
per cento del personale dovrà quotidianamente continuare a svolgere il proprio lavoro in
modalità agile e, conseguentemente, delicato l’impegno sindacale di garantire la sicurezza
dei lavoratori che, ricordiamo, è anche obbligo per i datori di lavoro.
Non meno importante, infine, l’interesse collettivo di evitare al massimo concentrazioni sui
mezzi pubblici e congestioni nei luoghi di lavoro, con la preoccupazione ulteriore derivante
dalla ripresa delle scuole di ogni ordine e grado.
Tutto ciò premesso, l’Amministrazione ci ha presentato un documento di lavoro aggiornato
rispetto a quello esposto nella prima riunione del 4/9 e che recepisce buona parte delle
richieste sindacali che le scriventi avevano ritenuto utile raccogliere per iscritto. Abbiamo,
inoltre, convinto l’Amministrazione a condividere anche gli ulteriori suggerimenti
migliorativi ragionati al Tavolo nel corso della discussione, in alcuni frangenti
particolarmente animata, portandola ad operare ulteriori limature.
Il testo definitivo, che si muove nel solco dell’accordo siglato il 15 maggio u.s. da alcune
sigle, nonché dei successivi documenti tecnici da questo scaturiti, e dell’esperienza
effettuata con lo smart working emergenziale (che ha dimostrato come tutte le attività
presenti in INAIL siano eseguibili in maniera agile, pur con necessari distinguo per alcune
tipologie), consentirà a tutti i lavoratori di proseguire la propria attività in modalità agile.
L’accesso alla predetta modalità, fruibile anche ad ore, è consentito purché sia garantito
il servizio offerto, riconoscendo margini operativi ai responsabili in relazione alle differenti
esigenze territoriali, mantenendo in massima sicurezza i lavoratori fragili, ed impegnando
l’amministrazione a tenere conto “(…) del criterio della volontarietà, nonché di particolari
situazioni di carattere personale”, quali la presenza di minori, anziani, utilizzo mezzi
pubblici, ecc.
I piani di rientro dovranno essere oggetto di apposita informativa alle RSU e alle OO.SS.
locali, le quali, laddove riterranno opportuno, avranno cura di attivare il previsto confronto.
Inoltre, le soluzioni organizzative adottate saranno oggetto di ricognizione, monitoraggio
ed informativa alle OO.SS. nazionali e, oltre a verificare il corretto andamento su tutto il
territorio delle indicazioni fornite, saranno di valido supporto per la definizione del Piano
Organizzativo del Lavoro Agile (POLA) che dovremo adottare nel prossimo mese di gennaio.
Per quanto riguarda i colleghi dell’Area sanitaria, gli Ispettori, gli Assistenti Sociali, ed i
Formatori (questi ultimi, solo per la parte di erogazione di formazione in presenza), ferme
restando le esclusioni previste per i lavoratori “fragili”, non saranno compresi nel calcolo
della percentuale prescritta pur potendo accedere al lavoro agile ricorrendone le ragioni
organizzative.
Analoga previsione è stata estesa anche ai Responsabili di strutture dirigenziali e non, i
quali, pur chiamati ad esercitare la propria funzione in presenza, potranno accedere al
lavoro agile per “casi eccezionali”.
Inutile ribadire come la scelta di rendere maggiormente adattabile il contenuto del
documento alle varie esigenze territoriali e centrali, nonché la previsione di apposito
incontro di monitoraggio, nasce dalla positiva esperienza vissuta con il richiamato
protocollo del 15 maggio u.s., dove ad un primo atto di indirizzo alle strutture per poter
avviare in rapidità una prima fase di rientro (cd. fase 2), seguirono ulteriori note tecniche
volte a “ritarare il tiro” trovando risposte alle varie difficoltà riscontrate in fase di attuazione
del predetto protocollo.
Possiamo sostenere con estrema serenità che l’intenso e difficile lavoro svolto nel corso di
tutta la fase emergenziale da queste Organizzazioni Sindacali, con particolare riferimento
al Protocollo Inail, ci sta mettendo nelle condizioni di poter affrontare con moderata
tranquillità questa nuova delicata fase. Ovviamente, molto dipenderà da quanto i
Responsabili “terranno conto” di quegli accorgimenti avanzati dalle organizzazioni
sindacali e che il documento in questione ha recepito: non vorremmo dover registrare
nuove fughe in avanti vissute in precedenza.

A. Mercanti  M. Molinari    F. Savarese    P. Romano

RIENTRO IN SICUREZZA, SMART WORKING, FLESSIBILITA’ E ORARI DI LAVORO
INFO FRD (FUA) E PROGRESSIONI ECONOMICHE

Si è svolto il 9 settembre 2020 il programmato incontro in call conference in ordine alla ripresa dello svolgimento della prestazione di lavoro in presenza che avverrà in modalità graduale a decorrere dal prossimo 15 settembre.
Come è noto lo smart working nel pubblico impiego in questa nuova fase è disciplinato sostanzialmente dall’art. 263 del DL Rilancio il quale prevede che ciascuna amministrazione organizza il lavoro dei propri dipendenti, applicando il lavoro agile al 50% del personale che svolge attività esercitabile in tale modalità. Sul punto CGIL CISL e UIL nel corso dell’incontro hanno invitato l’amministrazione a non considerare il personale con “fragilità” nella predetta percentuale in modo tale da consentire ad un maggior numero di lavoratori la possibilità, anche in questa nuova fase, di accedere allo smart working. CGIL CISL e UIL hanno chiesto all’amministrazione di addivenire rapidamente alla sottoscrizione di un accordo ovvero di un protocollo congiunto che dia uniformità di gestione delle istanze di smart working pervenute dai lavoratori in questi giorni.
Relativamente alla flessibilità e agli orari di lavoro l’amministrazione ha trasmesso alle oo.ss. una bozza di accordo con il quale si prevede l’estensione della flessibilità in entrata (7:30 – 11:30), l’eliminazione della fascia di compresenza (9:30-13:00) senza nulla dire sulla flessibilità in uscita. A tal proposito CGIL CISL e UIL hanno rappresentato all’amministrazione la necessità di intervenire anche sulla flessibilità in uscita consentendo ai lavoratori un’uscita anticipata di due ore in luogo dell’ora attuale. In relazione a ciò è stata rappresentata anche la necessità di consentire il recupero delle ore entro i due mesi successivi in luogo del mese previsto attualmente.
Su tutte queste tematiche, dopo ampio dibattito, è stato previsto un ulteriore incontro che dovrebbe tenersi a breve e sulle quali ovviamente daremo tempestiva informazione ai lavoratori.
A margine della riunione il Direttore Generale ha informato le oo.ss. che gli accordi sulle progressioni economiche e sul Fondo per le risorse decentrate (ex Fua) sono stati definitivamente certificati dagli
organi di controllo e che pertanto a breve verrà posto in liquidazione il Fondo e verrà dato avvio alle procedure di progressione economica mediante pubblicazione dei bandi. L’amministrazione ha altresì annunciato che la procedura sarà gestita interamente in modo telematico.

FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi

Partono le stabilizzazioni dei precari assunti post sisma negli enti locali. Un primo risultato della nostra azione per garantire occupazione stabile.

A seguito della nota della Fp Cgil VVF in merito alla programmazione didattica dei corsi in ingresso per AA.VV.F. pubblichiamo la risposta della Direzione centrale per al Formazione

Pubblichiamo la ministeriale GDAP-0313313.U del 10.9.2020 relativa a quanto in oggetto indicato

 

Pubblichiamo la lettera e il relativo elenco del personale avente diritto alla mobilità del personale appartenente al ruolo di Vigile del Fuoco non specialista, inviata dalla Direzione Centrale per la Risorse Umane.

Roma,10 settembre 2020
Alla c.a.
Segretario Generale del MiBACT
Dott. Salvatore Nastasi

Consigliere per il Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano

Oggetto: CCIM e Accordo sugli incentivi tecnici richiesta acquisizione informazioni su rilievi degli organi di controllo

Egregi,
nel corso delle ultime trattative di livello nazionale ci è stato comunicato che sul CCIM e sull’Accordo relativo agli incentivi tecnici (ex legge Merloni) gli organi di controllo hanno eccepito obiezioni di varia natura sospendendo il naturale iter d’approvazione degli stessi.
In quegli incontri ci è stato annunciato che alle Organizzazioni Sindacali sarebbe stato comunicato il contenuto dei rilevi ma, a tutt’oggi, non ve n’è traccia. Per una leale e proficua collaborazione tra le parti all’interno delle relazioni sindacali di questo Dicastero e in ossequio alla normativa contrattuale che impon e obblighi di natura informativa rispetto alle materie che impattano l’organizzazione del lavoro e dei lavoratori, chiediamo che tutte queste informazioni ci vengano immediatamente trasmesse. Anche per poter consentire alle parti di proporre soluzioni alternative che non vadano ad intaccare il già depauperato potere d’acquisto dei salari, per molti già pesantemente compromesso dalla forzata collocazione in lavoro agile con conseguente rinuncia alle indennità connaturate alla presenza in servizi.o Si rammenta, in oltre, che ancora non ci è pervenuto riscontro in merito alla nota unitaria con cui le scriventi chiedevano un incontro urgente in merito all’applicazione del lavoro agile e alla tutela dei lavoratori fragili, nota rispe tto alla quale rinnoviamo la necessità di conferire con urgenza.
Certi di un suo intervento risolutivo porgiamo cordiali saluti.

FP CGIL                              CISL FP                                            UIL PA
ClaudioMeloni        Giuseppe Nole’ – Valentina Di Stefano    Federico Trastulli

Riunione del 9 settembre Smart working: la proposta dell’Agenzia è irricevibile

Il tema della conciliazione dei tempi di vita/lavoro è, da mesi, al centro
delle rivendicazioni di questa Organizzazione. Il perno della rivendicazione
sindacale è, come più volte detto, l’applicazione delle tutele contrattuali
(fruizione dei giustificativi di assenza orari e giornalieri e buono pasto, per fare
alcuni esempi) anche alle modalità di lavoro che prevedono lo svolgimento
della prestazione lavorativa in un luogo diverso rispetto alla postazione in
ufficio, limitando gli spostamenti territoriali e il pendolarismo, definendo una
modalità di assegnazione degli obiettivi e verifica dei risultati coerente con un
rapporto di lavoro subordinato. Ovviamente, rendendo l’adesione a questi
strumenti volontaria da parte del dipendente.
Le sollecitazioni rivolte all’Agenzia finalizzate alla convocazione di una
sessione negoziale che affrontasse la regolamentazione dello smart working
con il contestuale consolidamento e potenziamento del telelavoro e del coworking
hanno determinato, nel pomeriggio di ieri, la formalizzazione della
proposta dell’Amministrazione sul tema.
L’Agenzia, semplicemente, ha gettato la maschera: dopo che per
settimane ha fatto riferimento al “benessere organizzativo” e all’attenzione
per i dipendenti, presenta una proposta limitata ad una forma di smart
working che, fatte salve alcune situazioni, determina un vantaggio
esclusivamente lato datoriale: abbattimento dei costi e aumento della
produttività in un contesto di riduzione delle tutele per i dipendenti.
“Parole volanti”, quindi, questa dichiarata attenzione nei
confronti dei colleghi che, in questi mesi, in un contesto emergenziale
molto complesso, hanno saputo garantire alla collettività la propria
professionalità utilizzando strumenti personali e a proprie spese.
Chiedere loro di continuare a sostenere questi costi anche oltre l’emergenza è
quantomeno la manifestazione di una mancanza di rispetto.
La proposta dell’Amministrazione, come FP CGIL, l’abbiamo rispedita
al mittente e lo abbiamo fatto nel corso della trattativa e non solo in questo
comunicato sindacale.
Chiedere la firma sindacale in calce ad un dispositivo che comprime i
diritti e scarica parte dei costi produttivi sui lavoratori ha come conseguenza
l’inasprimento dei toni e rende ancora più complesso il raggiungimento di un
obiettivo soddisfacente per le parti in causa.
In un recente comunicato abbiamo scritto che “tergiversare è inutile e
dannoso” riferendoci all’attendismo dell’Agenzia in perenne attesa che un
“elemento esterno” intervenga per limitare ulteriormente gli spazi negoziali
consentendo l’adozione di atti unilaterali o vincolati nella loro discussione.
Valuteremo se, come è sembrato, l’Agenzia rimodulerà il contenuto della
proposta presentata ieri alle OOSS in un’ottica di “effettivo accoglimento” delle
istanze sindacali: come detto, a titolo di esempio, abbiamo rinnovato la
richiesta del riconoscimento di un rimborso forfettario per i consumi, la
corresponsione del buono pasto, l’applicazione di tutti gli istituti contrattuali
inerenti alla fruizione di permessi orari. Faremo questa valutazione non solo
analizzandone il contenuto ma, provando a inserire il ragionamento in un
contesto più ampio: il rischio di isolamento dei colleghi dal contesto lavorativo
e dal CCNL, la necessità che gli istituti di conciliazione rispondano anche
all’esigenza di offrire una soluzione al divario stipendiale di genere e, non da
ultimo, che l’adozione di questi strumenti non abbiano come conseguenza nel
medio periodo un piano di dismissione degli spazi e di arretramento nel
territorio.
La FP CGIL non si sottrarrà ad un confronto finalizzato a far
coesistere una Struttura efficace ed un ambiente lavorativo sicuro,
orientato al più ampio benessere organizzativo pur consapevoli che le
premesse tracciano una differenza culturale di approccio tra l’Agenzia
e la FP CGIL.

10 settembre 2020

FP CGIL Nazionale Agenzia delle Entrate
Daniele Gamberini

Comunicato stampa Fp Cgil, Fit Cisl, Cisl Fp, Uil Pa, Flp, Usb Pi e Cida

Enac: Sindacati, Ministra De Micheli annuncia provvedimenti di riforma e trasformazione dell’Ente decisi contro gli interessi del Paese e la volontà dei lavoratori, che il prossimo 16 settembre sciopereranno per l’intera giornata

“In questi ultimi due giorni siamo stati raggiunti da una serie di agenzie che riportano le dichiarazioni rilasciate dalla Ministra dei trasporti e delle infrastrutture Paola De Micheli, la quale annuncia l’intenzione di avviare a riforma il comparto aereo e l’Enac.”

“Ciò che la ministra tralascia di affermare pubblicamente o che non intende far conoscere, però, è che l’incomprensibile riforma che si vuole imporre all’Enac contro la volontà dei lavoratori, ovvero la sua sostanziale privatizzazione e trasformazione in Ente pubblico economico dal 1 gennaio 2021, condurrebbe fuori dal perimetro pubblico un ente che di fatto perderebbe la sua capacità di esercitare con le dovute garanzie di indipendenza, imparzialità e trasparenza i poteri pubblici autoritativi attribuitegli dalle norme vigenti in materia di regolazione, vigilanza, controllo del trasporto aereo e sicurezza del volo che garantiscono la sicurezza dell’intera collettività, piegandolo alle logiche proprie del libero mercato e del profitto che nulla hanno a che fare con i principi istitutivi dell’Enac.”

“Come abbiamo più volte inutilmente provato a spiegare al vertice dell’Ente e alla stessa Ministra, che non hanno mai voluto discutere delle proposte alternative avanzate dal Sindacato e dai lavoratori – sempre ostinatamente bollate come impraticabili e mai realmente esaminate – in nessun altro paese europeo come la Gran Bretagna, la Francia, la Germania e la Spagna è stata mai adottata una soluzione di tipo privatistico come quella che si vuole imporre oggi all’Enac, piuttosto sono state adottate scelte responsabili che hanno suggerito di propendere per l’autority nazionale, classificate come amministrazioni pubbliche e poste al servizio della collettività, proprio per adempiere a quei principi fondanti che che caratterizzano anche le funzioni dell’Enac nel nostro paese.”

“Per quanto ci riguarda, dopo aver ascoltato nell’ambito delle assemblee nazionali fin qui organizzate le ragioni e le preoccupazioni espresse dalle lavoratrici e dai lavoratori per il proprio futuro professionale e individuale e il destino dell’Ente, e considerato l’atteggiamento di assoluta chiusura imposto alla relazione con il sindacato dalla Ministro De Micheli, dopo aver espletato il tentativo obbligatorio di conciliazione al ministero del lavoro, abbiamo proclamato per il prossimo 16 settembre lo Sciopero dei lavoratori dell’Enac, organizzando in parallelo la mobilitazione di quest’ultimi e una iniziativa pubblica a Roma che faremo conoscere nei prossimi giorni”.

Prot. CS 118/2020 Roma, li 10 settembre 2020
Al D.G.P.R. D. A.P.

dott. Massimo PARISI
Roma

E, per conoscenza

Al Capo D.A.P.
pres. Bernardo PETRALIA
Roma

Al Direttore G.O.M. D. A.P.
gen. B Mauro D AMICO
Roma

Alla Direttrice Ufficio IV Relazioni Sindacali
D. A.P.
dott. ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Oggetto:mancata corresponsione deg li emolumenti accessoriali (lavoro straordinario anni 2015
2019 al personale di Polizia Penitenziaria in forza al Gruppo Operativo Mobile.
Richiesta intervento

Egregio Direttore Generale
giungono giuste doglianze, da parte del personale interessato , circa l’esposizione in oggetto.
Nella fattispecie, sussisterebbe ancora una vacanza rispetto a quan to disciplinato dall art.50, D.L. n°124 del 26/10/2019, convertito con modificazioni dalla Legge n°157 del 19/12/2019 , in riferimento alle prestazioni da lavoro straordinario non re munerate per gli anni 2015 2019, effettuate dai poliziotti penitenziari in servizio nelle varie articolazioni di Codesto Ufficio.
Pertanto, con la presente al fine di chie derLe utili attività di accertamento ed intervento, volte a perequare quanto in discussione, nell interesse dei beneficiari.
Certo di una Sua costante attenzione, l occasione è gradita per inviarLe distinti saluti.

IL COORDINATORE NAZIONALE
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

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