FASE EMERGENZIALE e RIENTRO IN PRESENZA: LE DUE FACCE DELL’AMMINISTRAZIONE
CGIL, CISL E UIL CHIEDONO LA SOSPENSIONE DELLE DECISIONI UNILATERALI DELLA “CONFERENZA DEI DIRITTORI”

In data 14 settembre u.s., si è tenuta la riunione tra l’Amministrazione e le rappresentanze sindacali nel cui ambito si sarebbe dovuto concordare un percorso di rientro in sicurezza dei lavoratori del Ministero, anche alla luce della conferenza dei Direttori svoltasi lo scorso giovedì 10 settembre.
Purtroppo quella che si era creduta una prosecuzione di corrette relazioni sindacali fin qui tenute dall’Amministrazione e dal Segretario Generale, peraltro non presente a questa riunione, dopo aver sottoscritto insieme le linee guida del 30/7/2020, al fine di procedere concordemente ad un ragionevole rientro del personale, si è rivelata tutt’altro.
Preliminarmente il Direttore del Personale ha esordito comunicando al tavolo che “la Conferenza dei Direttori aveva deciso” unilateralmente quelle che dovevano essere, a partire dal 15 settembre, le modalità di rientro in sede dei lavoratori.
In primo luogo il 50% del personale è stato considerato dai direttori non epurato dei “lavoratori fragili”, ovvero quei lavoratori che a vario titolo sono stati esentati dalla presenza in sede a seguito della valutazione rilasciata dal medico competente, continuando perciò di diritto a lavorare in smart working. Più volte le rappresentanze sindacali avevano chiesto con forza che questi lavoratori non venissero conteggiati nella percentuale, in quanto appariva chiaro che già questi numeri avrebbero rischiato di saturare la percentuale.
E’ stato fatto notare all’Amministrazione che la recentissima circolare a firma del Direttore Generale dell’INAIL ha chiarito, invece, che la percentuale del 50% del personale cui applicare il lavoro agile, deve essere calcolata sulla forza lavoro “previa esclusione dei soggetti fragili”, vale a dire defalcando dal totale della forza lavoro i soggetti che sono stati individuati come lavoratori fragili dal medico competente e su questo numero rideterminato, calcolare la percentuale del 50%.
Alla luce di questa improvvida decisione il personale non in possesso di priorità si è trovato da un giorno all’altro catapultato in servizio in sede anche per quattro giorni a settimana ossia come fossimo in una situazione di smart working ordinario, quando invece, siamo ancora in stato di emergenza.
E’ stato fatto notare che la rassicurazione dell’Amministrazione riguardo al puntuale rispetto di tutte le norme di sicurezza presso le sedi, non riduce il rischio di quei lavoratori che per tre o quattro giorni a settimana debbono effettuare il percorso da casa all’ufficio utilizzando i mezzi pubblici, anche considerando la curva sempre più preoccupante del numero dei contagiati giornalieri, dei ricoveri e dei decessi, nonché delle previsioni per l’autunno dell’OMS, che si prospettano non certo positive.
Pertanto l’amministrazione, nell’ambito delle proprie responsabilità datoriali, dovrà tener conto anche della ipotesi nella quale il dipendente contragga il virus nello svolgimento dell’attività lavorativa ovvero durante il percorso per raggiungere il luogo di lavoro
Tutto ciò è ancora più incomprensibile considerato il fatto che il Ministero del lavoro, in questi mesi estremamente difficili, è stato preso ad esempio dalle altre amministrazioni, per l’efficienza dimostrata nel portare avanti gli impegni istituzionali anche in “home working”.
Non si comprende pertanto la motivazione che sta spingendo la Dirigenza ad un rientro di massa forzato considerato pericoloso da tutte le rappresentanze sindacali e che dà un’interpretazione restrittiva e ottusa della norma tanto più se si considerano le nuove direttive sul lavoro agile della Ministra Dadone che prevedono per lo smart working, una volta conclusa l’emergenza, percentuali del 60% dei lavoratori in modalità agile. C’è inoltre da tenere in considerazione che molte importanti amministrazioni hanno ritenuto di interpretare detta norma in maniera diversa e non letterale rispetto all’interpretazione data dal nostro Ministero. I lavoratori hanno dimostrato una professionalità e una serietà nello svolgimento del proprio lavoro che prescinde da un qualsivoglia “controllo” in presenza, che sembra invece essere imprescindibile per la Dirigenza, che ha avuto e continua ad avere tutti gli strumenti necessari per esercitare ogni eventuale controllo voglia mettere in atto, nonché tutta la strumentazione tecnologica che consente di organizzare al meglio il lavoro della divisione.
Rimane il fatto ingiustificabile che i lavoratori nelle giornate di venerdì 11/9 e lunedì 14/9, siano stati contattati telefonicamente in maniera informale dai propri dirigenti per il rientro in ufficio a partire dal 15/9/2020, in assenza di qualsivoglia direttiva precedente e soprattutto senza l’accordo con le OO.SS. sulla modifica dell’orario di lavoro. Inoltre, nonostante gli incontri avvenuti il 3 settembre con l’organismo paritetico e il giorno 9/9/2020 con le rappresentanze sindacali, l’amministrazione ha ritenuto di ignorare le richieste effettuate e di procedere unilateralmente sia per quanto riguarda lo smart working che l’orario di lavoro.
CGIL CISL e UIL hanno pertanto richiamato l’attenzione dell’amministrazione sul contenuto dell’art. 7 comma 5, lettera k) del CCNL Funzioni Centrali il quale sottopone la materia della sicurezza sui luoghi di lavoro alla contrattazione.
In conclusione, le rappresentanze sindacali e le RSU hanno chiesto con forza di sospendere le decisioni unilaterali prese nella conferenza dei Direttori e di convocare al più presto un nuovo tavolo, al fine di addivenire ad una concorde e costruttiva soluzione.
In caso contrario queste OO.SS. si riservano di mettere in campo qualsiasi iniziativa a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Roma, 15 settembre 2020

FP CGIL
Giuseppe Palumbo – Francesca Valentini

CISL FP

Michele Cavo – Marco Sozzi

UIL PA

Bruno Di Cuia – Orlando Grimaldi

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo riguardo l’inizio di un progetto di studio in merito allo smart working

“È ora di estendere la tutela dell’Inail ai Vigili del Fuoco. Una battaglia per il riconoscimento di un’assicurazione alle donne e agli uomini contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali che conduciamo da tempo, segnata anche da una raccolta di firme a sostegno, con primo firmatario il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini”. Ad affermarlo è la Funzione Pubblica Cgil Vigili del Fuoco.

Per queste ragioni, aggiunge il coordinatore nazionale della Fp Cgil Vigili del Fuoco, Mauro Giulianella, “sosteniamo l’emendamento al Decreto Agosto presentato in commissione Bilancio del Senato dai senatori del Pd, Fedeli, Laus e Ferrari, che mira proprio ad estendere le tutele che rivendichiamo ai componenti del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco. L’attività da questi svolta, infatti, è soggetta a gravi rischi, sia di infortuni che di malattie professionali, non ultimo il Covid19, ed è doveroso che siano nelle condizioni di operare tutelati e garantiti”.

Secondo Giulianella, inoltre, “non è più tollerabile che coloro che, quando serve, chiamiamo eroi, che salvano vite ogni giorno e che sono al servizio della collettività, debbano operare senza garanzie e privi tutele. I Vigili del Fuoco non hanno infatti un’assicurazione per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, che devono assurdamente affrontare a proprio spese. Per questo sosteniamo l’azione politica intrapresa del Pd e sfidiamo tutte le altre forze politiche a fare altrettanto, riconoscendo ai Vigili del Fuoco quanto gli spetta per poter operare, ogni giorno e per tutti, con le necessarie tutele e garanzie”, conclude.

A tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori di

Sport e Salute Spa e delle FSN
LL.SS.

Buongiorno,
Giovedì 10/9 u.s. vi abbiamo inoltrato una lettera aperta con la quale abbiamo
evidenziato, argomentandola, la nostra netta contrarietà rispetto alla scelta unilaterale dei
datori di lavoro di disdettare l’accordo del 15 maggio c.a. in materia di rientro organizzato in
sicurezza dei lavoratori. Al contempo, abbiamo chiesto l’immediata riapertura del tavolo
delle trattative.
Nel tardo pomeriggio della stessa giornata ci è giunto l’invito del presidente di
sport e salute, avv. Cozzoli, ad incontrarci giovedì 17 c.m. alle ore 10:00.
Cogliamo con favore l’invito, e siamo pronti a iniziare un serio percorso di confronto
con l’Amministrazione, necessario a tutelare la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei
lavoratori , per favorire il giusto riconoscimento economico derivante dal raggiungimento
degli obiettivi fissati dall’Amministrazione malgrado il lockdown, iniziare a definire la cornice
di riferimento necessaria al rinnovo dei contratti scaduti ormai da troppo tempo e, più in
generale, sostenere lo sviluppo del mondo dello sport che, lo ricordiamo, passa anche
attraverso la crescita economica e professionale ed il benessere dei lavoratori.
Con l’occasione, ribadiamo che la garanzia della sicurezza dei lavoratori continui a
rappresentare in questa fase così delicata, l’obiettivo primario da perseguire e in tal senso
riteniamo che l’impegno ed il senso di responsabilità dimostrate da Sport e Salute nella
applicazione dell’accordo prima che lo stesso venisse disdettato debba rappresentare un
valido ed irrinunciabile esempio per l’intero mondo dello Sport.
Vi terremo puntualmente informati circa l’evolversi della discussione.

FP CGIL                     CISL FP                              UILPA                         CISAL FIALP
Francesco Quinti           Alessandro Bruni          Paolo Liberati                      Dino Carola

Alle lavoratrici ed ai lavoratori del MiBACT

Nella riunione odierna abbiamo avuto la dimostrazione plastica che contro la nostra
Amministrazione – ed automaticamente contro lavoratrici e lavoratori del Mibact – è in atto
un attacco politico senza precedenti da parte di Mef e Funzione pubblica. Non sappiamo
se per impedire la prosecuzione di relazioni sindacali costruttive e partecipate oppure per
interrompere una tradizione consolidata di “avanguardia” nella qualità degli accordi
sottoscritti al tavolo nazionale, ma sta di fatto che ci sono stati riferiti una serie di rilievi da
parte degli organi di controllo su diversi accordi che non lascia presagire alcuna casualità.
Per cominciare, abbiamo rivendicato il diritto alla piena informazione mediante
trasmissione alle OO. SS. delle osservazioni pervenute; siamo parte attiva nella
sottoscrizione degli atti e non possiamo più tollerare che le eventuali obiezioni ci vengano
riferite oralmente. Questo è un tema delicato, su cui la nostra attenzione al rispetto delle
norme sarà massima.
ACCORDO FRD 2020: fatta eccezione per una confusione, risibile, in merito all’art. 8 del
testo sottoscritto (numero di partecipanti al progetto di supporto alle attività concorsuali per
1052AFAV),l’IGOP ha contestato all’art. 3 anche uno scarso apparato informativo in merito
all’ammontare degli importi e alla natura dell’indennità. Più preoccupante, su questo
stesso articolo, è il pensiero di Funzione Pubblica che entra nel merito della necessità di
un simile aspetto e lo legge in conflitto con la normativa generale che aveva già previsto
forme indennitarie legate alla presenza (i famosi 100 euro lordi per chi aveva svolto
servizio in presenza durante il primo periodo di lockdown). Ricordiamo a tutti che avevamo
stanziato la somma di euro 2 milioni; adesso si tratterà di appostarli su altri capitoli per far sì
che l’accordo possa essere approvato. La proposta – al netto delle verifiche che verranno
condotte nelle prossime ore – è di sottoscrivere un accordo aggiuntivo sui progetti locali
2020 (per ulteriori 2 milioni) che potrebbero essere disponibili la prossima primavera. Ogni
altra soluzione porterebbe a ritardi mostruosi per il personale. Concludiamo rispedendo a
Funzione Pubblica anche il rilievo circa la mancata applicazione della valutazione
della performance; almeno fino a quando i dirigenti saranno tutti bravissimi e con
valutazioni casualmente molto vicine al 100% della retribuzione di risultato.
ACCORDO SU INDENNITÀ DATORI DI LAVORO: su questo testo le obiezioni sono state
lievissime, in verità; al punto che abbiamo sottoscritto oggi stesso le proposte emendative
dell’Amministrazione e ci aspettiamo che il contenuto dell’accordo possa avere corso.
ACCORDO POSIZIONI ORGANIZZATIVE 2020: l’IGOP ha obiettato che i criteri per
l’assegnazione e la revoca delle Posizioni Organizzative sono prerogativa datoriale. Ci
sembra di essere ritornati alla Brunetta e alla delegificazione della contrattazione, forse
qualcuno dovrebbe spiegare a codesti signori che nel frattempo le relazioni sindacali
hanno progredito verso la modernità e che, inoltre, trattandosi di materie economiche le
parti sociali hanno il diritto/dovere (!) di sedersi al tavolo di trattativa paritariamente rispetto
alla delegazione di parte pubblica. Abbiamo individuato una soluzione percorribile, che non
muterebbe la natura dell’accordo; ci rifletteremo nelle prossime ore verificandone la
fattibilità.
ACCORDO CONTRATTI E CONVENZIONI IN CONTO TERZI: dopo mesi trascorsi a
fornire dati su dati, l’IGOP oggi sostiene che rispetto all’ammontare totale messo a
disposizione del conto terzi – somma che, lo ricordiamo, costituisce lo “storico” più volte
invocato per poter pagare il più possibile speditamente e che costituisce l’ultimo dato
rendicontato disponibile – manca il dettaglio dell’ammontare per ciascuno dei percettori e i
dati personali. Restiamo basiti di fronte a tanta trascuratezza rispetto a quanto concordato
fra uffici del nostro Ministero e del MEF, ma confidiamo nella perizia e nell’esperienza dei
nostri tecnici.
L’Amministrazione ci ha anticipato che la riunione con il vertice politico, da noi più volte
invocata, potrebbe verificarsi il prossimo 25 settembre. Noi ci auguriamo che i nostri
interlocutori ci portino risposte in merito alle decine di richieste urgenti
formulate:smartworkinge fragili, piano assunzionale, mobilità, scorrimenti fra le aree, senza
dimenticare il Contratto integrativo, fermo anch’esso nelle sabbie mobili degli organi di
controllo, con rilievi solo annunciati ma non ancora formalizzati.
Soprattutto ci aspettiamo che ci venga dimostrata solidarietà rispetto allo scandaloso
ritardo con cui vengono accreditati ogni volta i fondi per gli emolumenti dei lavoratori; ci
aspettiamo un impegno forte da parte del ministro per porre fine, una volta per tutte, alla
convinzione di impunità degli enti pagatori.
Abbiamo scritto una nota in cui chiedevamo conto di tutti i pagamenti sospesi (per
circa 30 milioni di Euro) e abbiamo dato tempo fino al 19 per risposte serie e
dettagliate.
Se non riceveremo riscontro siamo pronti al conflitto, alla proclamazione dello
stato di agitazione e alla paralisi totale del Ministero!
Chi ci vuole separati e divisi, vede non la realtà ma un desiderio inconfessato: non
siamo mai stati più uniti di così e possiamo dimostrarlo.

Roma, 14 settembre 2020

FP CGIL                        CISL FP                       UIL PA                    FLP              CONFSAL
Meloni                      Nolè -Di Stefano          Trastulli                 Satolli             UNSA Urbino

 

Il sostegno di Epsu, attraverso il segretario generale Jan Willem Goudriaan, allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Enac in programma il 16 settembre contro la privatizzazione dell’ente.

Il video messaggio di solidarietà di Jan Willem Goudriaan, segretario generale di Epsu, alle lavoratrici e ai lavoratori della Sanità Privata in sciopero il 16 settembre per il rinnovo del contratto.

Guarda il video

Epsu, messaggio solidarietà sciopero Sanità Privata 16 settembre

🔴 #SenzaVergogna, il messaggio di solidarietà di Jan Willem Goudriaan, segretario generale di European Public Service Unions (EPSU), alle lavoratrici e ai lavoratori della Sanità Privata domani #16settembre in sciopero per il rinnovo del contratto ⤵️#CiSiamo #ContrattoSubito

Pubblicato da Funzione Pubblica Fp Cgil Dipartimento Internazionale su Martedì 15 settembre 2020

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl scrivono ai vertici di Federculture per chiedere la convocazione del tavolo per il rinnovo del CCNL.

Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl scrivono a Federcasa per chiedere di convocare urgentemente il tavolo del rinnovo CCNL.

GUARDA IL VIDEO DI SERENA SORRENTINO

Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori domani (mercoledì 16 settembre) della Sanità Privata per il rinnovo del contratto, promosso da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Braccia incrociate quindi per i circa 100 mila lavoratori coinvolti, in protesta per la mancata sottoscrizione definitiva, da parte di Aris e Aiop, della preintesa raggiunta il 10 giugno scorso sul rinnovo del contratto. Quest’ultimo scaduto da 14 anni e ancora in attesa di rinnovo dopo 3 anni di trattative.

Si era giunti il 10 giugno scorso, fanno sapere Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “alla sottoscrizione di un testo di contratto collettivo nazionale condiviso dalle delegazioni trattanti, datoriali e sindacali. Smentendo loro stesse, Aris e Aiop hanno successivamente sostenuto non esserci le condizioni sufficienti per sottoscrivere in via definitiva il contratto, venendo meno agli impegni sottoscritti e ponendo i lavoratori in una condizione di incertezza e privazione di riconoscimenti economici”.

Un atteggiamento definito dai sindacati “vergognoso nonostante ci fossero, alla base del rinnovo, garanzie istituzionale, confermate sia dal livello nazionale, il Ministero della Salute, che dai livelli regionali, dalla Conferenza delle Regioni alle singole Regioni stesse. Non essendoci, quindi, fattori ostativi alla sottoscrizione e alla sostenibilità del rinnovo contrattuale, la sola ragione della mancata sottoscrizione definitiva del contratto è riconducibile alla non volontà da parte di Aris e Aiop di mantenere gli impegni sottoscritti con la preintesa”.

Un comportamento delle controparti, proseguono, “che appare ancora più vergognoso se si pensa che, ancora una volta, le professioniste e i professionisti della sanità privata hanno operato, unitamente ai colleghi della sanità pubblica, per far fronte alla grave emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 con la stessa professionalità e impegno ma senza gli stessi diritti ad un riconoscimento economico uguale”. Queste le ragioni alla base dello sciopero di domani, “proclamato per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia di servizi minimi previsti, e che vedrà presidi e manifestazioni in tutti i territori“, concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.

 

 

Sciopero Sanità Privata, tutti gli appuntamenti del 16 settembre

Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Privata, mercoledì 16 settembre, per il rinnovo del contratto, promosso da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Braccia incrociate per i circa 100 mila lavoratori coinvolti, in protesta per la mancata sottoscrizione definitiva, da parte di Aris e Aiop, della preintesa raggiunta il 10 giugno scorso sul rinnovo del contratto. Quest’ultimo scaduto da 14 anni e ancora in attesa di rinnovo dopo 3 anni di trattative. Sciopero quindi proclamato per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia di servizi minimi previsti, e che vedrà presidi e manifestazioni in tanti territori in tutto il Paese.
In basso un elenco in continuo aggiornamento sugli appuntamenti in programma.

Abruzzo
Città Sant’Angelo (Pe) – Presidio casa di cura Villa Serena, via L. Petruzzi 42, ore 10-14

Basilicata
Potenza – Presidio sede Confindustria, ore 10-13

Campania
Napoli – Presidio piazza dei Martiri, ore 10.30

Calabria
Reggio Calabria – Presidio provinciale Casa di cura Villa Aurora Hospital, ore 10

Emilia Romagna
Bologna – Presidio sede Confindustria, via S. Domenico 4, ore 10

Friuli Venezia Giulia
Udine – Presidio Prefettura, ore 10-12

Lazio
Roma – Presidio sede regionale Aiop, via Lucrezio Caro 63, ore 9.00 e presidio sede Regione Lazio, ore 13

Lombardia
Brescia – Presidio largo Formentone, ore 10-12
Bergamo – Presidi luoghi di lavoro e Ats Bergamo, ore 9.30-12
Como – Presidio Confindustria, via Raimondi 1, ore 10-12
Cremona – Presidio Casa di Cura San Camillo, via Mantova, ore 8.30-10
Lecco – Presidio La Nostra Famiglia, via Provinciale 2, ore 7.30-10.30, conferenza stampa ore 10-10.30
Mantova – Presidio piazza Canossa ore 10-13; conferenza stampa davanti Confindustria, via Portazzolo 9, ore 12; presidio Green Park, ore 15-16
Milano – Presidio piazza San Carlo, corso Vittorio Emanuele II, MM San Babila, ore 10-12
Monza – Presidio Confindustria, viale Petrarca 10, ore 10-13
Pavia – Presidio via Parco Vecchio, ore 11-12.30
Varese – Presidio Clinica Multimedica di Castellanza, ore 8-14.30

Marche
Ascoli Piceno – Presidio clinica Villa San marco, via 3 ottobre 11, ore 11-13
Civitanova Marche (MC) – Presidio clinica Villa dei Pini, viale dei Pini 31, ore 11-13

Molise
Isernia – Presidio sede Gea Medica, ore 10-12 e 16-18

Piemonte
Torino – Presidio piazza Castello, fronte Prefettura, ore 10-12.30

Puglia
Bari – Presidio sede regionale Aiop, via Gentile 61, ore 10

Sicilia
Messina – Presidio provinciale Istituto Clinico COT, via Ducezio 1, ore 10-11.30
Palermo – Presidio sede regionale Aiop, via La Farina 3, ore 11-13

Toscana
Firenze – Presidio piazza Strozzi, ore 10.30-12.30

Trentino Alto Adige
Trento – Presidio sede Confindustria, palazzo Stella , via A. De Gasperi 77, ore 11-13.30

Umbria
Perugia – Presidio palazzo della Regione, piazza Italia, ore 10

Valle d’Aosta
Aosta – Presidio piazza Porte Pretoriane, ore 9-13.30

Veneto
Negrar (VR) – Presidio Ospedale Sacro Cuore, sede regionale Aris, ore 11-13

Pubblichiamo il Comunicato del Coordinamento territoriale Fp Cgil VVF,  a seguito del positivo incontro con la nuova Dirigenza del Comando

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