CCNL Presidenza del Consiglio dei Ministri: nuovo incontro in Aran sulla parte economica.

Si è tenuto oggi un nuovo incontro con Aran per il rinnovo contrattuale 2016/2018 delle lavoratrici e dei lavoratori della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L’incontro ha affrontato le ultime parti del CCNL relative alla parte economica: struttura della retribuzione, incrementi stipendiali, effetti dei nuovi stipendi, costituzione e utilizzo del Fondo Unico di Presidenza, eccetera.
L’Aran ha illustrato la sua proposta di riparto delle risorse disponibili per questo rinnovo. Per il quale
ricordiamo che, grazie al protocollo sottoscritto da CGIL CISL UIL con l’allora governo il 30 novembre
2016, fu possibile far ripartire i rinnovi contrattuali, dopo il blocco imposto dal 2009, impegnando
risorse pari a 85 euro medi mensili per tutti i comparti pubblici, ovviamente riparametrati in ragione dei valori medi retributivi dei singoli comparti.
Pertanto, la condizione di partenza permette di ragionare con disponibilità economiche che a regime
(dal 2018) ammontano a circa 125 euro medi mensili per 13 mensilità.
Aran propone di distribuire tali risorse in misura proporzionale tra tabellare, indennità di presidenza
e fondo per la contrattazione integrativa.
Nello schema proposto a incremento del tabellare andrebbero circa 13 euro/mese per l’anno 2016,
40 euro/mese per il 2017 e 73 euro/mese dal 2018. Ovviamente sono valori medi mensili che vanno
parametrati in ragione della posizione economica di inquadramento.
A questi si aggiunge un incremento medio mensile di 19 euro sull’indennità di presidenza e 33 euro a integrazione del Fondo di contrattazione integrativa.
Conclude la proposta Aran la previsione di conglobamento dell’indennità di vacanza contrattuale nel tabellare e il conglobamento nel tabellare anche di una quota, definita con la contrattazione integrativa 2006/2009, dell’indennità di specificità organizzativa pari a circa 456 euro/mese per 13 mensilità.
Sempre a integrazione del Fondo di contrattazione integrativa saranno poi destinate le risorse derivanti dalla riduzione della spesa per lavoro straordinario (circa 60 euro medi) nonché le risorse derivanti dalla legge di bilancio 2020 (5 milioni) per un valore medio mensile di ulteriori 146 euro.
L’Aran ha anche chiarito che, per effetto di questa ipotesi di ripartizione delle risorse, gli arretrati per effetto del rinnovo contrattuale 2016/2018 ammonterebbero a circa 5.577 euro medi pro-capite.
Nell’incontro di oggi ci siamo riservati un giudizio finale complessivo, anche sulla parte economica, solo a valle delle risposte che Aran ci darà sulle proposte di modifiche che abbiamo avanzato negli incontri precedenza.
Nel merito abbiamo rimarcato il fatto che le risorse disponibili e quantificate grazie all’accordo del 2016 diventano sempre più insufficienti quanto più si allontanano i tempi di realizzazione del nuovo CCNL. Non ci sfugge, infatti, che – nel caso in cui dovessimo siglare l’ipotesi di accordo entro il mese di ottobre – i tempi per l’effettiva erogazione economica al personale non sarebbero prima del prossimo mese di marzo/aprile 2021. Ben oltre quindi la vigenza contrattuale 2016/2018 e, auspicabilmente, a ridosso dell’apertura di una nuova stagione contrattuale per la vigenza 2019/2021.
Per questo abbiamo ribadito la nostra disponibilità a chiudere in fretta il contratto proponendo alcuni
aggiustamenti sostenibili nelle condizioni date:
– Un migliore riequilibrio tra parte fondamentale della retribuzione (tabellare) e salario accessorio in favore del tabellare;
– La definizione di una diversa parametrazione economica, più favorevole dell’attuale, per il personale apicale della categoria di inquadramento giuridico, in ragione della mancata riqualificazione, cui finora la contrattazione integrativa non ha saputo dare risposta;
– Il rinvio della definizione di un nuovo sistema di classificazione – per noi più utile a riconoscere il lavoro che già oggi si fa, prescindendo dagli steccati solo formali rappresentati dall’appartenenza alle categorie di inquadramento giuridico – a una commissione paritetica che dovrà poi consegnare le proprie proposte al ccnl 2019/2021;
– Un intervento normativo utile a favorire e rendere note le condizioni di adesione al Fondo di previdenza complementare Perseo Sirio per la generalità delle lavoratrici e dei lavoratori della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Attendiamo ora le risposte che saranno date alle nostre richieste nel prossimo incontro già fissato per lunedì 5 ottobre. Fermi nella convinzione che le lavoratrici e i lavoratori meritano il contratto collettivo nazionale di lavoro dopo 11 anni di blocco.

 

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio

L’abbiamo fortemente voluta, ci siamo impegnati e a gran voce lo abbiamo chiesto con chiarezza: STOP AGGRESSIONI! Oggi finalmente entra in vigore la legge contro le aggressioni al personale sanitario e sociosanitario.

Una norma per la quale ci siamo battuti, presentando emendamenti che in gran parte sono stati accolti.

È stata nostra, per esempio, la proposta di allargare la platea alle professioni sociosanitarie: oss, assistenti sociali, sociologi, educatori professionali. Oltre chiaramente ai medici, infermieri e tutti gli altri professionisti delle professioni sanitarie, sia che essi lavorino in ambito pubblico o privato.

Tuttavia, non possiamo fare a meno di sottolineare che si è persa l’occasione relativamente alla denuncia di tutte quelle aggressioni che prevedono una lesione inferiore ai 20 giorni di prognosi, pensiamo ad esempio a schiaffi, calci o sputi, per le quali non scatta d’ufficio la denuncia all’autorità giudiziaria e di conseguenza resta sempre in capo al singolo lavoratore la querela personale, esponendolo a eventuali ritorsioni. Chiediamo quindi con forza l’istituzione da parte di tutte le aziende pubbliche e private del registro dei mancati infortuni come già per altro previsto dal decreto-legge 81/08 per altre fattispecie.

Pubblichiamo la nota n. 0331481.U del 24.9.2020 relativa a Quanto in oggetto indicato

Buoni pasto: chi deve pronunciarsi? Aspettando Godot

La delibera 115/2020 della Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Lombardia, nel rispondere ad un quesito posto dal Segretario generale della Regione Lombardia circa la legittimità di erogazione dei buoni pasto ai lavoratori in smart Working, afferma che l’erogazione del buono pasto è materia regolamentata contrattualmente e ribadisce che il trattamento economico complessivo, così come quello normativo, dei lavoratori in smart working non può essere inferiore a quello dei colleghi che lavorano in presenza.
Dall’inizio della fase emergenziale questa organizzazione sostiene la necessità che l’Agenzia convochi un Tavolo per disciplinare l’erogazione dei buoni pasto al personale in smart working, da ultimo durante il percorso negoziale finalizzato a disciplinare il “rientro” in sicurezza dei colleghi presso le sedi.
Da mesi questa Agenzia tergiversa manifestando la necessità di ottenere pareri da Avvocatura dello Stato, Ministero vigilante, Funzione Pubblica senza condividere con le Organizzazioni sindacali i quesiti presentati e chiedendo, al tempo stesso, fiducia al Tavolo negoziale.
L’orientamento espresso dalla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Lombardia si aggiunge ad analoghi pareri/orientamenti emessi dalla Funzione Pubblica già nei primi mesi dell’emergenza sanitaria quando, in applicazione di una norma, lo smart working era la modalità ordinaria di lavoro per le Pubbliche Amministrazioni.
Adesso è il momento della Trattativa: dopo aver condizionato con questo tema (la promessa di fornire una risposta formale ai riconoscimenti economici che i lavoratori aspettano da mesi) la sottoscrizione di un accordo che non mette allo stesso livello lavoratori in presenza con lavoratori in Smart working – piano normativo e piano economico – si convochino le Organizzazioni sindacali e si definiscano le condizioni per il superamento di questa situazione iniqua.
Dovrebbe essere chiaro ormai a tutti, ormai è evidente, come l’Agenzia nonostante gli accordi sottoscritti e le “belle parole” spese a favore del benessere organizzativo continui a cercare appigli per non assumersi la responsabilità sul piano decisionale e negoziale.

FP CGIL Agenzia delle Entrate
Daniele Gamberini

SMART WORKING
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DEL 22 SETTEMBRE US

Si è svolto in data odierna il programmato incontro in tema di Smart Working emergenziale. Alla riunione hanno partecipato per la delegazione di parte pubblica il Direttore Generale del personale
Leopizzi e, verso la fine della riunione, il Capo Dipartimento Fabbrini.
Nel corso della riunione CGIL CISL e UIL, prendendo in esame l’ultima bozza di accordo prodotta dall’amministrazione, hanno chiesto, tra l’altro: di prevedere la partecipazione sindacale presso
ciascun ufficio al fine di garantire l’applicazione dell’accordo; di inserire nell’ambito delle attività
“smartabili” le attività dell’unep (ricezione e restituzione telematica degli atti di notificazione e di
esecuzione, pagamenti telematici degli emolumenti, deposito degli atti presso la cancellerie del
giudice dell’esecuzione, attività contabili mediante l’attivazione della sezione contabilità nel
programma GSU); la pubblicazione di un interpello all’interno dell’ufficio rivolto ai lavoratori in
vista dell’attivazione dello Smart Working; di prevedere anche lo Smart Working orizzontale, il
pagamento del buono pasto, una indennità a ristoro (almeno) degli oneri di connessione domestica,
la formazione obbligatoria del personale in Smart Working, verifiche periodiche sulla reale
operatività dell’accordo.
Nel corso della riunione, che si è protratta fino alla sera, è stato sostanzialmente raggiunto un
accordo con particolare riferimento alla tutela dei lavoratori fragili, cui è riconosciuta la precedenza
nell’accesso a tale modalità di svolgimento della prestazione lavorativa, ed al principio di rotazione
che è stato introdotto al fine di ampliare la potenziale platea dei lavoratori che posso lavorare in
modalità agile. Non è stata trovata un’intesa sulla parte concernente l’attuazione dello Smart
Working negli uffici NEP. Ed invero, a fronte di una iniziale e sostanziale disponibilità ad
accogliere la proposta di inserire tra le attività smartabili anche quelle degli uffici NEP, in chiusura
della riunione CGIL CISL e UIL hanno dovuto riscontrare una inspiegabile marcia indietro
dell’amministrazione sul punto avendo la stessa comunicato l’avvenuta eliminazione dall’elenco
della attività smartabili proprio delle attività NEP. Sul punto CGIL CISL e UIL si sono riservate
ogni decisione all’esito di una più ampia e complessiva valutazione dell’intera vertenza UNEP che
si svolgerà nei prossimi giorni.
La trattativa sullo Smart Working, in sede di tavolo tecnico, si è conclusa ieri sera. La stessa
proseguirà in sede di tavolo politico nell’ambito di un prossimo incontro in via dei convocazione.

Roma, 23 settembre 2020

FP CGIL                              CISL FP                              UIL PA
Russo                                  Marra                                 Amoroso

Approvata la verifica del Piano valorizzazione 2019 – luci e ombre sui pagamenti ai lavoratori

Abbiamo avuto ieri l’incontro sul piano valorizzazione 2019 dove ci sono stati illustrati l’andamento
del Piano che sembra aver raggiunto una migliore performance dal punto di vista del suo rendimento
economico. Come si ricorderà noi non approvammo quel Piano perché ritenevamo che la somma dei 5 milioni di euro non fossero sufficienti in considerazione dell’aumento della tariffe perché ritenevamo che non fossero sufficienti a seguito dell’aumento delle tariffe per le prestazioni rese. Pur essendo stati smentiti dall’esito della ricognizione, che ha previsto una copertura di circa il 90% dello stanziamento, non significa che siamo soddisfatti di come viene trattata questa materia.
In tal senso l’attuale modalità, al di là della sua scarsa tempestività, non prevede la possibilità di utilizzare in pieno il budget in quanto non è possibile, in base alla norma, recuperare le economie
nell’anno successivo e questo comporta che ogni anno si produca una economia (quest’anno 700mila
euro). Quindi a nostro avviso o si porta la somma a 6 milioni in modo da garantire una programmazione più adeguata oppure si deve modificare la norma per consentire il riutilizzo delle economie nell’anno successivo. Ancora non siamo in grado di quantificare la tempistica dei pagamenti perché in attesa del decreto di assegnazione delle risorse da parte del MEF, e questo sarà uno dei tanti argomenti da affrontare oggi con la parte politica. C’è poi la partita dei progetti ulteriori autofinanziati dai Musei autonomi che doveva partire da quest’anno e di cui non abbiamo traccia, e non solo per colpa del Covid, ma in gran parte delle resistenze ad affrontare l’argomento da parte dei suddetti manager che in realtà non hanno ben compreso come si applica questa norma ed i benefici che ne possono derivare senza danni ai bilanci di pertinenza.
Il 2020 infine prevede che il piano produca una quantità molto grande di economie, per gli evidenti motivi di emergenza, che però non potranno essere recuperati, determinando un ulteriore danno ai lavoratori alle prese con i ritardi nei pagamenti dovuti ed anche alle sottrazioni di risorse derivanti dal periodo di lockdown.
Pagamenti. Quando e cosa
Sui pagamenti abbiamo buone e cattive notizie:
si è finalmente concluso l’iter di assegnazione e registrazione delle risorse per l’incremento dell’indennità di amministrazione e adesso siamo nella fase finale che prelude i pagamenti ai lavoratori degli arretrati dal 1 gennaio di quest’anno e l’incremento mensile a regime. Pagamento che ci è stato annunciato entro fine anno.
È stato emanato il decreto di riparto delle somme da conto terzi maggio ottobre 2019 e adesso gli Uffici interessati possono procedere ad attivare immediatamente le procedure di pagamento ai lavoratori.
La cattiva notizia è che l’Amministrazione ci ha comunicato che non sarà in grado di pagare i progetti  azionali nel periodo di chiusura dei luoghi della cultura. In quanto finalizzati esplicitamente alle aperture a 11 ore. Possiamo dire, a costo di essere antipatici: lo avevamo previsto, purtroppo inascoltati, e per tale motivo avevamo proposto un accordo transitorio che ne modificasse i parametri rendendoli esigibili. Così non è stato e oggi ci troviamo nell’impossibilità di pagare queste quote ai lavoratori. Non sono risorse perse, perché è sempre possibile il loro riutilizzo nell’accordo sul Fondo 2021, ma un danno ed un ulteriore ritardo in una fase di compressione dei salari già determinata dal calo delle turnazioni. Anche questo sarà tema dell’incontro di oggi.
Fuori ordine del giorno abbiamo sollecitato l’avvio immediato del confronto per un accordo di regolamentazione del lavoro agile in fase di emergenza Covid. Troppe sono le incongruenze che stiamo registrando:  ognuno si regola come meglio crede ed a rimetterci sono i lavoratori, in particolare quelli fragili ma anche chi ha necessità di tutele sociali, i pendolari e tutte le categorie definite a rischio dalla norma. Non accetteremo più, sia chiaro, rinvii su questa delicatissima materia, e oggi pretenderemo una calendarizzazione del confronto sull’argomento. Altrimenti ci regoleremo di conseguenza.
Infine la scarna informativa solo successiva sui 40 Bibliotecari pescati da una graduatoria del Comune di Roma, giunta a sorpresa ed in extremis, considerato che la graduatoria scade il 30 settembre prossimo. 40 Bibliotecari destinati esclusivamente alle Biblioteche Romane. Sul punto noi ci riserviamo un commento approfondito alla luce dell’esito dell’incontro di oggi: ci pare del tutto singolare questa procedura e vogliamo vederci meglio, fermo restando che certo noi non siamo contrari a nuove assunzioni. Ma non ci piacciono le misure a spizzichi e bocconi che stiamo vedendo e vorremmo un confronto su un piano complessivo e straordinario di assunzioni, che riguardi la stabilizzazione dei precari, le riqualificazioni del personale interno, un adeguato ampliamento dei numeri nella programmazione e la velocizzazione delle procedure di reclutamento.
Questi, unitamente ai punti sopra segnalati, alla questione irrisolta dei lavori insalubri, alla immediata emanazione di una procedura di mobilità volontaria, ai passaggi orizzontali, alla riorganizzazione del ministero ed alla rideterminazione dei fabbisogni professionali e dell’organico sono i temi che intendiamo porre alla parte politica e dubitiamo fortemente che saranno sufficienti i 5 minuti che ci sono stati graziosamente concessi per nostri interventi.

Claudio Meloni
FPCGIL Nazionale Mibact

Pubblichiamo la nota unitaria delle strutture territoriali Fp Cgil VVF, Uil Pa VVF Confsal VVF Cisal e Conapo in merito al mancato rispetto delle norme sulla proclamazione dello stato di agitazione

Pubblichiamo la modifica a firma del Ministro dell’Interno del decreto per l’individuazione di titolo di studio accesso al ruolo direttivo del CNVVF

In questi giorni abbiamo avuto occasione di leggere dichiarazioni dei coordinamenti sindacali nazionali e regionali dell’Agenzia delle entrate in merito alla mancata sottoscrizione dell’accordo del 17 settembre u.s. dal parte della FP CGIL.
Non comprendiamo né giustifichiamo l’attacco tra Organizzazioni come strumento di rivendicazione sindacale: viene impoverito il dibattito e si contribuisce a rafforzare l’idea che i “Sindacati litighino sempre tra di loro lasciando indenne l’Amministrazione” oltre a distogliere l’attenzione dal “nodo” della questione.
Lasciamo ad altri il compito di alimentare il clima di rassegnazione vissuto dai colleghi limitandoci, ancora una volta, ad evidenziare come per la FP CGIL il testo presentato dall’Amministrazione -dopo un dibattito franco, ampio con le OO.SS.– non rappresenti un effettivo miglioramento delle condizioni lavorative per i colleghi in una fase di passaggio dall’emergenziale al post emergenziale e che avrà come effetto un nuovo assetto organizzativo della pubblica amministrazione e dell’Agenzia in particolare.
Il contenuto dell’accordo, pur presentando spunti interessanti, non è immediatamente esigibile dai lavoratori a causa della genericità di alcune formulazioni. Non riportando l’indicazione di precisi impegni a carico dell’Amministrazione quanto proposto alle OO.SS. rimane un testo che conferma o aumenta gli oneri professionali dei dipendenti senza fornire loro le necessarie tutele sia in termini di dotazione strumentale sia in termini di garanzie di “equo trattamento” rispetto ai colleghi presenti in ufficio.
Questa è la lettura data dalla FP CGIL al testo e più volte è stata esplicitata al Tavolo negoziale. Non ci sono stati elementi di “sorpresa”.
Può capitare che al termine di una trattativa articolata come quella afferente la ripresa delle attività alcuni possano lasciarsi andare all’emotività attaccando altri soggetti presenti al Tavolo negoziale. Ci limiteremo, in questo caso, a sottolineare che la controparte è l’Agenzia e non la FP CGIL.
La condivisione delle analisi con i lavoratori e il conseguente recepimento degli spunti offerti, da ultimo con il comunicato del 9 settembre, prima ancora con il comunicato del 30 luglio 2020, permette a questa sigla la necessaria serenità nel ribadire le proprie scelte come nel caso della mancata firma all’accordo del 17 settembre u.s.
Serenità che, letti i messaggi citati, forse manca ad altri interlocutori sindacali.
Riteniamo utile, a favore di coloro che in questi giorni si affannano a trovare presunte “incoerenze” nel comportamento della FP CGIL con il fine di creare un “caso” e distrarre l’attenzione dei colleghi invece di condividere da cosa nasca tutta questa fiducia nei confronti dell’Agenzia che, il tema del la Regolamentazione del Lavoro agile in relazione all’emergenza sanitaria da COVID-19, si affronta su più livelli negoziali, con differenti compiti e prerogative:
– a livello nazionale di Ente si definiscono le “regole base” valevoli su tutto il territorio nazionale e, tra queste, gli aspetti economici (buoni pasto o più in genera il ristoro delle spese utenze, ad esempio. Oppure garanzie di approvvigionamento delle dotazioni informatiche aziendali)
– a livello di “sede RSU” si possono, per fare esempi non esaustivi, definire maggiori (o migliori) forme di flessibilità oraria, implementando strumenti di tutela e garanzia per i colleghi che vivono difficoltà nella conciliazione dei tempi vita lavoro (ad esempio portare o prendere i figli a scuola).
Per una Organizzazione sindacale attenta e radicata come la FP CGIL, presentarsi ai tavoli di trattativa nei posti di lavoro (pur non avendo sottoscritto l’Accordo nazionale) è una scelta voluta, rispondente all’esigenza di migliorare le condizioni di lavoro.
Nessun “caso”, quindi.
Doveroso rispetto nei confronti dei lavoratori.

FP CGIL Agenzia delle entrate
Daniele Gamberini

FIRMATI GLI ACCORDI PER LA RIPARTIZIONE DELL’EX COMMA 165 E PER LA EROGAZIONE DEGLI INCENTIVI AI DIRIGENTI E AL PERSONALE RELATIVI ALL’ANNO 2018

 

Ieri 21 settembre 2020 sono stati sottoscritti gli accordi per la ripartizione delle somme dell’ex comma 165 relative all’anno 2018, per la distribuzione dal Fondo Dirigenti della retribuzione di posizione e di risultato, nonché una ulteriore distribuzione delle risorse incentivanti del Fondo del personale.
Nello specifico le somme del comma 165 sono state ripartite per il 95% al personale delle Aree e per il 5% ai Dirigenti.
Sulla base di questa ripartizione ai Dirigenti sarà distribuita una indennità di risultato in linea con quella degli anni precedenti e con i medesimi parametri. In applicazione dell’art 28 del CCNL dei Dirigenti é stata introdotta una ulteriore retribuzione di risultato pari al 30% per punteggi uguali o superiori a 118.
Sono state confermate le indennità previste per gli incarichi ad interim ed è stata istituito, come previsto nel nuovo CCNL Dirigenti, un incentivo alla mobilità territoriale obbligatoria che tiene conto delle distanze dalla propria residenza.
Con l’ulteriore accordo sul Fondo 2018 relativo al personale delle qualifiche viene erogata l’indennità di disagiata sede, estesa per la prima volta al personale degli uffici dei Monopoli ubicati all’interno di sedi doganali già riconosciute, superando così ogni differenziazione a parità di condizioni.
Inoltre è stata concordato di erogare il saldo della “indennità di performance” 2018 per un importo totale di circa 2 milioni (180/220 € lordi cadauno) .
Infine per il personale dei Monopoli saranno liquidate le indennità delle Commissioni Giochi per l’anno 2018 alle stesse condizioni dell’anno precedente.
In una prossima sessione, in attesa dell’esito della nostra richiesta di superare il tetto imposto sul Fondo per il personale, saranno definite le condizioni per la distribuzione del budget di sede e della “performance individuale”.
In conclusione dell’incontro l’Amministrazione ha confermato che a breve saranno pubblicati i bandi di concorso per circa 1200 assunzioni di personale.

Roma 22 settembre 2020

FPCGIL                       CISLFP                        UILPA                     CONFSAL/Unsa

Iervolino                      Fanfani                      Procopio                               Veltri

Presentate ieri le proposte per migliorare le condizioni di lavoro della polizia penitenziaria

Stare bene dentro, al via la campagna della Fp Cgil per migliorare le condizioni di vita e di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria all’interno degli istituti penitenziari. Una campagna di proposte che la Funzione Pubblica Cgil ha presentato al nuovo capo del Dipartimento di amministrazione penitenziaria, Bernardo Petralia, e al capo del personale, Massimo Parisi, “con un preciso obiettivo – spiega -: tanto le donne quanto gli uomini possano vivere un contesto lavorativo sereno e a proprio agio, in strutture adeguate”.

“Tra le proposte che abbiamo presentato c’è l’adeguamento delle strutture delle carceri. E’ impensabile che ad oggi la maggior parte degli istituti penitenziari d’Italia non abbia bagni, docce, spogliatoi e armadietti differenziati per uomini e donne – commenta la Fp Cgil -. Bisogna intervenire e anche con una certa urgenza.”. E prosegue, rincarando la dose: “Un altro aspetto che non può essere ignorato è l’aumento del fenomeno dei suicidi (siamo già a 6 suicidi da inizio 2020) e delle aggressioni. Una professione così delicata ha bisogno della possibilità di usufruire di un’assistenza psicologica gratuita per tutti i dipendenti. Un atto di civiltà, nulla di più”.

Altro aspetto che la Fp Cgil ha voluto approfondire è quello della tutela della genitorialità. Secondo il sindacato, “mamme e papà di bambini piccoli hanno bisogno di turni e orari di lavoro flessibili, e di altre agevolazioni che gli permettano di conciliare con più facilità lavoro e vita privata”. Un altro dato che non può più essere accettato, fa sapere la Fp Cgil, è quello relativo alle progressioni di carriera. “E’ impensabile che ancora oggi venga riservato alle donne solo il 9% circa di posti per Ispettori e Sovrintendenti, ruoli che non richiedono il contatto diretto con i detenuti e per cui la questione del genere viene meno”. Infine la formazione del personale per dipendenti e dirigenti, la sensibilizzazione alle pari opportunità e il monitoraggio e contrasto alle molestie sessuali sono altri dei tanti punti che fanno parte della proposta che la Fp Cgil lancia alla politica per il benessere degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria.

Vivere il carcere con dignità e diritti, questa crediamo sia la chiave della nostra campagna Stare bene dentro che ieri abbiamo presentato ai vertici del Dap e che già avevamo consegnato alla precedente amministrazione senza avere riscontro alcuno. Petralia e Parisi si sono dimostrati interessati al nostro punto di vista e alle nostre proposte. Ora ci aspettiamo delle risposte concrete”, conclude la Funzione Pubblica Cgil.

 

 

Sostieni anche tu questa campagna per la dignità della polizia penitenziaria. RISPONDI ALLE DOMANDE DEL QUESTIONARIO E CONDIVIDILO CON I TUOI COLLEGHI E LE TUE COLLEGHE!

Il questionario è anonimo.

Pubblichiamo la nota di sollecito inviata all’Amministrazione nella quale si ribadisce la necessità di una risposta sulla proroga delle visite mediche

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