Pubblichiamo la circolare dell’Ufficio Coordinamento delle Attività Sanitarie e Medicina Legale con la quale da le indicazioni sulla campagna antinfluenzale 2020-21 , per il personale del Corpo

L’arroganza del governo e dell’amministrazione utilizzata per distribuire le risorse di cui all’art 1, comma 133 della legge di bilancio 2020, frutto di lotte sindacali durate mesi, è l’emblema della violazione delle normative vigenti e delle correte relazioni sindacali. Un atteggiamento, quello del governo e dell’amministrazione ritenuto sin dall’inizio incomprensibile, inadeguato e in contrasto con gli obiettivi prefissati e con il principio di valorizzazione economica del personale del Corpo, a tal punto da penalizzare una cospicua parte di lavoratori, quella più esposta al rischio, costretta, per l’effetto dell’equiparazione agli altri Corpi dello Stato, a beneficiare di incrementi economici irrisori.

A questa operazione che abbiamo contrastato e ritenuto inaccettabile, rimanendo fermi sul tema delle mancate relazioni sindacali, aggiungiamo una serie di problematiche più volte rappresentate all’amministrazione sulle quali, ancora oggi, non abbiamo avuto nessuna risposta. Questa modalità ormai consueta nel Dipartimento è la conseguenza, annunciata a suo tempo dalla Fp Cgil VVF, del diritto pubblico.
Una pagina oscura della storia del Corpo che rappresenta per il Sindacato in generale la necessità immediata di ritornare al confronto tra le Parti e rilanciare la contrattazione come unico strumento democratico in grado di migliorare la vita, il futuro delle donne e gli uomini del Corpo in termini economici, di diritti e di tutele personali e collettive a partire dalle risorse di cui all’art. 1, comma 133 della Legge di bilancio 2020.

Ecco tutti i perché dello stato di agitazione proclamato dalla Fp Cgil VVF

 

BOERI, DOV’ERI?

In questi giorni, l’ex presidente dell’Istituto, il prof. Tito Boeri, sta presentando il suo ultimo libro, “Riprendiamoci lo Stato”, scritto assieme al giornalista Sergio Rizzo. All’interno del libro, il prof. Boeri non risparmia critiche all’Istituto di cui è stato Presidente e anche nei giorni scorsi, nell’ambito della trasmissione televisiva “Piazza Pulita” su La 7, in cui spesso compare come opinionista, si è perfino espresso sul valore della dirigenza della Pubblica Amministrazione pronunciando testuali parole: ”Purtroppo molti dirigenti nel settore pubblico non hanno le competenze che dovrebbero avere […]. Purtroppo, i criteri di selezione di questi – per ingerenze della politica, ingerenze anche del sindacato – non sono selezionati nel modo giusto. […] Eppure, abbiamo tanti che sono arrivati a quelle posizioni addirittura senza dei concorsi o dei concorsi che non erano per niente competitivi […]”.

Video integrale a questo link: https://www.la7.it/piazzapulita/video/dirigenti-pubblici-boeri-spesso-abbiamo-le-persone-sbagliate-al-posto-sbagliato-17-09-2020-340292

Chissà se il Boeri che parlava era lo stesso che, da Presidente dell’Istituto, ha promosso – davvero per ingerenze esterne? – dirigenti in prima fascia senza specificarne i meriti precisi ovvero dirigenti entrati in Istituto senza concorso, e che ha consentito attribuzioni di incarichi nell’area professionale che oggi i Tribunali dichiarano illegittime, condannando l’Istituto anche al risarcimento dei mancati compensi.

Non sappiamo se a quelle parole si attagli di più una famosa prima pagina del settimanale satirico “Cuore” – “Hanno la faccia come il c…” – o se esse contino sull’ignoranza dei fatti da parte di molta dell’opinione pubblica.

Fatto sta che Boeri, da Presidente dell’Istituto, non ci sembra abbia gestito bene il suo ruolo: ha perpetuato e anzi aggravato, il modello di gestione monocratica che aveva ereditato, immettendo un modello di riorganizzazione che poneva l’Istituto nelle sue mani, svuotando il ruolo del Direttore Generale e del CIV; ha tenuto, per anni, medici convenzionati pagati a ore, senza prevedere concorsi e rischiando (volontariamente?) l’esternalizzazione del servizio; ha provato a snaturare la mission dell’INPS, insinuando l’idea che la previdenza non dovesse essere più il suo core business, partendo dalla proposta di ridenominarlo Istituto Nazionale della Protezione Sociale, ma anche trasformandolo in un centro di elaborazione di proposte legislative.

L’arrivo del CdA è stato da noi salutato con favore proprio perché crediamo che sia arrivata l’ora di reintrodurre una gestione collegiale dell’INPS, in armonia con gli altri organi che sono stati privati del loro ruolo, partendo al più presto da un nuovo regolamento di organizzazione.

P.S.: non intendiamo infilarci nella polemica strumentale riguardo al compenso stabilito per il Cda dell’INPS (… e dell’Inail, non dimentichiamolo!), anche perché crediamo che i vertici della Pubblica Amministrazione debbano ricevere remunerazioni adeguate ai compiti e alle responsabilità. Certo, sarebbe stato più saggio pubblicizzare per tempo il decreto interministeriale del 7 agosto scorso, senza aspettare che un quotidiano lo “scovasse”…

DELEGAZIONE TRATTANTE FP CGIL INPS

La Direzione Centrale per le Risorse Umane informa che dal 5 ottobre saranno trasferiti n. 14 Vigili del Fuoco spettanti la legge 104/92

SPERIMENTAZIONE: A CHE PUNTO SIAMO?

Nei mesi scorsi, a seguito del percorso avviato con il protocollo d’intesa sulla sicurezza del 3 giugno scorso, l’Istituto ha avviato una sperimentazione per implementare il rapporto con l’utenza attraverso piattaforme telematiche.
Si inizia a dare attuazione, in questo modo, alla parte del protocollo che prevedeva l’obbligo per l’Amministrazione di individuare soluzioni organizzative in grado di erogare da remoto i propri servizi e svolgere le attività attraverso canali telefonici e piattaforme di condivisione. “In tale prospettiva -riporta l’accordo del 3 giugno scorso- si conviene che l’Amministrazione garantisca la relazione con il pubblico potenziando la gestione delle richieste di informazioni e servizi attraverso i canali di accesso telematico e/o mediante assistenza telefonica”.
Ad oggi ci risulta che quella sperimentazione abbia iniziato a dare risultati, ma è necessario ora sedersi al tavolo sia per avere contezza precisa della situazione, sia per allargare la sperimentazione ad altre sedi del territorio.
Ribadiamo quanto abbiamo già scritto più volte in questi mesi: la tecnologia garantisce, oggi, la possibilità di relazioni con l’utenza che non siano esclusivamente in presenza fisica e questo è il futuro che ci aspetta e che va programmato e governato per tempo.
Rispetto a questo, riteniamo utile e necessario un aggiornamento del tavolo nazionale e ne chiediamo, quindi, la convocazione in tempi rapidi, anche in vista del confronto sull’elaborazione del Piano Operativo del Lavoro Agile (POLA).
Riguardo al POLA e al modo in cui dovrà essere strutturato il lavoro agile, ribadiamo che un coinvolgimento delle organizzazioni sindacali è per noi essenziale, partendo anzitutto dall’analisi dei dati di questi mesi, convocando riunioni tecniche per affrontare assieme e per tempo tutte le varie questioni sul tappeto. A tale scopo, perché non convocare l’organismo paritetico per l’innovazione ovvero rendere operativo quel gruppo paritetico per il lavoro agile costituitosi da ormai un anno e che
non si è mai riunito?

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

In data 25/9/2020, si è tenuto l’incontro tra le rappresentanze sindacali e il vertice politico amministrativo del Ministero del Lavoro, il Capo di gabinetto, il Segretario Generale e il Direttore del Personale.
L’incontro è stato fortemente voluto e sollecitato da queste OO.SS., in quanto gli ultimi avvenienti richiedevano con urgenza sia un chiarimento che la risoluzione condivisa di questioni dirimenti per la vita sia lavorativa che personale dei lavoratori.
In primo luogo, come tutti noi ne eravamo già a conoscenza in maniera informale, è stato chiesto di chiarire cosa sia avvenuto nella sede di Via Veneto relativamente alla scoperta di casi di positività al covid‐19. Al di là della rassicurazione da parte del vertice politico amministrativo sulla corretta applicazione di tutti i protocolli atti a tutelare i lavoratori e circoscrivere le persone più a rischio con quarantena e tamponi, facendo anche rimanere chiusa la sede di via Veneto fino al 30/9/2020, è stata stigmatizzata da parte delle OO.SS. la mancata comunicazione al personale tutto, anche se non direttamente interessato, di quanto stava accadendo in una sede del Ministero. Questo ha fatto si che si alimentassero voci non ufficiali che non hanno fatto altro che aumentare l’ansia e il timore dei lavoratori tornati in presenza.
Infatti, come è ormai assodato una parte consistente del personale a far data dal 15 settembre è tornata in presenza con rotazioni che non sono state concordate e non sono condivise. Sin dai precedenti incontri, era stata chiesta all’Amministrazione un’interpretazione estensiva della norma, art. 263 del DL 34 del 17/7/2020, convertito con modificazione nella L.77/2020, che prevedeva il rientro del personale al 50%, espungendo dalla percentuale i lavoratori fragili, per far in modo che detta percentuale, riguardasse esclusivamente i lavoratori non esentati dal lavoro in presenza, con diversi livelli di priorità. Tale interpretazione avrebbe fatto in modo che anche chi non avesse priorità rilevanti potesse usufruire del lavoro agile non solo per 1 giorno a settimana, come accadeva prima della pandemia. La conferenza dei Direttori ha invece deciso altrimenti e l’amministrazione non ha dato, anche in questa occasione, la disponibilità a rivedere le proprie posizioni, nonostante sia stato fatto presente che varie importanti amministrazioni, tra cui L’INAIL, hanno adottato questa interpretazione estensiva.
A questo punto sono stati chiesti i numeri dei lavoratori fragili e si è appreso da quanto dichiarato dal
Segretario Generale di cui attendiamo riscontro documentale, che gli stessi sono una percentuale di circa il 37%. Risulta chiaro che per il resto dei lavoratori che devono ruotare rimane solo il 13% di capienza.
L’amministrazione, sempre nella persona del Segretario generale, ha altresì comunicato alle OO.SS. che in merito alla possibilità di espungere i lavoratori fragili dal calcolo del 50% proporrà formale quesito alla Funzione Pubblica. Soluzione questa, che CGIL CISL e UIL ritengono inadeguata e del tutto insoddisfacente sia per i tempi di riscontro da parte della Funzione pubblica che potrebbero allungarsi a dismisura, sia rispetto all’attuale contesto dove i contagi aumentano giorno dopo giorno in particolare nella nostra regione, il Lazio.
Tutto questo, a parere di CGIL CISL e UIL, stride con il fatto che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali in più occasioni ha mostrato, per il mondo del lavoro privato, ampia sensibilità anche in tema di smart working. Tra l’altro è notizia di questi giorni la probabile intenzione governativa di prolungare lo stato di emergenza fino al 31/12/2020.
Va detto inoltre che l’amministrazione ha avviato il rientro in sede senza aver messo mano, come fortemente e ripetutamente richiesto da queste OO.SS., ad una revisione dell’orario di lavoro che ampliasse in maniera consistente la flessibilità in entrata e in uscita al fine di consentire ai lavoratori di raggiungere e lasciare il posto di lavoro in piena sicurezza senza doversi ammassare tutti negli stessi orari sui mezzi pubblici, tenendo in considerazione che Roma è l’area metropolitana più grande d’Italia e che ogni giorno viene compressa dalle notevoli difficoltà inerenti alla mobilità pubblica e privata. Va detto ancora che nel corso dell’incontro CGIL CISL e UIL hanno più volte avanzato, sempre in tema di flessibilità, la richiesta di poter utilizzare lo smart working anche per concludere, da casa, le giornate di lavoro iniziate in presenza.
Su tali tematiche l’amministrazione, che ha confermato tutte le decisioni unilaterali, ha comunque convocato per domani un tavolo di contrattazione per la definizione delle nuove forme di flessibilità e per valutare ogni altra eventuale correzione e/o integrazione da apportare al vigente accordo sull’orario di lavoro.
CGIL CISL e UIL hanno infine avanzato richiesta di convocazione urgente di un tavolo tecnico alla presenza dei Responsabili dei CDR , degli RSPP, del Medico Competente e degli RLS così come previsto dal D.Lgs 81/08.
Vi informeremo sugli ulteriori sviluppi.

FP CGIL
Giuseppe Palumbo
Francesca Valentini

CISL FP
Michele Cavo
Marco Sozzi

UIL PA
Bruno Di Cuia
Orlando Grimaldi

Le Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF chiedono con una nota unitaria l’incontro con il Direttore centrale per la Formazione in merito al decreto n.89 del 06.08.2020

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF, con la la quale chiedono l’interessamento e un incontro con il Prefetto, in merito all’attuale situazione di degrado, che ha portato alla chiusura parziale della sede VVF  di”Mostra”.

Pubblichiamo la nota unitaria delle Organizzazioni Sindacali territoriali in merito al decreto 89° corso AA.VV.F

Pubblichiamo la circolare della Direzione Centrale per le Risorse Umane in merito alla mobilità per il personale del ruolo Vigile del Fuoco non specialista

ASSEGNAZIONI PROVVISORIE E CAMBI DI PROFILO

Riunione del Tavolo nazionale tra Amministrazione ed Organizzazioni sindacali, con all’ordine del giorno il tema delle assegnazioni provvisorie ed i cambi di profilo, quella che si è svolta ieri, in modalità remota, allietata dal siparietto dello sketch tra i rappresentanti di Usb e quelli di Flp sulla problematica dei cambi di profilo, argomento rispetto al quale, come avete ben compreso, vi è un interesse diretto delle due sigle sindacali per alcuni dirigenti! Altro che i capponi di Renzo Tramaglino, di manzoniana memoria, come scrive Usb con riferimento sempre agli altri e mai ai propri dirigenti sindacali! Se qualcuno avesse assistito alla riunione avrebbe risparmiato il biglietto per partecipare da spettatore ad uno spettacolo esilarante nel quale le due organizzazioni erano impegnate ad ammantare le loro posizioni sui cambi di profilo con le cause più nobili, un velo di nobiltà ben presto, come abbiamo già ricordato a luglio, squarciato dalla nuda e cruda realtà di bassi interessi di bottega, della serie “tengo famiglia”!
Veniamo ai temi in discussione che sono molto più seri delle esibizioni circensi: assegnazioni provvisorie e cambi di profilo.
Sul primo argomento abbiamo ribadito la nostra posizione di rinnovare le assegnazioni provvisorie già scadute ed attivare quelle richieste e mai disposte così come si era fatto a novembre ed a dicembre dello scorso anno da parte della Direzione centrale Risorse umane stante i numeri reali tarati sulle teste e non sulle domande spesso duplicate, ossia circa 250 colleghi coinvolti su tutto il territorio nazionale tra Legge n.104/1992, art. 42 bis D.lgs. n.151/2001 e casistiche varie. A fronte della nostra richiesta, supportata anche dalla mediazione del vincolo della sussidiarietà lavorativa per le sedi madre in cui sono incardinati i colleghi in modo da non privare le stesse dell’apporto lavorativo dei richiedenti, la risposta è stata quella della disponibilità a procedere per l’art 42 bis e L. 104 per i figli, mentre per le altre solo in presenza del nulla-osta vincolante dei Direttori regionali/Direttori di coordinamento metropolitano coinvolti, ben sapendo che alcuni degli attori coinvolti difficilmente, ed i fatti di questi giorni ce lo dimostrano, daranno il loro assenso all’assegnazione, anche con il vincolo della sussidiarietà, dimostrando, lo ripetiamo da tempo, il ritardo culturale maturato nonostante gli insegnamenti che la pandemia avrebbe dovuto impartire in materia di organizzazione del lavoro! Altro che “digital divide” da superare, come ama ripetere il nostro Presidente, qui c’è un “cultural divide” ben più difficile da scardinare all’interno del nostro Istituto!
Sul secondo argomento all’ordine del giorno, i cambi di profilo, al di là delle istanze di chi, FLP, ha chiesto la riapertura dei termini del bando di giugno ed altre amenità dello stesso genere, la riunione è stata aggiornata ad una prossima seduta in vista della quale l’Amministrazione trasmetterà alle organizzazioni sindacali i prospetti riepilogativi aggiornati con i contenuti delle schede riassuntive trasmesse questa settimana in modo da avere un quadro complessivo ed attualizzato delle domande e delle valutazioni espresse in sede istruttoria dalla Commissione centrale sulla base anche delle relazioni dei Direttori regionali/Direttori di coordinamento metropolitano interessati per competenza territoriale. L’Amministrazione ha accolto la nostra richiesta, di procedere per i cambi di profilo verso l’ambito amministrativo che non richiedono il passaggio sindacale, e che coinvolgono pochissimi colleghi che da tempo chiedono di abbandonare il profilo specialistico di inquadramento.
In chiusura di riunione è stata preannunciata la pubblicazione il 6 ottobre p.v. in Gazzetta Ufficiale del bando per l’assunzione dei 165 funzionari informatici, la trasmissione al Consiglio di Amministrazione dello schema di deliberazione per l’approvazione del bando relativo all’assunzione dei 1858 funzionari C1 profilo consulente protezione sociale e la definizione del bando per i comandi in entrata di infermieri e geometri: a quando il bando per l’assunzione del personale medico?
Su nostra sollecitazione e rispondendo ad una nostra richiesta circa l’atteso nulla-osta al Piano Triennale dei Fabbisogni di personale da parte dei Ministeri vigilanti, nulla-osta libera al quale sono legati anche i numeri delle progressioni verticali in conto 2020/2021/2022, l’Amministrazione si è detta fiduciosa su un prossimo via libera.

Roma, 26 settembre 2020

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Pubblichiamo la nota unitaria dell’ Organizzazioni Sindacali territoriali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Uil Pa VVF, in merito alla richiesta dei pagamenti degli accessori per il personale formatore inviato in missione presso il polo della Direzione Centrale per la Formazione

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