‘Governo e amministrazione calpestano diritti lavoratori’

“Al via lo stato di agitazione dei Vigili del Fuoco contro governo e amministrazione che calpestano i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, cancellando il ruolo del sindacato”. A farlo sapere sono il segretario nazionale della Fp Cgil, Florindo Oliverio, e il coordinatore nazionale della Fp Cgil, Vigili del Fuoco, spiegando che: “In maniera unilaterale e iniqua, nel decreto semplificazioni, governo e vertici del dipartimento e del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco hanno deciso di ripartire le risorse previste dalla passata legge di Bilancio, pari a 165 milioni e legati alla valorizzazione economica del personale, negando alle organizzazioni sindacali il legittimo strumento democratico della negoziazione, previsto da norme che disciplinano corrette relazioni sindacali”.

Per i due dirigenti sindacali si tratta di “un atteggiamento incomprensibile e in contrasto con gli obiettivi e il principio di valorizzazione economica del personale. I 165 milioni previsti verranno erogati in una modalità assolutamente iniqua, penalizzando una cospicua parte di Vigili del Fuoco, quella più esposta al rischio. Per difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori abbiamo proclamato lo Stato di agitazione. Pretendiamo il ritorno al confronto tra le parti, rilanciando il ruolo della contrattazione come unico strumento democratico in grado di migliorare la vita e il futuro delle donne e degli uomini del corpo”.

“Esigiamo – proseguono Oliverio e Giulianella – che i vertici dell’amministrazione ascoltino, attraverso il sindacato, le necessità dei lavoratori: serve un confronto da troppo tempo negato su organizzazione del lavoro, mobilità del personale, formazione, mensa di servizio, riconoscimento buono pasto, lavoro agile, salute e sicurezza e altro ancora. Così come vogliamo un confronto con la Funzione Pubblica per la definizione dell’accordo negoziale di tutte le risorse in campo comprese quelle relative al rinnovo del contratto 2019/2121 nonché, attraverso una nuova legge delega del governo, rivedere l’impianto generale dell’ordinamento professionale del Corpo e delle progressioni in carriera”, concludono.

Roma, 30.09.2020

Esiti riunione F.R.D. 2020 – Stop ai ritardi e alle solite enunciazioni di comodo, ora servono i fatti o sarà mobilitazione!

Si è tenuto stamane dalle ore 9.30 alle 11.00 l’incontro in videoconferenza tra la delegazione trattante dell’A.D. e le OO.SS. FP CGIL, CISL FP e UIL PA sull’argomento in oggetto.
Nel nostro intervento abbiamo subito denunciato e contestato alla Presidente della delegazione di parte pubblica – dr.ssa Montemagno – l’ormai non più tollerabile modo di agire le relazioni sindacali nei confronti delle rappresentanze e degli stessi lavoratori civili della difesa, tra improbabili scuse e ritardi ingiustificabili, ovvero nello specifico:
la tempistica con la quale ci sono state trasmesse le due diverse bozze di accordo – invero molto confuse e contraddittorie – sul Fondo Risorse Decentrate 2020 (ex FUA), l’una contenente le progressioni nelle aree (tra l’altro con risorse irrisorie) e l’altra senza, fatte pervenire alle OO.SS. addirittura ieri sera alle 17.00 circa, ovvero solo 16 ore prima della riunione odierna, impedendoci di compiere e condividere una approfondita valutazione del testo, in palese violazione dell’art. 4 comma 3 del vigente CCNL;
lo scarso tempo attribuito oggi alla trattazione del F.R.D. 2020 (soli 90 minuti!), malgrado sia ormai prossima la scadenza prevista per i pagamenti delle prestazioni rese quest’anno (turni, reperibilità ecc.) e nonostante siano trascorsi ben 2 mesi e mezzo dalla nostra richiesta di avvio del confronto – avanzata con la nota del 14 luglio scorso – e che ora, considerata l’ovvia impossibilità di concludere la discussione in tempi brevissimi, rischierà di spostare molto più in avanti la possibile definizione dell’accordo, tradendo così le comprensibili e legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori civili della difesa;
l’aggiornamento del Protocollo sul lavoro agile e il rientro in sicurezza – tuttora non ancora avviato, malgrado le norme vigenti e la nota del gabinetto del Ministro del 2 Settembre scorso ne imponessero l’immediato avvio, come già accaduto in pressoché tutte le altre pubbliche amministrazioni, il cui ritardo sta producendo l’ennesimo stato di caos in danno delle lavoratrici e dei lavoratori soggetti alle improvvide e unilaterali decisioni assunte dagli SS.MM. e da taluni Direttori di Ente;
l’enorme ritardo fin qui accumulato per la definizione del CCNI, che a distanza di più di un anno non si riesce ancora neanche a discutere, malgrado la FP CGIL, insieme a CISL e UIL, abbia prodotto e a suo tempo avanzato una propria proposta;
lo smisurato tempo lasciato irresponsabilmente trascorrere sulla richiesta di apertura
del tavolo di confronto nazionale più volte avanzata dalla FP CGIL – che aveva anche consegnato una sua proposta di soluzione – avente ad oggetto la circolare di Persociv del 2016 sul riconoscimento dei benefici pensionistici derivanti dai lavori espletati in luoghi insalubri e nei polverifici, che sta di fatto impedendo l’accesso alla pensione di molte lavoratrici e lavoratori che avevano e hanno maturato il diritto a beneficiare di quel riconoscimento nei termini previsti dalla normativa vigente;
l’intollerabile trattamento riservato per l’ingiustificabile ritardo accumulato ogni anno sul pagamento delle spettanze dovute alle lavoratrici e lavoratori civili per le prestazioni lavorative già rese, a differenza della componente militare a cui vengono invece sempre tempestivamente corrisposte.
Ora basta, questo è quanto abbiamo inteso comunicare oggi alla dr.ssa Montemagno e a tutta la delegazione trattante nazionale dell’A.D. presente, o si cambia immediatamente registro o la FP CGIL si riterrà libera di ricorrere a tutti gli strumenti di lotta e mobilitazione consentiti dalle norme vigenti!
Nel merito delle bozze di accordo sul Fondo risorse decentrate 2020, abbiamo sostenuto la necessità di approfondire una serie di questioni e dati che avevamo già avuto modo di richiedere – evidentemente invano – nei mesi scorsi, proprio in ragione di quanto accaduto nei mesi scorsi con la diffusione della pandemia determinata dal virus COVID-19.
Ragione per la quale la discussione riprenderà il prossimo mercoledì 7 ottobre.
Vi terremo come sempre tempestivamente informati.

 

p. la FP CGIL Nazionale Ministero Difesa
Francesco Quinti
Roberto De Cesaris

Roma, 30 settembre 2020

MINISTERO DELLA DIFESA

ANCORA NESSUN ACCORDO SULLA DISTRIBUZIONE DEL RISORSE 2020

AI LAVORATORI

Pagare subito le prestazioni rese e realizzare le progressioni economiche nel 2020
Si è svolta stamani l’incontro con la delegazione di parte pubblica dell’A.D., presieduta da Persociv, per definire l’accordo sulle distribuzioni delle risorse 2020.
Pur nella considerazione che siamo di fronte ad un anno straordinario che ha fatto rallentare ogni procedura, le OO.SS. hanno evidenziato con determinazione i tempi troppo lunghi di assegnazione delle risorse ai lavoratori, con una crescente tensione nei territori anche a causa di una diffusa violazione dei Protocolli di sicurezza da parte di numerosi Enti e Comandi, così come già denunciato da FP CGIL CISL FP e UIL PA.
In tema di risorse le OO.SS. hanno rappresentato sia la necessità di pagare le prestazioni già rese che quella di realizzare i passaggi economici le cui risorse, pari a circa € 20.000.000,00 rinvenienti dai risparmi della Legge 244/12, il Ministro Guerini si era impegnato a recuperare per il 2020.
In attesa dell’incontro con il vertice politico, che abbiamo sollecitato, la Delegazione di parte pubblica ha presentato la ripartizione delle risorse ora disponibili, non potendo ancora contare sulle somme aggiuntive.
Due le proposte pervenute nella serata di ieri di cui una con la previsione di circa € 3.000.000che consentirebbero però solo 1.500 passaggi economici ed una seconda, senza passaggi economici, con i 3 milioni di euro distribuiti fra Fus e Performance individuale.
Durante l’incontro l’Amministrazione ha precisato che eventuali risparmi per le indennità, relativi del primo semestre 2020 e derivanti da una minore presenza durante l’emergenza sanitaria, non potrebbero essere utilizzate per gli sviluppi economici che richiedono invece risorse strutturali, certe e ricorrenti.
FP CGIL CISL FP e UIL PA non ritenendo percorribile i pochi passaggi economici possibili con le risorse attuali, hanno invitato la delegazione a fissare con urgenza altra data (già individuata per il 7 ottobre) in cui poter disporre di dati consuntivi aggiornati e con una circolare esplicativa, per gli enti periferici, sulle modalità della ricognizione delle esigenze.
Le OO.SS. hanno evidenziato ancora una volta la gravità della mancata applicazione dei Protocolli di sicurezza attualmente in vigore che, insieme alla disparità di trattamento con il personale militare fanno del Ministero della Difesa un sistema da cambiare radicalmente.
Sull’argomento l’Amministrazione si è impegnata a far pervenire una proposta di aggiornamento del Protocollo sottoscritto il 22 giugno entro la giornata di domani.
Si riportano qui di seguito sia le proposte del 2020 che l’accordo del 2019 per consentire una valutazione circostanziata con le singole voci di spesa.

Accordo 2019

Risorse disponibili A.D.2019 €47.361.688,24 – € 1.922.066,43 per l’AID

Voci di spesa

P.O.                                              €2.437.305,65

PPL                                            € 1.606.088,03 (al lordo €2.131.278,82)

Turni                                        € 7.836.923,58 (al lordo €10.399.597,59)

Reperibilità                           € 2.253.697,60 (al lordo €2.990.656,72)

PerformanceOrg.                € 21.000.000,00

PerformanceInd.                 € 2.500.000,00

Indennitàmobilità               € 70.000,00

Fus                                            € 5.832.849,46.

ProposteAccordo 2020

Risorse disponibili AD 2020 €48.395.055,38 – € 2.090.084,80 per l’AID

1^ Ipotesi Voci di spesa

P.O.                                               € 2.437.305,65

PPL                                                € 1.606.088,03 (al lordo €2.131.278,82)

Turni                                            € 7.836.923,58 (al lordo €10.399.597,59)

Reperibilità                               € 2.253.697,60 (al lordo €2.990.656,72)

PerformanceOrg.                    € 21.000.000,00

PerformanceInd.                    € 1.600.000,00

Indennitàmobilità                  € 70.000,00

Fus                                                € 4.766.216,80

Progressioni Economiche   € 3.000.000,00 (circa 1.500 passaggi)

2^Ipotesi

Voci di spesa come nella prima ipotesi, ma senza passaggi economici e con le seguenti variazioni:

Performance Individuale € 3.000.000,00  Fus  €6.366.216,80

FP CGIL                              CISL FP                              UIL PA
Francesco Quinti                    Massimo Ferri                Sandro Colombi
Roberto De Cesaris                   Franco Volpi

‘Pubblica e per tutti!’, appuntamento a Roma in piazza del Popolo dalle ore 10.30 (SCARICA IL MANIFESTO)

‘Sanità: pubblica e per tutti! Le nostre proposte per il Servizio socio sanitario nazionale’. È il titolo della manifestazione promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil in programma a Roma sabato 10 ottobre in piazza del Popolo dalle ore 10.30 alle ore 14. Una manifestazione che vedrà interventi di delegate e delegati del settore, insieme a un confronto tra il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, moderato dal giornalista della Rai, Riccardo Iacona.

Le ragioni della manifestazione nelle parole del segretario nazionale, Michele Vannini


Tre focus di approfondimento e confronto in vista della manifestazione di sabato ‘Sanità: pubblica e per tutti’. Le nostre proposte per il Servizio Socio Sanitario Nazionale’.
In tre giorni, 7-8-9 settembre, in diretta Facebook sulla pagina della Fp Cgil Sanità (fb.me/fpcgilsanita) si terranno altrettanti focus.
Questo il programma:
Mercoledì 7 ottobre dalle ore 17 alle ore 20“Il valore della prevenzione e della promozione della salute in un nuovo Servizio Socio Sanitario Nazionale”
Giovedì 8 ottobre dalle ore 17 alle ore 20“Dalla centralità del territorio una nuova dimensione della CURA: distretto, case della salute, continuità assistenziale”
Venerdì 9 ottobre dalle ore 10 alle ore 13“Bisogni di salute e cura nei luoghi della vita, integrazione sociosanitaria, salute di comunità”

Roma, 30 settembre 2020

All’ENAC
Direttore Centrale Sviluppo Organizzativo
dr. Mauro Campana
sviluppo.organizzativo@enac.gov.it

OGGETTO: mancata convocazione riunione “Informativa come da CCNL Area e personale del
Comparto Funzioni Centrali 2016/2018, per disposizioni attinenti l’art. 263 legge 17 luglio 2020” .

In relazione alle due convocazioni inoltrate da codesto ente alle organizzazioni sindacali
rappresentative del personale dirigente e, nello specifico, dapprima solo a CIDA e UNADIS, con la
mail delle ore 18.06 del 29 settembre u.s. per il giorno 30 Settembre c.a. ore 15.00 e,
successivamente, con altra inviata alla stessa ora, minuti e data anche a tutte le altre
rappresentanze del personale dirigente sul medesimo argomento, per le ore 14.30 del giorno 1
ottobre p.v., si chiede di conoscere quanto segue:

a) la ragione per la quale sono state convocate solo le OO.SS. CIDA e UNADIS alla riunione
avente per oggetto il medesimo argomento il giorno 30.09.2020 alle ore 15.00;

b) la ragione per la quale l’O.S. CIDA sullo stesso tema è stata poi nuovamente convocata anche
per la riunione del 1 ottobre p.v. ore 14.30 insieme a tutte le altre;

c) la ragione per la quale sia nell’uno che nell’altro caso la FP CGIL non è stata convocata.

Nel rammentare quanto stabilito dal vigente CCNL, anche in tema di informazione, si invita
codesto ente a fornire cortese urgente riscontro alla presente.
Cordiali saluti

Il Segretario nazionale FP CGIL
Florindo Oliverio

Roma, 30 Settembre 2020

Agenzia delle entrate
Direttore Centrale
Risorse Umane e Organizzazione
Dott. Roberto Egidi
dc.ruo@agenziaentrate.it
dc.ruo.relsindacalinormativalavoro@agenziaentrate.it

Oggetto: Accordo Del 17 settembre 2020 – Disciplina dello Smart Working – Fruizione oraria
dei congedi Legge 104/1992 – Riposi allattamento – Congedi parentali ad ore – Esclusione

Gentile Direttore,
è noto che il disciplinare per la regolamentazione del lavoro agile – non sottoscritto da questa Organizzazione sindacale – all’articolo 6, comma 7, esclude espressamente la fruizione dei permessi previsti dalla Legge 104/1992 in modalità oraria.
Oltre a quanto riportato, più in generale, il disciplinare in parola esclude espressamente la fruizione
di permessi orari sia di natura contrattuale che di natura “normativa” quali, ad esempio, i riposi per allattamento e i congedi parentali.
Tale conclusione non rispetta, pur considerando il più ampio contesto di modalità di lavoro “agili”, la
finalità e il particolare apprezzamento che la Norma riconosce con diversi istituti alla tutela e cura della salute personale, al diritto del portatore di handicap a ricevere assistenza da parte di un suo congiunto/familiare/convivente, alla genitorialità.
Ad avviso della scrivente gli istituti di conciliazione previsti dal legislatore hanno come fine la diminuzione delle ore lavorabili su richiesta del lavoratore, indipendentemente dal luogo dove si svolge l’attività lavorativa.
Per questo, auspicando che l’Amministrazione non intenda violare i diritti soggettivi tutelati dalle norme di legge e contrattuali, riteniamo che l’esclusione prevista nel disciplinare, in particolare nella seconda parte del citato articolo 6 comma 7, debba intendersi come la possibilità di assicurare la fruibilità degli istituti previsti nel rispetto del principio di flessibilità richiamato al comma 1 del medesimo articolo 6 e nella responsabilità dell’autodeterminazione organizzativa del dipendente.

FP CGIL Nazionale
Daniele Gamberini

INCONTRO CON IL CDA INPS

Come richiesto già prima della pausa estiva, accogliendo una sollecitazione che le scriventi organizzazioni sindacali avevano ribadito al Presidente in occasione dell’incontro del 15 settembre scorso, si è svolto ieri, sempre in modalità remota, l’incontro con l’intero Consiglio di Amministrazione dell’Istituto.
Dopo aver rivolto un saluto e formulato gli auguri di buon lavoro al nuovo Organo di vertice dell’INPS che ritrova una dimensione di collegialità dopo 10 anni di gestione monocratica (introdotta dalla Legge n.122/2010) ed aver ribadito la solidarietà al Presidente, alla Vice-Presidente ed ai Consiglieri per la vergognosa campagna denigratoria messa in piedi da chi è portatore di interessi che non hanno nulla a che vedere con la funzione sociale del nostro Istituto, ci siamo soffermati nei nostri interventi su una serie di problematiche che ben riassumono i temi dell’agenda di confronto con l’Amministrazione, invitando nel contempo il CdA a valutare l’ipotesi, non nuova nella storia dell’INPS, di individuare un Consigliere al quale affidare la delega della gestione politica delle relazioni sindacali e di superare l’attuale regolamento di organizzazione, che ha creato uno squilibrio tra gli organi di vertice.
Un primo tema sul quale abbiamo richiamato l’attenzione del CdA è quello della valorizzazione del personale da realizzare sia attraverso i percorsi di riqualificazione dei colleghi, progressioni verticali e orizzontali, sia attraverso una politica assunzionale mirata ad immettere nei ruoli dell’Istituto nuove energie in grado di tamponare l’emorragia di uscite da pensionamento che negli ultimi 12 mesi hanno raggiunto la ragguardevole cifra di 2.010 unità di personale: quasi il 7% in meno confrontando il dato di settembre 2020 rispetto allo steso mese del 2019! È necessario invertire la direzione del trend negativo e procedere in tempi brevi non solo all’approvazione ed alla successiva pubblicazione dei bandi per l’assunzione di nuovo personale, personale dell’ambito amministrativo, dei profili specialistici, del settore medico (età media 63 anni!) e degli altri profili professionali, ma serve anche accelerare i percorsi di riqualificazione professionale con particolare riferimento all’area A e B che rappresentano oggi circa il 20% dell’intera forza lavoro dell’Istituto. Su quest’ultimo tema, pur riconoscendo il lavoro di “moral suasion” fatto a dicembre 2019 dal Presidente nei confronti del Ministero della Funzione Pubblica per “rimuovere il macigno” dei titoli di studio per l’accesso all’area superiore valorizzando l’anzianità di servizio, tentativo non riuscito per le rigidità ministeriali, abbiamo invitato tutto il CdA a farsi portatore presso l’ARAN e presso il Governo delle specificità del nostro comparto e del nostro Ente nel momento in cui si andrà a discutere l’ordinamento professionale nel nuovo CCNL delle Funzioni Centrali. Un sostegno dell’INPS alle piattaforme sindacali sarebbe un ottimo viatico per risolvere definitivamente il problema di tanti colleghi che oggi svolgono attività riconducibili a inquadramenti professionali non corrispondenti alle qualifiche possedute.
Altro tema affrontato è stato quello degli investimenti nel settore informatico. Investire sull’implementazione della dorsale informatica dell’Istituto rappresenta un’opzione indifferibile, dopo anni in cui la mannaia del legislatore ha tagliato pesantemente le risorse a disposizione dell’Istituto (4.312.100.000 € nel periodo 2012-2018) per effetto delle riduzioni di spesa che hanno comportato il versamento delle relative economie al Bilancio dello Stato: un taglio che ha colpito tutti i settori, ma in modo particolare l’informatica che, per definizione, considerato l’elevato tasso di innovazione, proprio di quel mondo, necessita di investimenti costanti. L’investimento nell’informatica è, a nostro parere, strategico in una prospettiva di medio termine rivolta all’esterno (ossia nei rapporti con la cittadinanza e che, quindi, riguardi sia un ripensamento del sito internet sia un utilizzo maggiore delle tecnologie) ma anche all’interno (pensiamo all’implementazione dello smart-working e all’acquisto di dotazioni informatiche per i lavoratori, ad esempio).
Affrontando altri argomenti, dal superamento del ruolo ad esaurimento della vigilanza ispettiva alla riorganizzazione dell’area medico-legale, alla eccessiva litigiosità che vede troppo spesso l’Istituto soccombere e rifondere spese, abbiamo ricordato al CdA il tema del welfare rivolto ai dipendenti pubblici, ambito nel quale, lo ricordiamo ai nostri interlocutori, l’INPS non solo cura la gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, il famoso contributo dello 0.35%, 0.15% per i pensionati ex dipendenti pubblici, per il quale abbiamo risollecitato il Presidente ad esercitare pressioni sul MEF in vista dell’emanazione del decreto interministeriale che riaprirà operativamente i termini di adesione al Fondo, ma soprattutto è depositario di strutture sociali, dalle case albergo ai collegi e convitti disseminati in diverse regioni, da rilanciare e sulle quali investire.
I temi da sviscerare in questa sede sarebbero tanti e ci siamo limitati a ricordarne alcuni. Il tempo, quattro anni è l’arco temporale del mandato del CdA, per affrontarli attraverso un percorso di condivisione c’è: noi ci siamo!

FP CGIL
Matteo Ariano
Antonella Trevisani

CISL FP
Paolo Scilinguo

FIALP/CISAL
Francesco Viola

CONFSAL-UNSA
Piergiuseppe Ciaraldi
Sergio Peppetti

Dott.ssa Gemma Tuccillo
Capo Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità

Dott. Vincenzo Starita
Direttore Generale del personale, delle risorse
e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile

Il 10 maggio 2019 le scriventi organizzazioni hanno sottoscritto con codesta amministrazione, dopo oltre vent’anni, un importante accordo recante nuovi e più moderni criteri di mobilità del personale dell’amministrazione per la Giustizia minorile e di comunità.
Purtroppo, ad oggi, non è avvenuta la pubblicazione di alcun interpello. E’ vero che il Direttore Generale del personale, con estrema correttezza, ha informato le oo. ss. che a causa della emergenza da COVID–19 non sarebbe stato possibile rispettare i termini previsti nell’accordo per la pubblicazione dei bandi. Tuttavia è altrettanto vero che, trascorse le fasi uno e due dell’emergenza, nulla osta oggi a che si avviino le procedure di mobilità previste dall’accordo, anche in vista delle prossime assunzioni, al fine di dare ristoro alle legittime aspettative di mobilità del personale compreso quello che, distaccato da anni, aspira alla stabilizzazione.
Tanto premesso, CGIL CISL e UIL chiedono l’applicazione del cennato accordo, ed in particolare dell’art. 19 dello stesso (“In sede di prima applicazione del presente Accordo, l’Amministrazione si impegna a bandire ad interpello, tutti i posti disponibili alla data del bando, per tutte le figure professionali, con priorità per quei profili professionali per i quali è prevista la prossima assunzione. Tali procedure di interpello dovranno essere bandite entro il 30 aprile 2020”), con la pubblicazione, senza indugio, se possibile con procedura telematica degli interpelli ordinari per tutte le figure professionali e per tutti i posti disponibili.
CGIL CISL e UIL si riservano l’adozione di ulteriori iniziative in caso di negativo riscontro.
Distinti saluti.

Roma, 29 settembre 2020

FP CGIL              CISL FP             UIL PA
Prestini                Marra               Amoroso

GRADUAZIONE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E PROGRESSIONI

In data 29 settembre si è svolto un nuovo incontro del tavolo nazionale con all’odg la proposta di graduazione delle posizioni organizzative – art. 5, co. 3, lett. f), CCNL Funzioni Centrali e l’informativa sui bandi per le progressioni economiche e le progressioni verticali.

POSIZIONI ORGANIZZATIVE
Innanzitutto, l’Amministrazione, accogliendo le nostre osservazioni, ha previsto l’istituzione delle Posizioni Organizzative anche presso la sede centrale dell’INL.
L’amministrazione ha presentato, in sede di confronto sindacale, una graduazione delle PO in 4 fasce, determinate in base alla classificazione degli uffici dirigenziali: le prime tre fasce (ossia i processi) sono differenziate in relazione al numero di teams che si dovranno coordinare mentre la quarta fascia è riservata ai teams, che al momento non saranno messi a bando.
Abbiamo in primo luogo fatto presente che, pur non essendo aprioristicamente contrari alla graduazione delle PO, in questa prima fase sarebbe stato più opportuno prevedere una semplice graduazione tra teams e processi. Questo, anche per analogia con il percorso avviato sulle indennità di funzione che stiamo strutturando e che guardano esclusivamente al ruolo e alle responsabilità ricoperte, piuttosto che al numero e alla complessità delle pratiche lavorate. A ciò si aggiunga che il numero delle PO, da cui deriva la graduazione illustrata nel regolamento, è strutturato esclusivamente sul numero di personale in servizio e non sulle responsabilità assunte e sui reali carichi di lavoro attribuiti a ciascun ufficio e che le competenze attribuite alle singole PO prescindono dal numero delle sotto-articolazioni eventualmente assegnate. Ciò a nostro avviso potrebbe determinare squilibri tra uffici che, per grave carenza di personale, non possono istituire sotto-articolazioni; questo porterebbe inevitabilmente a giuste rivendicazioni del personale inquadrato nei diversi profili professionali e destinatari di responsabilità di PO non ispettive.
Ribadendo che la graduazione su quattro fasce ci sembra eccessiva, proprio per le responsabilità che ne derivano in ugual misura, in qualunque ITL si operi, abbiamo insistito nel rivedere quindi i criteri di differenziazione.
Da ultimo, abbiamo rilevato che l’impianto delineato potrebbe alimentare aspettative sproporzionate nel personale, tenuto conto che la mancanza di adeguate risorse sul FRD comporterà necessariamente un corrispettivo probabilmente limitato ed una differenziazione minima tra le varie fasce previste nel regolamento.
Questo aspetto richiama la persistente scarsità di risorse economiche dell’INL, su cui abbiamo chiesto all’Amministrazione di porre attenzione, sia perché si sta per aprire la discussione sulla nuova legge di stabilità sia per quanto riguarda la discussione sulle risorse economiche che verranno dall’UE. Con particolare riferimento a quest’ultimo aspetto, abbiamo chiesto a INL di aprire una interlocuzione con il Governo per evidenziare il ruolo essenziale della vigilanza sul lavoro e, su quella base, presentare un progetto per chiedere specifici finanziamenti in favore di INL.
Abbiamo inoltre chiesto di rivedere i tempi concessi per la presentazione delle istanze; su questo, l’Amministrazione si è riservata di fare le sue valutazioni.
Nonostante le nostre osservazioni, l’Amministrazione ha preferito mantenere la graduazione su 4 fasce e comunicato che i bandi verranno pubblicati ad ottobre, in novembre si terranno i colloqui così che la procedura possa chiudersi entro fine anno, per rendere operative le PO a far data dal 1° gennaio 2021.
I colloqui si svolgeranno in presenza presso i capoluoghi di regione nel rispetto dei protocolli di sicurezza e la giornata di esame sarà considerata in permesso senza rimborso delle spese di viaggio. Su quest’ultimo aspetto, ci riserviamo un approfondimento, anche tenuto conto di quanto già fatto in altre Amministrazioni, per analoghe procedure.

PROGRESSIONI ECONOMICHE
A seguito delle nostre insistenti rimostranze e delle nostre pressioni, l’Amministrazione ci ha comunicato che l’applicativo per la presentazione delle domande on-line dovrebbe essere disponibile orientativamente entro il 20 di ottobre, così che entro la fine dello stesso mese dovrebbero essere emanati i relativi bandi – pubblicati su intranet e su internet – per consentire di concludere le procedure entro dicembre.
Le credenziali per accedere all’applicativo saranno inviate tramite mail e saranno previsti almeno 20 giorni di tempo per presentare la domanda. L’applicativo dovrebbe dare la possibilità di modificare la domanda presentata, purché ciò avvenga entro i termini previsti dal bando. Sempre allo scopo di velocizzare la procedura, ci sarà una commissione con ulteriori sottocommissioni per l’esame dei documenti.
Sarà inoltre prevista la possibilità di presentare successivamente una istanza alla commissione, per eventuali disallineamenti sui punteggi attribuiti.

PROGRESSIONI VERTICALI
L’Amministrazione ci ha confermato che il bando potrebbe uscire già entro fine settimana e che le prove si svolgeranno in presenza presso le sedi di Napoli, Roma, Milano e Bologna nel rispetto dei protocolli di sicurezza. La giornata di esame sarà considerata in permesso, senza rimborso delle spese di viaggio.
In questo caso, non essendo disponibile un applicativo, le domande potranno essere presentate tramite pec, mail istituzionale ovvero tramite raccomandata a mano direttamente all’ufficio di appartenenza, con possibilità – in ogni caso – di allegare la documentazione necessaria.

 

FP CGIL                  CISLFP                          UIL PA
Matteo Ariano           Michele Cavo            Bruno Di Cuia

Roma, 30 settembre 2020

On. Alfonso Bonafede
Ministro della Giustizia
R O M A

e, p. c.

Pres. Bernardo Petralia
Capo del DAP
R O M A

Pres. Gemma Tuccillo
Capo del DGMC
R O M A

Oggetto: Problematiche Corpo di polizia penitenziaria – Richiesta incontro.

On. Ministro,
com’è noto l’emergenza penitenziaria e – ancor più – gli effetti che ricadono sul Personale del Corpo
di Polizia penitenziaria, durano da anni e non accennano a migliorare.
I problemi hanno invece necessità di essere affrontati con misure lungimiranti, strutturali e
organiche, tali da invertire la tendenza ed innescare un percorso di riforme che collochino il sistema
di esecuzione penale al centro del modello di giustizia del Paese.
Le questioni più urgenti e stringenti, solo per citarne alcune, sono ad esempio: la carenza delle
dotazioni organiche, gli equipaggiamenti, il trattamento complessivo (si pensi all’annosa questione
del pagamento degli oneri accessori per le caserme), le aggressioni, il modello custodiale, la
condivisione di un protocollo sanitario per il contenimento dei rischi di contagio da coronavirus ed
altre ancora che tardano ad essere avviate a soluzione.
A ciò si aggiunga il tema del rinnovo del Contratto Nazionale per il Personale non dirigente del
Comparto Sicurezza e la stipula del primo Contratto per l’autonoma area negoziale per i dirigenti
delle Forze di Polizia.
Si tratta di questioni su cui si avverte forte l’esigenza, non più rinviabile, di un confronto, sereno e
costruttivo con la S.V. On.le Ministro, attraverso il quale si auspica si possano individuare strategie
e linee di intervento condivise, anche in previsione dell’impegno delle risorse derivanti dal recovery
fund, nonché della predisposizione della nota di aggiornamento al DEF e della legge di bilancio per
l’anno 2021 che sarà presto discussa nel CdM e dal Parlamento.
Per quanto detto queste OO.SS. chiedono alla S.V. di voler calendarizzare una prima riunione per
l’avvio di una discussione non più rinviabile stante la criticità vissuta dagli Uomini e dalle Donne del
Corpo di Polizia Penitenziaria.

Nell’attesa di un cortese cenno di riscontro, molti cordiali saluti.

SAPPE     OSAPP     UIL PA PP    SINAPPE         USPP       FNSCISL    CGIL FP
Capece   Beneduci    De Fazio        Santini         Moretti       Vespia           Oliverio

Pubblichiamo il comunicato unitario, relativo ai dovuti chiarimenti, a firma di tutte le sigle che hanno sottoscritto l’accordo sul Fondo 2020, sulle motivazioni che hanno prodotto la decisione in oggetto, con l’invito alla massima diffusione tra i lavoratori.

Claudio Meloni
FP CGIL Nazionale MIBACT

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