La Direzione Centrale per le Risorse Umane ha informato che con diversi provvedimenti con decorrenza 12 Ottobre 2020, riguardanti n. 23 Capi Squadra del Corpo Nazionale, si procederà con l’attuazione dei trasferimenti temporanei ai sensi della L. 104192 comma 5.

Pubblichiamo la nota della Direzione Centrale della Formazione con la quale rinvia la convocazione del Tavolo tecnico per la Formazione a data da destinare

Roma, 6 ottobre 2020

Alla c.a. Sig. Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il TurismoOn. Dario Franceschini

E,p.c.

Sig. Capo di Gabinetto
Prof. Lorenzo Casini

Sig. Segretario Generale
Dott. Salvatore Nastasi

Sig. Consigliere del Ministro per le Relazionisindacali
Prof. Giampaolo D’Andrea

Sig. Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Sig. Dirigente Servizio Relazioni Sindacali
Dott.ssa Sara Conversano

Oggetto: Richiesta incontro urgente

Sig. Ministro,

le consolidate relazioni sindacali in questo dicastero finora sono state caratterizzate, fra i tanti aspetti, anche dalla volontà e capacità d’intervento preventivo sulle diverse questioni, nella piena consapevolezza sia dei carichi di lavoro sia della crescente diminuzione di organico disponibile. Proprio per questo già dalla fine di agosto avevamo richiesto un incontro urgente all’Amministrazione, incontro che è stato accordato solamente dopo la nostra minaccia di proclamare lo stato di agitazione. Nell’ultimo incontro con il vertice politico è stata più volte riaffermata la disponibilità ad attivare tavoli tecnici, i quali però finora non sono stati mai convocati nonostante la fretta di addivenire a soluzioni su temi urgenti. Ne elenchiamo alcuni, che reputiamo prioritari:

  • Protocollo sullo smart working: è necessario regolare in modo uniforme le modalità di organizzazione delle prestazioni da remoto (fatte salve le differenti esigenze delle singole tipologie di Istituti) con particolare riguardo ai lavoratori fragili, onde evitare interpretazioni arbitrarie sul territorio, e avviare i lavori sul POLA (Piano Operativo LavoroAgile).

  • Rilievi degli organi controllo al CCIM: nel precisare che, allo stato, non risulta ancora formalizzato alcun rilievo a distanza di 10 mesi dalla sigla dell’ipotesi di accordo, riteniamo che, al di là delle controdeduzioni che l’Amministrazione potrà elaborare in risposta a quanto comunicato formalmente, sia in atto un attacco politico nei confronti delle Organizzazioni Sindacali e nei confronti dell’istituto del Contratto Integrativo, volto a privare di efficacia uno strumento che ha portato il Mibact all’avanguardia, soprattutto in passato, nel definire politiche lavorative e di welfare per i propri dipendenti. Ci aspettiamo, pertanto, un intervento forte in difesa degli ottimi risultati finora raggiunti faticosamente.

  • Pausa breve: abbiamo la necessità che l’Amministrazione ritiri urgentemente la disposizione tecnica della DG Organizzazione con cui viene abolita la pausa breve in palese contrasto con le stesse disposizioni della medesima DG, contenute nella Circolare 146 del 2015, poiché l’interpretazione da cui discende non è corretta e, soprattutto, poiché non si può prescindere da un confronto sindacale nazionale su materie che attengono all’organizzazione del lavoro, come in questo caso. Tale decisione inoltre incide in particolare molto negativamente sui lavoratori con figli minori in età scolastica, in una situazione di riconosciuta tutela sociale derivante dall’attuale situazione di emergenza Covid.

  • Procedure concorsuali avviate (e sospese): non si comprende quando verrà ripresa la procedura concorsuale 1052AFAV,a quale livello di lavorazione sia la procedura 500 OVA e, più in generale, quale sia il crono programma relativo alla programmazione assunzionale dall’esterno e di riqualificazione professionale per gli interni, ovvero passaggi tra le aree, per il triennio 2020/2022.

  • Riorganizzazione del Ministero. Le gravissime carenze negli organici incidono su un processo interminabile di riorganizzazione del Ministero. Le recenti nomine dei Dirigenti delle nuove strutture create con il DPCM del 2019, paradossalmente aumentano le difficoltà organizzative dovute all’assoluta mancanza di risorse strumentali, umane ed in qualche caso addirittura logistiche. Proprio perché consapevoli della complessità di tale operazione, che deve riferirsi alla ineludibile rideterminazione del fabbisogno professionale e della dotazione organica, appare incomprensibile il continuo rinvio del confronto più volte richiesto su questa materia e sul piano assunzionale.

  • Lavori insalubri: nella riunione avuta con lei abbiamo avuto il suo autorevole impegno ad esaminare il relativo dossier,fermo al Ministero del Lavoro a causa di un improprio intervento dell’Inps che ha bloccato il pensionamento di moltissimi lavoratori, anche a fronte di pensionamenti avvenuti ed approvati dalla stessa INPS con il pieno riconoscimento dei benefici prevista dalla normativa di specie. Sulla questione appare necessario un intervento politico urgente e risolutivo che sblocchi il comportamento ostruzionistico da parte di Inps e Ministero del Lavoro.

Tutto ciò premesso, riteniamo necessario e urgente un confronto direttamente con lei, al fine di ripristinare un clima costruttivo di relazioni tra le parti finalizzato alla risoluzione dei gravi problemi sopra evidenziati.

Nel restare in attesa di formale riscontro si porgono distinti saluti.

FP CGIL               CISL FP                     UIL PA
Meloni             Nolè – Di Stefano          Trastulli

Pubblichiamo la nota del Capo del Corpo nella quale evidenzia la programmazione delle attività connesse alle procedure concorsuali da attivare entro il 31 dicembre 2020

Raggiunto accordo su rientro in sicurezza e smart working
A TUTTI I DELEGATI E RSU CGIL FP

Il 22 settembre la nostra O.S. ha firmato un protocollo di intesa sulle linee guida per la regolamentazione dell’organizzazione del lavoro amministrativo presso l’Avvocatura dello Stato durante tutto il periodo di emergenza epidemiologica, il rientro in sicurezza del personale, e la regolamentazione dello smart working.
In sintesi, possiamo affermare che siamo riusciti a sancire alcuni principi, quale l’uniformità delle direttive in tutte le sedi periferiche e la partecipazione sindacale a tutti i livelli, abbiamo regolamentato, seppur parzialmente in attesa di un accordo quadro, le attività in smart working semplificato, inoltre si sono individuati le categorie che hanno priorità nel rendere la prestazione in modalità agile con precisi criteri applicativi.
A tal fine è utile precisare che la mappatura delle attività smartabili prevista dalla norma, riporta genericamente le prestazioni che normalmente si svolgono nei seguenti uffici: archivio, collaborazione professionale, ragioneria ed economato, ufficio personale, ufficio liquidazione, agenda e servizio
esterno e naturalmente l’assistenza tecnica informatica.
Ci rendiamo conto che l’applicazione di ciò può comportare problemi applicativi in alcune sedi, è quindi opportuno il coinvolgimento delle strutture sindacali a tutti i livelli per gestire al meglio questo protocollo di intesa. Pur tuttavia a titolo esemplificativo, così come precisato dall’Amministrazione nel
corso dell’incontro, che la “consultazione NSI e data-entry di documento digitale” afferisce a tutto il processo cosiddetto impiantistico, così come “consultazione e data entry banche date e piattaforme digitali” si riferisce al sicoge, diapason etc…
Le criticità riguardano la rigidità della soglia del 50% delle attività smartabili, e il mancato riconoscimento del buono pasto.
Ad ogni modo si tratta comunque di un accordo transitorio la cui vigenza è dettato dall’emergenza COVID e la sua eventuale evoluzione può comportare la sua modifica ed aggiornamento in quanto abbiamo condiviso e costituito un tavolo permanente sulla materia.
Infine, molto importante, è la previsione che ogni sede potrà integrare questo protocollo con specifiche realtà territoriale.

Il Coordinatore CGIL FP Avvocatura dello Stato
Vincenzo Malatesta

Roma, 06 ottobre 2020

Al D.G.P.R. – D.A.P.
dott. Massimo PARISI
Roma

Al DGPRAM – D.G.M.C.
cons. Vincenzo STARITA
Roma

E, per conoscenza Alla Direttrice U.R.S. – D.A.P.
dott.ssa Ida DEL GROSSO
Roma

Alla Direttrice U.R.S. – D.G.M.C.
dott.ssa Liliana DELLE CHIAIE
Roma

Oggetto: circolare INPS n°116 del 02/10/2020 “congedo COVID-19 per quarantena scolastica dei figli a favore dei lavoratori dipendenti”. Richiesta intervento per il personale di Polizia Penitenziaria.

Egregi Direttori Generali,
in riferimento alla circolare emanata dall’Istituto in questione, cosi meglio descritta in oggetto, appare indispensabile chiedervi opportune valutazioni al riguardo del personale di Polizia Penitenziaria.

La siffatta circolare, in allineamento alle disposizioni urgenti per far fronte ad indifferibili esigenze finanziarie e di sostegno per l’avvio dell’anno scolastico, connesse all’emergenza epidemiologica, dovrà essere resa (restando certi dei tempi brevi) esplicativa per i nostri lavoratori e le nostre lavoratrici che, in inequivocabile modo e obtorto collo, potrebbero registrare delle difficoltà nelle gestione delle prole eventualmente interessato allo stato di cui sopra.

Pertanto, considerato che, in alcuni territori periferici si stanno già riscontrando dei ca-si in cui gli alunni vengono posti in quarantena, a seguito di positività di terzi, cosi come stiamo apprendendo in questi giorni da fonti mediatiche, Vogliano le SS.LL. de-finire quanto sopra esposto.
Si resta in attesa di chiarificazioni e si inviano distinti saluti

Il Coordinatore Nazionale
FP CGIL Polizia Penitenziaria
Stefano BRANCHI

NUOVE PIANTE ORGANICHE
I RISULTATI DELLA RIUNIONE DI OGGI

Si è svolto in data odierna il previsto incontro in tema di nuove piante organiche dell’amministrazione per la giustizia minorile e di comunità. Alla riunione hanno partecipato per la parte pubblica il Direttore Generale del personale delle risorse e per l’attuazione dei provvedimenti del giudice minorile Starita ed il Direttore Generale dell’Esecuzione Penale Esterna Castellano.
Il DG Starita, dopo i saluti, ha illustrato la proposta dell’amministrazione già oggetto di informazione preventiva in favore delle oo ss. Lo stesso in particolare ha precisato che: è stato incrementato l’organico degli uffici del dipartimento, anche in vista della istituzione di una sezione concorsi, al fine di migliorare la funzionalità dell’intera macchina amministrativa del dipartimento; le modifiche alle piante organiche hanno riguardato essenzialmente le strutture minorili, rimaste ferme per circa vent’anni, mentre le piante organiche degli uffici dell’esecuzione penale esterna sono rimaste sostanzialmente quelle definite nel 2017 secondo il parametri ed i coefficienti all’epoca illustrati; le modifiche hanno tenuto conto dell’aumento del carico di lavoro negli uffici minorili del centro nord; si è proceduto a ridurre l’organico dei funzionari di area pedagogica negli UDEPE. Alla fine del suo intervento il DG Starita ha auspicato una revisione triennale delle piante organiche, ha informato dell’inoltro al Gabinetto del Ministro del nuovo piano assunzionale ed ha preannunciato l’assunzione entro fine anno di 144 assistenti sociali.
CGIL CISL e UIL nel loro intervento hanno espresso forti perplessità in merito alla proposta dell’amministrazione, poiché le carenze di organico di tutte le sedi del Dipartimento non possono essere superate se non aumentando la dotazione organica complessiva di tutti i profili professionali, adeguandoli ai reali carichi di lavoro. In particolare è stato rappresentato: il sottodimensionamento dell’organico delle figure contabili degli UDEPE; il sottodimensionamento dell’organico dei funzionari di servizi sociali, degli operatori amministrativi degli UIEPE e di tutti gli Uffici dell’Esecuzione penale esterna; il ridimensionamento delle dotazioni degli II.PP.MM. dirigenziali; il sottodimensionamento dell’organico dell’area trattamentale di alcuni CPA/CDP; il sottodimensionamento dell’organico dei funzionari di servizio sociale e delle figure amministrative in taluni USSM.
Più in generale CGIL CISL e UIL hanno lamentato la carenza dei dati forniti alle oo ss ed in particolare il mancato invio dei dati relativi al personale attualmente in servizio (quelli generali ossia relativi a ciascuna area ed a ciascuna figura professionale, e quelli particolari ossia relativi alla distribuzione dei lavoratori nei singoli uffici) ed ai carichi di lavoro. CGIL CISL e UIL hanno poi posto il problema dei lavoratori della polizia penitenziaria che, dichiarati inidonei alle attività di istituto, sono stati inquadrati ex artt. 75 D.L.vo 443/92 nei ruoli del personale delle Funzioni Centrali. Infatti l’immissione nei ruoli di questi lavoratori ha determinato la saturazione dei posti nell’area seconda e addirittura posizioni soprannumerarie sì bloccando i concorsi per le figure
professionali di assistenti amministrativo e di operatore. Inoltre CGIL CISL e UIL hanno chiesto di dare corso alle tante istanze di flessibilità (cambio di profilo) avanzate dai lavoratori nel corso degli anni. Su quest’ultimo punto il DG Starita ha garantito che, dopo la definizione delle piante organiche, si procederà a dare attuazione all’istituto della flessibilità mediante l’accoglimento delle istanze di cui innanzi. Infine CGIL CISL e UIL hanno chiesto la trasmissione di tutti i dati sul personale in servizio, sui carichi di lavoro ed i criteri utilizzati per l’elaborazione della riformulazione della pianta organica ed hanno denunciato con forza il grave sottodimensionamento degli organici dell’intera amministrazione. Per tale motivo hanno ribadito che la risposta al forte disagio vissuto dai lavoratori, non è da ricercare in ambito amministrativo, ossia tagliando su un profilo professionale per aumentarne un altro, ma in ambito politico, al fine di incrementare le dotazioni organiche di tutto il dipartimento e valorizzare concretamente le diverse professionalità.
Al termine della riunione la delegazione di parte pubblica si è dichiarata disponibile ad affrontare le criticità segnalate fornendo, all’uopo, tutte le informazioni richieste dalle oo ss. (comprese quelle relative ai prossimi pensionamenti). Per tale motivo i lavori sono stati aggiornati ad una prossima riunione che si terrà il prossimo 14 ottobre.

Roma, 5 ottobre 2020

FP CGIL                 CISL FP                         UIL PA
Macigno/Fuselli              Marra                           Amoroso

’23 mila aspiranti medici in difficolà, Mur risolva problema’

“Sbloccare le graduatorie del concorso per le scuole di specializzazione in medicina”. A chiederlo è il segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, Andrea Filippi, spiegando che: “Abbiamo appreso con sconcerto, ma soprattutto con preoccupazione, la notizia pubblicata sul sito del Ministero dell’università e della ricerca (Mur) relativa al blocco della graduatoria dei 23 mila medici aspiranti specializzandi che attendevano per oggi la tanto attesa pubblicazione per l’accesso alle scuole”.

“A causa dei numerosi ricorsi arrivati, infatti, – prosegue il dirigente sindacale – il Mur ha ritenuto necessario bloccare la pubblicazione per un principio di autotutela, mettendo in grave difficoltà 23 mila famiglia che dovranno attendere non si sa per quanto prima di conoscere i risultati per i quali hanno lavorato e studiato per mesi”.

In questo modo, continua Filippi, “si bloccano i medici e si paralizzano le scuole. Per noi è inaccettabile: il Miur ha il dovere di pubblicare le graduatorie formulate secondo le regole stabilite dal bando. Prima di tutto va tutelato lo stato di diritto, poi se i ricorsi daranno ragione ai ricorrenti, si dovrà riparare allargando i posti che peraltro sono comunque necessari, come dimostrano le gravi carenze di medici specialisti. Un problema che il Miur deve risolvere non può ricadere su 23 mila professionisti”, conclude.

Roma, 2 ottobre 2020

Alla c.a.

Direttore Generale Organizzazione
Dott.ssa Marina Giuseppone

Dirigente Servizio I
Dott. Antonio Francesco Artuso

Dirigente Servizio II
Dotto.ssa Sara Conversano

Dirigente Servizio III
Dott. Roberto Bernardi

E, p.c.

Al Capo di Gabinetto del MiBACT
Prof. Lorenzo Casini

Al Segretario Generale
Dott. Salvatore Nastasi

Al Consigliere del Ministro
Prof. Giampaolo D’Andrea

Egregi Dirigenti,
leggiamo con profondo stupore la comunicazione comparsa sulla Home di accesso ad
EuropaWeb e di una identica inviata agli istituti con la quale viene tolta dalla disponibilità
del sistema la pausa breve di cui alla Circolare 146/2015 a firma dell’allora Direttore
Generale Gregorio Angelini. Rimaniamo sconcertati ancor di più dalla precisazione con cui
si suggerisce al lavoratore di chiedere spiegazioni al Servizio III della DG-OR.
Nel merito riteniamo in prima battuta irricevibile che una “mera” comunicazione di un
Ufficio di Supporto tecnico possa cancellare di punto in bianco, tra l’altro con retroattività,
quanto disposto con circolare da un Direttore Generale. Siamo alla follia amministrativa!
Per di più la Circolare 146/2015 interpreta una precisa disposizione contrattuale,
riproposta in termini quasi identici dall’art. 23 comma 3 del CCNL Funzioni Centrali, oltre
che esplicitamente riferita all’art. 8 del D. Lgs. 66/2003. E in ogni modo il luogo deputato
alla disquisizione di questi temi, come ribadisce il contratto stesso è il tavolo sindacale
nazionale, non le “secrete” stanze di un supporto tecnico o di un Servizio, I o III che sia.
Decisione tanto più inaccettabile perché attuata nel contesto di emergenza Covid, dove la
flessibilità d’orario, più volte richiamata nelle Direttive e Circolari della Funzione Pubblica,
fa esplicito riferimento alle tipologie di tutela sociale maggiormente interessate dalla
fruizione della pausa nelle modalità previste dalla Circolare di codesta Amministrazione,
ad esempio genitori con figli minori di 14 anni.
Se questo è il metodo di lavoro che questa Direzione Generale vuole intrattenere con le Organizzazioni sindacali e nei confronti dei lavoratori, vuol dire che non sono state ben comprese le richieste formulate alla parte politica la scorsa settimana e questo metodo non può che portare ad uno stato di agitazione del personale del MIBACT.
Chiediamo pertanto con urgenza che venga annullata la comunicazione in questione e venga convocato un tavolo di confronto urgente.
Nel frattempo invitiamo tutti i lavoratori del MiBACT, tutti, ad inviare dalla propria posta elettronica una comunicazione all’indirizzo dg–or.servizio3@beniculturali.it con cui si chiedono spiegazioni sulla modifica all’applicativo sulla pausa ridotta.

Cordiali saluti.

FP CGIL       CISL FP                 UIL PA               FLP           CONFSAL
Meloni       Nolè – Di Stefano      Trastulli        Satolli         UNSA Urbino

CCNL Presidenza del Consiglio dei Ministri: eppur si muove?

Dopo l’incontro del 24 settembre scorso, in cui si sono esaurite le parti del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nella definizione delle proposte inziali di Aran e nel primo giro di osservazione delle organizzazioni sindacali, ci si è riuniti nuovamente oggi per il prosieguo della trattativa con una nuova proposta di testo da parte dell’Agenzia e alcune prime indicazioni di recepimento o meno delle proposte avanzate nel corso di questi mesi.

Un nuovo incontro dovrebbe tenersi il prossimo lunedì 12 ottobre e, per quella data, ci aspettiamo da parte di Aran un passo avanti più deciso e convinto verso le proposte sindacali, avendo chiarito oggi che non è più tempo di giocare al rilancio sulle questioni economiche, perché fuori tempo massimo per la ricerca di nuove e ulteriori risorse da mettere a disposizione del CCNL della Presidenza del Consiglio.

Le risorse complessivamente disponibili sono utili a riconoscere arretrati medi per il periodo 1.1.2016 – 31.12.2020 pari a 5.577, 87 euro, in ragione di incrementi contrattuali medi mensili a regime (per 13 mensilità) di 125 euro. Oltre questa cifra non è più possibile andare e lo sappiamo. Ma continuiamo a ritenere che la totalità di queste risorse, anche per il fatto che questo rinnovo contrattuale arriva dopo ben due anni dalla sua scadenza naturale (31.12.2018), debbano essere distribuite a incremento delle retribuzioni tabellari e non, come proposto da Aran, lasciando ad esse solo 73 euro per invece incrementare di 19 euro l’Indennità di Presidenza e di 33 euro il Fondo per la contrattazione integrativa, entrambe quote di salario “accessorio”.

La nostra richiesta, oltre a far gravare meno sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori i ritardi della politica e dell’amministrazione (stiamo ancora discutendo oggi di un contratto che fu sbloccato nel novembre 2016!), tornerebbe utile a permettere alcune risposte che non possono attendere oltre.

Abbiamo chiesto, infatti, di dare finalmente risposta a chi da oltre dieci anni non ha incrementato le proprie retribuzioni perché bloccato da un sistema di classificazione ormai vetusto. Proponendo il riconoscimento, nelle more della definizione del nuovo sistema (rinviato al prossimo ccnl), di una indennità specifica di funzione per i cosiddetti “apicali” di area.

Così come insistiamo nel rivendicare la soluzione di alcune problematiche legate a oggettive condizioni di specificità organizzative che non trovano le necessarie tutele e compensazioni economiche in base all’attuale impianto normativo. È il caso delle attività di allertamento, monitoraggio e coordinamento del sistema di protezione civile, per le quali chiediamo di istituire la pronta disponibilità (l’istituto della reperibilità non riesce a comprenderne le peculiarità), con il riconoscimento di un trattamento anche economico dedicato.

Queste proposte vanno ulteriormente ad arricchire quelle che, come Funzione Pubblica CGIL, abbiamo voluto dare dall’inizio della trattativa (si leggano in proposito le comunicazioni di oltre un anno di confronto), per dare finalmente un contratto degno di questo nome alla generalità delle lavoratrici e dei lavoratori della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Continueremo a fare la nostra parte senza tirarci indietro dalle nostre responsabilità di rappresentanza. All’Aran chiediamo di fare altrettanto, per ben onorare la sua funzione.

Roma, 5 ottobre 2020

Il Segretario nazionale

Florindo Oliverio

Vorremmo raccogliere le esperienze del personale della polizia penitenziaria, per conoscere a fondo la realtà degli istituti penitenziari italiani, con le sue complessità, le cose che non funzionano e che è necessario migliorare.

Perché? Perché stiamo sostenendo una battaglia per i diritti della polizia penitenziaria all’interno del carcere, affinché si possano trascorrere le ore lavorative con dignità. STARE BENE “DENTRO” è il nome della nostra campagna. Le vostre risposte ci aiuteranno a raccogliere dati e testimonianze sulla realtà degli istituti penitenziari. Testimonianze che porteremo alla politica affinché si impegni una volta per tutte a migliorare le condizioni degli istituti penitenziari italiani.

Sostieni anche tu questa campagna per la dignità della polizia penitenziaria. Rispondi alle domande del questionario e condividilo con i tuoi colleghi e le tue colleghe.

GRAZIE PER IL TUO CONTRIBUTO!

Scopri le nostre rivendicazioni

La FP CGIL non sottoscrive l’ipotesi di accordo sulle progressioni economiche.

Si è svolta nella giornata di venerdì 2 ottobre la prevista riunione per la sottoscrizione dei criteri per le progressioni economiche decorrenza 01.01.2020. La scrivente O.S., coerentemente a quanto precedentemente espresso nelle progressioni 2017 e 2018, non ha firmato l’accordo.

In dettaglio, pur condividendo un maggior impegno finanziario per soddisfare quanto più possibile il maggior numero dei lavoratori coinvolti, la scrivente O.S ha segnalato al tavolo sindacale l’esiguità del fondo ed ha chiesto verifiche tecnico contabili affinché si possa procedere a precisi raffronti con le altre amministrazioni. Inoltre, abbiamo chiesto di avviare le procedure per i concorsi riservati tra le aree sia dalla prima alla seconda che dalla seconda alla terza. Per quanto attiene all’ipotesi di accordo essa ripresenta gli stessi criteri e lo stesso identico impianto degli anni precedenti:

  1. esperienza professionale a causa del meccanismo previsto, che fissa a 18 punti il massimo punteggio valutabile, il periodo di servizio superiore a circa 33 anni risulta “non utile” e pertanto azzerato, provocando un danno ingiusto;

  2. appare inaccettabile inserire tra i criteri valutabili gli incarichi di posizione organizzativa, già retribuiti con il fondo, e non previsti assolutamente dalle norme contrattuali in materia;

  3. La definizione di incarichi, estremamente generica, non consente di appurare se davvero esistono o siano individuabili disposizioni normative o contrattuali alle quali ricondurre la fattispecie di incarico, così da fornire almeno una garanzia di certezza e trasparenza. Viceversa, ancora una volta si è aperta la strada alla più ampia, incontrollata e soprattutto incontrollabile discrezionalità da parte dell’Amministrazione nell’attribuire punteggi anche ad attività del tutto improbabili ai fini delle progressioni.

  4. Infine, non è stato previsto nessun meccanismo, nonostante che le nostre proposte in merito fossero tutte legittime e conforme alle normative di riferimento, che favorisse i lavoratori che sono stati esclusi dalle ultime riqualificazioni.

Per tutti questi motivi abbiamo ribadito il nostro NO!!!

Per la Delegazione trattante CGIL FP

Il coordinatore nazionale Vincenzo Malatesta

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